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Bokeh in fotografia e pittura.


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avatarjunior
inviato il 06 Gennaio 2021 ore 13:35

Nel ritratto quasi sempre (primo e primissimo piano).

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2021 ore 18:12

“ Prima o poi un T&S me lo faccio pure io....”

Anche io me lo sono fatto!
Cioè, costruito a mano :D

Appena lo riassemblo metto foto, descrizione e risultati.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2021 ore 19:54

Direi che è qualcosa di molto soggettivo, solitamente lo sfocato lo preferisco abbastanza vorticoso oppure con "occhi di gatto", gli "anelli di cipolla" che si creano con le luci mi distrano molto(una volta che vedo l'anello non smetto più di guardarlo e mi viene in mente sempre quel punto).
Ho letto da qualche parte che ci sono persone che per ottenere uno sfocato particolare ruotano la lente frontale delle ottiche,cosa ne pensate a riguardo?

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2021 ore 22:45

"La fotografia digitale l'ha elevato ad arte ..."

Magari!

Invece è successo esattamente l'opposto.

Lo sfocato, soprattutto se molto profondo, affascina i novellini ed il volgo ignorante, non la gente colta di Fotografia, e li affascina perchè il novellino non ha ottiche di lunga focale o luminosissime ed il volgo manco sa che cosa è un'ottica di lunga focale o un F 1,4 o F 1,2, e dunque gli sfocati profondi non li hanno mai visti (oggi poi ancor più coi cellulari che di sfocato non ne fanno nulla!) e dunque restano affascinati da qualcosa che non sono abituati a vedere.

Succede la stessa identica cosa delle foto fatte in studio ad un soggetto con lo sfondo nero, il gonzo non è abituato a vedere foto con sfondo nero, resta dunque affascinato dal nero e digerisce anche le fotografie più vili ed immonde se sono su sfondo molto scuro.

I ritrattisti da quattro soldi oggi fanno i ritratti anche con ottiche di lunga focale, 200 - 300 mm oppure con ottiche più corte ma molto luminose e le fanno a tutta apertura proprio perchè danno sfocati profondi e con quelle ci acchiappano i gonzi che restano affascinati da uno sfocato che con le ottiche normali non si fa e che loro non hanno mai visto: guardano lo sfocato, e poi se anche il ritratto è un emerito cesso per tutto il resto, manco lo vedono, e gli sembra bello.

Io quelle foto lì le chiamo "con lo stupido sfocato" invece che col magico sfocato.

Io li capisco, il soldo è il soldo, ma quei ritrattisti da quattro soldi ci tirano fuori delle fotografie prive di qualsivoglia valore compositivo o artistico, quelle foto lì che fanno sono tutte uguali, quando ne hai viste due, le hai viste tutte, pari pari come quelle in studio con lo sfondo nero.

Il digitale, con la facilità degli sfocati, perchè oggi le ottiche costano nulla rispetto al passato, e perchè le ottiche F 1,4 ed 1,2, o le lunghe focali, rarità costosissime in passato, oggi sono alla portata di tutti, detta in una parola, ha sput tanato lo sfocato.

Un sacco di gente fa foto che cercano di reggersi solo sullo sfocato, fotografano soggetti squallidi ma con sfocati profondi, e come tali la maggioranza di quelle foto sono assolutamente insulse, hanno solo uno stupido sfocato.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2021 ore 23:11

Si, esattamente come hai detto te, basta vedere le foto fatte con un cellulare, nella modalità definita ritratto usano un bokeh simulato che ovviamente oltre a essere palesemente finto manca di carattere,liscio,sembra acqua.
Non mi definisco nessuno per criticare le foto altrui essendo un semplice fotoamatore,quando vedo giente(che conosco ovviamente) con attrezzatura super costosa che non sa utilizzare non so che dire, mi fa sentire uno stupido,tralasciando l'argomento, so che in passato facevano molte ottiche meno luminose e che i super luminosi erano rari e costosissimi quindi almeno che non servano sempre non vedo il motive dell'ossessione da fisso luminoso,le foto si facevano e si fanno ancora anche con ottiche "buie" come i 2.8, adirittura un 3.5 che non sia un grandangolo è considerato da molti di infimo livello.

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2021 ore 23:13

in ritrattistica ci sono due grandi facilitatori.
il primo si chiama lunga focale,
il sencondo si chiama grande aperura.

la lunga focale di per sè porta dietro il soggetto cerchi di confusione e quindi aumenta lo sfocato.
il secondo piano riduce il numero degli elementi rispetto ad una focale corta dove sono tantissimi.
quindi la lunga focale permette di gestire più facilmente il secondo piano, specie se non è gradevole.

la grande apertura abbinata alla lunga focale aumenta ancor più la dimensione dei cerchi di confusione retrostanti.
Spesso non ti dovrai nemmeno preoccupare se dietro il soggetto c'è un palo o un cassonetto dell'immondizia.
Il soggetto sarà l'unico argomento della fotografia, l'ego fotografico e il narcisismo del soggetto avranno pace.

Se invece vai in direzione opposta tutti i problemi sorgono come funghi e fotografare è più difficile.

