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La triste metafora della fotografia di paesaggio


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avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 11:11

È più importante ciò che la visione del paesaggio suscita in chi guarda che quello che realmente era. Comunque la frase iniziale virgolettata penso si riferisse alle tracce lasciate dall'uomo che sono l'unico modo certo di raccontare il suo passaggio. Quindi x paesaggio non si riferisce a quello naturale o esteticamente usato dai fotografi paesaggisti, ma a una ricerca della storia dell'uomo attraverso i suoi segni nel paesaggio

avatarjunior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 13:12

Un paesaggio non è mai un paesaggio.
È un messaggio
È quello che l'autore ha voluto comunicare avendolo immortalato in un determinato modo, in un determinato momento, con una certa luce, inquadratura ecc ecc

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 14:21

"nonostante secondo la mia visione lui parta da un presupposto carico di inscienza"
Alex non intendo bene cosa tu voglia dire esattamente con questo inciso

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 14:59

Negli interventi sarebbe sempre meglio distinguere se ci si riferisce a "paesaggio" come ad una parte del territorio che ho davanti oppure ad una fotografia realizzata di quel territorio.

Personalmente, pur comprendendo il fascino e la suggestione esercitata dalla bellezza della natura incontaminata, a me interessa molto di più la fotografia di paesaggio inteso come luogo di interazione tra natura e uomo, con le sue stratificazioni, contraddizioni, contaminazioni.

Primo esempio che mi viene in mente, Edward Burtynsky al MAST di qualche anno fa.
Si dedica anche al "paesaggio naturale", ma in un modo però molto originale rispetto a tanta fotografia di paesaggio a cui siamo purtroppo abituati. Ecco la serie Ordine Naturale.



avatarjunior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 15:04

Buon pomeriggio a tutti.
Questo difficile e complesso argomento mi riporta alla mente l'opera di Susan Burnstine...
Da valutare..
Grazie e buon proseguimento

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 15:24

In una visione del mondo che contempli la caducità dell'uomo, le sue tracce nel paesaggio sono tutto ciò che resta di lui.

Concordo, il più delle volte, come escrementi...

user109536
avatar
inviato il 15 Agosto 2022 ore 16:51

Per definizione il paesaggio è una realtà visiva, la configurazione di un territorio, di cui costituisce in qualche modo la memoria. Risulta dalla sovrapposizione di strati di epoche diverse, che corrispondono alle impronte lasciate nel suolo da società umane. Il paesaggio costituisce quindi una sorta di memoria del territorio e va interpretato individuando le sue diverse componenti: punti, linee, trame, forme e piani, di cui si analizzano i raggruppamenti, le connessioni e le sovrapposizioni
Non è farina del mio sacco !
Per noi fotografi mi sembra un'ottima definizione

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 17:01

Che noia leggere di uomini che si lamentano dell'umanità. Come se questi non appartenessero alla stessa specie ma fossero creature celestiali ingiustamente esiliate sulla terra.
Tornando al paesaggio, mi avete suggerito l'assonanza tra paesaggio e passaggio.
Prima eliminavo sistematicamente dalle mie inquadrature ogni presenza antropomorfica, ora non più, abbandonato il lato puramente estetico inizio a pensare che racconti più un rudere in una campagna che il primo piano di un fiore con le Dolomiti alle spalle.

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 17:06

inizio a pensare che racconti più un rudere in una campagna che il primo piano di un fiore con le Dolomiti alle spalle


Concordissimo!

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 17:20

Dipende Enzillo ;-) da un punto di vista antropocentrico si... da un un punto di vista "naturocentrico" invece certamente no.

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 17:29

l'uomo non fa parte della natura?

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 18:12

Secondo me una metafora ( partendo dal titolo del 3D ) non dovrebbe essere cercata da chi scatta una foto, ma dovrebbe (eventualmente ) essere colta da chi osserva la foto, diversamente il rischio è quello di cadere in una retorica moraleggiante o ' a tema', cioè un po' didascalica.

Inoltre, sempre secondo me, esiste una forte suggestione esercitata da un certo tipo di pittura, cioè il pittorialismo o il vedutismo, che è spesso presente in foto paesaggistiche. Il paesaggio può, a buon diritto, essere anche il paesaggio urbano, con tutti i segni della presenza e dell'influenza dell'uomo in ogni senso; oppure quello, cosiddetto naturalistico, nel quale, personalmente, i segni del passaggio dell'uomo siano visibili e non necessariamente da evitare.
Sempre a mio parere, una fotografia di paesaggio puramente naturalistico è estremamante 'difficile', per i motivi che ho detto sopra.
Infine, come sempre, non è tanto il 'cosa', ma il 'come', a fare, di una foto, una 'buona' foto.

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 18:23

Magari il rudere di campagna. Ci sono buone e cattive tracce.Le maggiori le hanno lasciate i 'palazzinari'. Per me siamo esiliati sì, ma giustamente...

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 18:38

Leggo sopra : perché l'uomo non è natura ? Sì , l'uomo fa parte della natura , ma invece di accettarla cerca di cambiarla , ed è proprio lo stravolgimento attuato sul paesaggio che testimonia questa incapacità di svolgere un ruolo naturale inserito nell'armonia del creato . All'uomo non sta bene questo pianeta e le condizioni in cui si esplica il miracoloso fenomeno della vita, vuole qualcosa di diverso , che lui valuta "di più" , ma ci sta portando al niente, alla non vita , alla fredda e inutile condizione in cui versa l'universo conosciuto.

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2022 ore 18:44

alla fredda e inutile condizione in cui versa l'universo conosciuto
Che è poi esattamente la condizione che ha permesso l'esistenza della vita, ma ora lascio perdere perché ot.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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