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Soft proofing: che me ne faccio realmente?


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avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2020 ore 0:15

É importante per la qualità finale dell'immagine esportata solo se ridimensioni l'immagine, infatti sono algoritmi di resampling, che contano se ingrandisci riduci le dimensioni dell'immagine che esporti rispetto a quelle di partenza.

The following resample settings are available:

Nearest Neighbor—simple resampling which has the fastest processing time. Use for hard-edge images.
Bilinear—algorithmic resampling for use when shrinking images.
Bicubic—algorithmic resampling for use when enlarging images. Resampling is smoother than Bilinear but has a slower processing time.
Lanczos 3—complex algorithmic resampling which gives the best results but with the longest processing time. Available as 'separable' and 'non-separable'; the latter gives marginally better results, but is slightly slower than 'separable'.

Nel pannello ricorda anche di cliccare su "more" e lí trovi indicazioni riguaro al profilo colore dell'immagine esportata, perché se lavori in ProphotoRGB ad esempio ma lo stampatore vuole un file in AdobeRGB, lí puoi cambiare profilo colore all'immagine esportata, selezionando AdobeRGB. Ricorda di cliccare su "enbed icc profile".

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2020 ore 0:28

Molto utile grazie , ora non mi resta che aspettare le 2 stampe

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2020 ore 0:53

PK74,
io di fatto il softproofing non lo uso mai.
Quando applico il profilo richiesto dallo stampatore, mi limito a verificare che non ci siano dei fuori gamut.

Nella mia esperienza, che è personale e non assoluta, conta molto la conoscenza di un certo tipo di carta. Cosa che avviene con l'uso.
Conviene concentrarsi sull'uso di due/tre carte al massimo e imparare a conoscerne le caratteristiche con l'esperienza. Paragonando stampa e file perché, come anche tu hai verificato, la corrispondenza cromatica non è l'unico parametro da valutare.

Resta il fatto che per avere i risultati migliori in assoluto la strada maestra resta quella di sedersi di fianco allo stampatore e fare alcune prove di stampa.

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2020 ore 1:00

Resta il fatto che per avere i risultati migliori in assoluto la strada maestra resta quella di sedersi di fianco allo stampatore e fare alcune prove di stampa.
infatti se vedi i grandi ogni volta che fanno mostre o creano qualcosa di importante,stanno li a fianco dello stampatore di turno e magari non toccano nulla ma controllano che il lavoro sia come pensato e eseguito da loro...ecco perché dicevo che il bello di stampare a casa o cmq in un buon lab vicino che usi materiali buoni e replicabili sia una strada sempre preferibile!
oltre a tutta la tecnica per stampare che è incredibile!

avatarjunior
inviato il 12 Aprile 2020 ore 1:29

Mi sa tanto che alla fine manderò qualche stampa di prova di 2 o 3 foto elaborate in 2 o 3 modi diversi...
Sicuramente piacerebbe anche a me lo stampatore di qualità sotto casa: se qualcuno ne conoscesse uno a Roma Sud, sono tutt'orecchi Sorriso

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2020 ore 9:38

Puoi fare stampe di prova molto piccole, per spendere meno.
Oppure mandare in stampa dettagli di aree che ritieni più critiche.
Si fa così anche dallo stampatore.

avatarjunior
inviato il 12 Aprile 2020 ore 19:26

Ora esco fuori di testa... pensando di fare qualche prova di stampe piccole, vado sul sito a scaricare il profilo icc delle stampe "normali" che, stando alla descrizione, sono su carta "Fuji Crystal Archive DP II" sia lucida che opaca, ma il profilo è uno solo, quindi non capisco se lucido o opaco (martedì magari mando mail di chiarimenti)... faccio il soft proofing e... miracolo! con questo profilo la foto è praticamente identica a quella già elaborata, per renderla proprio identica basta che gli aggiungo un +5 luminosità su PS!
Ora mi viene quasi voglia di lasciar perdere l'album e stampare solo foto Confuso
O trovare uno stampatore che usi questa carta per l'album!
Comunque Buona Pasqua a tutti quelli che sono intervenuti e vorranno intervenire ancora :)

avatarjunior
inviato il 14 Aprile 2020 ore 21:27

Forse ci sono quasi... è venuto fuori che i profili carta opaca sono 2, e quello che avevo scelto io (il più caro fra i 2, seppure di 5 euro) aggiunge quel velo opaco insopportabile, mentre l'altro profilo scurisce un poco l'immagine ma tutto sommato mantiene meglio il contrasto ed è gestibile molto molto meglio. Penso che risparmierò 5 euro...

