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“ già a volte ho visto effetti spettacolari con una messa fuco cosi estesa quasi dalla macro all'infinito impossibili a ottenere i 35m „
In parte ti sei già risposto. In una sala cine lo schermo è lontanissimo e quindi il CdC molto più generoso che nel caso dell'osservazione della "stampa in mano". Poi nel video/cine l'immagne è in movimento e l'occhio non coglie i dettagli di una singola immagine, ma una sequenza velocissima di immagini. Quindi vediamo meno dettagli rispetto ad una stampa. Infine (ma penso conti poco) il fotogramma 35 mm. cine è più piccolo del 35 mm. Leica, quindi si usano focali più corte a parità di angolo di campo. Il fotogramma cine sulla pellicola non è messo "per così" ma "per così"...
Si sono tutte considerazioni che mi ero fatto ma nonostante tutto l'ffetto é talmente spettacolare che pensavo usassero qualche trucco, tipo le lenti macro dimezzate che fiorivano negli anni '70 e '80 non so se ve le ricordate.
é vero che l'immagine in movimento non é neanche tanto netta a 1/25 di sec. se vista fotogramma per fotogramma effettivamente il video dovrebbe essere molto più tollerante rispetto alla PdC...chissa che regole seguono praticamente nel cinema
“ il dubbio mi viene dal fatto che la regola del CdC é assai antica „
Beh è antica quanto lo sono tutte le altre leggi dell'ottica che però continuano ad essere valide, è solo un po' più strana dato che la PDC di per sé non esiste se non definendo un CdC.
Come lo definisci lo scegli al momento del calcolo in basa all' elemento che ti limita la risoluzione (sia esso la risoluzione dell' occhio umano, la risoluzione della stampa, la risoluzione della fotocamera, la risoluzione della TV etc etc).
Scusate, lo chiedo seriamente. Ma qualcuno pensa che nel cinema quando scelgono una focale/un'apertura o in generale pensino alla resa fotografica di una scena lo facciano facendo calcoli sulla pdc in funzione della cdc? O che un fotografo lo faccia? Scusate ma sono da iPhone e scrivo un po' così
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