Con il grandangolo entra nell'inquadratura il Sole, i piedi del fotografo, un palazzo che non vuoi inserire,
basterà stare troppo basso o troppo alto per avere un mentone o una testa enorme.

e mettendo tutto a fuoco il soggetto rischia di passare in seconda rispetto all'ambiente.
Se vuoi un bell'ambiente, anche in studio, lo devi stracurare, fotografando grandangolare, a meno che non pensi di poter usare un telo, ma con il grandangolo si vede e il risultato lascia un po' così.

Insomma, oltre alla moda c'è anche un discorso pratico, specie in ritrattistica,
ed è quello di faticare meno per ottenere risultato accettato.

Senza considerare che le persone importanti le guardiamo da lontano, e quindi anche in questo la lunga focale fa il suo lavoro per aumentare il narcisismo del soggetto con la prospettiva del volto da lontano.


Ma in realtà, il grandangolo, un po' pornografico e irriverente, è intimo, è sensuale.
è affettuoso, sa coinvolgerti emotivamente.
Se vuoi dare il senso del bacino della buona notte della tua figlioletta, falle un ritratto con un 35mm non con nu 135mm, quello va bene se la vuoi leggiadra metre in tutu fa danza classica.

Il grandangolo è più carnale, e il fatto che faciliti il tutto a fuoco lo rende ancora più crudo.

Ma anche più difficile.

Per quel che riguarda la pittura, c'è la pittura nella storia e la pittura moderna.
Nella storia lo sfocato era più da considerarsi come una necessità per non perdere tempo.
Nell'affresco che doveva essere completato in poche ore era una necessità perchè la priorità era per il soggetto.
Peraltro in altri modi di dipingere se c'è a volte è per trascuratezza, altre volte perchè il comittente mostrava soddisfazione alla vista dei propri lineamenti e probabilmente il pittore "ci dava una botta veloce" per finire l'opera.

Ma credo che i pittori certosini del passato hanno sempre puntato a realizzae tutta l'opera e tutta a fuoco.

user1856
avatar
inviato il 06 Gennaio 2021 ore 23:47

Succede la stessa identica cosa delle foto fatte in studio ad un soggetto con lo sfondo nero, il gonzo non è abituato a vedere foto con sfondo nero, resta dunque affascinato dal nero e digerisce anche le fotografie più vili ed immonde se sono su sfondo molto scuro.





Kevin Abosch, "ritratto di patata", 1mln di €
MrGreen

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2021 ore 23:50

buffonate


prezzi decisi a tavolino da un'elite.


user1856
avatar
inviato il 06 Gennaio 2021 ore 23:52

Il prezzo l'ha fissato l'autore quando è stata messa in vendita... ;-)

Ma il discorso più che altro, era lo sfondo nero...MrGreen

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2021 ore 23:59

a ecco
ce n'ho ache io una con un brufolo in una mia chiappa. 9miliardi e mezzo di euro se interessa.
lo sfondo e non solo quello rigorosamente nero.

user1856
avatar
inviato il 07 Gennaio 2021 ore 0:08

Beh se trovi chi te la compra come nel caso di Abosch vuol dire che valeva così.
Si chiama mercato: domanda e offerta quando si incontrano determinano un prezzo.

In fondo Quadrato Nero di Malevič che quotazione in decine di mln di € aveva?

avatarsenior
inviato il 07 Gennaio 2021 ore 0:17

Si chiama mercato
no, si chiama decisione elitaria in un mercato ristretto.
è un modo per fare salire o scendere dei cumuli di danaro collegati a oggetti simbolici di valore oggettivo nullo.

user1856
avatar
inviato il 07 Gennaio 2021 ore 0:22

Dai ok, ho capito.
Sei di quelli che non capiscono perché un orinatoio ha cambiato la storia dell'arte ne perché una banana con il nastro adesivo sia tanto importante.
Tanto ha tutto valore nullo, no?
Mica varrà l'arte... No?
E una foto al massimo allora quanto può valere?

D'altronde pure un diamante è solo un sasso, solo raccontato molto meglio...


Ma siamo OT.
Il mio appunto era dato dalla foto d'autore di immenso valore e che aveva comunque sfondo nero...

avatarsenior
inviato il 07 Gennaio 2021 ore 0:28

hai capito certamente,
e si tratta di quello che hai voluto capire.
anche Pollastrini ha messo un suo appunto a proposito del nero e direi che la patata ci sta benissimo.

avatarsupporter
inviato il 07 Gennaio 2021 ore 0:37

D'altronde pure un diamante è solo un sasso, solo raccontato molto meglio...

Non è proprio così.
Il diamante, come l'oro e altre materie preziose hanno caratteristiche intrinseche che ne determinano il valore (durezza, malleabilità, duttilità...).
L'arte antica ha sempre avuto una componente funzionale, vuoi per la comunicazione, o per la rappresentazione di qualcosa di universale.
E' quando si è perso questo legame e creato un circuito chiuso in una comunità ristretta che attribuisce i valori per convenzione, che si è creata la speculazione. Succede in tanti altri settori che creano bolle analoghe, le quali prima o poi scoppiano (i tulipani in Olanda, le criptovalute, l'edilizia a Dubai...).

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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