| inviato il 15 Ottobre 2022 ore 9:29
per i privati se non paghi le bollette ti staccano la luce.....e pensare che con la crisi che ci sta coinvolgendo c'e' qualcuno che pensa ancora alle auto elettriche.... |
| inviato il 15 Ottobre 2022 ore 9:52
Infatti ; per le attività produttive in un certo senso è, relativamente , più semplice : in caso di sospensione delle forniture energetiche, chiudono , almeno temporaneamente , e mettono i lavoratori in cassa integrazione . Non è una soluzione , lo so anch'io , ma ... come fare ? Come ripeto , in un modo o nell'altro bisogna uscirne , uno Stato che abbia a cuore l'esistenza stessa dei suoi cittadini non può , semplicemente , lasciarli soli di fronte a questa emergenza . |
| inviato il 15 Ottobre 2022 ore 13:58
concordo perfettamente vediamo cosa riuscira' a fare il nuovo governo ma sono pessimista visto l'enorme quantita' di denaro che occorerebbe mettere sul tavolo e purtroppo non siamo la Germania |
| inviato il 15 Ottobre 2022 ore 16:03
Aggiungo alcune considerazioni. Non mi pareva di esser stato polemico, e mi spiace esser stato recepito come condiscendente, ma trovo fuori luogo invitare alla disobbedienza civile su un problema che non ha niente di "ingiusto". Si è scelto di trattare l'energia come una commodity da 15-20 anni. Era andata bene fino ad ora, e volendo muovere una critica, si poteva anche considerare in anticipo che le cose potessero un giorno non essere più favorevoli. Invece si è preferito mettersi ancora di più in mano a un soggetto terzo, che poi ha fatto quel che ha fatto. Per onestà intellettuale, tuttavia, bisogna dire che i prezzi avevano già cominciato a salire ben prima della guerra, come sa chiunque abbia un veicolo a metano: a fine 2021 la colpa era stata attribuita all'uscita da covid/lockdown ed a una massiccia ripresa dell'industria, che aveva fatto schizzare la richiesta di gas in tutto il mondo, con paesi (es. Cina/Giappone) disposti a pagarlo ben più di noi. E già quello ci aveva fatto capire la dimensione del problema. La situazione, quindi, è critica. Ma - di nuovo - non se ne esce bruciando le bollette. Il vero scandalo (per me) sta nel fatto che la nostra politica (qualunque partito) sia ferma in attesa di una soluzione, mentre famiglie ed aziende bruciano i risparmi di anni e anni, oppure chiudono. Noi stiamo invocando un price cap impossibile da imporre (sia per una serie di motivi tecnici, sia perché banalmente è come andare al distributore e pretendere che ti diano la benzina al prezzo che vuoi tu: puoi provarci, ma non finisce bene...). La ricchezza privata è (per una pura identità contabile nota a chiunque abbia una infarinatura di macroeconomia) la cosa che garantisce il nostro grande debito pubblico (vedasi saldi settoriali). Non è che uno debba essere keynesiano per forza, ma qui c'è poco da discutere: la somma dei tre settori (pubblico, privato ed estero) deve fare zero. Bruciare ricchezza privata nell'attesa che qualcun altro decida (EU? Pia illusione: ognuno fa per sé...) indebolisce la sostenibilità del nostro debito, oltre a fiaccare il tessuto sociale. Il passaggio dell'indicizzazione dal TTF al PSV (Punto di Scambio Virtuale), nella pratica, non porta vantaggi, se non la speranza che un calo delle quotazioni si rifletta più celermente sui costo, invece che attendere la media mobile a 3 mesi. Il valore del PSV infatti è assolutamente identico a quello del TTF, sommandogli uno spread (positivo o negativo) predeterminato. Insomma, se non è zuppa è pan bagnato. Per chi volesse approfondire, segnalo il seguente articolo che spiega i concetti base: blog.yem-energy.com/it/formule-di-indicizzazione-gas-quali-sono-e-come Concludo: per come la vedo io, è perfettamente inutile incitare alla rivolta, nel nostro paese. Sia in generale (diventa il più classico degli "armiamoci e partite"), e a maggior ragione nel caso specifico. Troppa gente ha ancora troppo da perdere. Io continuo a sperare (e nel mio piccolo a chiedere a chi