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Mah, io davvero non capisco. Allora ho controllato le due triadi espositive delle foto postate ed hanno lo stesso valore Ev (tralascio il fatto di 1.7 anziche 1.6 come dovrebbe per essere proprio eguali). Se Juza avesse settato la camera del proprio sensore FF sulla stessa triade del cellulare avrebbe avuto la medesima esposizione (approssimazione già menzionata) e uguale se avesse settato il proprio cellulare con i parametri del sensore FF.
Ovvio che la profondità di campo sia diversa, ma questa esula dalla triade perchè è legata ad altri fattori (apertura del diaframma, distanza di messa a fuoco, lunghezza focale ed il diametro del circolo di confusione). Come già rilevato
“ Non è il diaframma che si moltiplica (entra sempre la luce ovunque lo monti), ma l'effetto del circolo di confusione che produce su formati diversi (a parità di distanza di ripresa) „
I fattori che influenzano la profondità di campo alcuni sono propri della lente e sono eguali su tutti i formati (o possono esserlo) come l'apertura del diaframma e la distanza di messa a fuoco e la lunghezza focale, mentre il circolo di confusione è proprio di ciascun formato (al punto che la distanza iperfocale che ne è influenzata è diversa a parità di lunghezza focale sui vari formati) Ora visto che la triade espositiva è la stessa, che è noto che a parità di angolo di campo sensori più piccoli hanno una profondità di campo maggiore a parità di distanza, proprio perchè il circolo di confusione agisce diversamente (non abbondo con il fattore crop ) a me continua a sfuggire il punto. Perchè se è questo:
“ Lo scopo della discussione è confrontare la triade esposimetica su sensori diversi: „
insisto nel dire che la triade esposimetrica è indifferente ai sensori ed alle sue dimensioni, lo dice la sua formula!
“ insisto nel dire che la triade esposimetrica è indifferente ai sensori ed alle sue dimensioni, lo dice la sua formula! „
se vuoi ottenere la stessa foto (non la stessa esposizione, ma la stessa foto) se i formati sono diversi, la triade è diversa. è molto semplice. devi tenere in conto la pdc equivalente.
per cui viene anche meno il vantaggio ISO tanto osannato, spesso a sproposito, verso i formati minori.
La profondità di campo è un valore misurabile con il vecchio centimetro. L'equivalente di un metro è un metro (Se proprio vogliamo usare la parola equivalente 100 cm).
“ se vuoi ottenere la stessa foto (non la stessa esposizione, ma la stessa foto) lse i formati sono diversi, la triade è diversa. è molto semplice. „
Su questo passo. Non so però quanto sia semplice. Prova a fare LA STESSA FOTO, con due formati diversi, mettendo 8 oggetti disposti a distanza progressiva di 40 cm in profondità e 40 in linea verticale che abbia una profondità di campo di almeno un metro. E comunque se non ha la stessa esposizione non potrà mai venire la stessa foto.
Abbiamo detto che si ottengono foto esposte correttamente con la stessa triade esposimetrica, usando il metodo proposto da dxomark per il calcolo, e l'abbiamo verificata sulle foto diinizio forum. Quello che cambia tra FF e formati minori è quasi nascosto: per garantire la corretta esposizione i formati minori hanno bisogno di amplificare il segnale maggiormente (a parità di F-number e di tempo di esposizione).
Questo spiega come calcolare il rapporto segnare rumore tra FF e formati minori. A parità di F-number ed esposizione. Questo spiega anche che i sensori dei formati minori non è che siano tanto male di loro (le differenze ci sono ma vanno cercate altrove). Si può ripristinare lo stesso rapporto segnale rumore andando ad aumentare l'apertura del diaframma, entro i limiti di luminosità della lente.
Un APS/C con diaframma impostato ad F1.0 iso 400 produce la stessa foto di un FF con diaframma impostato ad F=1.4 e tempi di scatto identici, con ISO impostata a 800; direi con stesso rapporto segnale rumore.
Ovviamente per fare verifiche empiriche sulla "luminosità" fra formati diversi occorre considerare il T degli obiettivi, per la profondità di campo l'f. Fare verifiche sulla terna in base agli f non funge. E ovviamente a ISO veri, non nominali.
