| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 7:40
Ti racconto la mia esperienza. Mi é successo cinque volte che mi abbiano contattato e richiesto una mia foto per vari scopi, principalmente eventi. L'ultima a Natale per una tipografia a cui una azienda dolciaria aveva commissionato le confezioni per le tavolette di cioccolato natalizie a taratura limitata. Ho sempre regalato i JPEG dei miei scatti a chi me li ha chiesti per qualsiasi motivo e senza pretendere mai nulla. Mi hanno sempre citato e sono sempre rimasto orgoglioso di questo, però ognuno é libero di chiedere ciò che vuole, poiché ogni foto, anche quella che può sembrare molto banale, la considero una opera d'arte irripetibile. |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 7:40
Chiedi un compenso che non superi la capacità di spesa del cliente, chiedi la pubblicazione del nome nel libro e nella promozione online. Come liberatoria dai i diritti di utilizzo per un numero illimitato di copie, ma specifico per quella edizione. Se è il tuo primo libro puoi farti promozione così. I danni che altri citano alla tua immagine io nel lavoro non ho avuto occasione di vederli ma magari c'è gente che lavora da più tempo ed ha avuto esperienze negative. |
user109536 | inviato il 28 Febbraio 2023 ore 9:26
Mirko73, mi rispecchio nella tua situazione ma con altri interlocutori. |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 10:52
Vanità. Credo che ognuno di noi avrebbe piacere nel vedere una delle sue foto sulla copertina di un libro, o vincere un concorso. Ma quale vanità! Se la fotografia me la cerca un amico perchê gli piace e la vuole per sé glie la do tranquillamente, e chiaramente non voglio essere pagato. Se lo stesso amico la vuole per usarla, ma senza fine di lucro, glie la do lo stesso e non voglio neppure essere citato, ci mancherebbe altro. Ma se sempre lo stesso amico me la chiede per usarla seriamente me la faccio pagare, al limite solo in maniera simbolica, poco insomma, ma me la faccio pagare... ed è giusto che sia così. Per i concorsi invece me ne frego, almeno da quando ho capito, accadeva negli anni '80, come funzionano! |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 10:54
+1 E' tutta una questione dell'uso che ne verrà fatto successivamente. |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 11:20
Ah, dimenticavo... se un pincopallino qualsiasi, mai visto e mai sentito prima, vede una mia fotografia (è impossibile perché faccio solo diapositive e io non sono in rete, ma non si può mai dire) e la vuole beh... allora me la paga! |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 11:47
Un paio di anni fa un editore svizzero mi ha chiesto una foto di una lepre americana per un libro, onestamente non era nemmeno una gran foto. Io avrei scelto diversamente. Dei soldi non sapevo che farmene, così ho preferito avere una copia del libro, che comunque costa più di cento euro. Foto pubblicata con nome e cognome dell'autore, libro in bella mostra nella libreria di casa e tutti soddisfatti. |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 11:49
Beh, se il libro costava quella cifra è come ti avessero dato un centone, è pur sempre un "compenso". |
user109536 | inviato il 28 Febbraio 2023 ore 11:53
Se qualcuno ti chiede una foto vuol dire che la foto gli piace e questo non ha nulla a che fare con il fatto che poi la riceverà a gratis o gli verrà chiesto di pagarla. A me è capitato recentemente con un'orchestra da camera che ho fotografato per la prima volta. Il direttore ha visto le foto su istagramm, le sono piaciute e mi ha chiesto se poteva averle e anche il prezzo. |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 11:58
Vabbè visto che ci siamo tiro in ballo anche una immagine realizzata da me e sviluppata in modo diciamo alquanto "non nelle mie corde", ossia gli ho incollato sopra alla foto di un presepe sommerso sul lago Maggiore un cielo con una aurora boreale strepitosa. Naturalmente l'ho fatto in modo goliardico e tutti i miei amici fotografi mi hanno commentato sotto che erano molto divertiti da questa mia scelta artistica di una realtà alquanto irreale, ma la cosa più buffa è che ben due associazioni diverse mi hanno contattato perché volevano proprio quell'immagine. Mi vergogno ancora solo a pensarci e mi scappa davvero da ridere.... D'altronde i gusti son gusti! |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 12:15
