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Non riuscire a riconoscere una stampa fine art


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avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 10:00

Sempre , le cose essenziali danno più soddisfazione . Ogni volta che ho fatto un passo troppo lungo non ne ho mai tratto soddisfazione come da una cosa misurata e azzeccata, mai. D'altra parte anche qualche sfizio e' il sale della vita e bisogna toglierselo. Quindi non c'è una regola.

Quello che mi costa poco in termini di rinuncia è quello a cui non sono abituato e non me lo vado a cercare ecco…

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 10:08

state guardando il problema da un punto di vista sbagliato ... se voi siete dei mediocri (non mi riferisco a voi ma parlo in generale) che non hanno le conoscenze, esperienza e competenze per apprezzare o semplicemente comprendere cosa sia un prodotto fine art e sopratutto in che ambiti è necessario avere questo tipo di produzione il problema non'è la stampa fine art ma vostro .
Il fotoamatore (non mi riferisco a voi ma parlo in generale) che spera di migliorare la sua mediocre produzione attraverso una stampa di alto livello, post producendo la sua immagine al più per pubblicarla su instagram per i soliti 5 o 6 like di parenti e amici e fuori strada.
Il prodotto fine art è una realizzazione che parte dalla ripresa, utilizzando tutti quegli accorgimenti che gli consentiranno poi di arrivare a una stampa ottimizzata.
La stampa fine art non'è qualcosa che nasce per soddisfare l'ego dei mediocri (non mi riferisco a voi ma parlo in generale) per poter andare al circolo fotografico a vantarsi che è un "Fotografo Fine Art" ... la stampa fine art è un esigenza dei fotografi che sono inseriti nei circuiti espositivi ove è richiesto, ai fini della vendita, che il supporto sia certificato fine art oppure serve per le attività museali ove è richiesta una longevità del prodotto che parte dalla stampa certificata ma passa attraverso l'applicazione di protettivi, archivi controllati (temperatura, umidità, inquinanti) etc etc etc ...
Quindi, per il fotoamatore medio la stampa fine art probabilmente non serve ...

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 10:20

Quindi, per il fotoamatore medio la stampa fine art probabilmente non serve ...


concordo in toto ... se tutto è riferito al fotoamatore dilettante.

Evviva !!! così come migliaia di altre cose : dalla fotocamera alla lente etc etc etc ...
Evviva la fotografia "pane e salame" ... se è di quello buono !!!

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 10:24

Alcuni laboratori, se mandi file tiff, lo trasformano in jpeg e poi stampano ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 10:43

Evviva la fotografia "pane e salame" ... se è di quello buono !!!

+100

avatarjunior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 11:14

La stampa fine art è un processo che ad estremizzare parte già dalla fase di scatto.
Ma rimanendo solo all'argomento della stampa dobbiamo tener presente alcune cose:
- gamut della foto e della carta
- profilo del file e della carta
- tipo di carta
Senza dilungarmi troppo, ma mandare un file in prophoto e srgb non vuol dire niente. Se nella foto i colori sono all'interno dell' srgb che differenze si possono apprezzare?
Il laboratorio ti ha fornito un profilo della carta per poter fare una sooft proofing a monitor dove puoi vedere sopratutto se ci sono colori stampabili e non della stampa, per quella foto è quel tipo di carta-stampante?
Il tipo di carta che hai scelto non è della serie fine art, inoltre ogni carta ha un suo colore (fredda o calda) ed un suo gamut.
Non dico che che non sia vero quanto detto finora, ma per fare certe affermazioni bisogna essere sicuri di conoscere bene cosa porta a definire una stampa fine art.

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 11:55

"Alcuni laboratori, se mandi file tiff, lo trasformano in jpeg e poi stampano" ...

succede con alcuni servizi online perchè hanno ottimizzato la filiera di stampa per un dato risultato e non possono cambiarla per ogni cliente. Inoltre dopo la trasformazione in jpg le regolazioni saturazione, colore e luminosità sono elaborate automaticamente ... quindi di cosa parliamo ? di fine art ?

Lo spazio colore profoto non esiste, è una convenzione che serve per racchiudere tutti i valori tonali degli altri spazi, si usa solo quando si demosaicizza il raw in cameraraw, si elabora il file in questo spazio e dopo si salva l'elaborato in AdobeRGB1988 (o sRGB all'occorrenza)poichè non esistono monitor o stampanti che possano gestire tale spazio (profoto). Per contro il file salvato in profoto occupa notevolmente più spazio. Dovrebbe essere chiaro che prima di mandare un file a un laboratorio o servizio online occorrerebbe sapere se gestiscono lo spazio adobe rgb o meno altrimenti viene tutto trattato come jpg ...

