| inviato il 02 Ottobre 2020 ore 20:24
Belle immagini... sapore di un "secolare" passato... Da notare che non si tratta di una costruzione economica. La struttura interna è interamente in lega leggera e per il periodo produttivo non credo che avesse troppo da invidiare alle concorrenti giapponesi. Purtroppo la produzione russa era soggetta alle valutazioni politiche e la vendita all'estero era limitata ai modelli che i politici ritenevano che potessero venire concessi agli occidentali... |
| inviato il 02 Ottobre 2020 ore 20:37
@Skyter "Eppure la Fotografia con la F maiuscola secondo me si fa col cuore ed il mezzo è semplicemente UN MEZZO ...quello che dovrebbe servirci per realizzarla senza enfatizzarlo troppo." D'accordissimo, ma non sempre facile da affermare |
| inviato il 02 Ottobre 2020 ore 20:38
“ Ulisse „ le questioni sovietiche come dico spesso, sono troppo ingarbugliate e complesse per catalogarle nel solito stereotipo che genera poi leggende metropolitane ... ovviamente denigratorie seppur con, a volte, fondate basi. La Kiev 10 era sicuramente visionaria ed in anticipo sui tempi ... ma paradossalmente più affidabile della successiva 15. Il suo punto debole era sicuramente l'esposimetro al selenio e la sua durata... Con la 15 si volle ammodernare la 10 con una parte elettronica (esposimetro al CdS) che risultò essere pessima (mai stati eccellenti nell'elettronica i sovietici). In fatti come dicevo il paradosso è che è più facile trovare oggi una K10 funzionante (anche se con la cella al selenio) piuttosto che una K15 più recente ed elettronica. |
| inviato il 02 Ottobre 2020 ore 20:42
@Palgiam ... quasi impossibile nonostante la buona volontà; e mi ci metto dentro io per primo. Lo sappiamo tutti che "dovrebbe" essere così ... ma nn resistiamo all'ultimo upgrade da mila e mila€. Roba da dilettanti provincialotti ... va beh ... magari ci auto-convinciamo che ci stiamo divertendo o di come siamo stati bravi col nuovo ritrovato tecnologico. Ripeto... a scanso di equivoci mi ci metto dentro pure io. |
| inviato il 02 Ottobre 2020 ore 21:06
“ le questioni sovietiche come dico spesso, sono troppo ingarbugliate e complesse per catalogarle nel solito stereotipo che genera poi leggende metropolitane ... ovviamente denigratorie seppur con, a volte, fondate basi. „ Quali sarebbero secondo te le leggende metropolitane? |
| inviato il 02 Ottobre 2020 ore 21:34
“ Ulisse „ diventerei logorroico ... ce ne sono tantissime e dovrei scriverne tutta notte. La madre di tutte, per andare al succo, è quella generica : " E' una fotocamera sovietica, ergo non vale niente e si guasterà immediatamente... anzi probabilmente è uscita dalla fabbrica già guasta. E' fatta con materiali scadenti, i controlli di qualità erano inesistenti etc etc etc." Ripeto ... una base di verità c'è ed è una conseguenza di diverse concause che nn sto ora ad approfondire, ma la generalizzazione martellante e a tappeto è francamente esagerata. Il problema è intrinseco al valore di utilizzo che diamo alla fotocamera. Mi spiego ... Compro sulla baia una Zorki 1 del 55 per 20€ (è il suo prezzo)... torno a casa, faccio un rullino e mi accorgo che ha le tendine perforate (oppure l'otturatore bloccato o qualsiasi altra cosa). La riparazione CLA completa mi costa diciamo 100€ ... il 99,9% degli utenti (tranne me ) sicuramente nn la farà riparare. La ripone se va bene sulla mensola in salotto o come dicono i detrattori, un bel fermacarte sulla scrivania. Non importa che la fotocamera ha 65 anni sul groppone, non importa se si è guastata per un errato utilizzo del vecchio proprietario, come è stata tenuta etc etc... E' "solo la solita fotocamera sovietica inaffidabile" ... Viceversa se compriamo per 350€ una Leica IIIf con gli stessi guai della sovietica, la percentuale di utenti che andranno dal riparatore sarà sicuramente bulgara. Non so se mi sono spiegato. Una delle prime fotocamere a telemetro ssovietiche che acquistai (2009 se nn erro) fu una Kiev 3A del 58 a cui si strapparono (un classico) le fettuccine dell'otturatore dopo pochi rullini. La feci riparare ... la uso intensamente da allora senza il minimo inconveniente ... e così per alcune altre fotocamere. |
| inviato il 02 Ottobre 2020 ore 22:36
Su questo hai ragione. Purtroppo il problema è aggravato dacché le fotocamere che possono venire reperite nella nostra epoca, hanno almeno 50/60 anni sulle spalle, il grasso e i collanti si sono chimicamente modificati e praticamente dissolti. Non sempre in verità, ma questo è un problema ricorrente. Nella mia Kiev 15 sento che i meccanismi "cigolano" e non mi aspetto che possa durare a lungo se fatta lavorare. Chi la prende adesso se non ha esperienza da "vegliardi" la giudica come oggetto del presente e facilmente finisce per considerarla "tecnologia russa attuale"... |
| inviato il 03 Ottobre 2020 ore 7:41
@Skyter Vabbè, con me viaggi su un sentiero diverso dall'argomento originario del post, ma fa niente. In definitiva serve sempre ribadire certi concetti, non fosse altro che, leggendoli con animo sgombro da altri richiami, se ne possa trarre giovamento. E' chiaro: il battage pubblicitario, oggi ancora più invadente, spesso ci "induce in tentazione", come da citazione biblica (e ovviamente me compreso), e ci illude che il nuovo possa finalmente restituirci quel gusto perso strada facendo per inerzia intellettiva o cecità fotografica. Poi invece ci rendiamo conto, a bocce ferme, che ci sarebbe il cosiddetto manico da rinnovare. |
| inviato il 03 Ottobre 2020 ore 9:00
@Palgiam “ Poi invece ci rendiamo conto, a bocce ferme, che ci sarebbe il cosiddetto manico da rinnovare. „ e li la cosa si fa più dura; meglio virare sull'upgrade M10P/M10R.... Serve solo uno sforzo meccanico; quello di portare la mano al portafoglio |
| inviato il 03 Ottobre 2020 ore 11:58
@Skyter Ma sai che razza di piombo c'è appeso al braccio |
| inviato il 04 Ottobre 2020 ore 14:09
Elementi di controllo: plancia superiore
 Sul pannello superiore della Kiev-10 troviamo: - Selettore dei tempi e sensibilità della pellicola- a sinistra del pentaprisma. - Slitta porta accessori rimovibile - sul pentaprisma. - La finestrella conta scatti - a destra del pentaprisma. Trovo che il pannello superiore sia molto succinto, quasi rigoroso; questo aggiunge anche stile alla Kiev-10. Preso atto della posizione insolita del selettore dei tempi, ma peculiare per l'utilizzo in Automatico, in generale questo conferma che i prodotti Arsenal hanno sempre questi controlli in luoghi molto atipici. L'immagine qui sopra mostra chiaramente la mancanza della ghiera delle aperture sul barilotto dell'obbiettivo che, come abbiamo visto precedentemente, vengono trasmessi dalla baionetta in modo Automatico o settati manualmente dalla rotella posizionata sul fianco del bocchettone. Questa novità tecnica ha portato un grande vantaggio che si è tramutato in obbiettivi molto compatti sia in peso ma soprattutto in dimensioni. Ad esempio il bellissimo Jupiter 9 85mm è lungo solo 5cm ... idem per l'originale Helios 65 50mm è lungo meno di 4,5cm ... quasi un pancake !! I tempi con cui viene impostata la sincronizzazione del flash sono contrassegnati in color giallo. La selezione della sensibilità della pellicola si effettuata con la rotazione del disco centrale per mezzo dei due perni superiori sporgenti. Le scale sono tradizionalmente due - GOST e DIN.
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| inviato il 05 Ottobre 2020 ore 7:53
Ciao Skyter, a cosa corrisponde quella "S" gialla fra 1/500 e 1/1000? |
| inviato il 05 Ottobre 2020 ore 8:22
@Palgiam bella domanda... sai che nn lo so?? Provo ad indagare su qualche forum in cirillico. Potrebbe essere la S (C) di Syncro che richiama il colore giallo dei tempi sotto 1/60 , visto che è in giallo ?? |
| inviato il 05 Ottobre 2020 ore 8:47
@Skyter Ovviamente l'otturatore è a tendina. Chiedo questo perché in prima battuta mi era venuto di pensare che si trattasse di otturatore centrale con un sincro tra 1/500 e 1/1000. |
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