| inviato il 26 Gennaio 2022 ore 13:05
Boschi, campagna, montagna, borghi, sempre da solo. |
| inviato il 26 Gennaio 2022 ore 13:12
A fronte di queste spontanee "dichiarazioni di procurata solitudine" (alle quali anch'io mi associo), il tema sembra essere: la fotocamera come strumento mediatore che permette al fotografo solitario di conoscere il mondo, di accedere alla realtà . |
| inviato il 26 Gennaio 2022 ore 13:22
“ A fronte di queste spontanee "dichiarazioni di procurata solitudine" (alle quali anch'io mi associo), il tema sembra essere: la fotocamera come strumento mediatore che permette al fotografo solitario di conoscere il mondo, di accedere alla realtà . „ Più che altro solitari per evitare frasi del tipo "Ancora lì??? Ma quanto ci metti?? Dai che ci aspettano, ecc. ecc " |
| inviato il 26 Gennaio 2022 ore 13:27
Quindi non sono scelte filosofiche…? : |
| inviato il 26 Gennaio 2022 ore 13:29
Certo che lo sono, se vai in cima del monte ala 4 di mattina a pensare all' alba sei un filosofo |
| inviato il 26 Gennaio 2022 ore 13:34
Dipende. Per un'idea, un progetto, mi do uno spazio temporale, dedico un set di macchine da usare per quello e per quel periodo in genere mi dedico principalmente a quello. Per uscite più generiche posso uscire anche in compagnia di altri fotografi o di altre persone e a questo genere dedico una macchina leggera. Per street o da solo o in compagnia, generalmente con una macchina adatta alla street (a seconda del posto e della stuazione Q2, GRIII, X100V, una Lumix...). Attualmente e fino a fine febbraio sto facendo delle foto urbane con tempi lunghi e sto uscendo per le strade con una sola macchina e un solo obiettivo, alternando la Df con un 35mm, la Coolpix A e la A7s con 50mm, tutto con un filtri ND variabile per avere un'esposizione ta 1/2 e 2 secondi a mano libera |
| inviato il 26 Gennaio 2022 ore 13:46
Solo incarichi o eventi pianificati - buona parte delle volte da solo, oppure se in team ognuno con i sui compiti ed incarichi. Se invece condivido la trasferta con colleghi concorrenti, al momento dell'evento ognuno per se e "pedalare" (detesto il continuo chiacchiericcio mentre sono concentrato a fotografare). la macchina non la porto mai con me a "caso", a fatica la porto in vacanza. |
| inviato il 27 Gennaio 2022 ore 12:10
Grazie a tutti per i contributi, alla fine si conferma quanto immaginavo ossia la maggior parte scatta da solo portandosi la macchina a zonzo durante escursioni o per uscite ad hoc. Mi ponevo la domanda in quanto riflettevo su come e quando effettivamente una bella foto viene scattata e spesso, nel mio caso questo avviene nelle uscite in compagnia o soli dove si ha il tempo di girare, osservare(non vedere) l'ambiente circostante |
| inviato il 27 Gennaio 2022 ore 12:25
Come ho già accennato, le foto che più mi soddisfano (non dico le migliori) sono quelle che scatto durante le mie passeggiate solitarie qui in centro città. A volte capita che scatti nulla, non ha importanza infatti come dici giustamente tu, la cosa importante è osservare quello che ti sta attorno. Se poi trovi anche la situazione giusta lo scatto piacevole è assicurato . |
| inviato il 27 Gennaio 2022 ore 14:04
Per me è leggermente diverso, ovvero più che da solo o in compagnia dipende molto da quanto mi senta a mio agio in quella situazione. Se sono a mio agio le foto saranno migliori, se invece la situazione non è per me confortevole anche le foto ne risentiranno, anzi probabilmente non scatterò proprio. Comunque porto poco con me la macchina fotografica; shopping, bevute con gli amici, lavoro, faccende quotidiane non mi danno lo stimolo e la tranquillità per scattare. |
user225138 | inviato il 27 Gennaio 2022 ore 18:30
Premetto che fotografo solo architetture e paesaggi urbani, e solo luoghi che conosco già abbastanza bene. Non fotografo MAI in modo estemporaneo. Pianifico ogni fotografia in anticipo: individuo il soggetto (che, come ho già detto, ho visitato più volte in passato) e faccio uno o più sopralluoghi per studiare inquadratura e focale. Parlo di "fotografiA" al singolare perché difficilmente faccio più foto differenti dello stesso soggetto nella medesima uscita: se voglio sperimentare due viste, lo faccio in due uscite distinte. Se si tratta di interni (quasi esclusivamente chiese e altri edifici religiosi) mi procuro le autorizzazioni necessarie, perché ovviamente scatto solo su treppiede. Ho sempre trovato, nelle diocesi e nelle Opere religiose, grande disponibilità e cortesia, e lo dico da persona culturalmente molto lontana da quel mondo, come suggerisce il mio nickname. L'ostacolo più grosso, per me, è la frequente presenza di cantieri di restauro, sia all'esterno sia all'interno. Al momento sono impossibilitato a realizzare due fotografie che sto programmando da mesi proprio per la presenza di impalcature. Dal punto di vista tecnico, scatto sempre a 100 ISO, quando serve in bracketing (soprattutto negli interni con fonti di luce esterna come finestre e rosoni). In interno riesco quasi sempre ad avere accesso quando il sito è chiuso alle visite turistiche; in esterno e in presenza di persone faccio scatti multipli che poi unisco in postproduzione per "eliminare" la presenza umana (i luoghi che fotografo nelle mie immagini sono sempre rigidamente deserti). Di solito elimino anche elementi di disturbo come cartelli stradali e simili. La postproduzione di una singola immagine mi richiede dalle cinque alle dieci ore. Non faccio mai foto estemporanee, nemmeno quelle "ricordo" con lo smartphone a meno che non me lo imponga mia moglie. Quando viaggio dedico alcune ore la giorno (in genere da prima dell'alba alle 9:00-10:00 del mattino) alla fotografia in solitaria, poi mollo l'attrezzatura e mi godo il resto della giornata con la mia famiglia. |
| inviato il 27 Gennaio 2022 ore 18:34
Solo. Nessuno starebbe assieme a me per ore e ore in tribuna con qualsiasi tipo di stagione...;-)) |
| inviato il 27 Gennaio 2022 ore 18:38
Occorre avere un interesse per qualcosa, che so, chiese romaniche, stemmi gentilizi, coleotteri, falchi pellegrini, turisti con la macchina al collo, donne ignude ( il cosiddetto nudo artistico, tanto per salvare le apparenze ) ecc. E si saprà cosa e quando fotografare. Poi, siccome abbiamo la fortuna di essere fotocxxxoamatori, fotograferemo le persone care, i colleghi al lavoro, le gite ecc. Volendo, non si finisce mai... |
| inviato il 27 Gennaio 2022 ore 18:56
Quando esco per camminare un po' mi porto la fotocamera. Lago, paesini, bosco... prima di uscire guardo dalla finestra com'è il tempo e in base a quello cerco di capire che ottiche portare (due, massimo tre...) e a volte ci prendo. Come già detto fotografo per camminare e cammino per fotografare. Vado da solo: quando faccio foto sono molto lento e non me la sento di infliggere torture a nessuno. Anche perchè a volte ho l'abitudine di guardarmi in giro a lungo per decidere se fotografare o meno, e siccome spesso lo faccio senza nemmeno toccare la fotocamera e a volte (peggio ancora) senza neanche toglierla dalla borsa e mi immagino che sarebbe parecchio irritante per eventuali compagni di uscite stare in compagnia di una specie di de.ficiente che si ferma magari 5 minuti senza far niente fissando un punto all'orizzonte o un tronco d'albero... Ogni tanto mi viene pure qualche foto che mi piace. |
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