| inviato il 04 Agosto 2023 ore 17:20
Concordo con Diebu. Reputo che numerosi archivi foto-video digitali, al contrario di quelli analogici, andranno persi nel tempo per i motivi esposti. |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 17:39
“ @Roby: il problema non è e non sarà recuperare vecchi lettori o vecchi PC per leggere il contenuto di un HD, di un Floppy o di qulunque altro supporto; il problema sarà: qualcuno (i nostri nipoti, chi acquisterà la nostra casa con dentro le nostre cianfrusaglie, ecc.) avrà voglia di farlo? Io credo di No! Credo che quei supporti finiranno dritti in discarica; invece delle diapositive o dei negativi possono essere visionati senza troppe difficoltà e già il semiplice fatto che si vede che è una scatola di negativi/diapositive credo gli riservi un pochino più di riguardo e prima di finire nel cestino magari qualcuno un'occhiata gliela da (e magari decide di salvarle, vedi caso Vivian Mayer). „ E sono d'accordo con te su questo punto. Ma mi è parso che il senso del thread non fosse la volontà di recuperare foto/video da vecchi supporti o ritrovate per caso, bensì la possibilità di farlo, che sono due cose ben distinte a mio avviso. Infatti si sono tirati in ballo i floppy, gli zipdisk, i laserdisc, ecc ecc... La possibilità c'è sicuramente, ed è una questione oggettiva. Ovvio, a volte non è facile come attaccare un hard disk usb al pc e fare due click, ma con poco di più si fa. Riguardo la volontà, che ti devo dire, dipende da chi se le trova per le mani, è soggettiva. Quando la volontà manca, purtroppo si lasciano anche marcire perle del nostro patrimonio culturale, che nella stragrande maggioranza dei casi hanno ben più valore di una qualunque raccolta di fotografie di un appassionato qualunque. |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 17:53
“ il problema sarà: qualcuno (i nostri nipoti, chi acquisterà la nostra casa con dentro le nostre cianfrusaglie, ecc.) avrà voglia di farlo? „ Fortunatamente ci sono dei signori, detti "storici" che hanno la passione per queste cose... qualcosa salveranno... |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 18:17
Ciao, anche secondo me è più facile che in un prossimo futuro arrivino ad essere meglio conservati dei negativi che dei files digitali. Aggiungo un osservazione molto banale, ma che forse qualche senso ce l'ha: la quantità dei negativi dei fotoamatori, anche quelli più compulsivi, sarà contenuta e quindi più facile da conservare e gestire anche con mezzi non eccessivamente costosi e complessi. Invece, vista la tendenza odierna alla produzione massiva di immagini digitali, con files sempre più pesanti, sarà richiesta sempre più memoria per la conservazione. Benché a molti sembri che quest'ultima sia grautita in realtà non lo è, ed i rischi di danni a hard disk e server non è remota |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 18:29
Tranquilli sull' obsolescenza. Tra molti anni le nostre foto staranno nel cassonetto. Per quelle inserite in internet la vita sarà pari alla durata del sito e nulla è eterno, salvo che il gestore non le elimini prima .Oggi vengono prodotte miliardi di immagini. Ragionevolmente si può pensare che quelle che avranno un certo valore storico documentaristico saranno conservate...diciamo uno 0, 05%, perché sono ottimista. Il resto perché dovrebbe essere conservato ? |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 19:04
A me pare vero esattamente il contrario. Il file digitale può durare in eterno e non subire degrado durante la copia, il file analogico prima o poi è garantito che vada perso o che subisca degrado, se poi uno non è in grado di gestire un archivio e fare i backup quello è un altro discorso. E non parliamo poi della facilità di consultazione, perché la durata di un supporto fisico è data anche da quanto quel supporto viene visualizzato, e più viene maneggiato più è probabile che gli succeda qualcosa. Qualche anno fa ho digitalizzato tutte le diapositive dei miei genitori (con un macchinario semi artigianale ), e ora sono tutte salvate sul loro PC e sul NAS pronte per essere consultate con un paio di click, mentre il proiettore per le diapo (ammesso che funzioni ancora) non credo che venga tirato fuori da MINIMO 20 anni... |
| inviato il 04 Agosto 2023 ore 19:49
Anche io ho digitalizzato centinaia di diapositive e ora mi sento più tranquillo. Mentre purtroppo in un traslocco ho perso gran parte dei negativi e relative stampe. Darei non so cosa per riaverle e digitalizzarle. Insomma con il digitale io mi sento più sicuro. |
| inviato il 05 Agosto 2023 ore 6:41
Aggiungo che in digitale, avere doppie, triple, quadruple o quintuple (e così via all'infinito) copie di backup delle stesse foto è alla portata di chiunque. È solo questione di acquistare un hdd e copiarci dentro le foto interessate. Tra fare un salto al centro commerciale (o due click su Amazon) e il tempo di avviare la copia, ci sono, stando abbondanti, un paio d'ore di impegno e un centinaio di euro di investimento. Una copia di un archivio di foto analogiche porta via giorni di lavoro, ha costi decisamente più elevati e ha una, seppur ridotta, perdita di qualità. |
| inviato il 05 Agosto 2023 ore 7:45
