| inviato il 28 Agosto 2023 ore 1:26
“ Io penso che esercitarsi serva sempre ... „ Non ci sono dubbi, mettersi in gioco ed essere curiosi è il metodo migliore per crescere nella vita e non solo nella fotografia. Un certo tipo diceva che se fai sempre le stesse cose otterrai sempre gli stessi risultati. Devo ammettere che in fotografia l'approccio è: “questo mio scatto è un capolavoro”… per te! |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 2:13
Guarda che anche su Juza ci sono utenti che hanno uno stile riconoscibile. La questione è che sono pochissimi quelli che hanno una visione personale e che riescono con naturalezza a tradurla in fotografia. Gli esercizi possono essere utili in senso tecnico per capire come funziona il mezzo ma non servono a niente se non contribuiscono a sviluppare delle idee o delle visioni. E sono queste che mancano. Se siamo sommersi da tanta merda inutile il motivo è sostanzialmente questo. Essere curiosi è un bene senz'altro ma molto spesso sarebbe meglio che ci si interessasse ad altro per guardare con occhi diversi alle cose ed anche a noi stessi. Quelli che pensano che uscire a fotografare con la macchina li faccia diventare più bravi perdono solo tempo. O meglio, si divertiranno, probabilmente, ma dopo 40 anni saranno sempre lì a fare le stesse anonime foto. |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 2:55
Ne servirebbe uno al mese di esercizio del genere Grazie per lo spunto :) |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 3:16
Sarebbe invece un esercizio utile (se fatto seriamente e in totale onestà) guardare periodicamente le proprie foto (specie coloro che fotografano regolarmente e accumulano), soprattutto quelle che si pubblicano e chiedersi "Perché l'ho fatta? E perché ho deciso di pubblicarla?". Ci sono veramente tanti, troppi utenti che pubblicano centinaia se non migliaia di foto su cui non ha obiettivamente senso soffermarsi nemmeno un secondo. Cercare di ridurre al minimo (o scremare) la propria (iper)produzione potrebbe servire a maturare un minimo di spirito critico e magari a fare meno foto ma più sensate. |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 7:27
Infatti.. Nel.primo corso di fotografia che feci 30 anni fa, ci disse subito si adottare la.regola.del "3 su 36", cioè di ogni rullino scegliere al massimo 3 foto e scartare tutte le altre. Cioè sviluppare un senso critico verso i nostri scatti. |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 7:31
Scusami Rombro ma hai letto il libro? Gli esercizi servono ad avere un approccio diverso alla fotografia e quindi a cambiare, non come dici tu a fare sempre le stesse foto per 40 anni. Io personalmente se scorro la mia galleria vedo un grandissimo cambiamento dalle prime foto pubblicate alle ultime e alcuni utenti di Juza hanno un proprio stile, ma percentualmente sono pochi. “ Ne servirebbe uno al mese di esercizio del genere „ Robi.c il libro prevede 11 esercizi, quello del colore è il primo e suggerisce di ripeterlo anche per altri colori in modo da riuscire a mettere sempre in risalto, nella ns composizione, il soggetto che in questo caso è il colore. |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 10:13
Senza polemica, ma quale sarebbe il significato e l'utilità di questo esercizio, nel modo in cui l'hai svolto? Avresti anche potuto fotografare un semaforo, dei pomodori al mercato, un autobus londinese. Ma c'è un'idea dietro queste foto? Qual è il significato del rosso? |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 10:45
“ Senza polemica, ma quale sarebbe il significato e l'utilità di questo esercizio, nel modo in cui l'hai svolto? „ Il significato è fare del colore il protagonista dell'immagine. Se avessi fotografato la ragazza di fronte magari, il suo volto sarebbe stato protagonista, invece fotografandola di spalle quella macchia rossa che cammina è diventata la protagonista dell'immagine, per esempio. L'esercizio ha il compito di individuare il punto di attenzione della foto e farlo con il colore è il modo più semplice. È un esercizio che Franco Fontana (non so se conosci il fotografo it.m.wikipedia.org/wiki/Franco_Fontana_(fotografo) ), nei suoi workshop, fa fare ai suoi allievi. Poi se uno lo ritiene un esercizio inutile è libero di farlo. |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 10:59
