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Quando una fotografia è migliore...


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user207512
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inviato il 06 Agosto 2020 ore 12:48

Per inciso lo stesso Ansel Adams, dietro a tanti discorsi sull'emozione, usava un'attrezzatura buona per l'epoca e curava molto il dettaglio ed i contrasti. Tra il dire ed il fare avevamo un fotografo famoso con la stessa mentalità di quelli digitali contemporanei che fanno tanta postproduzione.


Sì, ma oggi non vedo nessun Ansel Adams. Lui gestiva innanzitutto la luce e la composizione in maniera eccellente, e le sue foto non sono quasi mai esposte per essere tutte leggibili. La luce nel paesaggio che voglia essere emozionante è tutto, non poter contare gli aghi del pino a 50 metri.

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2020 ore 13:05

Secondo me, è vero che ne hanno imitato moltissimo le idee, ma di paesaggi moderni come i suoi se ne trovano e pure da persone anonime.
Oggi cambia solo che giocano molto pure sulla suggestione del colore (cosa che imho avrebbe fatto anche lui se ne avesse avuto la possibilità).

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2020 ore 13:22

Poi sono passati anni, é inutile voler essere Adams lui c'é già stato, ha senso secondo me cercare di capire l'attuale contesto e prendere una nuova direzione.
Ricordiamo che comunque certe scelte fatte erano anche legate al movimento pittorialista antecedente

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2020 ore 13:38

Poi sono passati anni, é inutile voler essere Adams lui c'é già stato, ha senso secondo me cercare di capire l'attuale contesto e prendere una nuova direzione....


Esattamente.
Questo del "ma questo lo so fare anch'io e pure meglio" è purtroppo un vizio comune.

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2020 ore 14:05

Anche il leggere cose diverse da quelle scritte è un vizio comune.

user207512
avatar
inviato il 06 Agosto 2020 ore 14:43

Non mi sembra abbia detto che le farebbe anche lui. Concordo con il fatto che non bisognerebbe rifare ciò che è già stato fatto, gli esempi di fotografi famosi erano per far capire il mio punto di vista.

user177356
avatar
inviato il 06 Agosto 2020 ore 14:59

Questo del "ma questo lo so fare anch'io e pure meglio" è purtroppo un vizio comune.


Attenzione però a ritenere che l'originalità sia un valore per tutti. In Asia, ed in particolar modo in Cina, nelle arti applicate la perfezione dell'esecuzione è considerata preponderante sull'originalità dell'idea.

Visto che si tratta di una cultura che sta recuperando un ruolo di primo piano nel panorama globale, credo che dovremmo tenerne conto.

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2020 ore 15:04

TheRealB non credo intendesse parlare di originalità penso che non hai compreso il suo discorso.
Credo che il discorso sia più questo:





Lo potevo fare anche io non mi sembra nulla di che eppure quelle foto fanno anche parte di collezioni importanti

se ho capito male Arconudo mi correggerà

user177356
avatar
inviato il 06 Agosto 2020 ore 15:10

Matteo, non intendevo contraddire Arconudo, le cui opinioni mi vedono peraltro solitamente concorde, ma solo mettere in guarda dall'estremo opposto al "l'avrei potuto fare anche io", che (a mio avviso) è il "nessuno l'aveva mai fatto prima".

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2020 ore 17:14

Matteo, grazie per la precisazione.
RealB, quello che dici sulle arti orientali è interessante.
In effetti osservando fotografie di alcuni autori giapponesi e non solo,
si è rapiti dalla perfezione formale, dalla pulizia e delicatezza che travalicano l'originalità del soggetto..

.......il "nessuno l'aveva mai fatto prima"


Qui è dura, ci si prova ma è dura.

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2020 ore 17:20

Mi domando spesso cosa rende una fotografia migliore di un'altra...e allo stesso modo cosa renda un fotografo migliore di un altro....così in questa notte buia e tempestosaSorriso propongo questo post per chi è interessato a discutere un pochino di fotografiaCool
La discussione è aperta a t
utti:-P


Domanda a cui è praticamente impossibile rispondere in modo incontrovertibile.
Provo a dire la mia...
Intanto la domanda è così generica che lascia aperte varie interpretazioni. Tra cui quella che diceva Matteo e che condivido dell'avere un messaggio originale da proporre e che la tecnica pur ancora presente (io non avrei idea di come posizionare le luci per un set da studio) passa un po', pecie in alcuni generi, in secondo piano a volte si riduce ad "avere i soldi per permettermi l'equipaggiamento più performante"...

