| inviato il 27 Agosto 2020 ore 16:11
Giusto per aggiungere un'idea da provare, al Lidl si trovano delle spugnette abrasive a due strati, ciascuno di diversa grana, bianche e rosse. Sono ottime per la carrozzeria delle auto, per togliere quelle macchie o puntini che con il lavaggio non vengono via. |
| inviato il 27 Agosto 2020 ore 16:14
Hardy, sei peggio di me!!! (no, peggio no, non è possibile ) |
| inviato il 27 Agosto 2020 ore 16:17
Guarda che non lasciano segni, sono veramente eccezionali per certi usi. |
| inviato il 27 Agosto 2020 ore 18:36
Di solito uso: 1) alcool isopropilico al 99% per pulizia lenti e metalli in generale 2) acetone puro per sciogliere i frenafiletti degli anelli di tenuta 3) benzina avio per casi speciali di morchie o macchie resistenti MA Dentro un obiettivo ci sono lenti composte da diversi tipi di vetri, con arricchenti bizzarri per ogni formulazione, che potrebbero reagire in modo strano con i miei attacchi chimici percio', dalla foga inquisitoria iniziale, dove assaltavo qualsiasi roba trasparente con la sacra fiamma della mistura alchemica, sono via via passato a piu' miti consigli e adesso preferisco usare un morbido panno per occhiali ben lavato, e passarlo previa robusta spompettata sui vetri a secco con vellutata manina di fata e usare il chimico SOLO se strettamente necessario. |
| inviato il 29 Agosto 2020 ore 10:08
Quella mano po' esse fero e po' esse piuma |
| inviato il 29 Agosto 2020 ore 10:12
Haha ! Alla fine sono riuscito anche a pulire l'oculare della D200 senza strisciarlo... e adesso la sto usando proprio con questo obiettivo e il tubo PK-13. M-E-R-A-V-I-G-L-I-A - la D200 e' sempre la regina delle mie macchine - |
| inviato il 29 Agosto 2020 ore 10:14
ora che mi ricordo anche io feci rifare l'antiriflesso degli occhiali dall'ottico causa montatura che poggiava sulla fronte e tra sudore e grasso della pelle se lo era mangiato... se gliela porti in laboratorio potranno rifartela.. per la lucidatura invece mi ricordo di aver visto un gioielliere "artigiano" utilizzare anche lui una sorta di dremel per dar forma prima e lucidare le pietre dure, ovviamente utilizzava via via dischi di grana piu' fine mi sembra ma non sembrava applicare molta forza e la passata finale cmq era con una sorta di cilindro di "lana" asciutto.... è ora che tu faccia un corso di oreficeria così male che vada puoi montare le lenti su un anello con scritto "Un Anello per domarli" |
| inviato il 29 Agosto 2020 ore 10:21
Uhm.... ho un amico orefice. Buona idea, adesso gli chiedo. |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 18:00
Aggiornamento dopo alcune foto di prova in svariate condizioni. Nitidezza - 30% Contrasto: + 1.000.000 % Colori: + parecchio Ho rismontato il 300-H per controlli in seguito alle prove sul campo effettuate, ed ho sviluppato un metodo per verificare con precisione lo stato della sola superficie A o B in una lente. Con un esame tramite la classica forte luce che attraversa il vetro tutto sembrava perfetto, ma occorreva un risultato specifico e assai analitico per una e una sola superficie, e non delle 2 in contemporanea & tutto il materiale che ci sta in mezzo..... inoltre la forte luce puntiforme porta a rapido accecamento e non da' risultati dettagliati Dopo varie prove, con altrettante fonti luminose, ho trovato questo: e' sufficiente osservare nella superficie da esaminare il riflesso del filamento di una vecchia lampadina ad incandescenza da max 40 watt: le sue sottili spire di tungsteno specchiandosi nel vetro, con la loro trama regolare extra-sottile e assolutamente definita, rivelano la piu' infima increspatura ! Ho cosi' appurato che la mia levigatura aveva eliminato la foschia, ma provocato, con gli inevitabili sobbalzi ad alta frequenza del tampone dovuti al controllo a mano libera ed alla sua superficie piuttosto grezza ( rapportata alle tolleranze ottiche in gioco ), delle micro-smerigliature in tutta la faccia interna, causanti altrettanti micro-riflessi responsabili per quel -30% di nitidezza in meno. Ci vorrebbero delle mole industriali concave con forza e superficie d'attrito costante e controllata, come quelle che usa Nikon nelle sue fabbriche.... Continuo con i miei esperimenti, alla prossima. |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 18:35
Dai un'occhiata a chi leviga le superfici per gli specchi dei telescopi, magari ti da qualche input, su cosa usare. Buon lavoro! -- Ciao |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 18:57
Ok ! |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 20:27
Tradizionalmente si usa un utensile fatto di pece (che è abbastanza morbida e prende la forma della lente) e l'ossido di cerio (o rossetto da gioiellieri). Penso che oggigiorno quasi nessuno si faccia più le ottiche da telescopio, ma una breve ricerca produce ancora molti risultati www.google.com/search?q=pece+lucidatura+specchio&sxsrf=ALeKk03WVZ9TWcE |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 20:40
“ Tradizionalmente si usa un utensile fatto di pece „ proprio così... ricordo molti decenni fa che lessi un 'tutorial' (tra virgolette perché allora non si chiamavano così) dove si spiegava come fabbricare uno specchio per un telescopio fatto in casa. L'autore dava per scontato il risultato. Chissà perché mi è sempre rimasto in mente, sebbene, per decenni, abbia considerato quella spiegazione una bufala, se non per il metodo almeno per il risultato che veniva millantato |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 20:59
Ho visto sul tubo un filmato di come fanno le lenti in Nikon, ed in effetti usano la pece. Poi ho guardato il tutorial x i telescopi: adesso usano il poliuretano. Uhm... adesso mi organizzo. |
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