| inviato il 14 Novembre 2022 ore 15:02
@Darp. Personalmente non sono d'accordo. Secondo me, se i matematici che progettano obiettivi operano sull'aberrazione sferica (come sono costretti a fare) per aumentare la telecentricità dei loro prodotti, in vista dell'impiego di essi su sensori vieppiù densi, in automatico, aumentano la risolvenza, ma abbassano lo stacco dei piani che, a sua volta, va ad influire sul bokeh. Gli obiettivi di vecchia generazione, che NON erano stati progettati in ragione di tale specifica esigenza (telecentricità), hanno risolvenze meno spinte (specialmente ai bordi) ma, in compenso, vantano uno stacco dei piani (leggi: plasticità, illusione di effetto 3 D, ecc.) ignoto alle ultime generazioni ottiche. Insomma, la sempiterna storia della moglie ubriaca/botte piena! O una, o l'altra! Questa è la "storia" per come la vedo io! GL P.S.: conseguentemente, mi sono procurato DUE DIVERSE linee di obiettivi, che scelgo in relazione ai sensori (fotocamere) che decido di utilizzare! |
| inviato il 14 Novembre 2022 ore 15:20
@Giovanni Leoni un esempio interessante sono i defocus, i primi sono stati i 2 nikon, 105 e 135 DC, sulla base di uno schema simil planar (quello del vecchio 85 1.8D) hanno realizzato queste 2 ottiche che vantano il controllo dell'aberrazione sferica portando di fatti oltre al controllo dell'abberrazione sferica appunto anche ad un cambio anche del modo di comportarsi avanti e indietro della lente in termine di progressione dello sfocato introducendo di fatti una staratura evidente della lente che non controlla affatto le varie aberrazioni che solitamente si tende correggere (principalmente coma generalizzato)... l'impressione che se in passato e che si cercava di optare per correzioni tali da mantenere una buona progressione sopratutto dietro il soggetto per mantenere coesione e lettura della scena, sigma a lavorato per avere una sorta di bilanciamento estremo ormai tipico ma che comporta un uso più specialistico; altri come sonny con il 24 gm e nikon con il 50 1.2 invece hanno optato per invertire la tipicità del passato (spinto credo anche dal successo degli art) dando una lettura migliore davanti al soggetto, di fatti il 50 1.2 stacca più che dei relativi 50/58 1.2 del passato e il soggetto è decisamente più identificabile nel fuori fuoco ... insomma le vecchie lenti erano buoni progetti con una propria tipicità, le nuove che stanno uscendo sono progetti e idee diverse... trovano anche diversa applicazione alla fine |
| inviato il 14 Novembre 2022 ore 15:41
@Darp. In fondo, mi pare che, sostanzialmente, concordiamo: la tua ultima frase concorda alla perfezione con il mio "P.S.", qui sopra. Ed anche l'inizio: il tuo riferimento alle ottiche Nikon DC. Storia vecchia: inizia negli anni '30 -mi pare- con gli Heliar Voigtlander per banco ottico, passando per i Thambar Leitz per le "Leichette a vite"! Anch'io, nel mio piccolo, ho un "modesto" Canon EF 135/2.8 SF (Soft Focus)! Nel mio piccolo! Ciao. GL |
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