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Valore numerico diaframma e quantità di luce


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avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2022 ore 19:12

Miopia quanto dici è corretto ma proprio perché deve imparare…perché non imparare bene e chiarire concetti che sfuggono anche a persone molto più preparate?

Alla fine non stiamo parlando di trasformate di laplace ma di banali nozioni.
Poi che nell'uso non cambi molto, perché alla fine si scatterà sempre seguendo la triade diaframma/tempo/iso….siam tutti d'accordo, ma si può anche dar qualche dettaglio in più. Nel caso basterà ignorarli.

Alla fine la sua domanda riporta una non conoscenza di elementi basilari, servirebbe un corso base ma anche un banale libretto per imparare cos'è l'esposizione.
Ma il post lo leggono anche altri…

avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2022 ore 19:16

Con certe ottiche, anche a f8, la vignettatura è ancora ben presente, e questo incide sull'esposizione.

Un esempio è l'ef 24-105 f4 L is usm, dove a 24mm, a f8, si nota come le aree più periferiche della foto siano scure, visto che la vignettatura è di oltre uno stop: la versione rf va persino peggio, visto che ha fino mezzo stop di vignettatura in più.

www.the-digital-picture.com/Reviews/Lens-Vignetting-Test-Results.aspx?

Infatti mi ero rallegrato per la notevole riduzione della vignettatura, sul 24-105 f4 L II is usm (fino a oltre uno stop), mentre sulla versione rf vi è stato un deciso passo indietro.

avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2022 ore 19:23

Le differenze saranno sempre minime e nel caso della vignettatura interesserebbero esclusivamente le aree periferiche.

Per chi inizia a scattare basta imparare il triangolo dell'esposizione, il resto serve per cultura e per conoscere meglio come funzionano alcune cose.

avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2022 ore 20:19


Stefano voleva sapere se i valori di apertura del diaframma indicano sempre la stessa cosa su qualsiasi obiettivo, e la risposta che gli serve ora è sì: indicano il rapporto tra la lunghezza focale e diametro del foro da cui passa la luce.

Non è ciò che è stato chiesto, e il quesito era abbastanza dettagliato e specifico.

Poi ci sono altre cose che influenzano il passaggio della luce dentro un obiettivo, ma se Stefano non ha ben chiaro come funziona un obiettivo e cosa vogliono dire i numeri f direi che per il momento sarà meglio che si chiarisca le idee su queste cose, e alla trasmittanza e alla vignettatura ci penserà poi, dopo aver digerito i concetti base.

O vogliamo parlare anche di diffrazione e di difetto di reciprocità, così, giusto per incasinarci ancora un po'?

Il punto chiave è proprio questo: l'apertura del diaframma non è l'unico fattore che determini quanta luce arrivi al sensore, se si confrontano due ottiche diverse, e il quesito andava proprio in tale direzione.

Non sono poi nozioni così complesse, almeno al livello a cui sono state esposte, e possono tornare utili sia nella pratica fotografica (la vignettatura si può anche sfruttare a proprio vantaggio, in certi casi, come una sorta di filtro nd graduato) che per l'eventuale valutazione delle ottiche da acquistare.

avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2022 ore 20:29

Per chi non lo sapesse il diaframma è la lunghezza focale diviso l'apertura cioè da dove entra la luce. Apertura più piccola diaframma f più grosso = meno luce, apertura più grande f più piccolo = più luce. F uguale indipendente della lunghezza focale e apertura entra la stessa luce quindi tempi uguali. ;-)

avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2022 ore 20:30

Nel 77 presi la mia prima reflex 42x1 e dentro avevano messo un ago che andava su e giù, lo hanno tolto?

avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2022 ore 21:06

E' da mo' che l'hanno tolto... MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2022 ore 21:37

UCAS (Ufficio Complicazioni Affari Semplici)MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2022 ore 22:51

E' da mo' che l'hanno tolto... MrGreenMrGreen


Si nota.MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Settembre 2022 ore 23:51

@Stefano se prendi due obiettivi di classe CINE (ossia abbastanza più costosi di quelli normali), allora T/4.5 farà arrivare la stessa luce al sensore, a prescindere se uno cominci a T/1.8 o T/4.5.
Squalo ti ha instradato correttamente e anche Hbd: c'entra la trasmittanza di ciascun obiettivo.