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 11:57

Sono un fotografo dilettante e ogni tanto stampo , o in laboratori on line ma ultimamente anche con stampatori in carne e ossa , ho scelto quasi sempre stampe Fin Art , lo faccio quando faccio delle mostre e non mi passa per la mente di vantarmi nel circolo in cui sono socio , è un piacere e si acquisiscono conoscenze , e come ogni studente ho ancora molto da imparare , e come bere un buon lambrusco ma capire anche un buon vino di Borgogna , senza polemica alcuna
cordialmente

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 12:04

Loconte ... la mia è una riflessione generale e non mirata agli utenti del forum, stampo da 40 anni e ne ho viste tante, quello che lamento è che da alcuni anni c'è stato un imbarbarimento culturale / tecnico in riferimento non solo alla fotografia ma sopratutto alla stampa. La gente è drogata di colore, dai televisori al cinema l'ipersaturazione e le dinamiche "strette" stanno cambiando i gusti dei clienti non professionisti. Oggi i clienti vengono col loro smartphone per mostrare come vogliono stampati i loro files è ovviamente una pletora di stampatori e quasi tutti i servizi online si adeguano alle richieste del mercato. Gli utenti, anche alcuni più smaliziati non hanno minimamente la percezione del neutro adducendo a loro sostegno che le loro immagini non hanno dominanti o tendenze colore ma che hanno fatto un colorgrading (un professionista riesce a cogliere se l'intonazione di un immagine è frutto di una ricerca o è una dominante non voluta che il fotografo non sa gestire) e quindi mandando l'immagine a un laboratorio online il software automaticamente cerca di correggerla ...

doverosa premessa per spiegare che i clienti che vengono da me e mi fanno vedere le loro immagini sul telefonino e pretendono di avere le stampe uguali al telefono vengono gentilmente reindirizzati ad altri laboratori. Chi vuole stampare da me valuta le sue immagini sui nostri monitor calibrati e certificati e si fanno delle prove di stampa che si verificano in luce controllata.

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 12:41

Hai ragione , nel mio intervento dicevo che stampare in un dato modo si imparano tante cose e si migliorano altre che si pensava fossero acquisite per sempre , tutto scorre...
P.S. Poi ho scoperto che il costo non si discosta molto da un laboratorio on line o fisico , questa in media

avatarjunior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 13:01

...stampo da 40 anni e ne ho viste tante, quello che lamento è che da alcuni anni c'è stato un imbarbarimento culturale / tecnico in riferimento non solo alla fotografia ma sopratutto alla stampa...

Vero, lavoro in tipografia da quando avevo 14 anni... ora ne ho 51... la tecnologia che disponiamo ora se da un lato può dare dei risultati eccezionali, dall'altro richiede una conoscenza molto approfondita di come funziona e di come deve essere utilizzata per poter rendere al meglio e questo richiede tempo e dedizione per poterla apprendere e sfruttarla.

avatarjunior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 13:01

...stampo da 40 anni e ne ho viste tante, quello che lamento è che da alcuni anni c'è stato un imbarbarimento culturale / tecnico in riferimento non solo alla fotografia ma sopratutto alla stampa...

Vero, lavoro in tipografia da quando avevo 14 anni... ora ne ho 51... la tecnologia che disponiamo ora se da un lato può dare dei risultati eccezionali, dall'altro richiede una conoscenza molto approfondita di come funziona e di come deve essere utilizzata per poter rendere al meglio e questo richiede tempo e dedizione per poterla apprendere e sfruttarla.

avatarsupporter
inviato il 13 Luglio 2022 ore 14:46

si sta un po' sviando però, io non parlo della correttezza dei colori, ma di dettaglio e sfumature con la stessa carta fine art

alla fine in A2 tra tiff 16bit 300dpi e jpeg 8bit 240dpi entrambe in RGB a me sembravano uguali, prove fatte con una epson 3880, magari la colpa è della stampante o mia, però quello è il risultato che vedo

avatarjunior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 15:23

Scusa se insisto e non voglio creare polemica ma: se usi la stessa carta ed il file è lo stesso e questo non supera il gamut dell' srgb quali differenze vuoi trovare? Sopratutto hai usato una 3880 che è ancora un'ottima stampante.
Insisto inoltre sull'errore di classificare quella carta fine art quando non lo è.

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2022 ore 17:20

lomograpy perdona la divagazione ... il punto è che come dicono Antonio 1973 e altri che se la prova la fai con una carta normale e il tuo file rientra nel gamut dell'srgb farai fatica a vedere differenze, mentre se usi una carta ad ampio gamut, fine art, "potresti" vedere differenze posto il limite della 3880 (che ho avuto e apprezzato molto) ma oggi gli inchiostri rispetto a quelli della 3880 sono cambiati e sono più performanti, inoltre le prove di stampa per verificare le differenze si fanno sulle carte da proofing tipo le EFI o altre. Quindi è il limite della catena che non ti consente di apprezzare differenze oppure professinlamente sono utilizzate attrezzature e materiali che consentono di vedere queste differenze. Devi decidere se il tuo potrebbe essere un limite che vuoi migliorare o se il risultato che ottieni ti soddisfa ...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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