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Set fotografici e fotografia naturalistica


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user109536
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inviato il 09 Dicembre 2022 ore 23:15

Per non parlare dei drink che inseguono e spaventano camosci e stambecchi ( visto di persona )

avatarsupporter
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 6:44

Visti non più tardi di ieri l'altro con tanto di cellulare come fotocamera definitiva. Certo, vale tanto il discorso sull'attirare il soggetto quanto quello sull'inseguirlo, le prassi suggerite da chi cura i parchi e citate prima lo spiegano bene ;-)

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 9:47

Inseguire Camosci la vedo dura... Gli Stambecchi son più confidenti e spesso ti lasciano arrivare molto vicino senza dare segni di disturbo, anche quando sono in gruppo con piccoli.
Anni fa dalle parti di Val Travenanzes ce n'era uno che aveva preso l'abitudine di caricare gli escursionisti... Hanno dovuto spostarlo in zona più isolata.
Certo, meglio di tutto lasciarli in pace, ma è una lunga strada; e comunque non si può confrontare il fotografo amatore che si presume provvisto di una certa etica con l'escursionista occasionale armato di cellulare.
Per il resto, anch'io trovo i carnai una pessima abitudine, soprattutto quando le prede sono vive ed impossibilitate alla fuga.
E se l'obbiettivo sono Poiana ed Astore, non mi pare che - almeno la prima - siano soggetti così difficili da riprendere. Magari con un po' di pazienza.
Poi si vedono scatti ridicoli: coniglio bello in alto con Astore a cibarsene, non ce la farebbe mai a portarlo lì.
È un'abitudine - prede vive - abbastanza in uso in certi capanno a pagamento: mah, essendo in territorio per così dire privato direi che ognuno è libero di scegliere se frequentare o no.
Anche per questo io sono piuttosto restio a commentare foto prive di - anche generiche - indicazioni geografiche. Tranne in autori nei quali ripongo una certa fiducia da questo punto di vista.
Io frequento poco i capanni, un po' per misantropia fotografica un po' perché spesso mi sembrano situazioni non del tutto 'vere'. Per cui caccia vagante e rete mimetica, oppure auto (con e senza rete). E silenzio per quanto possibile (la mia 90D fa un rumore vergognoso...).
Capanno privato e mangiatoia non sono assolutamente contrario, soprattutto se gestite con intelligenza (inutile fornire cibo, soprattutto ai giovani, in stagioni nelle quali ne troverebbero comunque). Io abito in un condominio ed il giardino della mia compagna è troppo frequentato da gatti altrui, nonostante le misure di contenimento messe in opera. Mi accontento di guardare Pettirossi, Cince, Capinere e Merli di passaggio. E di ascoltare gli Storni.
Ah, fuori tema brevemente: sono stato un paio di settimane nel sud della Francia ed ho notato che è pieno di Passeri, come da noi quand'ero bambino. Qui se ne vedono proprio pochi purtroppo.

user12181
avatar
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 10:55

Non avvicinarti a tane


È un problema quando è la tana ad avvicinarsi a te. Lo scorso anno non c'era, basta assentarsi un po' di più che subito ti danno per morto....
files.nikonclub.it/uploads/ori/202210/451b1be070eb47bab25d86495b207715
Per non parlare di quando trovi la loro cacca nell'angolo dietro il water... "Scusa tanto, fai pure con comodo!"

avatarsupporter
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 11:01

Aggiungerei una considerazione: nelle immagini scattate in capanni che utilizzano esche, i soggetti ripresi guardano in camera con un interesse palesemente associato al cibo, un po' come quando mettiamo in balcone semi e briciole e gli uccelli ci guardano aspettando il momento di potersi alimentare. Trovo queste immagini, quasi sempre a soggetti posati, ben riconoscibili e meno interessanti perché tradiscono l'attività alimentare dovuta all'uso di offrire cibo, senza la quale non si sarebbe potuto fare la foto. Ma ricordo un pomeriggio in un capanno a pagamento in cui i falchi si avvicinavano guardando sfacciatamente in camera per elemosinare cibo. Non ho mai ripetuto quell'esperienza.
Qui sul forum c'è una vastissima presenza di foto con soggetti con sguardo in camera per elemosinare cibo. Personalmente i miei occhi si soffermano soprattutto su immagini che fissano istanti autentici di vita naturale in cui l'attività del soggetto non è influenzata da chi fotografa.

Sono invece molto interessato a riprendere comportamenti di richiesta di cibo a cui certi individui si sono adattati.




C'è da dire che alcuni individui che hanno sviluppato questa attitudine hanno creato problemi di gestione non piccoli, come alcuni orsi marsicani che preferiscono alimentarsi presso cassonetti di immondizia e che non si riesce in alcun modo a riportare ai comportamenti naturali. Il P.N.A.L.M. ha prodotto un documentario visibile anche su Sky in cui viene spiegato in dettaglio perché i selvatici non devono essere alimetati né i loro comportamenti devono essere influenzati dai fotografi o da altri osservatori armati di cellulare.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 11:20

Attendendo la inevitabile chiusura della discussione, io credo che l'argomento sia terribilmente complesso e che sia importante un certo tipo di sensibilità per affrontarlo....
Per quel che mi riguarda trovo parecchio fuori fuoco tutte le posizioni estreme....
Disapprovo chi si scandalizza per 20 secondi di richiamo fuori stagione e trovo assolutamente condannabile chi allestisce carnai non autorizzati o stordisce di richiami specie sensibili durante la stagione della riproduzione....
Detto questo, io credo il punto sia decisamente un altro...e cioè il perché scattiamo...
Sono fermamente convinto del fatto che se il nostro fine fosse sempre il racconto, difficilmente il tema etico diventerebbe rilevante....
Esempio pratico, la poiana sulla radice / tronco scenografico....cosa mi racconta? Assolutamente nulla...è sicuramente un divertimento per il fotografo che riesce a vedere nel mirino un bel rapace...ma finisce lì (non mi addentro nel discorso carnaio/poiana perché è troppo sfaccettato e complesso)....

