| inviato il 14 Marzo 2021 ore 9:56
Credo che si parli di pari tecnologico . ad oggi tornare alla pellicola in via esclusiva , sarebbe una follia per tante ragioni, mi sta solleticando l'idea di prendere un medio formato per scattare qualche ritratto o moda , ma la spesa diventa alta considerando anche il processo di digitalizzazione seguente ... |
| inviato il 14 Marzo 2021 ore 12:11
ma la spesa diventa alta considerando anche il processo di digitalizzazione seguente ... Beh Stefano se ci devi lavorare è semplicemente da folli adoperare la pellicola... e non solo per i costi! Se invece lo si fa per hobby un rullino di diapositive, anche un semplice 35 mm e non necessariamente un medio formato, ti ridarà una resa, soprattutto in termini di sfumature ed effetto presenza, che il digitale non potrà mai darti... semplicemente perché son due cose diverse! |
| inviato il 14 Marzo 2021 ore 19:43
Beh Paolo, non sarei così lapidario. Io non ho queste certezze così forti e senza tentennamenti. E comunque, come sai bene, il digitale, ti da un'enorme flessibilità che, utilizzando le tue parole, "la pellicola non potrà mai darti..." Mi riguardavo oggi, non avendo molto da fare, alcuni libri fotografici che sono nella mia libreria. Bene, i libri di Steve McCurry dall'epoca digitale ne hanno beneficiato tantissimo: stampe nitide, particolari finalmente non spappolati. Lo stesso discorso per il mio amatissimo Michael Kenna: non ho molto della sua produzione, solo " Immagini del settimo giorno" del 2010 e il più recente "Abruzzo" del 2017 scattati come sai bene in pellicola con medioformato Hasselblad; insomma, splendide foto per le capacità compositive dell'Autore, per scelta significativa dei soggetti, dei punti di ripresa, dei chiaroscuri, ma non si riesce a vedere una foglia, un filo d'erba chiaramente. Insomma, dipende da cosa ne fai dei tuoi scatti. Ricordo, sempre di McCurry la mostra "Icons" (di cui ho anche il catalogo) certe foto stampate in passato da pellicola se non le guardavi da 20 metri (esagero!) non eri in grado di distinguere nessun particolare. Le recenti potevi vedere i pori della pelle. Esagero, ma per dire che, appunto, come hai anche accennato tu, non hai molta scelta se vuoi avere un minimo di flessibilità e di utilizzabilità. Ovviamente, se usi un grande formato (ma quanti lo utilizzano e poi per farci cosa? La street? Il vecchio "reportage"?) possono un po' cambiare le cose. Sempre con affetto |
| inviato il 16 Marzo 2021 ore 11:02
Caro Claudio, che dire... ovviamente hai ragione, e del resto l'ho anche premesso, il punto però è che io non ho torto! Lo so che a prima vista può sembrare una contraddizione in termini, ma se si guarda al fondo della questione si arriva a capire il motivo per il quale io non ho torto. In sostanza il digitale è di gran lunga meno dettagliato della pellicola, è risaputo infatti che la capacità della pellicola di restituire le sfumature più sottili, sia cromatiche che luminose, è di molto maggiore rispetto alla stessa capacità esercitata dal sensore ma, ed è questo il punto, la pellicola questa infinita gradualità la ripropone nella sua interezza, e pertanto se osservi una scala dei grigi noterai che a sinistra c'è il nero, a destra c'è il bianco e in mezzo c'è una infinita gradazione di grigi talmente sottili da essere indistinguibili uno dall'altro; la stessa scala dei grigi riprodotta in digitale invece ti ridarà sempre il nero a sinistra e il bianco a destra, ma in mezzo frapporrà un certo numero di sfumature, FINITO, e che al massimo potrà includere 256 elementi, ivi compresi il nero e il bianco, i quali però saranno nettamente divisi uno dall'altro e che pertanto ridaranno una sensazione di dettaglio maggiore rispetto a quella riportata dalla pellicola. In pratica vedi MENO particolari ma li vedi tutti separati, e quindi PIÙ nitidi anzi... con una maggiore IMPRESSIONE di NITIDEZZA. Se a tutto ciò aggiungi anche il fatto che tu quella nitidezza o, meglio, impressione di nitidezza, la puoi anche aumentare in post produzione ecco che il cerchio si chiude... e il sensore digitale diventa più nitido della pellicola! Buona giornata caro Claudio. |
| inviato il 16 Marzo 2021 ore 11:18
In definitiva insomma la pellicola è di gran lunga più dettagliata, ma il sensore digitale è di gran lunga più nitido In pratica è il paradosso del muratore che ha tenuto il filo perfettamente a piombo, la livella perfettamente a livello... ma il muro l'ha tirato su storto |
| inviato il 16 Marzo 2021 ore 13:50
“ In pratica vedi MENO particolari ma li vedi tutti separati, e quindi PIÙ nitidi anzi... con una maggiore IMPRESSIONE di NITIDEZZA. Se a tutto ciò aggiungi anche il fatto che tu quella nitidezza o, meglio, impressione di nitidezza, la puoi anche aumentare in post produzione ecco che il cerchio si chiude... e il sensore digitale diventa più nitido della pellicola! „ Quella che vediamo sulle foto scattate con la pellicola è una illusione di nitidezza che si basa principalmente sul contrasto. Ricordo che molti anni fa una rivista specializzata faceva notare proprio la differenza tra pellicole a bassa sensibilità molto nitide che davano la sensazione di meno nitidezza proprio in conseguenza del basso contrasto. Quindi il giochino sulla sensazione di nitidezza negli anni a quanto pare non è cambiato. |
| inviato il 16 Marzo 2021 ore 14:27
Il problema, poi, è comunque il risultato finale: se parliamo di diapositive (la passione di Paolo) ovviamente tutto torna (ma sempre in teoria e solo se ti proietti a casa tua le dia!), ma una pellicola in genere deve essere stampata e allora rientriamo sempre nel solito problema: tranne pochi eletti che hanno a disposizione stampatori di qualità, la maggior parte di noi si affida a celebrati siti online che offrono servizi in genere standard, difficilmente personalizzabili e , comunque, per un minimo di qualità in più, cari se non carissimi. Io mi sono fatto strapazzare le mie pellicole per anni e anni, fino a quando ho detto basta, mi sono stufato ,stampandomi le mie foto da solo perchè, a parte le diapositive, le foto su pellicola vanno necessariamente stampate (mica te le guardi con beatitudine in trasparenza?). Le dia, se le vuoi condividere con qualcuno, vanno necessariamente stampate (e allora la qualità già così non è più la stessa). Negative e dia, infine, se vogliono essere condivise, guardate a monitor o al televisore, vanno scansionate e , allora, apriti cielo! La qualità con i mezzi normalmente a disposizione di un amatore, accessibili (non parliamo per favore di risultati teorici poco praticabili e pochissimo accessibili a noi tutti) scende di parecchio. Insomma ci sono troppi colli di bottiglia. Il risultato è quello che dicevo: un libro fotografico partendo dalla pellicola spesso ha una qualità modesta, partendo da un file digitale (come raccontavo nell'intervento precedente) è, negli ultimi anni, nettamente migliore e dettagliato. La teoria è una cosa e posso essere sicuramente contraddetto, ma nella pratica di tutti i giorni le cose stanno così. Che me ne frega di ipotetiche linee per millimetro se poi il risultato pratico che posso ottenere è scarso? Se guardiamo anche qui su Juza le foto degli amanti della pellicola che (poverini, lo dico con empatia) devono fare i salti mortali per postare sul sito, sono sempre di scarsa qualità e...si vede! Inutile raccontarsi della "magia" della pellicola. La pellicola io la trovo splendida solo se da solo nella tua camera oscura ti stampi un bel bianconero; negli altri casi, se non sei un professionista o se non fai bagni di sangue per avere un professionista alle tue dipendenze, i risultati sono modesti. Un saluto a tutti |
| inviato il 16 Marzo 2021 ore 15:57
Perfetto Claudio hai centrato il punto; alla fine è sempre la solito storia della teoria e della pratica. In teoria avrei ragione io, in pratica hai ragione tu. Io ho risolto il mio problema proiettanto, e accettando quindi tutti i limiti del caso in particolare riguarda alla condivisione con altri tu invece, altrettanto coerentemente, hai tenuto la strada della stampa e con il digitale hai ottenuto il doppio risultato di: 1) affrancarti dai laboratori stampando da te e pure meglio, e in più 2) fruendo molto più facilmente, e con ben altra qualità, di tutte le comodità insite nella condivisione in rete. |
| inviato il 17 Marzo 2021 ore 21:47
Bravo! |
| inviato il 18 Marzo 2021 ore 15:36
Alla fine bisogna fare delle scelte, perché se si dice che non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca un motivo pure ci sarà no? |
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