Qualcuno mi conferma che la procedura corretta dunque è:

1) aprire il RAW (o al limite il JPG se non ho il RAW) così come l'avevo post-prodotto;
2) applicare il profilo ICC di prova;
3) visualizzare il JPG originariamente elaborato di fianco al RAW per capire le differenze ed apportare le modifiche atte ad appianare tali differenze;
4) esportare il nuovo JPG (con il proflo sRGB chiaramente, o AdobeRGB se accettato) da utilizzare esclusivamente per la stampa.
N.B.: il nuovo JPG così esportato chiaramente sarà diverso da quello che vedevo durante l'elaborazione, e magari mi sembrerà un pò troppo luminoso e contrastato (se ho modificato questi parametri), ma non me ne dovrò preoccupare.

Grazie!

avatarsenior
inviato il 14 Aprile 2020 ore 21:37

In laboratorio prima di andare in stampa, devono applicare il profilo colore opportuno per la loro macchina.

I casi sono due:
1) lo fai tu e li avvisi che non devono ripetere l'operazione
2) lo fanno loro a partire da un tuo file che mandi con uno spazio colore standard (sRGB)

In entrambi i casi il tuo compito è quello di verificare che con il loro profilo non ci siano fuori gamut.

Una lettura interessante è il blog di Mauro Boscarol.


avatarsenior
inviato il 14 Aprile 2020 ore 21:47

Scusa, Pk74, ma sRGB e AdobeRGB non sono profili colore ma spazi colore.

avatarjunior
inviato il 15 Aprile 2020 ore 10:42

Ale, non credo di aver capito bene cosa intendi: con il caso 1 intendi l'ipotesi di mandare in stampa le immagini con il profilo icc di stampa? questo non lo farò in ogni caso, perché lo stampatore chiede esplicitamente sRGB.

E con il caso 2 intendi che me ne frego della soft proof e mando semplicemente il JPG che avevo già elaborato?

In entrambi i casi a me quello che preoccupa maggiormente è l'esposizione, seguita da contrasto e nitidezza. I colori, come avevo scritto sopra, sono sostanzialmente coerenti. Certo, ci sono dei fuori gamut (come potrebbe essere diversamente su 100 immagini che mando in stampa, visto che il gamut della stampante è diverso?), ma nessuno particolarmente significativo da farmi temere di ottenere colori sballati in stampa.
Tu che fai, li correggi tutti a mano prima?!?

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2020 ore 10:59

PK,
io mi sono trovato in entrambi i casi.
Caso 1: lo stampatore mi fa applicare il profilo della sua macchina+carta utilizzate e manda in stampa direttamente i miei file.
Caso 2: io uso il profilo che lo stampatore mi fornisce solo per verificare la resa cromatica in generale e soprattutto la presenza di fuori gamut. Lo faccio su ognuno dei file che mando in stampa. Poi però non converto i file nel profilo specifico, ma li lascio in uno spazio colore standard (sRGB o AdobeRGB).

Il fuori gamut è una delle principali cause dei colori sballati. Su stampe poco importanti non lo controllo, ma su lavori più di qualità lo faccio senz'altro.


avatarjunior
inviato il 15 Aprile 2020 ore 11:10

Ok ma nel caso 2, una volta fatta la verifica, cosa fai? Intervieni sulla regolazione dei colori per farli rientrare nel gamut?

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2020 ore 11:11

Sì, se possibile.

Il fuori gamut è più insidioso nei colori molto saturi oppure nelle luminosità estreme in alto e in basso.

Su esposizione e contrasto, francamente mi fido il giusto della soft proof. Alla fine mi baso sulla mia precedente esperienza rispetto in particolare al tipo di carta.

avatarjunior
inviato il 15 Aprile 2020 ore 11:22

Quindi su esposizione e contrasto non tocchi nulla, anche se quello che vedi con la soft prof è un immagine leggermente più scura e meno dettagliata?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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