mi rappresenta nelle istituzioni) che si capisca che il cambiamento non arriverà come una salvezza dall'alto. Dobbiamo proporre regole applicabili (anche solo seguendo l'esempio di altri paesi, come il limite del 4% di incremento anno su anno delle bollette francesi), e chiedere che queste misure vengano finanziate con emissione di debito comune. Consci che "se ci dicono di no", tocca tirare le somme e arrangiarsi da soli. Per essere assolutamente chiari: io penso semplicemente che il green new deal - con i costi relativi - stia venendo scaricato sulle spalle dei popoli, a vantaggio di pochi soggetti. Chi è in una posizione dominante (es. Germania) ha tranquillamente i mezzi per scaricare sugli altri i propri problemi (es. riconversione all'elettrico della propria industria automobilistica). Ad esempio, bello parlare di auto elettrica, ma andrebbe considerato che la Cina ha il monopolio delle batterie (per non parlare dei pannelli solari): rischiamo di trovarci di nuovo in un replay della situazione russa col gas... |
| inviato il 15 Ottobre 2022 ore 17:25
È chiaro che la "disobbedienza civile" in certe situazioni è la risposta più immediata perché dettata spesso dalla disperazione e bisogna dire che in passato qualche risultato l'ha dato : nel 19° secolo le grandi lotte operaie, anche se non si può parlare di disobbedienza civile in senso stretto , qualche risultato l'hanno ottenuto ! Ora , mi rendo benissimo conto anch'io che non è bruciando le bollette che ci scalderemo o produrremo corrente tuttavia , come ripeto e come recita un vecchio proverbio "necessità non vuol legge" e non è recriminando (giustissimamente peraltro) sulle scelte errate del passato che riusciremo a dare una risposta a chi ha urgenza di soluzioni . Quindi , in estrema sintesi , domando ancora : come se ne esce ? A meno di trovare un escamotage che ci permetta di importare nuovamente maggiori quantità di gas dalla Russia e nell'attesa che qualcuno si accorga che è l'unica soluzione praticabile nell'immediato (e comunque ne stiamo comprando ancora , se ci si preoccupa di un taglio totale delle forniture) prepariamoci a giorni molto ma molto brutti o , se si preferisce , al medioevo prossimo venturo , almeno in Italia . |
| inviato il 15 Ottobre 2022 ore 23:31
Vexred adesso sono perfettamente d'accordo. |
| inviato il 15 Ottobre 2022 ore 23:32
“ Quindi , in estrema sintesi , domando ancora : come se ne esce ? „ Domandona. Nell'immediato e nel breve termine non possiamo far altro che elemosinare combustibili a dritta e manca da paesi, salvo la Norvegia, decisamente inaffidabili (Algeria & C.) oltre a tentare di ridurre i consumi all'osso, siano privati che produttivi/commerciali. Dal berve termine al medio termine: - incentivazione del fotovoltaico, eolico, idroelettrico (sperando che piova), geotermico ad esempio togliendo le risorse recenti messe a disposizione per le auto elettriche che raggiungono €/auto 7.500 e spostando i soldini per incentivare il fotovoltaico & C., eliminando vincoli paesaggistici e architettonici per l'installazione dei suddeti impianti; per il fotovoltaico preferisco che i pannelli vengano montati sui tetti e non nei campi. Purtroppo le energie green per la loro incostanza non risolvono per intero il problema ma comunque possono aiutare molto. In Portogallo sono arriivati oltre il 60% del fabbisogno di energia elettrica e puntano al 80%. Ovviamente non hanno risolto il problema del gas per il riscaldamento. - Dobbiamo deciderci ad estrarre il metano dall'Adriatico. Tanto se non lo prendiamo noi se lo pigliano i croati. Cosa che già fanno. - i media devono dare maggiori informazioni e istruire le persone sull'uso intelligente dell'energia. Ad esempio ci sono diverse persone che abitano in case private il cui giardino viene illuminate per l'intera notte perchè hanno paura dei ladri. Queste persone devono decidere se farsi derubare dai ladri o dalla bolletta. Per inciso i ladri, secondo me, sono felici che i giardini