| inviato il 30 Marzo 2023 ore 21:25
Io credo che l'Italia senza l'Europa a partire dalla crisi iniziata nel 2007 sarebbe nelle stesse condizioni dell'Argentina. Penso che l'attuale classe politica di europarlamentari sia immondizia. Lo scarto dello scarto messo lì sulla base del principio: Promoveatur ut amoveatur. Principio basilare della chiesa che non potendo licenziare preti e prelati vari gli assegnava cariche altisonanti con le quali i "trombati" non avevano alcun potere. Qui le cose vanno peggio perche questi minus habens hanno il potere di fare disastri inenarrabili. Che casino. |
| inviato il 30 Marzo 2023 ore 21:46
Chissa quanto inquina costruire le nostre tanto amate macchine fotografiche ,obiettivi, e cabattole varie.... per fare 4 foto del Clinz....... |
| inviato il 30 Marzo 2023 ore 21:54
Senza dimenticare che per funzionare hanno bisogno di energia elettrica e batterie. Comunque anche a pellicola l'inquinamento chimico era notevole. |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 7:16
"Io credo che l'Italia senza l'Europa a partire dalla crisi iniziata nel 2007 sarebbe nelle stesse condizioni dell'Argentina." Forse non sei mai stato in Argentina e non conosci il Paese, presupponendo, ovviamente, che tu conosca l'Italia: i due Paesi non sono nemmeno lontanamente paragonabili. Il PIL Italiano del 2021 è sui 2100 Mdi di US, è quello (= il sistema industriale) che, assieme alla burocrazia, dà stabilità al nostro Paese. L'Argentina non produce nulla, non ha aziende degne di questo nome, è un altro Paese di disgraziati, tipo la Russia, dove non producono nulla e fanno solo un po' di soldi vendendo materie prime, agricoltura ed allevamento, reddito pro-capite ridicolo comparato al già basso nostro. Il PIL Argentino, sempre 2021, non arriva 500 Mdi di US $, è sui 490 Mdi, non hanno poi una burocrazia consolidata e dunque sono al vento, soggetti a cambiamenti repentini e forti di governo. Dopo il regime dei Colonnelli, che comunque aveva sviluppato un po' d'industria, oggi hanno oggi una situazione politica comunista che li ha rovinati, il PIL gli è calato del 30% in venti anni, ed ha portato lo stato sociale allo sfascio, i servizi non funzionano, c'è corruzione ovunque e delinquenza elevata, le strade sono pericolose: non è assolutamente comparabile con noi, e lo dico avendoci passato diverso tempo in molti anni. |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 7:34
“ Questa è la carta mondiale dei Paesi che dicono di vietare la vendita di motori endotermici nel 2035. „ Se esistesse qua ci sarebbe da mettere anche la carta dove evidenziare tutti quei paesi che stanno pompando a manetta con l'industrializzazione e quelli che entro il 2050 di sicuro tenteranno di uscire dall'attuale situazione " semi cavernicola" dove utilizzeranno qualsiasi cosa possa bruciare per fare energia. Questo per i sognatori. |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 7:40
"..il 2050 di sicuro tenteranno di uscire dall'attuale situazione " semi cavernicola" dove utilizzeranno qualsiasi cosa possa bruciare per fare energia." Nel 2050 ci sarà l'energia elettrica da fusione nucleare, ossia bruceranno atomi invece che molecole (= la differenza tra energia da chimico, idrocarburi, e nucleare è tutta lì!) come accade oggi, e moltissimi problemi legati all'approvvigionamento di energia saranno risolti. E se la facessero a fare dei superconduttori operativi a temperatura ambiente senza gestione troppo particolare e costi proibitivi, sarebbero risolti anche molti dei problemi di distribuzione di quella energia. Vedremo. |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 8:43
Ok ma l'arrivo di ulteriore energia in qualsiasi forma produrrà sempre aumento esponenziale di popolazione con il fatto che la saturazione arriverà ben presto, ci mangeremo tutto il masticabile, l'acqua dolce sarà sempre più scarsa, e meno che non ci evolviamo al punto da nutrirci del prodotto della fusione. |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 9:01