Non è che il rosso debba avere un significato particolare, in un esercizio come questo è solo un elemento da mettere in evidenza. Se il rosso è in evidenza e l'immagine funziona nel suo complesso l'esercizio è riuscito. Nella prima foto la cosa funziona perchè la ragazza sta vicina al punto di fuga della prospettiva, nella seconda va già meno bene, troppo vicina al bordo inferiore. Tagliando la foto a metà orizzontalmente e prendendo solo il pezzo di sotto l'effetto sarebbe migliore. Nelle altre foto il rosso è piazzato troppo vicino al centro o comunque in punti piuttosto deboli dell'immagine. L'ultima non saprei, ha qualcosa che non mi convince ma non saprei dire cosa. Parere personale, ovviamente... Se invece volete il solito commento "foto stupende, bravo!" fatemi sapere che cancello tutto e ci metto quello. |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 11:17
Grazie Miopiartistica, a dispetto del tuo nikname ho apprezzato molto la tua disamina argomentata perfettamente. È questo il contributo che cerco. Grazie mille |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 11:26
Quello che sostiene Miopiartistica è sacrosdanto, però se ricordo bene l'esercizio nel libro è proposto soprattutto per "allenare l'occhio" a vedere qualcosa, in questo caso il rosso. L'idea, credo, sia quella di svilpuppare una specie di vista selettiva, di abituare l'occhio a vedere qualcosa perchè in questo modo si è concentrati solo su quello. La foto "bella" - per compo ecc ecc ecc - viene dopo. Credo, ma posso sbagliarmi, che sia un po' come quando vado in giro con un amico a fotografare e io vedo un capriolo (o altro) e lui no, perché non è abituato a pensare che ci sia un capriolo. Inoltre, e non è da sottovalutare, il libro è dedicato alla fotografia creativa e l'esercizio è finalizzato alla ricerca del colore come approccio propedeutico. Ciao, Paolo |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 11:29
Sono esercizi utili ma non hanno una correlazione con la ricerca di uno stile personale. Possono aiutare ad avere punti di vista diversi, a riflettere sullo scatto, ma il tuo assunto di partenza " cerchiamo il nostro stile in questi esercizi" non ha secondo me fondamento. |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 11:59
“ Quello che sostiene Miopiartistica è sacrosdanto, però se ricordo bene l'esercizio nel libro è proposto soprattutto per "allenare l'occhio" a vedere qualcosa, in questo caso il rosso. „ Vero, però a me viene in mente quel che scrive Schumann nei suoi "Consigli ai giovani musicisti". A un certo punto scrive: "Non strimpellate". Cioè non fate andare le mani su uno strumento musicale così, tanto per far qualcosa. Se suonate suonate sul serio, oppure non fatelo. E' una cosa alla quale non avevo mai prestato troppa attenzione ma adesso, invecchiando, capisco cosa voleva dire: non bisogna mai banalizzare le cose che si fanno, per evitare di assuefarsi alla banalità. Vuoi fare delle foto come esercizio su un colore? O sulla prospettiva aerea, o su una composizione di forme nello still life, o sulla posizione degli occhi in un ritratto o su qualsiasi altra cosa? Benissimo, però quando alzi la fotocamera e scatti cerca comunque di fare una fotografia , non un esercizio. Un grande musicista una volta mi ha detto che bisogna sempre far cantare quel che si suona, anche quando si studiano le scale. Mutatis mutandis... Anni fa, se compravo una fotocamera nuova uscivo subito a fotografare qualsiasi cosa pur di provarla. Adesso ovviamente guardo il menu, faccio due scatti di prova giusto per vedere se funziona e poi basta: la metto nella borsa e inizio a portarla con me come se fosse quella vecchia che ho usato per anni. E se non c'è niente che mi interessi davvero fotografare non esce dalla borsa... non bisogna strimpellare... |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 12:04
Davanti a Schumann, da critico musicale (stasera Settima di Mahler diretta da Iván Fischer sul podio dell'orchestra del Concertgebouw) mi inchino profondamente. Scherzi a parte, mi pare che stiamo dicendo la stessa cosa, anche con Arconudo. Ciao, Paolo |
| inviato il 28 Agosto 2023 ore 12:29
“ Quello che sostiene Miopiartistica è sacrosdanto, però se ricordo bene l'esercizio nel libro è proposto soprattutto per "allenare l'occhio" a vedere qualcosa, in questo caso il rosso. L'idea, credo, sia quella di svilpuppare una specie di vista selettiva, di abituare l'occhio a vedere qualcosa perchè in questo modo si è concentrati solo su quello. „ Certo Paolo è un allenamento a creare un soggetto dal colore. Infatti lui parte dicendo che se prendiamo un foglio bianco non c'è un soggetto, ma se ci disegnamo un punto il punto oltre a diventare il soggetto da dimensione allo spazio che lo circonda. |
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