| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 13:18
Come in tutti i gerghi, la correttezza formale è l'ultimo dei problemi: vengono prima l'immediatezza della comunicazione e forse il piacere inconscio di usare un linguaggio "segreto" per pochi iniziati. AFAIK, AFAIR, IMHO, ASAP, LOL, OP, DFTT, WTF, FYI e tanti altri acronimi che ora non ricordo, sono termini gergali nati talvolta ancora prima di Internet, per velocizzare la comunicazioni in comunità con un numero ridotto di partecipanti che si interfacciavano attraverso sistemi elettronici quasi esclusivamente testuali, lenti e complicati da usare e ormai obsoleti (le velocità di trasmissione a quei tempi si misuravano in baud ...). Poi Internet è diventato universale, molto più semplice da usare e meno costoso da avere e quindi molte di queste usanze sono diventate anch'esse obsolete ed inutili, ma spesso è meglio usare un termine "altro", gergale o meno, piuttosto che il termine esistente nel lessico originale (per esempio, non direi mai "esposizione a forcella": preferisco usare la parola bracketing ) |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 13:25
“ Basta dire "Concordo con tizio" invece di "Quoto Tizio" „ Bè, citare si fa anche per esprimere disaccordo oppure per rimandare al messaggio che contiene la domanda a cui si vuole rispondere... Non solo per dire "concordo". |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 13:54
“ Basta dire "Concordo con tizio" invece di "Quoto Tizio" „ quindi: 1 non sono daccordo su ciò che tizio e caio hanno quotato diverrebbe 2 "non sono daccordo con ciò che tizio e caio hanno concordato " faccio notare la sottile ambiguità: in 1 si capisce che tizio e caio hanno quotato sempronio per affermare d'essere daccordo con quest'ultimo, in 2 invece sembra che tizio e caio si siano messi daccordo su qualcosa che io condivido (falso) e il terzo, avvero sempronio, non rientra neanche nell'argomento (falso anche questo).  si entra in problematiche puriste e burocratesche, basterebbe accettare che l'italiano è una lingua VIVA, e quindi in continua evoluzione. |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 13:55
@Diebu: un quotone a te! e poi tutti questi acronimi AFAIK, AFAIR, IMHO, ASAP, LOL, OP, DFTT, WTF, FYI... non si capisce mai una cippa... |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 14:10
“ Bè, citare si fa anche per esprimere disaccordo oppure per rimandare al messaggio che contiene la domanda a cui si vuole rispondere... Non solo per dire "concordo". „ Infatti intendevo dire che un conto è "citare", cioè riportare un frammento di un testo scritto da qualcun altro, ciò che in inglese è il "quote"; diverso è dire che "sono d'accordo con Tizio". Ciò non esclude che posso citare "quote" la frase di Tizio e al contempo dire che si è d'accordo o in disaccordo. “ quindi: 1 non sono daccordo su ciò che tizio e caio hanno quotato diverrebbe 2 "non sono daccordo con ciò che tizio e caio hanno concordato " faccio notare la sottile ambiguità: in 1 si capisce che tizio e caio hanno quotato sempronio per affermare d'essere daccordo con quest'ultimo, in 2 invece sembra che tizio e caio si siano messi daccordo su qualcosa che io condivido (falso) e il terzo, avvero sempronio, non rientra neanche nell'argomento (falso anche questo). „ Se tizio e Caio hanno "quotato" quanto scritto da Sempronio (sia inteso come "citato" che come "sono d'accordo") basta dire "non sono d'accordo con Sempronio, Tizio e Caio". Sarà, ma a me dire "ti quoto" invece di dire "ti do ragione" oppure "sono d'accordo con te" o "concordo con te" non mi piace proprio; suvvia, non è che risparmiare due parole ci cambi chissà che, non è un telegramma in cui si paga in base alle parole. |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 14:14
Diebu che vuoi? ... i tasti sono duri da pigiare  (arrivi a sera e le dita non te le senti più) |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 14:25