siano illuminati, così non inciampano strada facendo. - dal medio termine al lungo termine bisogna pensare a qualche piccola centrale nucleare. Belle o brutte che siano danno la garanzia di una produzione costante. A suo tempo la maggioranza degli italiani ha votato per eliminare il nucleare ma le centrali sono rimaste attive fino a poco tempo fa. SENZA immettere un Watt di corrente in rete . (Ndr: Siamo troppo stupidi). Costi per mantenerle, rischi comunque presenti e ... niente elettricità. La cosa mi fa impazzire. Detesto gli ecoterroristi. Insomma bisogna puntare al raggiungimento di una minima indipendenza energetica nazionale o per usare un termine utopico ormai desueto: autarchia. Difficilmente raggiungeremo la completa indipendenza ma almeno dovremmo provare ad arrivare al 90%. Il mio pensiero è sintetizzato da questa dicitura che gira su internet:
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| inviato il 16 Ottobre 2022 ore 6:10
Ed eccoci arrivati : il nucleare . So benissimo che uno degli sport preferiti di noi italiani è la pippa mentale ma non ce n'è per nessuno : energia pressoché illimitata a basso costo = nucleare e non c'è altro da aggiungere . Lo sanno anche i bambini che l'Europa è farcita di centrali nucleari , alcune vecchie anche di parecchi anni (e noi i p o c r i tamente ne acquistiamo l'energia prodotta pagandola profumatamente !) mentre quelle di ultima generazione sono ben più sicure , tant'e' che persino l'UE ne rivaluta l'utilizzo e la costruzione e spero ardentemente che qualcuno , magari i nuovi arrivati che si sono dimostrati già propensi almeno a parlarne , prenda decisioni merito e così , finalmente , saremo , almeno sotto il profilo energetico , liberi e indipendenti. Poi , per carità , mi vanno benissimo anche le cosiddette rinnovabili ad integrazione del nucleare (ma NON mi vanno bene distese a perdita d'occhio di pale eoliche , vero scempio paesaggistico) , basta che qualcosa si faccia. Ma nell'attesa di tutto questo, perché ne parliamo per i prossimi dieci anni se va bene , sto ancora aspettando la mia risposta : domani o dopodomani , quando si riaprono fabbriche, laboratori artigianali e botteghe (SE riaprono !) e il signor Rossi deve scegliere se fare la spesa o pagare la bolletta , come facciamo , dato che la scelta è tra far fallire i fornitori energetici o tutto il resto del Paese ? Io la mia risposta l'ho già data e lo sappiamo benissimo tutti qual è : il buon padre di famiglia , prima pensa ai suoi figli , poi viene tutto il resto . |
| inviato il 16 Ottobre 2022 ore 9:01
Fallimento fornitori = nisba energia per tutti. |
| inviato il 16 Ottobre 2022 ore 10:10
Domanda, ma fare pace con la Russia e ricomprarlo da loro? Intendo noi Italia, gli altri facciano un po' quello che gli pare. Io nemmeno mi sarei intromesso nelle loro faccende. |
| inviato il 16 Ottobre 2022 ore 10:26
Infatti : se l'alternativa è il crollo economico del Paese e non vi sono altre opzioni , la risposta è solo quella , con buona pace dei duri e puri ... con le economie altrui . |
| inviato il 16 Ottobre 2022 ore 11:45
A coloro che nutrono una viscerale fiducia nel ricostituendo impero sovietico consiglio di trasferirsi lì. Sicuramente gli assegneranno una dacia o un appartamento in un gulag in Siberia con gas illimitato, mele acide e vodka a volontà. Niente spaghetti e pizza. |
| inviato il 16 Ottobre 2022 ore 11:47
.... e che tristezza di futuro ci attende , anche senza trasferirsi in Russia ... dopodiché , per me il discorso si chiude qui , prima che venga chiuso d'ufficio , cosa che ritengo assai prossima . |
| inviato il 16 Ottobre 2022 ore 14:32
Risparmio ed efficienza energetica, costa investire in queste cose, ma chi già una decina di anni fa ha investito in efficienza energetica adesso non piange miseria.. Certo che se poi nei negozi ti vedi un bel banco frigo aperto senza una porta che lo chiuda non venite a piangere miseria.. |
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