Ma in realtà la fotografia può essere arte, documento, racconto... può avere scopi diversi...
Inoltre una singola fotografia può essere "insignificante" presa da sola ma avere senso dentro un portfolio.
Può essere memorabile ma lasciar comunque trasparire il fatto che il fotografo che l'ha fatta non sia "bravo"... e viceversa.
Diciamo che giudicare un fotografo seppur complicato è leggermente più semplice in quanto di solito si hanno maggiori elementi per contestualizzarne l'opera...
Detto questo e andando al nocciolo della questione... credo che, entro un certo limite, ci siano elementi assolutamente "oggettivi" per dare un giudizio... Un po' come dire che ci si può arrabbattare senza uscirne per decretare chi oggettivamente sia più forte fra Pelè o Maradona o chi sia meglio fra i Rolling Stones e i Pink Floyd o tra Mozart e Bach...
Sono elementi su cui il profano ha un minimo di background condiviso con l'esperto... per cui chiunque può dire che Freddy Mercury abbia una voce migliore del sottoscritto... o che una foto sia storta... man mano che entrano in gioco elementi più complessi (messaggio, linguaggio fotografico ecc.)... la questione diventa più tosta. Per quale motivo oggettivo Mozart dovrebbe essere superiore a Debussy? Per non parlare di quando le fotografie sono basate completamente su elementi antispettacolari si passa al paradosso cche chiunque può scattare meglio di Robert Frank o di Eggleston e che sono solo stati pompati dalla critica che non capisce un tubo...
Il problema fondamentale e che è difficile autogiudicarsi e capire a che punto gonuno di noi si trova sul celeberrimo diagramma di Dunning-Kruger...
Leggere le recensioni, la critica, cercare di capire i parametri oggettivi di giudizio... aiuta ma solo se si riesce ad interiorizzare quello che si legge/osserva. Altrimenti diventa solo come imparare a memoria senza capire...
Posso leggere decine di pagine su quanto sia geniale Pollock per poi continuare a essere della mia idea che sia solo un'imbrattatele...
Alla fine l'unica è osservare una foto rappresentativa o considerata mediamente valida... provare a cercare di capire l'intenzioni dell'autore, farsi una propria idea confrontarsi se si hanno interlocutori intelligenti, e passare avanti. E ripetere per milioni di volte.
Ecco a un certo punto si arriverà a discernere le foto "valide" da quelle "inutili"...
Non c'è altro modo.

Per tornare al nocciolo della questione...
Io adesso dopo anni, almeno in alcuni generi che mi interessano, inizio a riuscire a distinguere la "mano del fotografo" e il grado di banalità della foto ed inizio ad apprezzare alcuni degli autori più ostici. Qualche volta non capisco il messaggio che c'è dietro ma riconosco il "manico" del fotografo dietro l'obiettivo. Ma se mi chiedi spiegartelo in maniera chiara avrei serie difficoltà a elencare gli elementi su cui baso il mio giudizio ... e comunque sarebbero assolutamente incomprensibili per chi non fosse sulla mia stessa lunghezza d'onda...

Per cui per rispondere sinteticamente... una foto so che è valida quando capisco che è valida MrGreen










avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2020 ore 17:45

Io una volta ho provato a sottoporre in critica (altrove) una foto di autore famoso (Massimo Vitali) che io avrei cestinato direttamente in camera. Il risultato è stato che la foto è stata ritenuta buonina ma perfettibile su vari aspetti.


___

Eggleston è uno di quelli dove mi accorgo che compone molto bene ma non riesco a preferirlo rispetto alle foto moderne (magari pure copiate) dove entra in gioco la qualità grafica.

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2020 ore 17:52

Sicuramente dimostra quello che sostengo ossia che una foto va contestualizzata, periodo, autore, se fa parte di un lavoro più ampio..

Secondo che la cultura fotografica di chi osserva cambia la percezione dello scatto, la fotografia non era buona o certe considerazioni a volte lasciano il tempo che trovano?
Poi chiaro che non é che un autore conosciuto é intoccabile e magari qualcosa é davvero peefettobile, ma non é detto che aggiunga qualcosa a quanto fatto quel perfezionamento tecnico

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2020 ore 17:57

Io in genere mi accorgo che chi è famoso sa comporre bene. Il mio limite è arrivare a preferirlo rispetto ad altri contemporanei ma anonimi.
Vedo le qualità ma non toccano le mie corde al punto da farmeli sembrare insostituibili.
E questo vale per quelli famosi e già affermati.
Quando invece uno moderno organizza mostre e cerca di affermarsi in quel modo mi viene un senso di horror vacui. Penso che la consultazione gratis e online sia ormai l'autostrada del presente e del futuro Sorriso

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2020 ore 18:00

ci sono autori che vanno approfonditi e in ogni caso linguaggi e modi di comunicare mutano nel tempo.
Per me un esempio è Mariko Mori, la prima volta che vidi questo scatto non lo capii nè apprezzai, poi ho visto la serie completa e capito il senso del tutto che è molto legato al mondo del lavoro femminile giapponese e ho compreso perchè il suo lavoro è tanto apprezzato e presentato anche su diversi libri che parlano di fotografia, purtroppo non mi avevano fatto comprendere l'autrice






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