user120016 | inviato il 15 Novembre 2020 ore 9:53
Come è stato già scritto, le regole esistono e devono esser conosciute e fatte proprie. A quel punto si può decidere se infrangerle o no. Come e perché. Ed i risultati in genere sono buoni. Perché se è vero, come è vero, che esistono i fenomeni da tastiera che pretendono di insegnare con arroganza, esistono anche i fenomeni che uscendo dal negozio con la loro prima fotocamera in mano, si sentono già degli "artisti" che devono infrangere le regole. Ma più realisticamente vedono questo passaggio come una scorciatoia per non doverle imparare. E tale situazione è incoraggiata dai mille automatismi che hanno le fotocamere attuali per cui al secondo scatto che fai viene già una foto accettabile, ed il tuo ego si convince che non serva studiare. Prima di diventare famoso come lo conosciamo noi, Picasso eseguiva dei ritratti e delle nature morte ad olio, a carboncino, ad acquerello. Tutte perfette e tutte secondo i canoni della pittura classica. Poi ha iniziato ad infrangere le regole che ha dimostrato di conoscere eccome! Personalmente per essere originale non ho mai cercato di infrangere le regole in maniera consapevole. Nei ritratti l'originalità la fa il soggetto che non è mai uguale ad un altro. Poi ci sono gli schemi di illuminazione, gli sfondi, gli abiti, gli accessori... Due ritratti uguali non mi sono mai venuti. Con la paesaggistica poi, non ne parliamo nemmeno. Posso tornare nello stesso posto decine di volte (e lo faccio) e non fare mai due foto uguali. Cambio l'orario, il periodo dell'anno, cambia il meteo, cambio i punti di ripresa, cambio i tipi di pellicola, il BW, l'infrarosso, cambio i filtri, cambio le focali, cambio la tecnica (collodio umido piuttosto che gomma bicromato) faccio dei viraggi in camera oscura, stampo su carte diverse con diverse gradazioni di contrasto. Eppure metto sempre la macchina o il banco in bolla, sempre con tempi di sicurezza, sempre o quasi con la regola dei terzi e via dicendo. In oltre 30 anni non ho fatto due stampe uguali tra loro. Anche dallo stesso negativo. Insomma, se voglio essere originale non devo per forza storpiare le regole per dover dimostrare (a chi, poi?) di essere diverso. Chi sa leggere bene una foto saprà riconoscere la sensibilità insita in uno scatto dal manierismo di chi imita. E se non ci riesce e vedrà la mia foto uguale a mille altre, il problema è suo, non mio. |
| inviato il 15 Novembre 2020 ore 10:27
@durden Bell' osservazione |
| inviato il 15 Novembre 2020 ore 16:28
la domanda è molto bella, interessante....si fanno tantissime foto bellissime, ma proprio perché ormai gli strumenti sono super avanzati, corpi, lenti, post produzione....forse bisognerebbe impegnarci a tirar fuori cose con un significato, che poi è il duro lavoro dei fotografi "veri", di professione....raccontare una storia, un momento.... ad esempio questa foto...... www.juzaphoto.com/galleria.php?t=521088&l=it secondo me è di una bellezza incredibile, chi non si ferma a guardarla e a farsi domande su questa foto ?? questo secondo me lo scopo di una fotografia, andare oltre e dare un significato.... basta, non voglio essere noioso :) |
| inviato il 15 Novembre 2020 ore 18:14
È vero Vsadad, è questo lo scopo di una foto, ma anche nella bellissima foto che hai postato gran parte delle regole dell'estetica fotografica ci sono. Per questo penso che per fare una grande foto ed anche originale occorre avere l'occhio, la sensibilità e l'opportunità, non è obbligatorio non rispettare le famose regole per fare una foto diversa.. Ma il discorso è vasto e dipende anche dai generi... |
user120016 | inviato il 15 Novembre 2020 ore 19:07
E infatti, se notate, nei commenti ci sono i soliti professori che parlano di errori prospettici, della bambina in primo piano che copre il bambino dietro.... Senza considerare che è stato lo scatto spontaneo ed improvviso in cui in un momento il fotografo ha dovuto considerare l'esposizione (notare che è stata usata una pellicola invertibile e dunque nessuna possibilità di recupero di luci ed ombre...) e curare la messa a fuoco a mano con dei soggetti in avvicinamento... Per cui, ribadisco, dei commenti "ad penis canis'' mi preoccupo davvero poco così come delle affermazioni di chi pensa di dover a tutti i costi infrangere le regole, magari senza nemmeno conoscerle... |
| inviato il 15 Novembre 2020 ore 19:14
Chiedo scusa ma forse mi è sfuggito un commento “ Domenico Mancus “ dove è che è scritto che “ nei commenti ci sono i soliti professori che parlano di errori prospettici, della bambina in primo piano che copre il bambino dietro.... ” |
| inviato il 15 Novembre 2020 ore 19:27
Ho ricevuto righe di “insulti” anche su Juza.. anche un bel nudo di maschio fa alzare il livello dei commenti negativi. È che per me, una foto è una illustrazione che nasce nella zucca e si realizza con varie tecniche grafiche, anche un sensore di una digitale. Anche professionalmente ho “rotto” delle regole, ricordo un catalogo di orologi da polso del 2004 che metà degli scatti li ho materialmente fatti mettendo l'orologio sul piano di un ottimo scanner HP da 1200 dpi. Poi ho passato delle notti su Photoshop CS ad aggiustarli. In pratica la foto finale deve piacere a me. E in quel caso anche il cliente fu entusiasta. |
