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Vittorini-Crocenzi v. Caldwell-Bourke-White


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avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 21:55

Confermo che presso il CRAF vi sono anche fotografie di Crocenzi.

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 22:08

grazie Fabio, e pensare che sono due estati che passo una settimana di vacanza in Friuli Venezia Giulia e nel 2019 sono proprio passato da Splilimbergo...

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 22:11

provo a chiedere a Juza se può spostare questa discussione nella sezione cultura del forum?

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 22:13

Su Crocenzi ha scritto molto e bene (anche su una pubblicazione inglese) il pesarese Marco Andreani.

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2021 ore 8:58

@Fabio non so come ringraziarti:-P Estendi i miei complimenti a tua figlia. Spero proprio che troverà uno sbocco professionale in proporzione alla sua cultura.
Ho richiesto alla Uni di Parma il pdf della tesi di dottorato del dr. Andreani. Vediamo se me la mandano gratis.
Mi affascina di Crocenzi che si fosse iscritto al PoliMI. Normalmente si pensa agli ing come a persone solidamente ancorate alla realtà tecnologica. Lui aveva anche un'ispirazione creativa, evidentemente.

A proposito di ing creativi: che dire dell'ing PoliMI che ha progettato, prodotto e venduto le lampade Artemide?

@Andrea purtroppo ci ho schiaffato anche considerazioni poco "culturali", forse è meglio lasciare il tutto qui, scanso censure dall'altoMrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2021 ore 14:31

Grazie all'amico Andrea, che me lo ha segnalato, seguo con interesse questo thread.

Spero di non essere fuori tema, se aggiungo qualche mia modestissima esperienza personale.
Oltre a una collaborazione ( rimasta soltanto on-line ) con Cristiano Vassalli, pittore e fotografo di Vigevano, nella quale ho associato versi miei a foto sue, in un piccolo progetto intitolato 'Il colore dell'inchiostro-incontro tra due visionari', risalente a qualche anno fa, ho sviluppato nel tempo alcuni progetti miei nei quali ho cercato il senso di una 'collazione' tra foto e versi.
La mia formazione è molteplice, ma non divergente al proprio interno: oltre agli studi classici, portati avanti fino alla soglia della Laurea in Filologia Classica ( non conseguita per ragioni familiari ) ho compiuto gli studi musicali, diplomandomi in violino e, poi, in viola. La mia professione si è svolta nell'orchestra del Teatro 'Verdi' di Trieste e nella musica da camera. Soltanto dopo la pensione, nel 2007, mi sono riavvicinato alla Fotografia, passione che covava da decenni. Ho scoperto Flickr e, al suo interno, molti autori interessanti.
A poco a poco, nella mia ricerca personale, ho deciso di fare l'esperimento di associare miei scatti a versi miei. I versi erano stati composti tutti negli anni precedenti, fin dalla giovinezza. Avevo avuto riscontri incoraggianti in concorsi e rassegne, con vari premi e la pubblicazione di quattro sillogi.
In quel bacino andavo a ripescare miei lavori che mi piaceva associare a foto che, via via, scattavo. Non ho mai considerato questo tipo di associazione come creare didascalie alle foto o, viceversa, illustrazioni alle poesie.
Sia la Fotografia che la Poesia devono 'reggersi' da sole, senza mutuo soccorso.
Ma mi piaceva sperimentare la combinazione tra due ambiti autosufficienti, ma aperti a possibili interazioni reciproche.
Poi ho smesso di suonare, di scrivere ( evidentemente non avrei avuto più niente da dire, a meno di riciclarmi tristemente) e mi è rimasta la Fotografia.

Chiedo scusa per questo mio intervento che spero non sia troppo fuori tema e che, soprattutto, non voglio appaia autoreferenziale. E' dettato soltanto dal piacere di condividere con amici alcune esperienze interessanti e belle.

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2021 ore 16:51

Complimenti Paolo Longo per quanto hai saputo fare e ancora farai. Il rapporto tra letteratura e fotografia ha avuto molti momenti di eccellenza e diversi approcci e interpretazioni. Costituisce materia di studio e, ovviamente, terreno di concrete applicazioni come hai sperimentato tu stesso.
Personalmente credo che Mario Giacomelli sia stato il fotografo che più di altri ha saputo coniugare i due linguaggi; non tutti sanno che egli stesso ha scritto poesie.

@Valgrassi
Grazie per i complimenti a mia figlia.

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2021 ore 21:11

@Paolo sei un grande! In inglese si dice "serendipity" per significare che da cosa nasce cosa, talvolta fruttifera e inaspettata. Una volta frequentava qui il prof di piano Paolo Deninis, conosce l'accordatore di ABM. Mi ha dato tante dritte.
Ho confrontato i cd del Concerto in sol di Ravel di Benedetti Michelangeli e Bollani.
Nell'adagio risalta la differenza fra un genio del tocco e un pianista jazz pur bravo come Bollani. Ma io sono un "vil meccanico" e per di più sordastro...Confuso

avatarsenior
inviato il 20 Aprile 2021 ore 0:44

@ Valgrassi: penso che l'adagio del concerto di Ravel sia un terribile e stupefacente banco di prova per qualsiasi pianista: in quella misurata 'solitudine' non ti puoi nascondere e non puoi barare...