Per quanto riguarda il tipo di approccio, devo dire che tutto dipende dal contesto...dalle mie parti quello che mi da più soddisfazione (e risultati) è l'appostamento...a gran paradiso, o in islanda, certamente la vagante...

Trovo zero stimolante tutto ciò che è oasi/capanno a pagamento, perché dal mio punto di vista azzera completamente la parte principale che sorregge il mio pensiero sulla fotografia naturalistica, e cioè studio e ricerca....

avatarsupporter
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 12:30

Caro Angus, il mondo è bello perché è vario ( o forse avariato).... ognuno cerca di ritagliarsi il proprio angolino di natura e di bellezza. Credo che molti post vengono chiusi per comportamenti di intolleranza, cosa che cerco di evitare come la peste...MrGreen
L'uomo è un animale culturale e chiunque fotografa sulla base della cultura che ha. Personalmente ho molta simpatia per chi allestisce piccoli capanni privati ad uso personale in cui vengono invitati anche gli amici. O di chi allestisce piccole pozze per dissetare d'estate uccelli di molte specie diverse. Bisognerebbe avere un atteggiamento tollerante e aperto. E convincere spiegando le ragioni, come stiamo facendo in questo post.;-)

Tornando alle personali preferenze, sono appena tornato da una settimana al parco nazionale del Gargano. 12 piovanelli tridattili in un litorale sabbioso di decine di chilometri la dicono lunga sulla diminuzione degli uccelli d'Europa, che sfiora la media del 90% rispetto a cinquant'anni fa. Tuttavia le poche foto che ho fatto in condizioni totalmente naturali mi soddisfano pienamente.












avatarjunior
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 12:40

Capanni a pagamento anche no: sono centinaia di foto tutte uguali, non mi dà soddisfazione e non condivido la filosofia.
La vagante ormai, per motivi fisici, molto rara e di scarsa soddisfazione perché non frequento i posti giusti.
Mi rimane il capannino dove cerco di attrarre, solo in inverno, con semi e varie. Lo uso da solo con scarsi risultati, ma io sto bene quando posso andare una mattinata in tranquillità.
Ovvio che uso anche il portatile, quando trovo posti interessanti.
No assolutamente a prede vive per rapaci.

user12181
avatar
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 15:29

Già a 955 m non ci sono più orme umane sulla neve marcia, ungulati, volpe, difficilmente riconoscibili, probabilmente gli ungulati sono capre (cacche), poco oltre più nulla, hanno tagliato per la costa. Qui vedo però due unghione. Al ritorno scivolerò sicuramente sulla roccia umida sotto la neve, spero solo sul sedere, ma mi metto i ramponi anche se non c'è il ghiaccio.

avatarsupporter
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 15:37

Murmunto, puoi spiegarti meglio? Forse hai sbagliato discussione?

user12181
avatar
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 15:46

Sì ho sbagliato scusa MrGreen, ma sicuramente queste sono di cervo e capriolo. Ora scendo, basta, e che Dio me la mandi buona.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 15:58

Concordo con Angus!

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 16:12

Per quanto riguarda il tipo di approccio, devo dire che tutto dipende dal contesto...

Trovo zero stimolante tutto ciò che è oasi/capanno a pagamento, perché azzera completamente la parte principale che sorregge il mio pensiero sulla fotografia naturalistica, e cioè studio e ricerca....


+1

e, aggiungo, tutte le scorciatoie, e ciò che consente di disattivare i pochi neuroni rimasti

avatarsupporter
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 16:41

MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2022 ore 17:03

Sul discorso carnaio secondo me vanno specificati diversi scenari.

1) esca viva...pratica incivile, senza la minima etica, da condannare assolutamente e da spaccare la testa a chi ha il coraggio di fare certe cose.

2) carnaio "fisso" privato o a pagamento, utilizzando roba di macelleria si altera il comportamento dell'animale, pratica poco sensata, fine a se stessa perché gli scatti fatti così si riconoscono lontani km e sono tutti simili. L'etica anche qui è andata a farsi benedire. (girano pure video su youtube su come fare e cosa utilizzare Confuso)

3) trovo una volpe morta a bordo strada, la porto in un posto fotogenico e provo ad appostarmi con capanno ecc per fotografare qualcosa.
In questo caso non ci vedo nulla di male, la volpe sarebbe andata "sprecata" perché raccolta da chi pulisce le strade, oppure mangiata a bordo strada da altri uccelli o animali opportunisti rischiando ulteriori collisioni con le auto.

Come la pensate voi su questi punti? Personalmente sul punto 3 non trovo lati negativi, non altero o abituo la fauna a mangiare in un determinato posto trattandosi di una cosa occasionale; gli altri 2 non arrivo proprio a capirli.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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