| inviato il 30 Maggio 2021 ore 18:50
Non sono sicuro di aver afferrato bene il punto centrale di questa discussione. 1) Stiamo parlando di sapere come convivere con i propri limiti, relativamente alla fotografia? 2) O stiamo cercando di definire chi sia un fotografo professionista? 3) Oppure i confini della fotografia come arte? Sono tre domandone, mi pare. La più facile è la 2: professionista è chi vive di una certa attività e, benché questa lo appassioni, non può e non deve evitare di confrontarsi con i suoi committenti. Cioè deve fare in modo che tra le sue foto un certo numero di foto si vendano, altrimenti chiude bottega e passa nella categoria amatori. Questo non significa che un professionista sia più bravo di un dilettante, semplicemente l'approccio è differente. Anzi, non essere professionisti lascia qualche libertà in più, dal punto di vista "artistico". La terza domanda si inscrive nell'iperdomandone "cos'è l'arte?". Voglio dire: la fotografia è un mezzo per produrre delle immagini. Se poi queste immagini siano arte o meno è un discorso del tutto simile a quello che si potrebbe fare per il disegno, la pittura, la scultura, la musica. Discorso enorme e non mi ci addentro. La prima domanda invece ha l'aria di essere una di quelle domande che, se te le fai, per il fatto stesso di porti il problema te ne precludi la soluzione. Ogni tanto sento qualche studente che, a proposito delle lezioni di musica della scuola dell'obbligo (che vorrebbe evitare perché non gli piacciono) chiede "Ma la musica, a cosa serve?". Beh, amico caro, se te lo domandi vuol dire che la musica non ti acchiappa per niente e se è così, cosa potrei dirti per risponderti? Proprio niente... Al massimo potrei farti fare qualche esperienza di ascolto che ti coinvolga e ti faccia capire la bellezza della musica, ma finché mi domandi (e ti domandi) "a che serve la musica?" non potrai avere una risposta convincente alla domanda. “ Quindi, voi siete riusciti a raggiungere un equilibrio tra le vostre circostanze e quello che fate o vorreste fare/raggiungere con la fotografia? E se sì come ci siete riusciti? O siete, consciamente o inconsciamente ancora nella fase di tormento (esagerando si intende)? „ Siccome non sono abbastanza masochista questa cosa del tormento la evito del tutto, la salto a piè pari. Quando fotografo lo faccio perché mi piace creare delle immagini che mi piacerà rivedere e che spero piacciano magari anche ai miei amici. Ovviamente queste foto non avranno la qualità tecnica di quelle di un professionista, perché io le faccio nei ritagli di tempo mentre quello ci dedica la giornata intera, e nemmeno avranno la stessa profondità di sentire, perché lui ci dedica la sua esistenza e io no. Ma chissenefrega, io non farò mai foto come le sue ma lui non ne farà mai come le mie. E' come se un cantautore dilettante si paragonasse a Beethoven. Scrivere una canzone per una festa tra amici lo può fare chiunque, la Nona Sinfonia no. Ma sono entrambe cose con diritto di cittadinanza nel mondo della musica, e tanto basta. Io non farò mai foto come quelle di Salgado, ma faccio magari qualche foto per i miei amici. Non va bene così? |
| inviato il 30 Maggio 2021 ore 19:24
“ è già stato deciso, e da tempo. „ Non è detto che il tempo sia stato sufficiente... Comunque non voglio polemizzare: se qualcuno mira all'arte buon per lui... Personalmente non miro a essere un Michelangelo: sarei già molto contento di scimmiottare un Andrea Brustolon... Credo poi che proprio i professionisti siano quelli che meno sono interessati a parlare di arte: a loro interessa molto di più, e giustamente, la comunicazione. Questo è il loro scopo e quello dei loro clienti. E, nel nostro piccolo, dovrebbe essere anche il nostro, oltre al divertimento naturalmente, che i pro non possono sempre permettersi . |
user120016 | inviato il 30 Maggio 2021 ore 19:44
Ho seguito le discussioni che hanno originato questo thread e riassumo ciò che ho già scritto in quelle sedi, esulando volutamente dalla definizione di fotografia artistica. Per me si tratta di un hobby che dura da quasi 35 anni in cui mi sono impegnato ad imparare le nozioni di base, le tecniche di ripresa, di sviluppo e di stampa in camera oscura. Il mio primo scopo è quello di divertirmi e passare del tempo in mezzo alla natura (amo la fotografia di paesaggio, soprattutto di montagna, la macrofotografia di piante ed insetti, la fotografia naturalistica e l'astrofotografia). In secondo luogo, mi piace ottenere stampe ben fatte che mi soddisfino. Mi capita di regalarne qualcuna ad amici che lo chiedono, e già la richiesta per me è motivo di soddisfazione. Non mi interessa dimostrare altro, non mi interessa creare arte, non mi interessa guadagnare con la fotografia, non mi interessa vincere concorsi o diventare famoso. Ora, non so se questo significhi essere mediocri, abbassare l'asticella o accontentarsi. Vedo in giro molte foto più belle delle mie ma non mi pongo il problema di come, dove o con cosa siano state fatte. A me basta raggiungere gli obiettivi alla mia portata e trarre piacere da questo. Non chiedo di più e vivo felice |
| inviato il 30 Maggio 2021 ore 20:09
ho iniziato a stampare a 14 anni, mi interessava più la ripresa della stampa ma mi affascinava la camera oscura, mio nonno stampava ... oggi ne ho 56 e della stampa ne ho fatto una professione e anche della fotografia. Sono un appassionato, ancora innamorato della fotografia e mi ritaglio del tempo per le mie ricerche, spesso giro a vanvera con la macchina fotografica, a volte seguo dei progetti. Per lavoro è un altra cosa ed'è la commitenza che decide cosa e come. Non mi pongo il problema dell'artisticità poichè è una qualifica di riconoscimento e non di autonomina. La cosa buffa è che sono diventato stampatore per amore della carta, quella vera, ho un foglio di carta Magnani Pescia originale di 40 anni fà, ha il logo vecchio in filigrana, a volte lo tiro fuori e lo accarezzo lo scruto in controluce, e da 10 anni mi sbatto per cercare di stamparci sopra delle immagini digitali, ci stò arrivando ... |
user120016 | inviato il 30 Maggio 2021 ore 20:29
“ ho iniziato a stampare a 14 anni (.......) oggi ne ho 56 e della stampa ne ho fatto una professione „ Praticamente abbiamo iniziato alla stessa età ed anche nel mio caso il maestro è stato mio nonno. Le analogie finiscono qui. Di mestiere faccio ben altro, ma, se posso, credo che in futuro ti disturberò per qualche dritta sulla stampa fine art. Trovare oggi giorno stampatori seri con esperienza di camera oscura con cui confrontarsi, è dura come il ferro... Scusate l'OT |
| inviato il 30 Maggio 2021 ore 20:48
Blve, +1 |
user1856 | inviato il 30 Maggio 2021 ore 21:01
“ Questo è il loro scopo „ Non necessariamente. O non solo... |
| inviato il 30 Maggio 2021 ore 22:31
Epitaph mi sono letto il tuo intervento e ti dico che mi ci vedo molto. Corredo a parte tendo a immortalare tutto quello che mi sembra interessante. Accade spesso però che mentre vivo la scena sembra interessante, quando la riguardo a casa non lo è più. E qui partono tutte le paranoie mentali che sto condividendo con voi. Tu sei già passato oltre questa fase, io ci devo ancora lavorare. LS83 infatti il proseguo della definizione di arte data da Wikipedia è questo: ... poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza. Pertanto l'arte è un linguaggio, ossia la capacità di trasmettere emozioni e messaggi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione. Non dico che questa definizione sia l'assoluta verità ma la condivido. Quindi sì, come dici c'è arte e arte. Non ci si può autodefinire artisti. Anche se sembra molto più difficile stabilire oggi cosa lo è e cosa non lo è. Ale Z mezzo secolo sono tanti anni Biga ho provveduto Wolfschanz prendo una parte del tuo intervento. Tu scrivi... condividere il momento che ho visto. Non sono uno da condivisione (la mia galleria parla chiaro), ma ammettiamo di volerlo fare. Se quello che ho visto mi ha suscitato emozioni e volevo fermare quel momento, ma poi quando vado a rivederlo resto deluso perché siamo bene lontani da ciò che ho visto questo genera appunto delusione. Allora o chiedo troppo a me stesso o mi mancano delle nozioni fondamentali di fotografia o, per rifarsi a quanto dicevo più su devo ancora arrivare a quella fase di consapevolezza dei miei limiti. Ragazzi per questa sera mi fermo qui. Ho letto tutti vostri interventi e ci tengo a rispondere, ma ora si va a dormire. A domani... |
| inviato il 31 Maggio 2021 ore 18:00
Miopiartistica Direi più il punto 1. Anzi, penso tu abbia centrato il punto: convivere con i propri limiti. Io al momento non ci riesco. Non ho ancora trovato quell'equilibrio che mi permetta di vivere serenamente la fotografia. Tu non sei masochista io sì. Solo un po' magari e non sempre. Ma direi che vivo la fotografia con un po' di tormento. Come se ogni volta che uscissi di casa dovessi portare a casa lo scatto dell'anno. Domenico Condivido con te e con molti altri la passione per la natura. Anzi è proprio un bisogno. Uno dei momenti più belli delle mie giornate è quando torno a casa e i merli cantano da sopra le case. Fortunatamente vivo in un quartiere abbastanza silenzioso. Ascoltarli mi fa stare tanto bene. Comunque vedo che molti di voi scattano per divertimento. E da questo voglio prendere spunto. Ora devo staccare. A presto. |
| inviato il 31 Maggio 2021 ore 18:13
Ho visto le foto. Sei sicuro che il momento che stai attraversando abbia strettamente a che vedere con la fotografia e non magari con il fatto che non ti riconosci più nel genere di foto che facevi perché la tua prospettiva e sensibilità è cambiata (e che non sia questo a mostrarti “limiti” che prima non vedevi)? O magari dalla fotografia ora cerchi altro e ancora non hai capito cosa. |
| inviato il 31 Maggio 2021 ore 18:38
La mediocrità in fotografia non ha a che fare con l'amatore o il professionista. Il mondo è pieno di professionisti scarsi e di fotoamatori eccelsi. Giacomelli faceva il tipografo e andava in giro a fotografare il sabato e la domenica. La frase "l'importante è divertirsi" è una mezza verità per coloro che hanno vera passione e vogliono cercare di dire qualcosa con la fotografia. È sì un divertimento ma con un retrogusto amaro. Quindi non arrendersi mai...il limite è solo la mente. |
| inviato il 31 Maggio 2021 ore 19:12
A mio avviso , chi ha vera passione riesce a dire qualcosa divertendosi : il non plus ultra , insomma . |
| inviato il 31 Maggio 2021 ore 19:59
“ Miopiartistica Direi più il punto 1. Anzi, penso tu abbia centrato il punto: convivere con i propri limiti. Io al momento non ci riesco. Non ho ancora trovato quell'equilibrio che mi permetta di vivere serenamente la fotografia. Tu non sei masochista io sì. Solo un po' magari e non sempre. Ma direi che vivo la fotografia con un po' di tormento. Come se ogni volta che uscissi di casa dovessi portare a casa lo scatto dell'anno. „ E allora stacca, fai cose diverse, prenditi la liberà di scattare un po' alla cavolo, magari su soggetti diversi dal solito, e di vedere cosa ne esce. Se, come penso, fotografi da tanto tempo probabilmente hai imparato un mucchio di cose che non sai nemmeno di sapere. Allenta il controllo su quel che fai e lascia uscire quel che viene, qualunque cosa sia.Quasi sicuramente salterà fuori qualche nuova idea, che ti farà tornare la voglia di lavorarci su. |
| inviato il 31 Maggio 2021 ore 20:34
come spesso mi succede, quoto Arconudo |
| inviato il 01 Giugno 2021 ore 0:56
Per rispondere alla tua domanda la vivo serenamente, per me è qualcosa che mi accompagna, soprattutto in vacanza o nelle escursioni. Ogni tanto qualche piccolo progetto mi da qualche stimolo in più ma ci sono anche giorni che pur portandomi l'attrezzatura dietro non faccio manco una foto. Anzi è capitato, ogni tanto, di non scattare nonostante avessi tutto pronto poiché ho preferito godermi il momento, a pieni polmoni, senza osservarlo dal mirino/monitor della reflex. La cosa più importante è che il tutto mi rilassi, mentre sto con la macchina fotografica sto bene. Comunque se sei insoddisfatto prova a studiare e applicarti di più, di cose da imparare ce ne sono sempre, se poi anche questo ti provoca frustrazione allora potresti anche abbandonare questo hobby. |
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