Beh, se il libro costava quella cifra è come ti avessero dato un centone, è pur sempre un "compenso". Effettivamente... Senza contare la cosa più importante, e cioè il pregio dell'opera, visto che per venderlo a quella cifra, con i tempi che corrono per giunta , deve essere un libro serio per davvero! |
user109536 | inviato il 28 Febbraio 2023 ore 12:42
Diciamo che il gratis o pseudo gratis imperversa e a me va benissimo. Pseudo perché se è vero che il libro o per me i concerti gratuiti sono un compenso fare una fattura è un'altra cosa. |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 12:44
E come al solito questo post è finito in vacca per le solite persone che amano accendere flame, al limite del trollaggio, e alla fine non sono arrivate risposte a Soulwoman che difatti non è più intervenuta. Provo a riportarlo nei giusti ranghi. Il prezzo di una foto sostanzialmente è dovuto a tre fattori: notorietà del fotografo; tipologia di utilizzo e tempo/diffusione della foto; il valore della foto invece è dato sostanzialmente da quanto qualcuno è disposto a spendere per averla. Come risolvere? Escludendo la notorietà del fotografo, che suppongo bassina altrimenti non sarebbe qui a chiedere, restano i secondi due punti che possono essere chiariti solo dalla contrattazione diretta con gli interessati, ipotizzo per una pubblicazione media almeno 200/300€ netti, io non accetterei meno, con citazione dell'autore, nel colophon, e almeno due copie del libro. Essenziale è la presenza di un contratto, non di liberatoria, che indichi l'uso della foto, esempio solo per il libro e le necessarie attività promozionali del libro e della casa editrice, il compenso per il fotografo, l'eventuale esclusiva della foto, ha un valore anche questa, modi e tempi di pagamento (che è possibile effettuare con ritenuta d'acconto); nel caso la foto ritragga delle persone è necessaria la loro liberatoria in cui si specifica che tale foto verrà utilizzata per una pubblicazione a mezzo stampa. |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 12:50
“ Pseudo perché se è vero che il libro o per me i concerti gratuiti sono un compenso fare una fattura è un'altra cosa. „ La fattura la fa chi ha partita IVA chi ne è privo utilizza la ritenuta d'acconto per prestazione occasionale, va notato che anche la cessione di beni, se di valore superiore a 258,23€, va dichiarata al fisco. L'accesso ai concerti non è retribuzione in quanto essenziale alla prestazione lavorativa, un po' come l'accesso in ufficio per un impiegato. |
| inviato il 28 Febbraio 2023 ore 13:27
Tempo fa, la mia consorte fu ingaggiata per riprodurre un dipinto di un noto pittore... svizzero(mi pare). Il compenso non lo pattuirono (lei non lo fa/faceva di professione e nemmeno a tempo perso. Lo fa perchè ama farlo per fatti suoi). La tela misurava 100x70cm su richiesta del committente. Oltre al costo della tela bianca, andavano aggiunte le spese per i colori acrilici e per i pennelli (o l'usura di quelli che già possedeva) e naturalmente il costo umano. Il dipinto riuscì benissimo, molto fedele all'originale. Ella impiegò all'incirca una quarantina di ore per realizzarlo. Quando lo consegnò ai due coniugi che gliel'avevano commissionato essi ne rimasero contenti e ci chiesero quanto "faceva". La mia lei era imbarazzata poichè non sapeva quanto chiedergli e così, dopo qualche secondo di silenzio e di gelo intervenni io facendo i conti con l'accetta: la tela era costata una cinquantina di euri; i colori acrilici un'altra cinquantina; i pennelli, aveva utilizzato quelli che già aveva; rimaneva il costo umano, la manodopera. Io e lei siamo impiegati, di professione, e il nostro costo orario supera di poco i diecieuri. Quindi ho pensato: "almeno diecieuri/ora vuoi che non li valga, un dipinto fatto a mano?" e così il totale ammontava (secondo il mio parere) ad almeno 500euri, ma fui immediatamente interrotto e redarguito (con gl'occhi) da Lei, che umilmente scese di qualche cifra, anche perchè diceva di non essere una professionista e che era il suo primo lavoro a pagamento, e bla-bla-bla... insomma, la sua richiesta fu di 350euri. Non potete capire la luce che irradiò il volto di quei due! Non aspettavano altro Già coi miei ipotetici 500 stavano a pregustarsi l'affarone, figuriamoci coi 350 finali Mio nipote, tanti anni fa, per aver ideato e dipinto la mascotte per un noto mobilificio della nostra città, chiese 3000euri, che gli vennero serenamente corrisposti (con fattura) ma lui è un professionista e il mobilificio lucra anche sulla pubblicità che fa ai suoi prodotti. Quell'altro dipinto invece è semplicemente esposto in un appartamento privato. |
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