Grazie per l'apprezzamento, ma sono sempre stato un onesto artigiano, niente di più.
Come diceva proprio Giacomelli: 'non c'è bisogno di essere grandi'.

@ Fabio: sì, si tratta di due 'lessici' necessari a comunicare; e comunicare significa essenzialmente raccontarsi a vicenda storie. Per questo, alla lirica intimista, preferisco la poesia narrativa, caratterizzata da concretezza e sintesi.
Secondo me la Poesia ha bisogno di immagini precise e ben riconoscibili nella sua tessitura, diversamente rimane confusa e vacua; così come una buona immagine Fotografica deve essere leggibile, evocativa, pungente.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2021 ore 12:23

L'Università di Parma mi ha mandato una password per accedere al loro repository, anche se per ora non sono ancora riuscito ad entrarvi;-)

avatarsenior
inviato il 26 Aprile 2021 ore 17:07

@Fabio ho contattato direttamente il dr. Andreani e questa è la sua risposta:
Da anni lavoro alla tesi per farne una pubblicazione, per questo non è
consultabile.
Posso dirle comunque che tutte le fotografie originali di Conversazione
illustrata sono sparite nel nulla e non se ne sa più niente da decenni
ormai, le uniche a disposizione sono quelle della copia del libro che
lei possiede.

Non è una buona notizia. Si sospettava che lo stesso Crocenzi avesse distrutto i negativi originali, chissà se era vero.
Non ci resta che aspettare il libro dell'Andreani, molto probabilmente sul Giacomelli.
Va un po' contro l'idea accettata che i negativi e le stampe sono eterni e i file digitali più legati alla tecnologia del momento, quindi effimeri.
Sui Voyager la NASA aveva messo anche "Johnny B. Goode" di Chuck Berry, chiedendosi se mai qualche alieno lo ascolterà, un giorno...

avatarjunior
inviato il 26 Aprile 2021 ore 19:23

@Valgrassi
"Normalmente si pensa agli ing come a persone solidamente ancorate alla realtà tecnologica. Lui aveva anche un'ispirazione creativa, evidentemente."
Carlo Emilio Gadda, ing. elettrotecnico per "destino" familiare,
Letterato e "filosofo" senza laurea. " Quel pasticciaccio brutto di Via Merulana" , fra i più noti.
Saluti.

avatarsenior
inviato il 26 Aprile 2021 ore 22:59

@Giuseppe Gadda, un altro livello, ovviamente, prescindendo da ing.
Gianni Brera si arrabbiò con Umberto Eco (!?) che lo aveva definito "il Gadda dei poveri". Possiedo una tesi dell'Università di Pavia: "Il calciolinguaggio di Gianni Brera". Brera si era ispirato all'Hemingway delle corride in realtà e inventato tutta una serie di neologismi nel calcio (per esempio: stopper, inesistente in inglese, centrocampista, ala tornante...) oltre ai famosi abatini per Rivera e Mazzola e Rombo di Tuono per Riva...
Brera, paracadutista della Folgore che si imboscò bellamente (un paio di lanci soltanto in Italia, non ad El AlameinSorry), che è indubbiamente segno di intelligenza (cfr. "Catch-22").
tg24.sky.it/sport/approfondimenti/gianni-brera-soprannomi

avatarsenior
inviato il 26 Aprile 2021 ore 23:14

Mi risulta che l'intero archivio Crocenzi sia in Friuli come avevo già detto e che lì vi siano anche fotografie di Crocenzi, ma non so dire se tra esse vi siano o meno quelle del libro e che, come è noto, furono poco apprezzate da Vittorini (se ne lamentò assai).
Sul web è reperibile una pubblicazione in inglese (Enlightening Encounters. Photography in Italian Literature, edited by Giorgia Alù e Nancy Pedri, University of Toronto Press, 2015) che contiene tra gli altri uno scritto di Andreani su Giacomelli e Crocenzi:

www.mun.ca/faculty/npedri/published_books/enlightening_encounters.php

www.cambridge.org/core/journals/modern-italy/article/abs/enlightening-

www.worldcat.org/title/enlightening-encounters-photography-in-italian-

avatarsenior
inviato il 26 Aprile 2021 ore 23:23

Vittorini confidò il 26 marzo 1950 all'amico Giovanni Pirelli: "…sono proprio depresso a causa delle fotografie. Sono quasi tutte non a fuoco. Quelle a fuoco non dicono niente di speciale. E le pochissime veramente buone sono le stesse che il nostro Luigi avrebbe potuto fare nel suo paese. Mi trovo perciò nel dilemma: o di fare il libro allo scopo di recuperare le spese; o di non farlo e rimetterci le spese. In entrambi i casi vado incontro ad una perdita".

L'amarezza di Vittorini era legata al fatto che la perdita del fuoco comportava il venir meno di quei dettagli che servivano a conferire un carattere identitario ai posti e a collocare la vicenda in una dimensione spazio-temporale ben definita

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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