| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 11:20
dipende anche dalla luminosità dell'obiettivo, oltre f8 gli AF cominciano a soffrire quindi con i telezoom potrebbero esserci problemi |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 11:21
Si parlava di diaframma non di luminosità della lente, e si parlava di tempi.. |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 11:38
la lente può partire da f6.3......dipende che lente prendiamo in considerazione |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 11:47
I tempi non hanno niente a che vedere con la velocità AF Conta diaframma di lavoro, contrasto sul punto selezionato e quanti EV di luce ci sono Questa terna stabilisce la velocità AF, al netto dei vari calcoli predittivi/tracking real time ecc |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 11:52
già detto... |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 12:42
Allora Cesare, lo hai messo questo af-d sulla Z? |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 13:10
“ la precisione e la velocità dell'autofocus dipendono (oltre che dalla qualità della macchina) anche dall'apertura e dai tempi con cui si scatta? Ad esempio, è messo più in difficoltà scattando con f13 1/2000 o f8 1/1000 ? „ L'apertura del diaframma può incidere, per i motivi che hanno già menzionato altri utenti prima di me. Riguardo ai tempi di scatto, invece, bisogna tenere in considerazione il contesto. Di norma l'autofocus non è messo in difficoltà dal tempo di scatto perché il sistema "aggancia" il soggetto e lo traccia prima che l'otturatore si apra, quindi da quest'ultimo non è influenzato. Il tempo di esposizione può invece modificare l'effetto di movimento del soggetto e farlo risultare poco nitido, se scattiamo con tempi troppo lenti, o più nitido, se scattiamo con tempi molto rapidi. Ma questo è un effetto, appunto, il cosiddetto "mosso" che non ha a che fare con l'AF. I fattori che mettono alla prova un sistema autofocus sono altri. Ad esempio, un soggetto che è in rapido movimento e si scosta di continuo dal piano focale, una dimensione piccola del soggetto rispetto all'inquadratura, la presenza di altri elementi che si sovrappongono sulla scena, la quantità e la tipologia di luce presente, la capacità del fotografo di tenere stabile la macchina e l'inquadratura durante gli scatti in velocità. E così via. Il contesto del movimento, appunto, dove l'autofocus è impostato in modalità servo con messa a fuoco continua. In questi casi quello che conta, oltre all'abilità del fotografo ovviamente, è la capacità del sistema di agganciare rapidamente il soggetto in situazioni difficili e di mantenerlo costantemente a fuoco. |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 13:44
Riguardo alla precisione a alla velocità dell'af si tratta di due caratteristiche che sono sicuramente influenzate dal metodo di autofocus scelto in quel momento. È comunque fuori discussione che il punto AF centrale è più preciso e più affidabile dell'autofocus fatto con i punti laterali. Io ad esempio preferisco il punto centrale e la ricomposizione, qualcun altro magari preferisce i punti laterali. |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 13:52
Si, 10 anni fa sulle Reflex |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 14:00
Infatti il nostro nostro ha una reflex. |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 14:44
“ Si, 10 anni fa sulle Reflex „ Sulle Z dicevo, non sai che ti perdi. “ Infatti il nostro nostro ha una reflex. „ Ma sulle reflx non si chiude nulla, a meno che non chiacci il tastino anteprima o ha una ottica non automatica ( funzionamento solo in stop down e ovviamente non af ) |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 15:05
Comunque, con la modalità specifica di messa a fuoco per soggetti in movimento (che ogni casa chiama in modo diverso: ai-servo/af-servo nel caso di Canon, mentre altri la chiamano af-c), l'accuratezza della messa a fuoco è decisamente più critica della modalità per soggetti statici. Infatti: - l'autofocus può effettuare più letture al secondo, ma non sono di certo infinite - la messa a fuoco viene interrotta prima che inizi l'esposizione: tuttavia la cosa non avviene nell'immediato, ma con un certo ritardo, in quanto vi sono delle latenze necessarie a iniziare l'operazione di scatto, come la regolazione dell'apertura del diaframma, l'azionamento dell'otturatore, oltre all'eventuale sollevamento dello specchio, ovvero