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La paura e la speranza


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avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2020 ore 19:32

La Speranza è una di quelle tre energie che vengono donate gratuitamente nel Battesimo.
A ciascuno in 'quantità' uguali. Dio non fa preferenze di persone, ma sono le persone a reagire in modo diverso.
Sono energie ( virtù ) che vanno considerate, sviluppate e utilizzate per vivere concretamente e totalizzare il Battesimo stesso che è una configurazione della propria esistenza alla vita e alla persona di Cristo.

Poi ci saranno anche altre speranze. Io, personalmente, riesco a malapena a vivere quella ricevuta nel Battesimo, con grandi incoerenze, infedeltà e cedimenti.

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2020 ore 20:24

Gentile signor/signora Maila,

Posso garantirle, non senza note di rammarico, quanto da me asserito in virtú non solo delle mie conoscenze di studio ed esperienze di vita, ma anche di quanto ufficialmente sostenuto dalla chiesa cristiano-cattolica nelle proprie sedi istituzionali.

E piú specificamente dai docenti di Teologia sacramentaria all'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino, di Introduzione alla teologia e all'ecclesiologia alla facoltà di Diritto Canonico della Lateranense e alla Cattolica di Roma.

Parimenti, e tanto piú nel rapporto con le Arti e l'Architettura, nei "Master in Architettura, Arti Sacre e Liturgia” del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, Università Europea di Roma, ripetutamente svoltisi negli anni in Vaticano e in diverse sedi delle facoltá di architettura del nostro paese... senza far nomi...;

Ma qui, come ho gia affermato, mi farebbe piuttosto e davvero piacere una riflessione condivisa sul come il rapporto fra paura e speranza nella sua pura espressione individuale e collettiva, trovi una possibile specularitá nell'Arte, nella Letteratura e , nel qualcaso, nella fotografia.
E non è evidentemente un caso l'aver invocato il maestro Bodei ...
che adotta il termine 'passione' e non 'sentimento' propriamente per la contrapposizione semiologica di tal termine a quello di 'azione' [ partecip-azione ] e che peraltro condivide l' etimo con altro termine chiave qui acutamente suggerito dal signor Longo:
pazienza....

Ben-G

user12181
avatar
inviato il 30 Aprile 2020 ore 20:50

Facile a dirsi quando non si sta lì coscienti sulla soglia (e già si era andati anche un po' oltre forse, ma intubati). Pensare all'aldilà, almeno per me, era francamente ridicolo, ma anche pensare all'En kai pan era piuttosto fuori luogo. In quella situazione si pensa all'addio, alla propria dissoluzione, al nulla, e non aiuta affatto pensare che il non essere non è. "Lo stesso è pensare e pensare che è", aveva proprio ragione l'Eleata, ma anche si sbagliava di grosso. Mai come quando si è sulla soglia si pensa ciò che non è, il non essere, e certo lo si pensa esistente (o almeno si crede, visto che sei medici e infermieri - tutte donne tranne uno- ti stanno guardando pensosi, mentre sbatacchiano tutti i campanacci dei tuoi monitor). Pensare il non essere esistente non è pensare, perché contraddittorio? Ma essere sulla soglia è essenzialmente contraddittorio, questo Parmenide non lo aveva capito, perché la filosofia pensa l'essere, appunto, e è contenta così.

user12181
avatar
inviato il 30 Aprile 2020 ore 20:56

Dimenticavo, quando si è con coscienza sulla soglia, non si tornerà mai più indietro, si rimarrà sempre lì a pensare, o si andrà oltre.

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2020 ore 21:02

Ecco ... ... esiste dunque una fenomenologia della soglia tale da essere posta sul piano figurativo della rappresentazione e che non scada al tempo stesso nella quasi imperante pornografia emotiva delle immagini della rete ?

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2020 ore 21:35

Vorrei fosse chiaro che, almeno da parte mia, ogni riflessione sui temi che stiamo affrontando, deve tener in debito conto l'esperienza; in particolare l'esperienza del dolore, della malattia, della perdita di controllo delle proprie funzioni vitali. Oltre una certa soglia di irreversibilità, è del tutto evidente che nessuno possa esprimersi: soltanto i viventi possono parlare della vita e ipotizzare sulla morte.