A coloro che credono nelle potenzialità del digitale, auguro che in un lontano futuro i loro discendenti abbiano l'interesse, la volontà, la pazienza ed il tempo di continuare a traslare periodicamente e per sempre (?) la grande quantità di dati digitali avuti in eredità da supporti obsoleti ad altri più avanzati, sempre che costoro riescano sempre ad avere a loro disposizione gli hardwares necessari. |
| inviato il 05 Agosto 2023 ore 9:19
Se manca l'interesse ai discendenti mancherà per entrambi i casi, cosa se ne faranno dei negativi amuffiti? |
user249402 | inviato il 05 Agosto 2023 ore 9:33
“ sempre che costoro riescano sempre ad avere a loro disposizione gli hardwares necessari. „ La prima immagine digitale della storia è del 1957, è ancora perfettamente visibile a chiunque. Dante scrisse la Commedia con hardware completamente diversi dagli attuali, oggi la leggiamo senza problemi. |
| inviato il 05 Agosto 2023 ore 9:37
“ A coloro che credono nelle potenzialità del digitale, auguro che in un lontano futuro i loro discendenti abbiano l'interesse, la volontà, la pazienza ed il tempo di continuare a traslare periodicamente e per sempre (?) la grande quantità di dati digitali avuti in eredità da supporti obsoleti ad altri più avanzati, sempre che costoro riescano sempre ad avere a loro disposizione gli hardwares necessari. „ Lo stesso dicasi per le foto analogiche. Stampe a parte (che basta comunque un po' di umidità per rovinarle, se non correttamente conservate), per i negativi serve comunque dell'hardware. Serve uno scanner dedicato per scansionarli (sempre meno diffusi, sempre più costosi. moltissimi fuori produzione da tempo) oppure un ingranditore e qualcuno che lo sappia usare, carta, chimici... quindi non solo hardware, ma molto più tempo e molta più dedizione e capacità. Per le diapositive serve il relativo proiettore (o, anche qui, scanner). Solo che i proiettori di diapositive già da tempo non si trovano se non usati e di qualche annetto fa, a prezzi in costante aumento e disponibilità in costante diminuzione. La "traslazione periodica" è molto relativa. Un tempo c'era un andirivieni di formati, più o meno strambi, più o meno proprietari. Negli ultimi anni, per fortuna, si sta sempre più andando verso una standardizzazione. Se nel 2000 (23 anni fa) avessi caricato delle mie foto su un supporto usb, oggi potrei visionarle semplicemente infilando detto supporto in un qualunque pc, perchè l'USB è un'interfaccia diffusissima, in continua evoluzione (senza tralasciare la retrocompatibilità) e uno standard di fatto da anni e lo sarà ancora per parecchio tempo. |
user249402 | inviato il 05 Agosto 2023 ore 9:53
“ oppure un ingranditore e qualcuno che lo sappia usare, carta, chimici... quindi non solo hardware, ma molto più tempo e molta più dedizione e capacità. „ Sono un essere superiore, l'avevo sempre pensato, adesso ne ho le prove |
| inviato il 05 Agosto 2023 ore 10:12
Beh... è un problema noto, quello dei supporti e la loro longevità. Ricordo un mio cliente che portò avanti il suo archivio di lavori, risalente ai primi Olivetti M24, con disco da 5.25, continuando a travasare quei dati su supporti più aggiornati: floppy da 3.5, cd-rom, blu ray, e infine tutto su NAS. Il vero problema è che non aveva pensato a tradurre quei file in un formato più aggiornato, dedicandosi solo al supporto, scoprendo così che i file di Wordstar rischi di non aprirli più e che Lotus 123 è ormai morto & sepolto, e forse solo una vecchia versione di MS Works riesce ad aprirli, visualizzarli, modificarli. Morale, bisognerebbe tenere, assieme al supporto, anche il dispositivo. “ Se nel 2000 (23 anni fa) avessi caricato delle mie foto su un supporto usb, oggi potrei visionarle semplicemente infilando detto supporto in un qualunque pc „ Non è detto. Il supporto USB potrebbe guastarsi, subire le ingiurie del tempo, e diventare di fatto illeggibile (ho perso il conto di quante ne ho buttate, di pennette USB, morte senza un motivo, così di punto in bianco). Meglio sarebbe stato usare un nastro magneto ottico, ma anche lì: interfaccia SCSI, morta e sepolta, drivers introvabili, e che me ne faccio di una garanzia sulla durata dei dati di quasi 30 anni, se poi il dispositivo non supera i 10? Mi viene il magone, ogni tanto, a pensare a quelle 350 mila lire spese per lo Iomega Zip, le sue cartucce belle ma costose che tenevano per 100 mega, e la vita brevissima che questa piattaforma ebbe per via dell'arrivo dei masterizzatori, inizialmente costosissimi, poi via via più economici. Interfaccia parallela, povero Zip, andata in disarmo proprio per via dell'arrivo dell'USB. Però, non che la pellicola sia così sicura. Un mio amico ancora adesso rimpiange d'aver bruciato i negativi, quand'era ragazzino, che suo padre scattò durante la guerra di Libia, negli anni '40. "Bruciava così bene, la pellicola...", mi disse... e solo più tardi si rese conto della malefatta. Foto perdute per sempre, altro che backup. |
user249402 | inviato il 05 Agosto 2023 ore 10:25
“ Non è detto. Il supporto USB potrebbe guastarsi,... „ Persino io, che non sono proprio un nativo digitale , ho imparato a fare più copie di backup dei dati, non solo foto, che ritengo vadano "protetti" da decadimento e/o distruzione accidentale. Tornando a Dante ed alla sua Commedia, l'originale non esiste più da secoli, possiamo leggerla solo grazie a copie che ne sono state fatte successivamente. Il problema non è il supporto, o il formato, ma la "volontà di preservare per il futuro", se non c'è, non si salva nulla. |
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