user120016 | inviato il 15 Novembre 2020 ore 20:16
@Wallyb58 Non ti è sfuggito alcun commento perché la frase che hai citato è mia. Mi riferivo alla foto mostrata da vsadad ed a coloro che hanno scritto commenti del tipo "La foto è bella ma io avrei cambiato prospettiva'' o ancora "peccato per la bambina davanti che copre il secondo bambino dietro" e cose simili. Questo non solo denota che non hanno capito lo spirito di quello scatto, ma anche che quando proprio non si può criticare nulla di serio ci si attacca a stupidaggini pur di criticare per il gusto di farlo... |
| inviato il 15 Novembre 2020 ore 20:24
@Domenico, sinceramente ho visto i commenti e non mi sembrano critiche da professoroni tanto per fare. Sono solo commenti che ci stanno, tra l'altro conditi da un approvazione generale delle foto. È come, e l'ho fatto spesso, di scrivere su una foto di paesaggio che la foto è interessante e ben composta ma che purtroppo il tramonto è stato sciapo. Non sono critiche al fotografo o alla fotografia, ma solo constatazioni di quella determinata scena. Se manco si può dire ciò, allora lasciamo perdere i commenti sotto le foto e limitiamoci a schiacciare o non il tastino del "mi piace". |
user120016 | inviato il 15 Novembre 2020 ore 21:07
Per carità, non è nulla di offensivo ed ho visto di peggio ma comunque a me sembrano commenti inutili visto che non è una foto costruita come più volte l'autore ha ribadito, e dunque è inutile rimarcare l'ovvio. In pochi secondi con una macchina con fuoco manuale e con una pellicola invertibile (e ribadisco, l'esposizione è cruciale...) sinceramente mi pare che l'autore abbia fatto un ottimo lavoro. Poi, è chiaro, nulla è perfetto e tutto è perfettibile. E se la bambina in primo piano non avesse coperto il bambino dietro sarebbe stato meglio. Ma è anche vero che se mio nonno avesse le ruote sarebbe una carriola... |
| inviato il 15 Novembre 2020 ore 21:16
@Peda dipende anche dal commento. Voglio dire: "la foto è bella ma io avrei cambiato prospettiva" non è proprio un commento pacifico e di constatazione. D'altra parte rammaricarsi che un bimbo non si veda la trovo una cosa normale, in fondo con un poco di fortuna in più una foto meravigliosa sarebbe stata ancora meglio. |
| inviato il 15 Novembre 2020 ore 21:40
Si, infatti quello del cambio di prospettiva è un commento infelice, ma non perché offensivo ma perché poco fattibile per come si è sviluppata la situazione. Rammaricarsi del volto coperto del bambino invece penso sia una constatazione più che legittima e pacifica. |
| inviato il 16 Novembre 2020 ore 0:00
Durden, interessante il discorso del profilo IG. Si puo sapere il profilo?? Ottime e precise osservazioni!! |
| inviato il 16 Novembre 2020 ore 2:02
Premetto che non commento mai le fotografie nelle gallerie. Ma qui e in questa occasione mi va di fare un'eccezione visto che siamo in un thread e alle prese con un link e non nelle gallerie... Se non altro per esprimere sicuramente un parere minoritario e in controtendenza generale. Scrivere con franchezza immagino già che mi affrancherà dell'etichetta di antipatico-saccente-presuntuoso-professorone da tastiera... Ma non sarà un problema. Le note di merito risiedono principalmente nella bella luce calda della scena, ed il piacevole sentimento che sicuramente evocherà nel ricordo e nel vissuto del suo autore. Per contro adottando criteri asetticamente oggettivi... la foto viene restituita per lo più come un'occasione mancata, dove nella potenzialità racchiusa nello svolgere della scena, non si è colto purtroppo il momento di miglior impatto estetico-compositivo, che avrebbe potuto restituire una buona foto... piuttosto da una sostanzialmente anonima e dalle carenze evidenti. |
| inviato il 16 Novembre 2020 ore 2:32
Domenico M... Per una volta discordo dalla tua disamina, in quanto in fotografia (professionale o amatoriale che sia) scuse e scusanti non devono e non possono sussistere in alcun modo scaricando propri "errori" o mancanze, su qualsivoglia limitazione data dai mezzi tecnici impiegati nell'occasione. A meno che si voglia essere magnanimi o diplomatici. Ma simili alibi rappresentano sempre una sterile scusante con funzione da scarica barile... Sulle mancanze o responsabilità che invece vanno sempre imputate all'autore. Ed infatti anche in questo specifico esempio, e anche con un'analogica con mf manuale, si poteva avere la preventiva prontezza di impostare la ghiera anche sui 2 o 3 metri, che con quell'ottica grandangolare e con quella luce, anche con 100 iso presumibilmente il diaframma sarebbe risultato sufficientemente chiuso da garantire buona profondità di campo e tempo adeguatamente rapido. Riassumendo la pecca dell'autore, è stata soprattutto quella di aver scattato con troppo anticipo sulla scena. Questione di un paio di secondi o anche meno, e i soggetti umani sarebbero risultati ben più ravvicinati, visibili e protagonisti, riempiendo decisamente di più e meglio il fotogramma, avvicinandosi frontalmente correndo. Invece così i soggetti vengono restituiti assai sviliti e troppo secondari, piuttosto che valorizzati. In definitiva... Un professore darebbe un voto... di sostanziale insufficienza (sul 5). Mentre un'utenza media juzzina si assesterebbe sull' 8, o giù di lì. |
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