Se, però, mi viene fatta la proposta di agganciare il baricentro della mia vicenda esistenziale al fatto della Resurrezione, posso decidere di aderire o meno a questa proposta. E le conseguenze non sono marginali.
Va chiarito molto brevemente che la risurrezione di Cristo non significa un ritorno in vita dopo la morte, ma un 'ingresso', attraverso un reale decesso, in uno stato di vita che non ha più la morte 'davanti a sé', ma, ormai, alle proprie spalle. Spesso mi viene in mente l'immagine del parto e del canale attraverso il quale il feto, pur con fatica e terrore, approda sulla scena del mondo: è così che, in qualche modo, immagino il mio passaggio da questa all'altra vita, attraverso la morte. Quest'ultima come momento terribile di apnea, di panico incoercibile che necessita di un affidamento elementare, primigenio, filiale.

Tutto questo è un'ipotesi, una serie reiterata di crediti di fiducia nei confronti di ciò che la Rivelazione ci consegna.


Non riesco a ricordare una descrizione o rappresentazione del rapporto tra paura e speranza a questi livelli, in ambito letterario, pittorico o fotografico. Ma forse dovrei avere molto più tempo a disposizione per rivedere il mio bagaglio culturale/formativo ed eventualmente trovarvi qualche riscontro.
Di primo acchito, essendo un musicista di professione, mi vengono in mente alcuni monumenti della Musica: il Requiem di Mozart, quello di Verdi, quello di Brahms. E le Passioni di Bach.
C'è in essi un tale anelito di speranza che sgorga proprio nel momento più buio, che ogni ascoltatore ben disposto non può non esserne trascinato e rinfrancato.
Il riferimento più evidente è al primo versetto del Salmo 130: " Dal profondo a te grido, Signore". C'è un grido inarticolato che si sprigiona dall'abisso verso Dio. Cos'altro è il dolore e la paura del malato?

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2020 ore 21:35

@Murmunto et alii,

"... quando si è con coscienza sulla soglia, non si tornerà mai più indietro, si rimarrà sempre lì a pensare, o si andrà oltre."


Una persona a me cara, la piú cara di questo mondo, ha vissuto, negli anni sessanta, in un sanatorio svizzero questa "tragedia" della soglia, superandola...

Ora io non sarei mai in grado di raccontare secondo espressioni altre, quanto da Lei attraversato, quella "coscienza".

...ha un volto indefinito quella coscienza.
Quali figure, categorie formali o concettuali potranno mai restituire quel che appare in quel piano infinitamente obliquo della coscienza che tutto confonde : paure, speranze, convinzioni ... ?

Credo siano figure postume, d' alcuni tratti o gesti o reazioni che possono essere con mitezza raccolti a distanza d'anni, nel tempo, ... nella sibilata progressione del quotidiano.
E che dunque non possono essere, per Loro natura, oggetto d' immediata lettura; invocano quasi necessariamente una nota didascalica pur minima, un po' come talune fotografie forensi di luoghi affatto contraddittori e che Altro sottendono.

... leggo or ora, aposteriori, l'intervento simultaneo del signor Longo ...

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2020 ore 23:45

Buonasera a tutti,
mi fa piacere che almeno una volta si possa affrontare un tema a sfondo religioso senza offese come accade di solito. Spero di potere anche io dire la mia, pur non possedendo un linguaggio così forbito come il vostro e ammetto umilmente e sinceramente che mi crea dei problemi, nel comprendere a fondo i vostri concetti già di per se non semplici; personalmente sono abituata a parlare di Dio con persone di tutti i tipi e di tutte le culture non facendo differenze di sorta e posseggo un linguaggio tale da essere comprensibile a tutti.

Detto questo senza nessuna intenzione di creare dispute, rispondo secondo le mie conoscenze a diversi pensieri, quelli almeno che ho compreso.

Sig.Paolo Longo
La Speranza è una di quelle tre energie che vengono donate gratuitamente nel Battesimo.
Ho presente le diverse interpretazioni del battesimo cristiano ma questa non la conoscevo...nella Bibbia non trovo riscontro di questo...

Sig.Ben-G

mie conoscenze di studio, ma anche di quanto ufficialmente sostenuto dalla chiesa cristiano-cattolica nelle proprie sedi istituzionali .

Con tutto il rispetto per le sue conoscenze, io pur essendo cristiana non sono cattolica e del credo cattolico sono molte le cose che non condivido a livello di studio e conoscenza .La Bibbia per me è l'unico testo su cui può basarsi la nostra conoscenza di Dio e unicamente su questo si fonda il mio credo e prende origine la mia fede e speranza.
Non credo nell'aldilà e credo nella resurrezione.

Quando si arriva al momento cruciale della nostra vita sarebbe utile avere già una fede salda e forte perchè la fede si costruisce e più essa è solida più ci sosterrà nei momenti difficili anche nel momento della morte.

Nella Bibbia la paura o timore viene messo in rapporto con l'Amore che vince ogni cosa
1Giov 4:18 Nell'amore non c'è timore; anzi, l'amore perfetto scaccia via il timore, perché il timore ci frena. In realtà, chi ha timore non è stato reso perfetto nell'amore.

