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L'importanza di mettere a fuoco ed evitare il mosso


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avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 0:21

a me all'epoca la fece conoscere in una lezione di storia della fotografia Luca Panaro, il docente dell'Accademia belle Arti di Brera. E' anche curatore di mostre ecc... se fai una ricerca con Google e metti "Panaro Nan Goldin" trovi di tutto e ti consiglio quella strada per documentarti, non me ne vogliano gli altri utenti e col massimo rispetto. Penso che Luca l'abbia anche intervistata.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 0:47

OT open

Fortunatamente non bazzico piu quei lidi, almeno allora, ricettacolo di uno staff, salvo poche eccezioni, di ignoranti presuntuosi, da almeno 10 anni


sottoscrivo al 100000 %
uno moderatore analfabeta fotografico , ignorante in grammatica è purtroppo qua.

comunque la mia preghiera che il sito fallisca alla svelta ( preghiera di 5 anni fa' ) sembra sia stata esaudita.
oramai è solo popolato da moderatori falliti.

chiudo ot

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 0:59

@Frow , riguardo all'argometo del topic penso che tu debba studiare.

tranquillo , non è un offesa , tutti noi abbiamo cominciato cosi' , facendoci delle domande sul perche' certe regole improvvisamente fossero saltate.

Il caso che tu citi (prendi il libro "the ballad of sexual dipendency" della Goldin) ,

ma anche di Capa ( leggermente fuori fuoco ),





o di molte foto di William Klein ,





o addirittura di alcuni capolavori di Martin Parr





o addirittura del piu' grande ritrattista di sempre , R. Avedon





Come vedi , queste foto , anzi ... questi capolavori escono dal cliche'.

cio' non vuol dire che d'ora in avanti dovrai fare foto sfuocate , ma dovrai fare foto che "escano" dall'immagine e prendano vita nella stampa.
che abbiano una vita , che abbiano un perche'.

e se queste saranno anche sfuocate ma vive, saranno sempre meglio di un esercizio di stile perfetto ma banale.

buona fortuna


PS: il mosso e il fuori fuoco sono due cose completamente diverse. la tua missione sara'di combattere sempre il mosso ( mosso tuo , il famoso sotto 1/30 sec ), e poter convivere col fuorifuoco.
poi come vedi , alle volte le foto vanno bene anche mosse o fuorifuoco.






avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 1:28

ciao Lastprince. giuro che avevo pensato proprio a Capa come esempio...
a scanso di equivoci, oggi rifare certe foto sarebbe un po' scimiottare il passato ma i concetti che esprimi li condivido. Temo che ormai la fotografia per come la intendiamo abbia dato tutto e ormai chi fa arte con la fotografia la contamini con altre arti, sempre più difficile trovare "semplici" fotografie ascrivibili alla definizione Arte... pensiero molto personale eh;-)

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 7:46

"Stavo sfogliando un libro di Nan Goldin ed ho notato parecchie foto fuori fuoco e/o mosse."

Quelli bravi lo facevano di proposito, spesso per aumentare l'atmosfera di squallore della scena o della situazione, o dell'azione, mentre invece a quelli micci gli veniva bene: è molto più facile scattare ad cazzum, senza curarsi troppo della messa fuoco, che stare a fare le verifiche di MaF prima di scattare.

Oggi di fotografia si vede di tutto: sta all'osservatore preparato, ripeto, bisogna essere culturalmente e fotograficamente preparati, per riuscire a separare prima e giudicare poi le foto buone dalle vili.

E di foto vili oggi ce ne sono veramente tante.

Io non spenderei mai un centesimo in un libro della Goldin e se me ne regalassero uno, da bravo Lucchese, lo riciclerei subito a qualcun altro.

user12181
avatar
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 8:41

Beh fermarsi per esporre, mettere a fuoco con precisione ed evitare il mosso mentre si sta a mollo nel mare in tenuta da combattimento con elmetto e scarponi, sotto il tiro nemico, sarebbe il massimo assoluto dello snobismo e della flemma, nemmeno gli inglesi della Holland house library sarebbero arrivati a tanto. Oppure sarebbe stato un cerimoniale nevrotico improduttivo, io in quella situazione forse sarei stato capace quantomeno di indugiare un po' troppo, avrei perso lo scatto, bevuto acqua salata e poi sarei affogato.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 8:52

vi faccio io una domanda. dove sta scritto che una foto deve essere tecnicamente perfetta? chi ha detto che le foto di moda devonoe ssere nitide e non mosse? comprate riviste di moda? seguite fotografi contemporanei?
la oftografia è un linguaggio e come tale accede a varie forme di espressione. quando parlate o scrivete siete sempre grammaticamente perfetti? non usate mai esempio, parafrasi, esclamazioni, forme dialettali etc? la fotografia rende queste sfumature con l'impatto visivo. non sempre serve descrivere minuziosamente, a volte serve solo l'azione, o il colore, o una sensazione...
non bisogna capire le foto ma bisogna capire l'autore e il messaggio che vuole trasmettere. street, ritratto, reportage, avifauna... quelle che molti praticano solo solo delle singole intepretazioni di un genere fotografico

avatarjunior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 8:56

Forse sono OT Ma qualcuno può aiutarmi a capire perché quella foto di Martin parr è considerata un capolavoro?

