| inviato il 28 Agosto 2022 ore 15:51
Ma infatti ricordiamoci anche che c'è chi ha l'umiltà di non pretendere di definire cosa sia la fotografia. |
| inviato il 28 Agosto 2022 ore 21:12
"Dimenticare se stessi non significa affatto porsi come semplici riproduttori, ma relazionarsi col mondo in una maniera più elastica, non schematica, partendo senza regole fisse, piattaforme precise e preordinate". Credo che Istoria ed io, per vie diverse, siamo giunti ad una visione simile rispetto a certe immagini dove si è andati a ricercare spasmodicamente il like con pesanti interventi volti a creare quel paesaggio spettacolare che ormai sembra prevalere nel gusto comune. Quello su cui credo lui si sbagli però è nel ritenere che la semplice applicazione di regole fisse possa metterlo al riparo da quello che lui percepisce come sbagliato in molte immagini e viceversa non accettare che, come scrive Ghirri, è solo il modo di relazionarsi con il mondo che preserva da certi errori nel risultato finale. È una questione di cultura, non di strumenti, metodologie, piattaforme. Potrei fare esempi di come, anche scegliendo di non postprodurre uno scatto, si possa comunque pervenire a qualcosa che non risponde alla scelta di campo di un'immagine meno spettacolare e piaciona. E potrei fare moltissimi esempi al contrario in cui, pur con complicate tecniche e lunga postproduzione, si addiviene ad immagini dove si sente che il fotografo si è dimenticato di se stesso. |
| inviato il 28 Agosto 2022 ore 21:34
Continuo a ribadire che alcune foto non si possono fare applicando queste “regole”. Si pensi al focus stacking, all'astrofotografia e tanti altri generi. Se l'epilogo è “in quei casi non scatto perché per me quella non è fotografia” allora si è semplicemente limitati. Se la cosa fa star bene se stessi allora si è tutti contenti. Ma così non ci sarebbe la ruota e accenderemmo ancora il fuoco con le pietre. |
| inviato il 28 Agosto 2022 ore 21:38
“ Continuo a ribadire che alcune foto non si possono fare applicando queste “regole”. Si pensi al focus stacking, all'astrofotografia e tanti altri generi. „ Macro ed astrofotografia sono generi legati indissolubilmente ad una tecnica specifica , non penso che il discorso si rivolgesse principalmente a quelli. |
| inviato il 28 Agosto 2022 ore 21:47
“ E' perfettamente così... infatti non ho mai asserito che tali immagini non possano esistere oppure che siano brutte o con dignità minore (anche se ovviamente, come tutti ho una personale classifica). Semplicemente, appunto, per me NON SONO FOTOGRAFIE. „ È una visione così radicale che, come spesso avviene nelle radicalizzazioni, è limitata dai paraocchi. Però, come si può accettare di ridurre il senso del termine “fotografia” al momento in cui un mucchio di circuiti integrati trasferisce le informazioni recepite (a modo loro) da una miriade di fotodiodi ed elaborate da un software ad una scheda di memoria? Si diventa dipendenti dal mezzo usato, anche solo perché si usa un sensore con bassissima gamma dinamica ad esempio. |
| inviato il 28 Agosto 2022 ore 21:58
Per noi cosa rappresenta l'accoppiata fotocamera + obiettivo e le loro interazioni ? Un mero mezzo di cattura o una premeditata parte attiva e determinante della foto ? |
| inviato il 28 Agosto 2022 ore 22:01
Per me, senza ombra di dubbio, due componenti del mezzo di cattura. |
| inviato il 28 Agosto 2022 ore 22:09
“ Per noi cosa rappresenta l'accoppiata fotocamera + obiettivo e le loro interazioni ? Un mero mezzo di cattura o una premeditata parte attiva e determinante della foto ? „ Per me è un mezzo di cattura E una parte attiva (ma non determinante) della foto, altrimenti staremmo qua a parlar di lenti e fotocamere anzichè di fotografia. Onde evitare fraintendimenti ,il discorso non vale per chi pratica : -Macrofotografia -Avifauna -Fotografia scientifica in generale (inclusa astrofotografia) -Lettura targhe e sistemi di sicurezza/biometrici ...e al momento non mi viene in mente altro. |
| inviato il 28 Agosto 2022 ore 22:20
“ Se mi trovo di fronte ad un paesaggio di difficile acquisizione IO, come TUTTI, mi trovo di fronte ad una scelta... cercare di ottenere il massimo da ciò che mi permette il mezzo con un solo shot, realizzando una fotografia, oppure partire a priori con la consapevolezza che per avere un risultato più consono alla ricezione comune devo fare 3-5-9 scatti e poi compiere un merge davanti al pc sovrapponendoli (manualmente o via software) realizzando una produzione grafica. „ Se ti trovi davanti a un paesaggio di difficile acquisizione, trova una tua chiave di lettura e interpretazione del paesaggio. E non non parlo di inutilità come un solo slot o la capacità del mezzo. Parlo della capacità di rappresentazione, non di riproduzione. Senza questo scatto mentale siamo ancora fermi (tristemente) alle diapositive post vacanze degli anni 80. |
