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Nico Sulla scatola ci devono scrivere qualcosa Quindi fanno loro dei test di base e ti danno un "suggerimento"....con il bugiardino, per uno standard di luce deciso. Altrimenti troveresti le scatole con HP5.... e... "faiunpotu"
In realtà col Bianco & Nero è tutto indicativo. Di certo però se metti in macchina una TP 2415 è vero che poi la si può sviluppare col T-Max, e guadagni pure in sensibilità... ma ti scordi le 400 lp/mm (che hai colTechnidol liquido) che sono il principale motivo che mi ha spinto a infognarmi con una pellicola Technical di una sensibilita RIDICOLA!
Quando parlavo di morbidezza intendevo gamma di dinamica, mi sembrava all'epoca maggiore e più riscontrabile nelle pellicole a bassa sensibilità. Ma probabilmente mi sbagliavo, dicendo una fesseria. Ora chi li sente quelli del fotoclub
Puoi sempre recuperare: citi Ansel Adams e dici che sovraesporre (leggermente) e sottosviluppare (leggermente) è un tecnica per aumentare la latitudine di posa...
Per aumentare la latitudine di posa bisogna valutare il piede e la spalla della curva. Sovraesponendo troppo se la spalla spiana bruscamente si rischia di tappare le luci e non le stampi.....
Non può passare il messaggio che la sensibilità della pellicola sia solo legata allo sviluppo usato. La sensibilità la stabilisce il costruttore, poi puoi usare sviluppi diversi più o meno compensatori che ti permettono di sfruttare meglio la sensibilità o perfino 'tirare'. Ma la sensibilità nominale resta quella per cui la pellicola è stata pensata per offrire il miglior compromesso tra sensibilità e latitudine di Pisa (concetto affine alla gamma dinamica). Te lo dice uno che studente usava unicamente fp4, tra i 64 e i 1600 asa (ma la sensibilità vera rimaneva sempre quella attorno ai 100)
Per quanto riguarda i "bianchi" nel bianco/nero, ci vorrebbe il parere di Vittorio Sella, uno dei migliori "bianconeristi su neve e ghiaccio" di tutti i tempi. Purtroppo non è iscritto al forum.
Ale qua il punto è un altro, se leggi bene sto dicendo le stesse cose che hai evidenziato tu sul libro di AA. Il contrasto di un negativo è dato per la maggior parte da come è stato esposto e da come sviluppato. Ne segue che dire a prescindere che x è più contrastato di y perchè ha un a sensibilità minore non ha alcun senso.
Poi certo che alcune emulsioni "nativamente" possono esprimere più o meno contrasto di altre ma essendoci poi i passaggi sopra citati questo vantaggio va a sparire.
Se vogliamo citare le famose tabelle la Kodak recita appunto: "The development times in the following tables are starting-point recommendation; for critical applications, run tests to determine the best development time. If your films are consistently too low in contrast, increase the development time slightly (10 to 15 percent); if they are too contrasty, decrease the development time slightly (10 to 15 percent) etc etc"
Nico, la risposta al promotore di questo thread sta nella prima citazione di AA. Parliamo di caratteristiche intrinseche del materiale. Poi che il trattamento abbia una forte influenza, siamo tutti d'accordo. L'ho detto anche nel mio primo intervento.
“ Per quanto riguarda i "bianchi" nel bianco/nero, ci vorrebbe il parere di Vittorio Sella, uno dei migliori "bianconeristi su neve e ghiaccio" di tutti i tempi. Purtroppo non è iscritto al forum. „
Che strano! Eppure avrei giurato che fosse iscritto
A chi non ha mai fotografato con pellicole b/n potrebbe sembrare che le emulsioni usate per le riproduzioni fossero ad alti ASA (o DIN). Deve esserci un limite anche alle frescacce, o no?
Lo avevo già scritto e chiarito che per morbidezza intendevo gamma di dinamica...
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