| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 21:13
Ramon N. intanto complimenti per l'identificazione di stereotipi su cui, se non vogliamo fare troppo i sofisticati ciascuno di noi si può identificare. Non ho colto alcun elemento negativo nella tua descrizione, ma solo descrittivo. mi sento qui
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| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 21:27
Mi sento un fotografo del c***o dato che non riesco a produrre capolavori come vedo a volte qui (a volte, eh... mica sempre...) ma allo stesso tempo esco a fotografare e traggo soddisfazione da quello che faccio (che poi è quello che conta per un amatore) Quindi, nel tuo diagramma, dove casco? |
user19933 | inviato il 04 Febbraio 2021 ore 21:35
@McBrandon Ho capito il senso di quello vuoi dire di te, ok. Comunque (scusa se lo ripeto) non sovrapponiamo il “genere fotografico” ad un qualcosa che ha più a che fare con il nostro sentire istintivo; so che è facile farlo, perché capita anche a me, ma sfalsa un po' l'utilità (eventuale) del gioco. Qui per "Narratore" non s'intende uno che ama il "reportage", ma qualcosa di più intimo, e connaturato in noi, che può benissimo rivelarsi anche in fotografie totalmente al di fuori di quel genere fotografico o di qualsiasi altro genere uno abbia in mente. Allo stesso modo, che ne so, uno che fa street (qualsiasi cosa voglia dire) può benissimo approcciarvisi da qualsiasi dei quattro estremi stereotipati. Uno può essere maggiormente rapace, diretto e apparentemente casuale (l'accaparratore). L'altro può apparecchiarsi per benino il suo spicchio di strada, e appostarsi, in attesa di sa lui cosa ha deciso d'attendere, magari un'ombra ad una certa ora, magari una persona (l'accarezzatore). Il terzo, alla vista di alcuni neon accesi, si butta in mosso creativo che coinvolge tutto ciò che circonda la sua scena (il creatore) e l'ultimo, il narratore, magari anziché farci vedere un addetto alle pulizie che pulisce il pavimento, studia un'inquadratura per farci vedere un secchio, una ramazza, un pavimento bagnato, un'ombra china di una persona che sta lavando in terra ma sto benedetto addetto alle pulizie non c'è l'ho vuole mostrare in presa diretta perché non è quello il suo scopo. Ed anche chi fa foto di “paesaggio” ha gli stessi spazi di manovra, nel diagramma. Oppure un ritrattista. Basta solo adeguare le circostanze al genere praticato. Ecco, ora esemplificando ho molto banalizzato il tutto, anche perché ho trattato al lato pratico i quattro estremi presi uno alla volta, ma il gioco di suo sarebbe più sottile, perché - ripeto - si muove sulla logica di una coppia di opposti, e quindi ogni volta che tentiamo una valutazione (per quanto sommaria, fatta con leggerezza giustamente ed all'incirca) dovremmo comunque avere la capacità di raggiungere una conclusione complessiva. Provvisoria, o definitiva, poco importa. Tanto non si vince nulla, e non c'è un modo più giusto o sbagliato dove "sentirsi" d'essere. |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 21:39
 forse un po' complicato dire dove uno si sente nel diagramma, se non con una rappresentazione grafica. Mi permetto di proporti questo orologio io mi sento ore 11:40 giallo. un altro porebbe sentirsi ore 7:00 verde, se fosse più facile per esprimersi. |
user19933 | inviato il 04 Febbraio 2021 ore 21:41
Con i numeri è sempre così facile .. in effetti. |
user109536 | inviato il 04 Febbraio 2021 ore 21:45
Surreale ! |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 21:49
Ho rieditato sperando che funzioni meglio. |
user19933 | inviato il 04 Febbraio 2021 ore 22:01
@ Ooo Ed è molto bello il risultato Thanks. |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 22:07
Nella lista non c'è il mio profilo .... . fotografo acazzatore..... Un giorno vi spiego |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 22:09
Forse ho capito, Ramon. Anche se ho sperimentato un po' tutte quattro le condizioni di scatto (e non escludo di sperimentarle nuovamente in futuro) alla luce di quello che hai scritto ho più difficolta nell'ambito creatore/narratore a capire come sia, dal momento che ho fatto anche foto sfocate quindi con tendenza al "creatore". Generalmente (e riflettendoci meglio) forse mi sento più narratore e accaparratore: 10:30 verde (secondo l'immagine postata da Ooo). |
user19933 | inviato il 04 Febbraio 2021 ore 22:44
L'opposto Narratore/Creatore - preso singolarmente - immagino possa risultare meno chiaro sulle prime. Le "tecniche fotografiche”, che vanno dal tempo lento volontario, allo gestione dello sfocato, al sfruttare distorsioni, prospettive, contrasti netti, all'uso creativo di flash, panning, tagli, piani inclinati, eccetera eccetera, sono a disposizione di entrambi, ma (per come lo intendo io) mentre nel Creatore l'immagine ha una spiccata tendenza a perdere connessione con la realtà, nel Narratore invece diventa iper-reale, iper-connessa ... ma a cosa? Al racconto che voleva farci arrivare il fotografo, che però è altro da ciò che lui ha visto, e quindi ha "manipolato" tanto quanto il Creatore ma anziché portarci nell'iperspazio immaginativo (suo e nostro) ci ha scavato una tana stretta in cui annusare esattamente ciò che lui voleva farci annusare. Sono due ambizioni ben diverse. E poi questa coppia d'opposti va incrociata con l'altra che immagino risulti più chiara, ma neppure quella è del tutto scontata. Anzi. Perché essere riflessivo, predisporsi l'habitat, pro-pensare lentamente uno scatto, la sera prima, non significa affatto metterci un quarto d'ora prima di scattare, anzi!, puoi essere ugualmente un killer, di velocità e reattività, quando hai deciso tu il posto, il giorno, l'ora e le circostanze del tuo click da "accarezzatore". Ed essere vorace, istintivo, rapido, uno che “Sbam!” “Sbam!” e ancora “Sbam!” non necessariamente significa essere casuale... un po' così, alla come viene viene... perché l'Accaparratore può avere (anzi spesso ha) in testa ben chiare tutte le variabili del suo click (distanza da tenere, focale, tempo di scatto, diaframma, ecc...). Quindi tutti i nostri quattro vertici stereotipati contengono interessanti elementi di riflessione. Ma la cosa diventa più divertente quando cominciamo ad intersecarli tra loro ed a posizionare noi stessi. |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 23:07
E poi ti organizzi da buon accarezzatore e la casualita' ti spiazza sorprendendoti in positivo con la situazione imprevista. Capita, non spesso purtroppo ma capita e se ti sfugge l'occasione rimpiangi per sempre la foto perduta. |
user19933 | inviato il 04 Febbraio 2021 ore 23:19
Vero. D'altra parte, usando la metafora dell'orologio messoci gentilmente a disposizione da @Ooo... pure quello rotto segna l'ora giusta due volte al giorno Teoria e pratica, si sa com'è. |
| inviato il 04 Febbraio 2021 ore 23:26
trovo comunque divertente l'idea di Ramon N. e mi piace introdurre un'altra idea, lui ha immesso la questione in termini autoriflessivi, ma nessuno vieta di definire un'altro fotografo in tal modo (magari sbagliando o andando contro il sentore del fotografo inquadrato). io per esempio lei, la inquadro alle ore 2:00 rosa www.juzaphoto.com/me.php?p=131729&pg=allphotos&srt=data&l=it |
user132716 | inviato il 04 Febbraio 2021 ore 23:35
Ma il cinema indipendente Non esiste più... Perché allora per capire chi sei, Non l'enneagramma di Gurdjieff? Siamo passati da cannonisti vd nikonisti, a FF vs m4/3.. Da reflex vs mirrorless.. E da fotografi d'autore vs performer tecnologici.. Ed ora?? Che ci siamo giocati tutto.. Accarezziamo le foto Chissa, nel vederci cosa direbbe un sapiens, sapiens |
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