Un vetro ottico riflette circa il 4% della luce incidente. Quello che è riflesso non viene trasmesso, ossia la trasmittanza al 100% significherebbe 0 (zero) riflessione. Nonostante i rivestimenti ottici evoluti (metti per es. i T* Zeiss), è inevitabile perdere luce per riflessione.
Più lenti semplici (e gruppi) formano un obiettivo, più perdite per riflessione avrai, a parità di rivestimento ottico (coating). Un f/1.8 ottimizzato esige tipicamente più lenti di un f/4.5. A parità di coating, a f/4.5 un obiettivo meno luminoso quindi farebbe arrivare più luce al sensore. Va da sé che il tutto cade se il f/1.8 è per esempio un Tessar (quattro lenti) e il f/4.5 un 6-7 lenti ipercorretto.

Se hai accesso a EXIF completi, è la differenza che passa fra Brightness Value e Light Value. Quando non coincidono è perché c'è un T più alto di f/. Succede praticamente sempre.

Attenzione: agli effetti pratici sono più importanti le imperfezioni meccaniche dei diaframmi rispetto alle considerazioni legate a T. Anche qui: Brightness Value ne tiene automaticamente conto, Light Value no.;-)

avatarjunior
inviato il 09 Settembre 2022 ore 23:56

...se vabbèh! e secondo voi ste cose le sapete solo qua dentro a sto forum?
Ma i costruttori 'n se le saranno fatte 2 domande?
Non avranno adottato strategie per far sì che il diaframma si apra con una sezione tale da far passare esattamente la luce riferita all' apertura impostata?
....tenendo conto di tutte le caratteristiche ottiche di tutti quei pezzi di vetro messi dentro l' obiettivo che hanno progettato?
Ebbene, io che qualche obiettivo l'ho smontato per lavoro, posso "deludervi" dicendo che i costruttori sono più svegli di quanto sembra, e lo sono diventati già da quando più di mezzo secolo fa, le ottiche hanno iniziato ad avere più di 4 lenti, grosse ben più di una moneta, per non parlare di oggi che quando giri una ghiera, come per magia, fanno su e giù, avanti e indietro come se stessero sul takatà, e che la posizione del diaframma spesso è anche controllata elettronicamente e non più da leve e levette.

...detto questo, vado a comprà pure io patatine e cocacola, perchè so' astemio!MrGreen


avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2022 ore 0:03

Scusate approfitto del 3D per chiedere delucidazioni in merito a questa lente:

www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=sony_fe100_stf

Riporto parte di una recensione:
"per effetto dell'elemento apodizzato, pur essendo otticemente un 2.8, risulta avere un T massimo di 5.6 limitante in molte occasioni"

Grazie!


avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2022 ore 0:20

Non avranno adottato strategie per far sì che il diaframma si apra con una sezione tale da far passare esattamente la luce riferita all' apertura impostata?


Potrebbero farlo, non sarebbe complicato, ma a giudicare dalle misurazioni di DXO non lo fanno, praticamente tutti gli obiettivi hanno un valore T leggermente maggiore del valore f.

Se per convenzione le specifiche della luminosità si indicano con il valore f, perchè un costruttore dovrebbe fare un f/1.8 e venderlo come un T/2?

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2022 ore 0:37

Oh ma non è difficile da capire se si legge….il valore T è relativo alla trasmissione a tutta apertura!
Se chiudete il diaframma il valore sarà quello impostato! Ma santa pazienza è scritto chiaro, ho fatto un esempio preciso….cosa c'entrano i costruttori, i vetri, aver smontato degli obiettivi….

Stefanino il vetro apodizzante è un elemento con i bordi sfumati (oppure un secondo diaframma antecedente il diaframma normale che crea “un'ombra”) che si trova nel punto nodale, serve ad ammorbidire i bordi dei punti luce nella generazione del circolo di confusione, in parole semplici rende lo sfocato molto morbido.
Quell'elemento abbatte la luce in entrata abbassando quindi la luminosità di tot, come se il diaframma fosse chiuso a quel valore pur essendo aperto al valore massimo nominale.
Nel tuo esempio il diaframma teorico è 2.8 (rapporto tra diametro e lunghezza focale) ma l'esposizione è equivalente ad un 5.6 perché entra molta meno luce.

Perché quindi non viene considerato come valorerai di diaframma? Semplicemente perché cambia la luce in entrata ma non la pdc.

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2022 ore 0:45

Se chiudete il diaframma il valore sarà quello impostato!


Cioè vuoi dire che a diaframmi diversi dalla tutta apertura i valori f equivalgono a quelli T?

Può anche essere, ma dove è che
è scritto chiaro
?


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