| inviato il 14 Dicembre 2020 ore 13:40
@Robermaga ... Credo che le cose nel mondo, dal più piccolo nucleo famigliare alla più grossa nazione del pianeta, seguano sempre il "potere" e soprattutto chi lo detiene indirizzandone le scelte micro o macro economiche/politiche. Non credo sia un caso che l'Unione Sovietica ebbe il suo periodo d'oro dalla morte di Stalin (1953) sino al 1964 ... coincidente con l'ascesa al potere di Nikita Krusciov. In quel decennio, chiamato non a caso "Disgelo", l'opera di Krusciov (Destalinizzazione) portò enormi benifici a tutta l'economia di quell'enorme paese e non solo. Si liberarono idee nuove ed energie straordinarie, spesso e troppo a lungo soffocate dall'apparato burocratico e militarizzato di stile Stalinista. Non a caso in quegli anni la conquista dello spazio vide l'Unione Sovietica primeggiare praticamente in tutto. Di riflesso anche le fabbriche di apparecchiature fotografiche (*) ne trassero giovamento seppur rimanendo ancorate ad una filosofia proletaria che tendeva ad esaudire la richiesta delle masse ... la fotografia doveva essere disponibile per tutti; dal contadino Uzbeco al minatore Ucraino ... dal più piccolo studente delle elementari, sino al più alto dirigente della nomenclatura di partito. Ricordo che la serie di macchine fotografiche plasticose Smena, furono prototte in uno sterminato numero assolutamente impensabile in occidente (si parla di più di 30.000.000 di pezzi realizzati). Cit. "" È sorprendente che esistano alcune strane coincidenze nella storia dell'Unione Sovietica (CCCP). La nuova fotocamera "Smena" (il nome può significare " Nuova Generazione " o " Cambiamento ") rilasciata da GOMZ lo stesso anno (1953) della scomparsa del grande dittatore sovietico J.V..Stalin. Possiamo supporre che il nome Smena potrebbe simboleggiare i cambiamenti significativi nella leadership dell'Unione Sovietica. OK, è uno scherzo ma forse non troppo. In epoca sovietica due giganti dell'industria "GOMZ" e "MMZ" hanno prodotto più di 20 modelli (con un numero imprecisato di modifiche!) di Smena. Appr. 30 milioni di fotocamere rilasciate SOLO da GOMZ (predecessore della famosa LOMO)."" (*) Va ricordato che TUTTE le fabbriche sovietiche di foto attrezzature, erano di fatto aziende che avevano principalmente uno scopo o missione, prettamente militare ... il fatto che costruissero "anche" fotocamere ad uso civile, era quasi una copertura. Strumenti ottici per armamenti, cannocchiali, mirini, visori notturni, guide missilistiche, fotografia aerea etc etc, venivano realizzate nelle MEDESIME FABBRICHE. La fotografia era, si può dire, un diversivo a cui prestare marginale attenzione. Ecco che a fronte di progetti ambiziosi, ben studiati e pianificati, faceva seguito un certo lassismo nei controlli dei materiali, delle tolleranze ... insomma un controllo qualità non sempre all'altezza. |
| inviato il 14 Dicembre 2020 ore 14:06
La Start : Elementi di controllo La prima cosa che salta all'occhio anche a un esame superficiale della Start è la gigantesca "estensione" a destra dell'obiettivo, simile ad una manovella di una mitragliatrice a nastro !!! Questo è il modo in cui i progettisti hanno implementato il pulsante di scatto. Perché tutto questo accrocchio è così grande? Il fatto è che le ottiche standard della Start (sarebbe meglio dire, l'ottica standard, visto che ne fu realizzata una sola) sono dotate di un meccanismo interno del diaframma che si chiude coerentemente con quello impostato sulla ghiera; una soluzione ingegnosa ed insolita. La chiusura dell'apertura significa che la messa a fuoco avviene sempre quando l'apertura è completamente aperta. E il valore di lavoro impostato, si chiude solo al momento della pressione (o rotazione) del pulsante di scatto. Non è necessaria alcuna manipolazione separata dell'obiettivo per chiudere l'apertura. Serve solo premere/ruotare il pulsante di scatto. Tutto questo è oggi la norma. Ma a quei tempi fu una svolta radicale incredibile. Quindi nella Start, il pulsante di scatto si trova sull'obiettivo. Beh, non il pulsante di scatto in sé, ma la sua prolunga. Questa estensione è collegata meccanicamente all'obbiettivo e può essere rimossa togliendo la lente. I progettisti presumevano che l'ottica con un dispositivo così "furbo" potesse non essere molto comune e quindi si prevedeva l'uso di obbiettivi convenzionali con filettatura M39 delle "vecchie" Zenit. Per fare questo, il kit della fotocamera comprendeva un anello adattatore da filettatura M39 alla baionetta Start. Cosa resa possibile dal tiraggio più corto di questa nuova macchina fotografica. Una soluzione meravigliosa, soprattutto considerando che per la Start non furono prodotti altri obiettivi oltre a quello standard ……
 Con un obiettivo non standard, è necessario premere il pulsante di scatto sulla fotocamera. Questo pulsante è piccolo, ma anche leggermente spostato in avanti rispetto al corpo. I progettisti non si sono nemmeno dimenticati di fornirgli una filettatura per lo scatto flessibile. Ovviamente, con un l'obiettivo M39, l'utente ha perso lo stop-down. Oltre a tutto quanto descritto, sul frontale della Start ci sono due contatti di sincronizzazione a sinistra, così come il pomello di riavvolgimento, la leva ed il pulsante (**) di avvio dell'autoscatto sulla destra.
