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@kwlit Perché è lento. Tutto tremendamente lento. La messa a fuoco, lo scatto, lo sviluppo la stampa... E apprezzi i passaggi ed i gesti. Chi non fa foto per lavoro può permettersi di perdere tempo nella realizzazione
Da quanto si comprende dalla domanda iniziale si intuiscono due necessità: 1- conoscere il mercato attuale e avere una rapida esposizione di quanto c'è 2- indicare cosa potrebbe essere più utile per fare paesaggi invernali, suppongo con neve. Io comincerei con un paio di pellicole al massimo, un po' generiche per farmi una esperienza sufficiente e per poterle dominare e, come ha scritto qualcuno, facendo attenzione all'eccessivo contrasto in caso di neve che consiglia pellicole non eccessivamente contrastate di loro. Inoltre, sarebbe da considerare anche in che modo e da chi verrà sviluppato il negativo e se si può influenzare il modus operandi di chi sviluppa. Non credo che serva troppo dare una decina e più di nomi di negativi bianconero se non accompagnati alle esigenze di chi ha posto la domanda o alle caratteristiche dello sviluppo cui saranno sottoposte
ciao anch'io sono alla ricerca di una pellicola per sostituire la TMAX100 che per comodità ho usato parecchio ma non ho mai amato. Sto testando Rollei. Chiedo a PaoloMcmlx, visto che consiglia la RETRO 80S, se ha avuto modo di usarla con filtro giallo e rosso: essendo una pellicola iperpancromatica non vorrei che l'utilizzo di tali filtri vada a modificare non solo il blu ma anche il verde, ecc. ; nel caso mi orienterei sulla 100rpx. grazie
Non so Ghess, io la Retro 80 S la faccio unicamente sottoporre a trattamento di inversione, e solo perché mi occorrono alcune diapositive in Bianco & Nero da interporre, a volte come elemento di rottura, altre volte invece nel ruolo di trait d'union, durante le mie dissolvenze incrociate. Raramente uso i filtri, e quelle rare volte che ne faccio uso adopero unicamente il filtro Arancio per cui, non essendo granché interessato a una riproduzione "ortodossa" del BW, il mio preferire questa emulsione è legato soprattutto dalle sue caratteristiche tecniche di grana finissima unita a un elevatissimo potere risolvente.
L'inversione della Retro me la fa l'Agenzia Luce di Trieste caro Claudio, credo che allo stato attuale sia l'unico laboratorio in Italia, e uno dei pochi in Europa, ad aver messo a punto un processo specifico per questa emulsione.
L'importante è essere contenti di quello che si fa.
Pellicola e sensore digitale danno immagini diverse, e dal punto di vista tecnico, una stampa da sensore digitale fatta bene è notevolmente migliore, come parametri misurabili, di una stampa da pellicola: lo dico con 38 anni di stampa a pellicola fatta in modo professionale e con 13 anni di stampa digitale, sempre fatta in modo professionale, incluse le rispettiva attrezzature di ripresa e stampa.
Il fatto che una stampa tecnicamente sia migliore, non significa piaccia di più: c'è un sacco di gente che ancor oggi ama la resa della stampa da pellicola, per motivi loro che non sono affari miei.
Quello che ho rilevato io, è che fare una stampa di alta qualità in digitale richiede molta, ma veramente molta più conoscenza, e su campi anche diversi dalla mera Fotografia, che a pellicola, e richiede anche un po' di soldi in più che a pellicola.
I quattrini spesso non sono un problema, ma la conoscenza invece per molti lo è: mentre ai tempi della pellicola le buone stampe, quelle fatte veramente bene, erano abbastanza comuni, in digitale le stampe fatte veramente bene sono molto rare, veramente molto rare.
Forse perché ai tempi della pellicola di stampatori con le palle, in giro per il globo terracqueo, ce n'erano a milioni mentre oggi, dove in pratica nessuno più stampa, ce ne saranno tre o quattro?
Penso proprio che tu abbia ragione, la stampa oggi, in digitale, è morta, la percentuale di chi stampa, in proprio o presso i laboratori, è un insieme molto, molto vicino allo zero.
La Fotografia che faccio io, da sempre, prima a pellicola ed oggi in digitale, ossia Fotografia stampata con cura, ricercando con accanimento la perfezione, è morta e sepolta ormai da molti anni, ed è sepolta profondamente, sotto tanta terra, il mondo fotografico di oggi non la ricorda nemmeno più, se ne sono perse le tracce.
Il che mi fa non solo credere, ma realizzare, so benissimo di essere, nel mondo di oggi, un dinosauro.
Ma a me piace quel tipo di Fotografia, sono contento così, quando smetterò di stampare a quel modo, smetterò, con rimpianto, di fotografare, per me la Fotografia è solo stampata.
Al solito, sono d'accordo con Alessandro. Non sono un presuntuoso e forse o probabilmente le mie stampe non saranno granché, ma se qualcuno pensa che stampare una foto digitale facendo qualche regolazione superficiale oppure prendere un Jpeg discreto che gli esce da una buona macchina fotografica e dare il comando di stampa deve sapere che non funziona cosi. Forse, al massimo avrà lo stesso risultato delle foto portate al minilab quando si stampavano le foto scattate sotto l'ombrellone d'estate: ci si accontentava del ricordo. Ma chi si imbarca in una operazione complessa e anche costosa come la stampa digitale certo non si accontenta. Invece per me ( sarò tardo?) la stampa è sempre stata faticosa, tanto da perderci anche un po' di ore. E tutta quella parte che cerca di calibrare monitor, di profilare ecc con tutte le necessarie conoscenze anche talvolta noiose complesse e lunghe, non sempre da i risultati sperati, non assicura al primo colpo lax stampa perfetta, ma come scrive spesso pMarco Olivotto, bisogna poi affinare, con esperienza, con provini procedendo per approssimazione . Insomma, almeno per me la stampa richiede una procedura più complessa e lunga che non la preparazione di un file decente per il web.
Ma certo amici, e ovviamente - con me -sfondate una porta aperta quando parlate di queste cose, ma alla fine si torna sempre al quesito iniziale, quello cioè dei numeri, dei freddi numeri anzi, che sono impietosi... e del resto basta fare un sondaggio su questo nostro forum per rendersi conto della limitatezza numerica di quelli che le proprie fotografie NON si limitano a osservarle a monitor!
Non si torna ai numeri... si torna alle aspettative del soggetto. Io stampo ormai poco in camera oscura... in compenso ogni tanto mi faccio qualche stampa 10x15 con la Canon Selphy... "Eeeeh, ma quelle stampe fanno schifo" direte voi... certo, ne sono consapevole... Ma lo scopo in questo caso non è avere una buona stampa... lo scopo è poter condividire con gli altri senza stare in quattro davanti ad un monitor. Ad una festa di compleanno di mia figlia (l'ultima delle tre, 16 anni) eravamo al mare... ho portato la macchina digitale e ho fatto le foto a tutta la compagnia... poi ho messo la memory card nella stampantina e ho distribuito le foto agli invitati. Avreste dovuto vedere le facce e la soddisfazione.
La stampa non è solo "fine art". La stampa è anche e soprattutto condivisione. Indipendentemente dalla qualità.
“ Oh... a proposito... vogliamo parlare di chi proietta? „
No.
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