il cosiddetto "shutter lag". Vi è quindi un tempo morto tra quando la messa a fuoco si interrompe e l'istante in cui il sensore inizia la cattura dell'immagine, durante il quale il soggetto continua a muoversi. Ecco perché diverse case parlano di autofocus predittivo, dato che la macchina cerca di stimare, sulla base dei dati che ha raccolto, quale sarà la posizione successiva del soggetto, e anticipa la regolazione della messa a fuoco prima dello scatto. D'altro canto un soggetto che si muove ad esempio 36km/h ovvero 10m/s, in 1ms si sposta di 1cm. Visto che lo shutter lag delle fotocamere è superiore di almeno un ordine di grandezza, dato che anche i modelli professionali non vanno sotto i 20 o 30ms (dipende dal tipo di fotocamera), se la macchina non tenesse conto della cosa vi sarebbero degli errori di messa a fuoco anche significativi (anche perché spesso vengono fotografati soggetti che si muovono a ben più di 36km/h). Trattandosi di una stima, comunque, questa può essere soggetta a errori: d'altro canto un soggetto che si muove a velocità costante è ben diverso da uno che ha movimenti erratici e variazioni repentine di velocità e accelerazione, per cui il calcolo che deve effettuare la fotocamera è totalmente diverso. Comunque, riducendo il tempo di scatto si dà alla macchina maggior tempo per eseguire la messa a fuoco tra uno scatto e l'altro, assumendo che la velocità di scatto sia fissata (e che i tempi siano sufficientemente bassi per raggiungerla). Questo può dare dei benefici sull'accuratezza della messa a fuoco, in particolar modo se si sta lavorando con la "priorità scatto" (non tutti i modelli offrono tale impostazione, tuttavia), dove la macchina scatta foto indipendentemente dallo stato della messa a fuoco (nella modalità per soggetti in movimento). Tuttavia, per quanto scritto sopra, l'accuratezza della messa a fuoco in ai-servo/af-c è soggetta a diversi fattori aleatori, per cui dipende molto dai soggetti. |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 15:50
“ Comunque, riducendo il tempo di scatto si dà alla macchina maggior tempo per eseguire la messa a fuoco tra uno scatto e l'altro, assumendo che la velocità di scatto sia fissata (e che i tempi siano sufficientemente bassi per raggiungerla). Questo può dare dei benefici sull'accuratezza della messa a fuoco, in particolar modo se si sta lavorando con la "priorità scatto" (non tutti i modelli offrono tale impostazione, tuttavia), dove la macchina scatta foto indipendentemente dallo stato della messa a fuoco (nella modalità per soggetti in movimento). Tuttavia, per quanto scritto sopra, l'accuratezza della messa a fuoco in ai-servo/af-c è soggetta a diversi fattori aleatori, per cui dipende molto dai soggetti. „ Perdona ma il tempo tra uno scatto e l'altro è definito dalla velocità della raffica (i sistemi hanno sempre un tempo minimo tra uno scatto e l'altro previsto proprio per la maf), la velocità del tempo di scatto può avere impatto solo se il tempo risulta esageratamente lungo ma in quel caso si parla di mosso non di precisione AF. |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 15:56
“ Trattandosi di una stima, comunque, questa può essere soggetta a errori: d'altro canto un soggetto che si muove a velocità costante è ben diverso da uno che ha movimenti erratici e variazioni repentine di velocità e accelerazione, per cui il calcolo che deve effettuare la fotocamera è totalmente diverso. „ Infatti se tra autofocus continuo e autofocus singolo non ci fosse alcuna differenza riguardo alla precisione non ci sarebbe alcun motivo di dare al fotografo di scegliere quale fra i due impostare. |
| inviato il 23 Febbraio 2022 ore 16:36
“ Perdona ma il tempo tra uno scatto e l'altro è definito dalla velocità della raffica, la velocità del tempo di scatto può avere impatto solo se il tempo risulta esageratamente lungo ma in quel caso si parla di mosso non di precisione AF. „ Sto ad esempio pensando a un panning, dove anche con tempi non particolarmente bassi si possono ottenere foto non mosse (soprattutto se si utilizzano dei flash) ma tra uno scatto e l'altro può esservi poco tempo per correggere la messa a fuoco, se la velocità di scatto è tirata al limite in relazione al tempo di esposizione. Poi, è vero che magari non si può ridurre il tempo di scatto in quanto la foto sarebbe diversa, in termini di movimento dello sfondo rispetto al soggetto... |
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