| inviato il 07 Luglio 2023 ore 7:00
Tra i vari software, ci sono poche differenze (nella gestione del RAW); per essere chiari, Studio NX e Adobe Camera RAW fanno sommariamente le stesse cose (al netto di alcune funzioni decisamente più complete in ACR)... il vero vantaggio della suite Adobe, secondo me, è nella gestione dell'immagine a valle dell'elaborazione del file RAW. Altri software non ne ho mai usati, quindi la mia esperienza si limita a NX Studio (ex Capture NX) e Adobe Camera Raw. Recentemente ho riprovato NX Studio per fare un paragone con ACR e si riesce ad utilizzare tranquillamente, a patto di sapere come muoversi (sono diversi i pannelli e il funzionamento di alcuni strumenti). Il mio consiglio non è tanto quello di guardare ai software, quanto quello di approfondire le 'logiche' alla base di una buona post-produzione (colori, dominanti, distribuzione dei toni, nitidezza, ecc ecc). |
| inviato il 07 Luglio 2023 ore 7:33
A me col telefonino e senza ingrandirle (cioè non contate su di me per il dosaggio del noise e lo sharp ) piace più la seconda perché ha più rilievo e una scala tonale più ricca ed equilibrata, sembrano fatte con obbiettivi diversi (nella seconda lo sfocato sembra piu contrastato) allora che è lo stesso |
| inviato il 07 Luglio 2023 ore 7:55
"C'è forse qualcuno che può dire che "Scene" di Alex Majoli (uno dei migliori che abbiamo in circolazione) è un bianconero "sbagliato"?" Anche considerando il contenuto della fotografia, a mio avviso personalissimo, quel B&N lì è fortemente sbagliato, è fatto molto male, è giusto usare un tono basso, ma un B&N in tono basso fatto bene non si fa così. Ed è sbagliato, sempre a mio personalissimo avviso, perché laddove bisognava dare risalto e plasticità, dare vita, ad una scena tragica e di movimento, quella foto è invece compressa nei toni intermedi, è dunque "piatta" e smorta, e questo abbatte l'effetto drammatico. E' giusto che le ombre siano tappate, ma la compressione dei toni grigi, a mio avviso, la danneggia. Dare ampia gamma tonale ai toni intermedi grigi mantenendo le ombre tappate, richiede molto lavoro di scontorno prima e poi di regolazione selettiva delle luci, e dunque richiede molta manualità e tempo: lì quel lavoro non hanno voluto o saputo farlo, ed a mio avviso hanno danneggiato la fotografia. Sul web c'è di tutto, e la qualità tecnica delle fotografie è merce molto rara. |
| inviato il 07 Luglio 2023 ore 8:45
OT @Alessandro Pollastrin Ho dato un'occhiata al progetto di Alex Majoli e, a giudicare da quello che è possibile vedere al link proposto, lo stile delle immagini è omogeneo; per quanto personalmente non lo apprezzi molto, riconosco che possa avere un senso estetico. La vera domanda, piuttosto, dovrebbe essere: se non fossero post-prodotte in quel modo, le immagini funzionerebbero ugualmente? Sinceramente, dopo averle osservate, non credo che la risposta sia così banale. Quanto alla questione 'qualità tecnica', sappiamo benissimo che non sempre è conciliabile con la propria visione artistica; sovente la perfezione tecnica castra la potenza del messaggio. |
| inviato il 07 Luglio 2023 ore 13:21
“ Oppure possiamo concentrarci sul fatto che le scelte che un autore fa, quando sono coerenti, sono quello che conta. Ed è su questo che ti devi concentrare. Dopo aver imparato le regole. „ Sono d'accordo, però prima m'interessa appunto capire bene le regole. È chiaro che ci sono foto in cui l'istogramma è palesemente sbagliato ma l'effetto è intenzionalmente ricercato. L'importante, come scrivi tu, è che si tratti di scelte coerenti e quindi consapevoli. “ Il mio consiglio non è tanto quello di guardare ai software, quanto quello di approfondire le 'logiche' alla base di una buona post-produzione (colori, dominanti, distribuzione dei toni, nitidezza, ecc ecc) „ Certo, il mio discorso era legato a un altro topic che avevo aperto rispetto all'uso di rawtherapee. Riguardo alle tue osservazioni sulle due foto, sono d'accordo, pure sull'uso della vignettatura proposta da Kaveri, che ringrazio (ho aggiunto vignettatura e l'ho pubblicata i galleria). Mc Reeney, sì hai ragione per entrambe le cose. Grazie Leo per il parere. |
| inviato il 07 Luglio 2023 ore 13:44
Non vorrei riaprire la diatriba sulla qualità tecnica come metro unico e principe nel giudicare la qualità di una fotografia. Tanto si è capito che su questo ci sono posizioni differenti e irriducibili. Però non possiamo dire che ad esempio: Massimo Vitali fa foto sovraesposte; Luigi Ghirri faceva foto banali (e spesso sovraesposte); quelle Antoine D'Agata e Michael Ackerman sono tutte mosse e sfocate e non si capisce una mazza… e la lista potrebbe continuare all'infinito… Perché dicendo semplicemente che sono "sbagliate" pretendiamo (con una certa presunzione) che il nostro giudizio sia superiore al valore che internazionalmente viene riconosciuto a questi autori. Forse sarebbe più giusto dire: "personalmente a me non piacciono"… Si tratta di autori che ovviamente conoscono perfettamente la tecnica e la sanno applicare. Ma nella loro ricerca l'hanno usata prendendo direzioni diverse da quelle che ti danno al corso base di fotografia. Le regole sono poche, semplici e si imparano in fretta. Poi inizia la parte difficile… |
| inviato il 07 Luglio 2023 ore 14:08
@Ale Z Sono d'accordissimo. |
| inviato il 07 Luglio 2023 ore 16:08
"Forse sarebbe più giusto dire: "personalmente a me non piacciono"…" Io ho detto che a mio giudizio personalissimo in quella foto hanno cannato il B&N, è sbagliato, non che non mi piace, la foto compositivamente è valida. "Si tratta di autori che ovviamente conoscono perfettamente la tecnica e la sanno applicare." Abbi pazienza, sempre a mio personalissimo avviso, predichi bene, ma qui razzoli male: dovresti, come ho fatto io, aggiungere un bel "secondo me", perché io la padronanza della tecnica in quella foto non ce la vedo proprio. |
| inviato il 07 Luglio 2023 ore 19:47
“ Io ho detto che a mio giudizio personalissimo in quella foto hanno cannato il B&N, è sbagliato, non che non mi piace, la foto compositivamente è valida. (…) perché io la padronanza della tecnica in quella foto non ce la vedo proprio. „ Ale scusami, credo possiamo concordare che la tecnica fotografica sia qualcosa alla portata di tutte le persone normodotate. Possono esserci alcune iperspecializzazioni in particolari settori, ma non stiamo parlando di questo. Il Majoli che a tuo giudizio ha cannato il BN è uno dei più noti fotogiornalisti al mondo, è membro dell'Agenzia Magnum (forse la più blasonata) di cui è stato anche Direttore (come a rotazione sono tutti i soci). Davvero pensi che possa non avere "padronanza della tecnica"? Ti sembra che sia possibile? Non è possibile invece che usi proprio la padronanza della tecnica per fare qualcosa di visivamente differente che a suo (insindacabile) giudizio è coerente con quanto vuole esprimere? Poi il risultato non ti piace. Perfetto. |
| inviato il 08 Luglio 2023 ore 6:57
"Davvero pensi che possa non avere "padronanza della tecnica"? Ti sembra che sia possibile?" Certamente. Essere un buon fotografo non significa affatto saper fare una buona stampa, e/o un buon lavoro di fotoritocco, ma proprio per nulla. E questo è dovuto al fatto che per fare stampe di alta qualità e/o un fotoritocco fatto a regola d'arte, sono necessarie competenze che esulano completamente dal campo della fotografia, competenze che oltretutto non sono affatto facili da acquisire Non per nulla ci sono gli stampatori ed i grafici di professione che lavorano per i fotografi. E quella foto BN, a mio avviso personalissimo, è opera di un grafico modestissimo, e, sempre a mio avviso personalissimo, è impresentabile. Sebastiao Salgado, Fotografo conosciuto a livello mondiale, che lavora esclusivamente in BN, ha fatto molte fotografie di contenuto simile a quella, e per la realizzazione grafica delle sue stampe utilizza due stampatori professionisti, francesi, parigini, molto bravi e competenti: uno è Dominic Granier, che ha lo studio a Roissy, vicino all'aeroporto "Charles de Gaulle, e l'altro è Natalie Lopparelli, che ha lo studio in centro, lo studio si chiama "Fenêtre sur cour", ed entrambi stampano solo BN. Guardati, prego, le foto di Salgado, quelle nei suoi libri tipo "Sahel" o "Workers", foto simili a quella per contenuto, vedi la realizzazione tecnica delle sue fotografie, confrontala con quella foto e poi comprendi bene di che cosa sto parlando, Qui ne trovi qualcuna: ilford.com/ilford-masters/sebastiao-salgado/ Clicca sulle foto piccoline a sinistra, si allargano: queste sono foto "vive", perché hanno una scala tonale molto ampia in stampa, in stampa è presente il bianco, è presente il nero ed è presente una scala tonale dei grigi molto estesa. Mentre quella foto che hai linkato tu, sempre a mio avviso personalissimo, è "morta", è piatta e banale perché è stata realizzata graficamente molto male, manca il bianco, l'estensione tonale sui grigi è ridottissima, e tutto affoga in un grigio scuro, quasi nero, dilagante quanto inutile. |
| inviato il 08 Luglio 2023 ore 8:14
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| inviato il 08 Luglio 2023 ore 8:36
“ Tanto si è capito che su questo ci sono posizioni differenti e irriducibili. „ Non mi resta che l'autocitazione |
| inviato il 08 Luglio 2023 ore 8:43
A me Salgado piace molto per il contenuto delle sue foto ed anche per il suo "tipico" bn (che è quello che prediligo). Amo il bn in generale e noto, giustamente, che molti fotografi lo interpretano a modo loro. Vi sono varie foto di Majoli che hanno questa sorta di "appiattimento" e, quindi, non credo sia un "errore". Voglio pensare, piuttosto, che sia la sua interpretazione del bn ma, ovviamente, solo lui potrebbe rispondere ad eventuali nostri dubbi. Di sicuro non mi piacerebbe che tutti i fotografi di bn concepissero il bn alla "Salgado": a quel punto vi sarebbe una sorta di standard. Ed invece, per fortuna, abbiamo avuto Bresson, Erwit, Scianna, Gardin, Koudelka, Adams, Doisneau, Ho, Newton, Basilico, Izu, Mapplethorpe...solo per citare alcuni maestri del bn |
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