La Verità ci rende liberi dalla paura della morte, dalla paura dell'uomo, dalla paura generata dalle superstizioni, dalla paura degli spiriti dei defunti...
Se rimanete nella mia parola”, disse, “conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”. (Giovanni 8:31, 32)
Parole di Gesù

La speranza invece ci rende forti e coraggiosi perchè come scritto in precedenza è come un elmo di una corazza e ci permette in ogni occasione di rimanere lucidi mentalmente.
La conoscenza di Dio e del suo proposito per noi ci da speranza e unitamente al suo Amore ci permette di eliminare dalla nostra vita ogni paura e ansietà.
Un versetto a cui sono particolarmente legata e che mi da coraggio in questo periodo è quello di Isaia 41:10

Non aver paura, perché io sono con te.
Non essere ansioso, perché io sono il tuo Dio.+
Ti rafforzerò, ti aiuterò,
ti sorreggerò con la mia destra di giustizia'.


La Speranza, la fede e soprattutto l'amore di Dio vincono la paura.

In alcune mia foto interpreto la mia fede anche in rapporto alla paura, se volete dare uno sguardo alla mia galleria intitolata "riflessioni".

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 0:02

La felicità non la si raggiunge durante la vita ma è lo scopo della vita cioè cercarla

Nessuno cercherebbe la felicità se non fosse insito nell'animo umano il desiderio di trovarla e il sapere inconsciamente che in qualche luogo deve esserci.

Se la trovi in questa vita è perchè hai trovato DioSorriso

Ciao Star TrekSorriso

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 2:09

@ Maila: le tre energie che riceviamo nel Battesimo sono le cosiddette Virtù teologali, cioè la Fede, la Speranza e la Carità. Virtù è un termine latino che possiamo tradurre, più comprensibilmente, con il termine energia o forza.
Sono teologali nel senso che riguardano la vita divina di cui siamo resi partecipi per dono e che ci viene infusa dallo Spirito. La Bibbia non ne parla se non in modo implicito e diffuso in numerosi passi.

Del resto la teologia sacramentaria che ha, via via, sistematizzato il significato di tutti i Sacramenti, non può prescindere dalla rivelazione contenuta della Sacra Scrittura: i Sacramenti sono presenti nella vita della Comunità cristiana fin dalle sue origini. La Chiesa li ha ricevuti ( direttamente o implicitamente ) da Cristo stesso e li ha 'organizzati' nel tempo per la vita spirituale dei suoi membri. Ad esempio: l'Eucaristia è istituita da Gesù e la prima testimoniamza del fatto si trova in 1Cor. che è un testo più antico dei Vangeli; il Battesimo è testimoniato dall'episodio del Battesimo di Gesù al Giordano; il Matrimonio, in particolare, ha conseguito il suo 'stato' di sacramento per ultimo: soltanto dopo il XII secolo. Tutto ciò è avvenuto prima della Riforma luterana, la quale poi, con tutta la propria legittimità, ha rielaborato alcuni dati e ha dato particolare rilievo a certi sacramenti, rispetto ad altri.

Per quanto riguarda il linguaggio, non preoccuparti: saper parlare con un linguaggio semplice e chiaro è un grande dono. Anch'io, essendo un Diacono diocesano da più di trent'anni, sono abituato a parlare, approfondire, annunciare a persone di ogni tipo e levatura culturale. Anche nella catechesi mi pongo sempre l'impegno di essere chiaro e semplice: il mio 'metro' è parlare come se ci fossero dei bambini ad ascoltare. Se i bambini possono capire, lo possono anche gli adulti; mentre non è vero il contrario.;-)

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 8:12

Paolo Longo@, grazie innanzitutto per le spiegazioni inerenti il battesimo e il tuo credo che come hai specificato è quello cattolico. Grazie per la tua gentilezza.
Io come avrai capito non sono cattolica ma cristiana Testimone di Geova e come tale il mio credo si basa sullo studio della Bibbia e mi attengo scrupolosamente a ciò che in essa si scrive, cercando di imitare le qualità e l'esempio che Gesù ci diede durante la sua vita e ancora più durante i suo tre anni e mezzo di ministero;comprendere e rispettare le leggi e i principi in essa contenuti ,ci garantisce anche in questo momento così buio per l'umanità intera, in cui la maggior parte della gente si sente smarrita e con un futuro incerto, una guida sicura ed una certezza per il nostro futuro qui sulla terra e quindi una forte speranza. Questa speranza è giusto sottolinearlo, non è riservata a pochi eletti ma a tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla conoscenza del proposito di Dio Geova espresso nella Bibbia.