 |
| inviato il 14 Dicembre 2020 ore 18:21
Bellissima davvero! Ma quindi aveva esposimetro TTL? O ho capito male quando ti riferisci allo stop-down? |
| inviato il 14 Dicembre 2020 ore 18:55
@Eosmatic ... assolutamente no ! Non aveva esposimetro ... Lo Helios che la accompagnava permetteva (per la prima volta su una lente sovietica) la messa a fuoco a tutta apertura e automaticamente la chiusura al diaframma prescelto tramite la nuova meccanica all'interno dell'obbiettivo. Intendevo a pre-selezione automatica !!!! |
| inviato il 15 Dicembre 2020 ore 20:39
Il mirino della Start è fantastico. L'immagine è semplicemente enorme e molto luminosa. Il cerchiolino con cunei Doden è grande e i cunei stessi non si scuriscono (quasi) anche con una luce insufficiente. Dopo aver confrontato tali sistemi di messa a fuoco, con altre reflex dello stesso periodo il mirino della Start provoca un vero shock. In aggiunta pure quello a pozzetto conferisce ancor di più una dimensione Pro. L'unico aspetto che all'epoca i tecnici KMZ non riuscirono a superare era il ritorno automatico dello specchio. Peccato. Una cosa interessante che pochi conoscono (NON RIPORTATA NEL MANUALE) è la possibilità di ALZARE LO SPECCHIO PRIMA DELLO SCATTO !! Opzione, come sappiamo, interessante per limitare il micromosso. L'operazione è semplicissima ... basta premere prima dello scatto, il pulsantino di avvio dell'auto scatto. Nella parte inferiore, sul fondello, c'è la boccola di fissaggio allo stativo (sull'asse dell'obiettivo) e le chiavi di apertura/chiusura del dorso posteriore rimovibile. È interessante notare che il design delle chiavi è tale che in posizione aperta le loro maniglie pieghevoli a scomparsa, non possono essere ripiegate in posizione "chiuso" se il dorso non fosse posizionato in modo corretto. Così, il fotografo è sempre consapevole che il dorso non è bloccato e non potranno accadere inconvenienti nel caricamento. Un segnale inequivocabile che la Start fosse stata realizzata per i professionisti, è la presenza (nei modelli dei primi anni di produzione) del pressa pellicola realizzato in splendido VETRO ANNERITO ! Sicuramente sarete rimasti a bocca aperta nel constatare le meraviglie tecnologiche della Start, ma non è finita qui. E' rimasto in canna il più incredibile degli stratagemmi partoriti da mente umana per la gestione di un eventuale cambio pellicola "in corsa"... Una piccola anticipazione ...
 |
| inviato il 15 Dicembre 2020 ore 22:47
Il taglierino! Però bisogna dire che questo lo aveva già l'Exakta e se ci pensiamo bene tutto torna: è al gioiello della Jhagee di Dresda che questa si ispira e alla quale vuole fare concorrenza. |
| inviato il 15 Dicembre 2020 ore 23:26
Robermaga ... esatto ... portarono tutto a destra però. |
| inviato il 16 Dicembre 2020 ore 10:23
"Robermaga ... esatto ... portarono tutto a destra però." Innovazione non da poco ... e pensare che la destra era il nemico ! |
| inviato il 17 Dicembre 2020 ore 8:02
“ L'obbiettivo viene inserito nelle scanalature della baionetta ed è immediatamente in posizione corretta. Successivamente, il dado viene ruotato e l'obiettivo risulta così ben fisso al corpo macchina. „ Interessante, una specie di "collare di serraggio" come quello degli obiettivi Canon FL-FD, però applicato sul corpo macchina. Mi immagino il gruppetto di tecnici giapponesi, con dentoni sporgenti e occhiali spessi, esaminare con curiosità una Start |
| inviato il 17 Dicembre 2020 ore 10:06
tecnicamente è la stessa filosofia di baionetta che usarono i crucchi sulla Pentacon Six; poi ripresa dai sovietici con la Kiev-6C, Kiev-60 etc. Il sistema è molto ben ingegnato; l'ottica con questo enorme dado risulta agganciata tenacementa senza nessun gioco/lasco meccanico. |
| inviato il 21 Dicembre 2020 ore 14:39
qualche scattonzolo realizzato con la Start (& Sverdlovsk 4) ... obbiettivi/pellicole/sviluppo, vari. Più tardi gli ultimi dettagli sulla Start.
 |
| inviato il 23 Settembre 2023 ore 19:06
Dalla Russia con amore.... condivido tutto... |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |