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Domandone sulle lamelle del diaframma


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avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 12:29

Ovviamente come ne è meno affetta quando passa per una appodizzante.
Ovviamente per arrotondate si intende sempre la risultante della forma, quindi un foro più circolare ed omogeneo.

avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 13:42

Quindi se ipoteticamente avessimo la stessa identica ottica (cosa difficile da trovare) una con diaframma a 5 lamelle ed una a 9, scattando una foto con diaframma chiuso un tot in presenza di uno sfondo irregolare (ovviamente fuori fuoco) la seconda immagine offrirà uno sfondo più morbido e meno nervoso.


Ci sono molti vecchi obiettivi Nikon che sono passati da 7 a 9 lamelle senza cambiare lo schema ottico, io ho potuto verificare con due obiettivi a 7 lamelle ma con curvature diverse (e la forma del foro è abbastanza diversa come si vede dal link del mio messaggio precedente) e non ho riscontrato differenze.

Ed è anche la cosa che sostanzialmente afferma Hubert Nasse (non proprio l'ultimo arrivato) in questa trattazione:

lenspire.zeiss.com/photo/app/uploads/2018/04/Article-Bokeh-2010-EN.pdf

nella pagine da 31 a 34.

Che poi la forma ed il numero di lamelle del diaframma di un obiettivo venga spesso usata a scopi pubblicitari per promettere uno sfocato meraviglioso.....purtroppo succede spesso.....ma ha poco a che fare con la realtà.

avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 13:53

Quindi un diaframma di forma perfettamente circolare, per quanto molto chiuso non produrrà le stellate?

avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 14:05

Si, ma i raggi saranno molto meno definiti, al limite di un fascio continuo se la forma fosse perfettamente circolare.

avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 17:05

Rolubic se fai un ritratto con dietro del fogliame sufficientemente distante in modo da ottenerlo sfocato anche chiudendo il diaframma e fai la prova con i due obiettivi sono fiducioso che sia visibile la differenza.
Ripeto che la sfocatura è definita dallo schema ottico, le ottiche meno corrette sono generalmente capaci di uno sfocato più cremoso grazie alle aberrazioni sferiche, ma se ben sviluppati anche obiettivi molto corretti producono sfocati incredibili (es. VL125 apo o RF85L).
Il diaframma incide nel “nervosismo” dello sfocato, ove chiaramente possibile individuare il suo effetto (una parete uniforme non subirà nessun effetto).

L'evidenza del fenomeno è ben evidenziata su un apodizzato come il 135stf che nonostante il suo 2.8 e totalmente diverso da un 135 1.8 classico, e rimane tale anche chiudendo il suo diaframma circolare (e comunque non con sfondi omogenei)

avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 17:50

Rolubic se fai un ritratto con dietro del fogliame sufficientemente distante in modo da ottenerlo sfocato anche chiudendo il diaframma e fai la prova con i due obiettivi sono fiducioso che sia visibile la differenza.


Certo, perché fra il fogliame ci sarà di sicuro qualche infiltrazione di luce e quindi vedrai la forma del diaframma.
Al di fuori di tali zone lo sfocato sarà praticamente identico.

Ma hai dato un'occhiata al link che ho proposto?

avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 18:38

Rolu si, e dicono cose normali come banalizzato nel primo post, lo sfocato lo definisce lo schema dell'ottica.
In molte foto non vedi l'effetto del diaframma semplicemente perché le differenze di luminosità (perché i punti luce sono semplici zone con differente luminosità) sono troppo piccole per essere percepite, così come qualcosa appare nitido perché il formato di rappresentazione non permette di apprezzare la sfocatura (pdc).
Quello che cambia nel diaframma non è la forma in se ma la mancanza di angoli vivi che producono zone con una differente rappresentazione della luminosità, e quindi della morbidezza nei passaggi.
Il nervosismo nello sfocato è dato dalla sovrapposizione dei bordi delle aree di differente luminosità che si sovrappongono, tanto più sono omogenee tanto più morbido (diciamo meno incasinato) sarà lo sfondo.

L'stf estremizza questo fenomeno attraverso un cerchio sfocato (apodizzante) ed un diaframma molto curato ed estremamente arrotondato

avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 18:57

Il nervosismo nello sfocato è dato dalla sovrapposizione dei bordi delle aree di differente luminosità che si sovrappongono, tanto più sono omogenee tanto più morbido (diciamo meno incasinato) sarà lo sfondo.


Basta provare uno dei due DC Nikon per verificare come il controllo dell'aberrazione sferica (perché è questo che hanno di particolare i DC, permettere di variare la correzione dell'aberrazione sferica) fa cambiare completamente faccia allo sfocato; puoi passare da uno sfocato dietro al piano di fuoco morbidissimo (con conseguente sfocato anteriore orribile o nervoso come lo chiami tu) all'opposto con uno sfocato posteriore nervosissimo che produce le classiche bolle di sapone come il Trioplan, passando per una situazione intermedia.

La variazione del tipo e della qualità di sfocato è così marcata che è evidente che quasi tutto dipende dallo schema ottico, "nervosismo" compreso.


avatarjunior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 21:08

Secondo voi il carl zeiss jena tessar (versione NERA a 5 lamelle con innesto M42, prodotta in Germania Est dal 1984 al 1990) ha lamelle dritte o curve?

avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2020 ore 22:39

Dalla foto che ho visto su quelli in vendita in rete sembrano curve.

Io per non sbagliarmi ho la versione cromata a 12 lamelle. Sorriso



avatarjunior
inviato il 06 Settembre 2020 ore 11:02

Dalla foto che ho visto su quelli in vendita in rete sembrano curve.


Ok grazie

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