concordo con gli ultimi interventi: la situazione futura è tutt'altro che allegra, ma appunto e proprio per questo è veramente insensata la strada che l'europa stava tentando di prendere: in previsione di un futuro di concorrenza per molte risorse ancora più agguerrita, con un clima che sta cambiando portando dubbi sul futuro specialmente delle zone coltivabili, l'ultima cosa da fare è sprecare il vantaggio tecnologico, economico, produttivo e politico che aveva l'europa. |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 9:08
Forse il pensiero è assai utopistico ma per il futuro fabbisogno di alimenti credo che una delle possibili soluzioni sia quella di concentrare la produzione di energia solare in quei luoghi dove la tecnologia è scarsa ma il clima sarebbe favorevole ma purtroppo la gente sta scappando, avrebbero tanta acqua dolce nel sottosuolo da portare in superficie con poco dispendio energetico, se nel progetto non ci fosse chi vuole solo predare delle cose altrui sarebbe forse il sistema per arginare le fughe di massa da certi territori creando impiego e fonti di sostentamento. |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 9:19
Da un punto di vista strategico la concentrazione di produzione di energia in luoghi lontani dai paesi che la utilizzano sarebbe pericolosissimo. La faccenda del gas russo dovrebbe insegnare qualcosa. |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 9:25
L'unica cosa che mai nessuno pianifica (a parte i Cinesi anni fa) o semplicemente propone è la diminuzione della popolazione mondiale, la più importante delle cose sensate da fare. Senza quella tutto il resto significa semplicemente spostare il problema un pochino più in là nel tempo. A media scadenza si dovrebbe puntare ad un numero di persone accettabile per il pianeta. Non so quale sia, ma ho l'impressione che la metà della popolazione attuale sia già troppa, visto lo stile di vita al quale si va puntando. Ovvio che non dico che bisogna ammazzare la gente Il fatto è che tutto è sempre e solo basato sulla crescita. Semplicemente è un modello che non può funzionare per sempre. Non dovrebbe essere così complicato da capire... |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 9:31
No, se in un tal posto dell'africa mi fai il pozzo per irrigare quell'appezzamento l'energia elettrica la produci li sul posto, non la devi far produrre a tizio lontano che poi la vende a caio strangolandolo, il traguardo è rendere autonomi quei paesi che ora non lo sono, sarà un discorso utopistico ora perché esente da forti guadagni esterni ma sicuramente fruttuoso per il futuro, limitando di molto i flussi migratori oltre che a limitare lo sfruttamento dei terreni dei paesi industrializzati già fortemente compromessi per il forte carico di richiesta alimentare. Credo sia il momento per pensare a preparare il terreno per il 2100/2200, oppure ci sarà solo discesa in fatto di vivibilità, per ch pensa di cambiare il clima sarà una grande delusione mentre capacità e mezzi per adeguarsi ai cambiamenti ci sarebbe, non siamo scemi del tutto. |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 11:24
“ No, se in un tal posto dell'africa mi fai il pozzo per irrigare quell'appezzamento l'energia elettrica la produci li sul posto, non la devi far produrre a tizio lontano che poi la vende a caio strangolandolo, „ E fin qui sono d'accordo. Dove non sono d'accordo è produrre, ad esempio, l'energia solare nel Nord Africa per utilizzarla da noi. In questo caso saresti soggetto agli sghiribizzi di paesi decisamente instabili e inaffidabili. Se chiudono il rubinetto sei fregato. |
| inviato il 31 Marzo 2023 ore 11:38
aggiungi che, a differenza di gas e altri combustibili per i quali è possibile fare accumuli anche per coprire molti mesi, l'energia elettrica non è accumulabile nemmeno per poche ore. Significa che il quadro di dipendenza da quei paesi e/o dalle linee di distribuzione diventerebbe infinitamente più critico e pericoloso di quanto è ora per petrolio e gas. Ma infinitamente tanto più pericoloso: se oggi chiudono petrolio o gas, per una guerra o per un sabotaggio, l'europa ha un volano di diversi mesi. Se dovesse saltare fornitura o distribuzione di energia elettrica, ti fermi istantaneamente. |
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