| inviato il 28 Agosto 2022 ore 22:23
Una domanda. Un filtro GND di fronte alla lente, nello scatto di un paesaggio, ti permette di portare a casa un certo tipo di foto. E se l'intento è quello di avere un'esposizione che non sia penalizzata dall'elettronica del mezzo usato, in che modo, o meglio per quale motivo, l'uso di un filtro digitale analogo, basato su uno sviluppo selettivo delle luci, dovrebbe essere “condannato” a tal punto da portare a “declassare” quei venti milioni di zero-uno da “fotografia” a “opera digitale”? |
user236140 | inviato il 29 Agosto 2022 ore 0:35
“ Si pensi al focus stacking „ ecco, ora ci penso a parte il caso della scienza (illustrazioni anatomiche e astrofotografia), se domani sparisse il "focus stacking" l'umanità ne avrebbe un danno? per me zero l'arte ne avrebbe un danno? per me zero I venditori di eccitanti ne avrebbero un danno? immenso |
| inviato il 29 Agosto 2022 ore 1:00
Beh, l'astrofotografia non risentirebbe, considerando che non spartisce nulla col focus stacking. La macrofotografia ne risentirebbe? Si, tanto. La cosa a molti non importerebbe? Certo. Ma così si divaga. Fortuna che il focus stacking esiste. Fortuna che l'hdr esiste. Fortuna che lo stitching esiste. Fortuna che la FOTOGRAFIA può giovare di tutte queste tecniche frutto del progresso. |
| inviato il 29 Agosto 2022 ore 1:21
“ Quindi ecco l'attrezzo critico: chiederci, davanti all'immagine, quale relazione ci restituisce tra fotografa/o e mondo esterno, e se risolve quella dialettica in modo convincente. „ Perciò dobbiamo sempre attingere ad un codice (sempre parlando del pensiero di Ghirri) ,ad un qualcosa di prestabilito ,per concretizzare questa relazione e la conseguente comunicativa. Vi sono opere , surreali o metafisiche, che possono sfuggire all'utilizzo dell'attrezzo critico..come dobbiamo comportarci con esse? “ Ma così si divaga. Fortuna che il focus stacking esiste. Fortuna che l'hdr esiste. Fortuna che lo stitching esiste. Fortuna che la FOTOGRAFIA può giovare di tutte queste tecniche frutto del progresso. „ In una vecchia intervista George Lucas, a proposito del primo Star Wars girato nel '77 con relativamente pochi mezzi, diceva che avere dei limiti è un bene : è uno sprono ad adoperare l'ingegno ,ti solletica la fantasia e la creatività ,ti costringe a considerare ciò che ti circonda in maniera diversa utilizzando capacità trasversali. Ora, egli espresse questo pensiero perchè voleva giustificare la mancata "completezza" della sua opera , adducendo alla scarsa disponibilità di fondi il motivo per cui ha dovuto fare certe scelte a lui poco congeniali...però secondo me non ha detto una fesseria ,dopo tutto. P.S. Ovviamente non parlava di astrofotografia. |
| inviato il 29 Agosto 2022 ore 1:51
No. Non disse una fesseria. Operare con dei limiti è stimolante e fa crescere. Indubbiamente. Ma se vuoi produrre l'immagine leggibile di un insetto di 5mm con un buon dettaglio, e con una profondità di campo assimilabile a quella percepibile con l'occhio umano, hai bisogno di un mezzo specifico, non convenzionale. Qualcuno potrebbe dire “ecco, immagine, non fotografia”. Semantica. Però mi piacerebbe un parere sul discorso del GND. |
| inviato il 29 Agosto 2022 ore 2:35
“ Però mi piacerebbe un parere sul discorso del GND. „ Rispondo con un OT (converrai con me che siamo OT rispetto al topic?) e poi nanna ,che forse i peperoni mi daranno tregua. Mi venisse un accidente ,li adoro ma sono i nemici giurati del mio intestino. Ti porto un esempio stupido ma concreto :
 Foto scattata ,boh, dieci anni fa. Macchina sul cavalletto mezz'ora prima che la luce finisse, la fotocamera era in posizione granitica. Trenta minuti prima dello scatto la luce che batteva sul primo piano era esattamente così . Quindici minuti prima dello scatto escono dei god rays che sembrava di stare nel Valhalla , durati 2 minuti circa. Dieci minuti prima dello scatto la luce si abbassa tantissimo sull'orizzonte ,creando un effetto quasi fiabesco. Tre minuti prima dello scatto appare un gatto sul bordo destro, si sofferma per pochi secondi prima di scomparire. Al momento dello scatto c'erano solo nuvole, un campo coltivato particolarmente buio e tutti i colori di un tramonto. La sopracitata pappardella visiva è perdurata nel mio blando cervello per svariato tempo; insomma erano tutte cose tangibili, ecchecavolo ,non mi sono inventato nulla. Chi sono io per privare la foto di un qualcosa che era lì, reale, davanti ai miei occhi e che ha addirittura attraversato l'obiettivo pur non rimanendo impresso sul sensore? |
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