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"Le prime 10000 foto sono da buttare"


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avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2021 ore 13:26

10.000 fotografie.... per un moderno scattatore digitale può bastare un mese; io che fotografo solo con pellicola credo di non averne scattate 10.000 neanche in 20 anni e più di questo hobby.

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2021 ore 14:26

E infatti, è il bello del digitale poter provare senza dissanguarsi.

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2021 ore 20:12

Alexander_c_ph quando vedi le stampe contatto dei fotografi più celebri ti rendi conto che se già riescono 1 foto buona su un rullino da 36 pose sono soddisfatti, nel resto delle foto spesso tutte sullo stesso soggetto (una volta che lo tengono non lo mollano piùSorriso) si vede che hanno girato e rigirato attorno al soggetto fino a trovare il punto di vista, l'inquadratura e l'instante che fanno che almeno una l'hanno riuscita...é molto interessante vedere le stampe contatto solo che sono rare da trovare.Sorriso

Ti consiglio il documentario di Josef Koudelka che hanno trasmesso tempo fà su Arte TV, é un po ripetivo perché vuole assolutamente mostrare l'importanza del punto di vista ma molto interessante per coloro che non hanno abbastanza riflettuto all'importanza di questo elemento, l'ho registrato dalla TV appena posso te lo invio su webtrasfert sono certo che ti sarà utile Sorriso

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2021 ore 20:15

é molto interessante vedere le stampe contatto solo che sono rare da trovare.

C'è questo bel libro. In Italia edito da Contrasto.

contrastobooks.com/home/478-magnum-la-scelta-della-foto-edizione-in-br


avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2021 ore 20:29

Si ma quando e' stato detto (HCB mi pare .... ??) si usava l'analogico con carica manuale dello scatto successivo e raffica pari a "uno"..... per i tempi attuali il numero dovrebbe lievitare a 100.000 almeno ...... perche' 10000 scatti oggi se li fumano in breve....

avatarjunior
inviato il 10 Ottobre 2021 ore 21:03

Leo, sei davvero gentilissimo, grazie mille per il pensiero!
Immagino, penso che tutti noi quando becchiamo un soggetto proviamo tante angolazioni differenti fino a trovare quello che davvero sentiamo di dire.
Grazie a tutti voi!

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2021 ore 21:18

Che poi è il concetto portante del libro magnum citato Contact sheets

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2021 ore 12:16

Immagino, penso che tutti noi quando becchiamo un soggetto proviamo tante angolazioni differenti fino a trovare quello che davvero sentiamo di dire.


Cool A dire il vero, io quando sono "fulminato" dall'incontro con il soggetto normalmente ho subito in mente un'inquadratura molto precisa. Faccio certo diversi scatti, ma più che altro per variare la mia distanza dal soggetto.
Se invece non ho le idee chiare, allora provo tante soluzioni... con scarsi risultati...

Per esempio, l'ultima foto che ho postato nella mia galleria è uno scatto secco. Vista così e basta.

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2021 ore 12:23

È normale che all'inizio c'è la voglia e la curiosità di scattare molto, per capire, per vedere quello che siamo capaci di fare. Poi può subentrare una fase di riflessione e di vuoto. Ecco, in questa fase ci si dovrebbe chiarire un minimo le questioni di cosa vogliamo dire con la fotografia e se abbiamo veramente qualcosa da dire. Se le risposte non ci sono si può anche continuare a "giocare" senza porci questioni ma senza anche pretendere nulla di creativo da noi stessi. Oppure cambiare hobby

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2021 ore 12:37

quando vedi le stampe contatto dei fotografi più celebri ti rendi conto che se già riescono 1 foto buona su un rullino da 36 pose sono soddisfatti, nel resto delle foto spesso tutte sullo stesso soggetto (una volta che lo tengono non lo mollano piùSorriso) si vede che hanno girato e rigirato attorno al soggetto fino a trovare il punto di vista, l'inquadratura e l'instante che fanno che almeno una l'hanno riuscita...é molto interessante vedere le stampe contatto solo che sono rare da trovare

In realtà, non sono molto d'accordo, possedevo (venduto sul mercatino perché in fondo non sono interessato a quel genere di foto) il seguente libro che è stato citato:
C'è questo bel libro. In Italia edito da Contrasto.

contrastobooks.com/home/478-magnum-la-scelta-della-foto-edizione-in-br

nel quale si può notare che il numero di scatti fatti è esiguo rispetto alle raffiche che fanno oggi per ogni singola inquadratura (basta vedere i TG e sentire le raffiche che sparano, e non è che cambino inquadratura), se facevano diversi scatti allo stesso soggetto comunque ci sono sempre delle variazioni, non sono decine di scatti per ogni inquadratura. Dai su, ammettiamolo, erano fotografi di ben altro livello.

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2021 ore 12:53

Feininger scriveva già parecchio tempo fa di selezionare con cura i soggetti e quando si trova un soggetto adatto di fotografarlo per bene. E da qualche altra parte, sempre nel suo libro della fotografia, scriveva pure (vado a memoria) "Se non siete sicuri se una certa foto verrà o non verrà, fatela lo stesso!", e questo ai tempi dell'analogico...
Secondo me oggi, col digitale, questo significa non scattare a qualsiasi cosa ci capiti sotto il naso ma, se che se troviamo qualcosa di interessante non avrebbe senso lesinare gli scatti. Berengo Gardin, nel film-documentario su di lui, a un certo punto, mentre sta guardando dei provini, dice che la foto buona è quasi sempre l'ultima: si comincia a scattare e pian piano si aggiusta il tiro, e personalmente mi ci ritrovo in questo modo di procedere.
Lo scatto unico, meditato, con esposizione verificata e ragionata e inquadratura perfetta al primo colpo per come la vedo io ha senso solo col grande formato analogico, per ovvie ragioni: scattare costa e le lastre sono pure pesanti e ingombranti da portare a spasso. Per chi scatta in digitale la cosa non ha molto senso: non che non occorra ragionare su ogni scatto, ma se hai qualche dubbio su esposizione o composizione scattare una serie di varianti non costa davvero nulla.

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2021 ore 13:43

Ok una serie di varianti , ma decine di scatti a raffica per la stessa inquadratura proprio non li capisco; boh, sarà un mio limite. Io mi romperei anche solo a guardarli al PC per selezionare il migliore, io preferisco stare in giro a scattare che davanti a un PC a riguardare centinaia di scatti tutti uguali.

Pochi giorni fa guardavo un filmato dell'eruzione del vulcano sull'isola di La Palma, era una ripresa da lontano, di giorno, si sentiva in sottofondo uno che scattava, brevi raffiche di 4-5 scatti, intervallate da pochissimi secondi di pausa, poi ricomonciava; è stato così per tutta la durata del filmato, qualche minuto (ma chissà quanto sarà andato avanti al di fuori del breve filmato). Che bisogno c'era di fare tutti quegli scatti? L'inquadratura era sempre quella, al massimo poteva zoomare un po' più o un po' meno e variare leggermente destra-sinistra e alto-basso, ma la sostanza era sempre quella. Boh! Non ne capisco il senso e l'utilità.

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2021 ore 14:21

Alexander_c_ph ti ho inviato il link per scaricare il documentario per MP hai 6 giorni poi scadeSorriso

avatarjunior
inviato il 11 Ottobre 2021 ore 15:25

Anche io mi facevo di questi problemi prima, poi mi è capitato di leggere qualcosa che sinceramente mi ha dato molto più fiducia in me, non nelle mie capacità.

"Scatta e fotografa quello che piace a te, non cercare l'approvazione di altri. Ama quello che fotografi, e fotografa quello che ami."
Saul Leiter

Adesso è la base delle mie fotografie.
Un caloroso saluto a tutti
Salvatore


avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2021 ore 16:02

Quindi, in sostanza mi chiedo, se prima erano le prima 10000 foto ad andare via, oggi che siamo nel digitale, quante ne saranno?


Considera che Cartier Bresson, perché è sua la boutade delle prime diecimila fotografie non riuscite, lavorava nell'idea del momento decisivo e di regola non tagliava le fotografie, che comunque avevano ridotti margini di ritocco (oltretutto delegava la stampa). Questo spiega perché secondo lui l'apprendistato doveva durare anni.
Oggi si può lavorare con la fotografia senza nemmeno scattare una foto perché queste sono già disponibili ovunque, per esempio c'è chi lavora con i fotogrammi delle telecamere di sicurezza o con google map o comunque con immagini che trova negli immani depositi della rete. Oppure la tecnologia è tanto avanzata che le fotografie possono essere prodotte prescindendo dalla ripresa del reale.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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