avatarjunior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 8:59

@lastprince
@alessandropollastrini

Intanto grazie per le risposte,queste sono quelle che mi aiutano a capire meglio
Ovviamente devo studiare e continuerò a farlo, soprattutto perché i miei studi sono stati lontani da arte e fotografia.

Che certe foto della Goldin gli "errori" ne accrescono il pathos,diciamo così, l'ho notato subito,in altre meno e quest'ultime mi hanno fatto porre la domanda.
Sulla foto di Capa so benissimo dove e in che condizioni l'ha scattata, dovrebbero essere solo 6 fotogrammi se ricordo bene. Li è ovvio che non aveva tempo neanche per inquadrare probabilmente.
Qui mi riferisco a @murmunto
In quelle di Klein e di Parr mi sfugge ad esempio

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 9:06


Forse sono OT Ma qualcuno può aiutarmi a capire perché quella foto di Martin parr è considerata un capolavoro?

non è la foto ad essere un capolavoro è Parr che è un Maestro della fotografia per il suo stile, la sua carriera etc
di conseguenza le sue foto valgono. è l'autore il punto, non la foto.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 9:07

A volte l'errore paga se sfruttato con cognizione.
Martin Parr è un grande ironico soprattutto. Ha descritto con ironia il mondo dell' opulenza e dello spreco e mi pare ci sia riuscito benissimo

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 9:08

Approfitto che è mattina e sto un po' meglio per darti la risposta che volevi.

La prima cosa che noto che hai piazzato la domanda nella sezione più tecnica del forum, lo so non c'è la sezione "Cultura fotografica e generale" ma tecnica è la sezione meno adatta alla tuta domanda ma sono scelte quindi...

Per comodità non sto a riscrivere la biografia delle Goldin ma riporto le prime righe di Wikipedia il resto lo troverai nel qui

" Ultima di quattro figli di una famiglia ebraica, nasce a Washington, ma trascorre parte dell'infanzia tra il sobborgo di Silver Spring, Maryland, e Lexington, Massachusetts.[6] Fin da piccola si affeziona a Barbara, la sorella maggiore che muore suicida il 12 aprile 1965, lasciando un profondo dolore nell'undicenne Goldin che nel corso della carriera omaggerà più volte la sorella attraverso lavori incentrati sugli ospedali psichiatrici, sul delicato tema del suicidio in età adolescenziale e sul difficile rapporto tra figli e genitori. Poco dopo la morte della sorella viene sedotta da un parente più grande di lei ed è così che la perdita di Barbara si lega alla scoperta di un'intensa pulsione sessuale. A fare da sfondo a questi anni ci sono la lettura dell'East Village Other e l'ascolto dei Velvet Underground.

A circa 14 anni, dopo essere stata espulsa da diverse scuole per aver fatto uso di marijuana, abbandona casa dei genitori ritrovandosi a vivere in diverse famiglie affidatarie. Nel 1968 si iscrive alla Satya Community School di Summerhill, Massachusetts, dove la parola sanscrita Satya significa "l'esistenza della conoscenza della verità". Qua stringe una duratura amicizia con David Armstrong, compagno di studi gay e futuro fotografo, che ribattezza l'amica con il nome di "Nan". Insieme si appassionano al cinema, alla Factory di Andy Warhol e ad attrici degli anni '30 come Bette Davis e Joan Crawford. Inoltre è sempre alla Satya che inizia a sperimentare con la fotografia, in particolare con la Polaroid che gli era stata data da un'insegnante, figlia di Rollo May.[7]

Frequenta molto il cinema, è colpita dai primi film di Warhol e di Fellini; ama sfogliare le riviste di moda, specialmente Vogue, e sogna di diventare una fotografa di moda. Tra i fotografi che ammira vi sono Guy Bourdin e Helmut Newton.[8] Andata a vivere a Boston, frequenta la scuola del Museum of Fine Arts, dove segue i corsi del fotografo Henry Horenstein, che avrebbe poi influenzato la sua estetica delle istantanee.[2] Horenstein le fa conoscere Tulsa (1971) del fotografo Larry Clark, una cronaca diaristica della vita di un gruppo di giovani ribelli e tossicodipendenti della sua città natale in Oklahoma, che ha su di lei un grande impatto.[8] [9] Goldin comincia a usare la fotografia come un "diario pubblico", riprendendo le sue coinquiline, due drag queen, a casa e nei bar gay; saranno il soggetto del suo primo lavoro, Ivy wearing a fall, Boston (1973). Anche in seguito, sia per la tecnica sia per i soggetti scelti, rimane molto vicina al diario fotografico familiare.
"

evidenzierei questo passaggio: "Nel 1984 Brian la picchia al punto tale da farle rischiare la perdita di un occhio: la foto Nan One Month After Being Battered (1984)"





Immagino tu abbia quella splendida raccolta antologica che è "Il giardino del Diavolo" ed. Phaidon, è accompagnato da testi molto importanti e ricchi di spunti, quello che emerge dalla sua lettura (più delle foto che dei testi) è un ritratto di una fotografa che ritrae il mondo vicino a sé, un mondo intimo, doloroso, controcorrente e con il mondo contro, non dimentichiamo che erano gli anni della persecuzione degli omosessuali negli stati uniti, Harvey Milk viene assassinato nel 1978 perché gay e perché contrario a rintanarsi e nascondersi, era il mondo delle droghe, del Rock colto ma terribilmente forte dei Velvet, di lou Reed.

Perdonami la stringatezza ma un forum non consente molto di più però, scusami, continuo a credere che di fronte a certe foto chiedersi se sono o meno a fuoco o se sono mosse sia un po' come guardare il dito, non è la chiave di lettura giusta.
Prova a leggere il libro ascoltando, ad alto volume, Lou Reed e/o i Velvet Underground, o Brian Eno o ancora i Talking Eads di David Byrne. Guarda le foto e dimentica quello che hai letto, entra nello spirito di quelle immagini, scopri l'amore, il dolore, la sofferenza, la gioia che contengono e vedrai che le domande sulla messa a a fuoco le riserverai allo Still Life (non a caso chiamata in italiano "Natura morta") e non a generi così forti e intimi come il lavoro della Goldin.














PS " Che certe foto della Goldin gli "errori" ne accrescono il pathos,diciamo così, l'ho notato subito,in altre meno e quest'ultime mi hanno fatto porre la domanda. " è qui l'errore, non sono errori ricercati, non sono neanche voluti semplicemente in questi contesti la perfezione tecnica, peraltro spesso impossibile, è semplicemente un orpello inutile e ingombrante, mettersi a regolare la fotocamera mentre un tuo amico fraterno sta dando l'ultimo saluto al suo uomo, anch'egli tuo amico, sarebbe semplicemente grottesco. Questa domanda riservala ad altri generi.

user12181
avatar
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 9:25

Il futuro Federico II di Prussia, incipriato e addolorato, dalla finestra salutò educatamente con la manina il suo amante mandato al patibolo. Avevano tentato una fuga d'amore, condannati entrambi a morte, lui fu graziato con atto sovrano dal padre (che con atto sovrano aveva anche deciso la loro condanna per insubordinazione, annullando la mite sentenza del tribunale militare). Solo perché doveva diventare re, "Il grande re".

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 9:27

OT reopen

sottoscrivo al 100000 %


Lastprince all'epoca, circa 10 anni fa, ero anche nello staff e nelle segrete stanze, quelle riservate allo staff, si diceva di tutto e di più degli utenti, si stilavano liste nere nel più perfetto stile sovietico, i commenti erano così violenti e volgari fino al punto che ai nuovi membri dello staff era interdetta la lettura di quanto scritto prima della nomina e del conseguente accesso alle segrete stanze. Essere stato bannato proprio quando meditavo di andarmene è stata la cosa migliore che ricevetti d quel forum.

OT Closed

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2022 ore 9:37

Perdonami la stringatezza ma un forum non consente molto di più però, scusami, continuo a credere che di fronte a certe foto chiedersi se sono o meno a fuoco o se sono mosse sia un po' come guardare il dito, non è la chiave di lettura giusta.
Prova a leggere il libro ascoltando, ad alto volume, Lou Reed e/o i Velvet Underground, o Brian Eno o ancora i Talking Eads di David Byrne. Guarda le foto e dimentica quello che hai letto, entra nello spirito di quelle immagini, scopri l'amore, il dolore, la sofferenza, la gioia che contengono e vedrai che le domande sulla messa a a fuoco le riserverai allo Still Life (non a caso chiamata in italiano "Natura morta") e non a generi così forti e intimi come il lavoro della Goldin.

non sono errori ricercati, non sono neanche voluti semplicemente in questi contesti la perfezione tecnica, peraltro spesso impossibile, è semplicemente un orpello inutile e ingombrante, mettersi a regolare la fotocamera mentre un tuo amico fraterno sta dando l'ultimo saluto al suo uomo, anch'egli tuo amico, sarebbe semplicemente grottesco. Questa domanda riservala ad altri generi.


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