Il discorso è abbastanza semplice, ma non capisco perché si fa sempre un pò di confusione.
Facendo una foto con la STESSA triade esposimetrica, l'esposizione della foto tra FF, APSC e M4/3 sarà la STESSA. Cambierà il risultato della foto, rispetto al Full Frame: - PDC maggiore di uno stop per APSC e di 2 stop per il M4/3. (La PDC dipende da due fattori, distanza dal soggetto e apertura del diaframma, quindi ipotizzando di utilizzare un 50mm su tutti i formati e stessa apertura, è ovvio che sui formati più piccoli per ottenere la stessa inquadratura bisogna allontanarsi, quindi aumenta la distanza e di conseguenza la PDC) - Rumorosità della foto (in termini di ISO) maggiore di uno stop su APSC e di 2 stop per il M4/3.
L'ho fatta molto semplice, ci sono anche altri fattori che determinano la QI di una foto
“ Un APS/C con diaframma impostato ad F1.0 iso 400 produce la stessa foto di un FF con diaframma impostato ad F=1.4 e tempi di scatto identici, con ISO impostata a 800; „
Continui a fare confusione. Quello che sarà lo stesso sarà solo l'esposizione che sarà la stessa anche se inverti i parametri per i formati. Uno stop in meno per il diaframma ed uno stop in più per gli iso. Ma la foto non sarà la stessa in nessuna di queste ipotesi.
“ Io non sono un fisico, ne un matematico ne un informatico, ma se prendo la mia apsc e la mia FF e imposto la stessa terna espositiva ho sempre la stessa esposizione. Questo in pratica. Sono sicuro, lo giuro. „
La cosiddetta 'terna espositiva', cioè le impostazioni della macchina FF e quella APSC hanno valori uguali, ma la misura del foro del diaframma è diversa a causa della dimensione del sensore.
Metto tra virgolette 'terna espositiva' perché nella realtà l'esposizione effettiva, cioè la luce che arriva non ha alcuna relazione con gli ISO.
Poi il discorso andrebbe fatto, come giustamente osserva Juza, tenendo conto anche della profondità di campo, che è a vantaggio dei sensori più piccoli.
“ La cosiddetta 'terna espositiva', cioè le impostazioni della macchina FF e quella APSC hanno valori uguali, ma la misura del foro del diaframma è diversa, perché per avere lo stesso angolo di campo deve variare la focale. Per esempio io che uso Micro43 per avere un obiettivo 'normale' devo usare un 25mm invece che il 50mm del FF, quindi l'apertura fisica del mio diaframma è la metà di quella del FF, cioè passano due stop di luce in meno. „
Non è così. Davvero. Ti consiglio di approfondire meglio, senza ironia. Stai facendo davvero tanta confusione. Io uso le stesse lenti su apsc e su ff e ti assicuro che la "misura del foro" è sempre la stessa su entrambi i formati quando metto f2.8 o altro valore.
Comunque mi pare si stia deviando dal topic. A me non interessano le dimensioni del sensore e le presunte superiorità o inferiorità. Non ho di questi complessi, nemmeno quando avevo solo apsc. Ho chiari però quali siano le caratteristiche dell'apsc e del FF e gli uso di conseguenza secondo quanto reputo vantaggioso l'uno o l'altro per quello che mi serve.
“ Non è così. Davvero. Ti consiglio di approfondire meglio, senza ironia. Stai facendo davvero tanta confusione. Io uso le stesse lenti su apsc e su ff e ti assicuro che la "misura del foro" è sempre la stessa. „
Mi stai dicendo che se monti su FF la lente APSC arriva la stessa luce al sensore? Chiaramente a causa del crop non è più 'la stessa lente'.
“ Ovvio che la profondità di campo sia diversa, ma questa esula dalla triade „
Penso che il fulcro della questione sia questo: tu stai parlando di tre cose, ISO/diaframma/tempo (e su questo hai ragione), io sto parlando di quattro cose (ISO/diaframma/tempo+ profondità di campo)
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