“ Comunque io utilizzo solo termini italiani se esistono nella nostra lingua, quindi dico: - "fuori tema2 e non "off topic"; - "cito" e non "quoto"; - "ritaglio" e non "crop"; - ecc. „ Quoto che poi con il tempo si è modificato il significato quoto, all'alba dei tempi significava Q ripetuto otto volte |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 14:27
@Diebu ma l'azione di quotare e scrivere "quoto" ha due significati diversi. |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 14:35
Ma io contesto la declinazione italiana... Io lovvo A me piacciono Ordenador Raton Redes sociales Una pelicula |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 15:00
Diebu@, e anche altri non avetei letto il link che ho postato...siete in errore. "Quoto" nel linguaggio usato nei forum non significa citare ma concordare con...in modo molto profondo e con tutto noi stessi. Leggi il link è molto chiaro. Io quoto Carlo ossia sono in pieno accordo con quello da lui detto in tutto e per tutto... Io sono del parere che visto l 'evolversi della nostra comunicazione, in senso virtuale e tecnologico, sia naturale e utile la nascita di nuovi termini che agevolano la comunicazione scritta sintetizzando una intera frase o concetto in un solo termine. Non è distruggere la lingua italiana (molti termini inglesi sono dei neologismi entrati a fare parte del vocabolario della lingua italiana) ma arricchirla: i tempi cambiano e anche il linguaggio si evolve. |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 16:47
Non metto in dubbio che ormai sia entrato nell'uso comune con quell'accezione; ma credo sia altrettanto fuor di dubbio che vi sia entrato per errore, per un errato, quanto diffusissimo, utilizzo. In origine, in inglese, "to quote" sta per "citare"; che poi un diffuso uso errato dello stesso lo abbia sdoganato (come avvenuto per molti altri termini), ciò non toglie che in origine sia stato un errore (e per me lo è ancora adesso). Capisco che la lingua si evolva e incorpori nuovi termini (se non già esistenti termini alternativi validi), ma non concordo con l'accettare che "errori" diventino accettabili soltanto perché molto diffusi. Secondo questa logica dovremo presto accettare come corretti i seguenti strafalcioni: - "centra" invece di "c'entra"; - o acquistato (senza l'acca); - questa ho quest'altra (con l'acca); - un immagine (senza apostrofo); - un'albero (con l'apostrofo); e così via. L'accademia della crusca, istituzione che anche per questo motivo ritengo abbastanza inutile, invece che salvaguardare il corretto uso della lingua italiana, si limita di fatto a prendere atto di tali cambiamenti derivanti da errori e ignoranza; beh, non c'è bisogno di una istituzione per dire che "...è entrato nell'uso comune..."; almeno io la penso così. P.S. Il link che hai indicato non mi funziona. |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 16:54
link = collegamento scannare = "uccidere un animale recidendogli le arterie del collo e la trachea, sgozzare" scannerizzare = uccidere la lingua italiana (digitalizzare) |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 17:13
“ "centra" invece di "c'entra"; „ "centra" purtroppo nessun correttore lo evidenzia perché è corretto, ma purtroppo usato scorrettamente col significato di "c'entra". L'altro ricorrente, con il medesimo problema, è "apposto" che è corretto ma usato col significato di "a posto" non lo è affatto. Purtroppo gomorra ha fatto ulteriori danni con "tuttapost'" e la crusca non sa più che pesci pigliare. |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 20:16
la lingua evolve, questo è segno che è viva, se non lo facesse staremmo ancora a parlare latino, che infatti è fermo perché morto anzi mi spingo a dire che è proprio la plebe ignorate che tengono viva una lingua |
| inviato il 07 Ottobre 2020 ore 20:34
Dissento decisamente. La lingua evolve ma non in questo modo ignorante. Qualche termine diventa desueto, qualche altro entra ma quello che dici è involuzione. |
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