| inviato il 22 Giugno 2020 ore 8:52
@Paolo grazie adesso provo altri laboratori qua a Padova... I tuoi dove sono? Genova e Trieste... ma parliamo di laboratori artigianali di livello mondiale |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 10:03
Continuo a chiedermi perché molte persone decidano di imbarcarsi in questa avventura della fotografia con macchine a pellicola. Credo che in genere si tratti di persone giovani (fotograficamente, ma non solo), che pensano di trarre ispirazione da una scelta in un certo qual modo filosofica. Io, avendo alle spalle una quarantina di anni di frequentazione assidua con pellicole, carta fotografica e prodotti chimici, non ci vedo tutta 'sta poesia, però capisco anche il fascino di cimentarsi con cose del passato, un po' come chi, in piena era digitale, si compra giradischi e dischi in vinile. Tralasciando gli aspetti compositivi delle immagini, che sono gli stessi, è tutto un altro mondo, che prevede numerosi tentativi per imparare una tecnica nuova, tentativi lunghi, perché saprai di aver sbagliato non prima di aver sviluppato la pellicola, o perché scoprirai che la tua valutazione dell'esposizione è totalmente errata, solo dopo che avrai visto il provino annerirsi nella bacinella entro pochi secondi, o restare inesorabilmente bianco, nonostante i tuoi tentativi di prolungare lo sviluppo. Insomma non è possibile controllare il risultato sul display e scattarne subito un'altra, non puoi semplicemente premere "undo" dopo aver toppato completamente una modifica in post produzione. Comunque, per chi proprio vuole insistere, consiglio macchine meccaniche semi automatiche, perché meno soggette a guasti e più facilmente riparabili, tipo una Pentax MX, tanto per fare un esempio, privilegiando quelle con un innesto particolarmente diffuso, in modo da trovare facilmente obiettivi. Consiglio vivamente di effettuare da sé sviluppo e stampa, per avere un controllo pieno del processo. |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 10:11
Difficile risponderti Fileo ma per qualcuno, passato l'innammoramento iniziale, potrebbe essere solo l'inevitabile rifiuto di un qualcosa che ormai si percepisce come solito, usuale... addirittura banale! |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 10:19
E poi vuoi mettere l'effetto presenza di una diapositiva proiettata 100X... fosse pure un semplice formato Leica! |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 10:50
“ Continuo a chiedermi perché molte persone decidano di imbarcarsi in questa avventura della fotografia con macchine a pellicola. Credo che in genere si tratti di persone giovani (fotograficamente, ma non solo), che pensano di trarre ispirazione da una scelta in un certo qual modo filosofica. „ Giovanni Gastel, non uno qualsiasi, uno che ha usato di tutto nella sua carriera, sino anche alla polaroid grande formato, ha detto in una recente intervista che ho sentito: non mi rompessero con queste domande. Il digitale è la nascita della fotografia. Tutto quello che è successo prima, compreso tutto quello che ho fatto io, è archeologia." Sicuramente ha estremizzato ma il suo concetto è chiaro. Comunque io penso che un approccio all'analogico possa fare solo che bene alle giovani generazioni. Cambiano i tempi di creazione, tutto si diluisce, tutto è meno compulsivo. Può essere solo una positiva lezione |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 11:48
Sì però appunto per ottenere un qualcosa che abbia senso bisogna cercare anche di fare lo sviluppo per conto proprio. Se no a quel punto quasi meglio una instantmatic che tutto sommato è un compromesso divertetente per fare una cosa che in digitale non si può fare. |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 11:55
“ Continuo a chiedermi perché molte persone decidano di imbarcarsi in questa avventura della fotografia con macchine a pellicola. „ lo stesso si potrebbe dire di chi va a cavallo o chi va in bici sul Pordoi... |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 11:57
@matteo Concordo. Sviluppo e stampa in proprio. Altrimenti si perde gran parte del senso della fotografia analogica. Oltre che la qualità è difficile che sia buona |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 12:00
Epperò... pensavo di essere un comune fotoamatore e invece sono addirittura un archeologo |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 12:02
Dimenticavo: la fotografia finisce nel momento del fatidico "click"... |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 12:09
“ Dimenticavo: la fotografia finisce nel momento del fatidico "click"... „ La tua visione della fotografia è finita con Daguerre Il processo creativo fotografico finisce dove l'autore decide di farlo finire, secondo quanto lui vuole comunicare |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 14:07
“ lo stesso si potrebbe dire di chi va a cavallo o chi va in bici sul Pordoi... „ Oggi si va a cavallo per fare sport, come pure in bici sul Pordoi. Mi sembra che nessuno usa il calesse per andare al supermercato, al massimo lo farebbero gli Amish, però suppongo che non farebbero la spesa alla Coop |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 14:19
Beh adesso non esagerare... diciamo che la mia visione della fotografia è terminata nel 1935 O almeno: per me il processo creativo finisce lì, ossia al "click", se poi per te non è così che vuoi che ti dica... mi dispiace per te |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 14:35
“ O almeno: per me il processo creativo finisce lì, ossia al "click", se poi per te non è così che vuoi che ti dica... mi dispiace per te Sorry „ Anche a me dispiace per te che ti limiti e ti perdi gran parte del bello della creazione fotografica |
| inviato il 22 Giugno 2020 ore 15:13
infatti Fileno, oggi chi fotografa a pellicola lo fa per "sport" (salvo sparute eccezzioni nel mondo) quindi non capisco la meraviglia nello scoprire che qualcuno si diverta con la pellicola.. |
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