Occorre anche sottolineare che ognuno di noi deve fare le proprie scelte e percorrere la strada che più lo aggrada e il rispetto del pensiero altrui e fondamentale per piacere a Dio.
Credo anche che in questo momento chi si sente smarrito e ha bisogno di certezze che nessuno sembra in grado di dare, possa trovare negli insegnamenti biblici un incoraggiamento, una guida sicura, una speranza che vince la paura.

In salmo 30:7 si scrive: proverò grande gioia per il tuo amore leale, perché tu hai visto la mia afflizione e conosci la mia profonda angoscia.

Condivido appieno il tuo punto di vista relativo al linguaggio:anche Gesù a differenza dei capi sacerdoti, degli scribi e farisei, aveva un linguaggio semplice e comprensibile ai più umili.

Buona giornata a tutti.


user175007
avatar
inviato il 01 Maggio 2020 ore 9:02

ma la speranza che da quel che dite solo a voi credenti appartiene a che vi serve, per avere una vita migliore, per avvicinarsi ulteriormente a dio, per una seconda vita, oppure è indirizzata in modo generico alla società, perché a parlar di speranza senza un preciso indirizzo mi sembra quantomai petaloso MrGreen


avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 10:06

@ Flarelux: io credo che chi è felice forse è più in grado di rendere felici gli altri.
La speranza non è un concetto isolato, non è una pacca sulla spalla o un emoticon sorridente, è un autentico slancio paziente e costante verso un futuro che rende il presente più vivibile; di conseguenza la speranza contagia, almeno un po', quelli che ci stanno accanto e che si sentono incoraggiati, tirano un po' il fiato, asciugano le lacrime....
Tutto ciò che è buono ( come ciò che è nocivo) si riflette anche sugli altri, specialmente se è una realtà autentica: se uno finge di avere speranza, non contagia nessuno. Ma la speranza autentica giova anoi stessi e agli altri.

user175007
avatar
inviato il 01 Maggio 2020 ore 10:23

quindi è speranza generica, come quelli che mettevano al balcone di casa andrà tutto bene, e poi si ritrovano senza stipendio

non mi appartiene, e mi sento pure fortunato ad essere un ignorate che non sa apprezzare le belle parole di Remo Bodei, perché non credo alla speranza come motore per migliorare la nostra vita

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2020 ore 10:29

Questa la mia personale risposta.

Flarelux
ma la speranza che da quel che dite solo a voi credenti appartiene

Anche Ettore aveva posto una domanda simile alla tua

Bisogna considerare anche speranze "altre", oppure di speranza c'è ne una sola?


Se ti va rileggi la mia risposta qualche post addietro.

Comunque la speranza dei credenti è da tutti raggiungibile, ognuno secondo un proprio percorso; non è un dono riservato a pochi ma a tutti coloro che la ricercano con umiltà.

La speranza come scritto sempre in un mio post precedente, nella Bibbia viene paragonata ad un elmo che ci protegge nelle difficoltà della vita e ci aiuta mantenere salde le nostre facoltà mentali, aiutandoci a mantenerci saldi e a confidare in una via d'uscita da ogni male.
La Speranza è utile quindi per darci certezze in un mondo che ci mette continuamente alla prova minando le nostre speranze, quelle più deboli e false; la Speranza non è infondata ma come detto, si fonda sulla conoscenza che ci aiuta a vivere questa vita capendone il significato e il senso, a fare le scelte giuste, ad avere una speranza per il nostro futuro qui sulla terra, a capire il perchè soffriamo e cosa c'è dopo la morte e quindi vincere le nostre paure ed incertezze.
Così come la conoscenza scientifica ci da informazioni e certezze relativamente "la materia" la conoscenza a livello spirituale ci da certezze e speranza relativamente alla nostra vita che non è solo materia.
La speranza non ci aiuta ad avvicinarci a Dio ma scaturisce dalla sua conoscenza e dalla conoscenza del suo proposito per noi umani e il nostro pianeta.
Chi può conoscere Dio?
Tutti indistintamente ed è Dio stesso che desidera questo pur lasciando a ciascuno di noi la libertà di fare le proprie scelte.

Cronache 28:9
... conosci l'Iddio...Se lo cercherai si lascerà trovare da te,...
Nessuno di noi ha il potere di rendere felice qualcun'latro ma solo Dio ha questo potere; come credente cristiana posso diffondere come richiesto da Gesù, il messaggio del suo proposito e dare una buona notizia che può cambiare la vita e dare speranza a coloro che liberamente scelgono di ascoltala.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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