| inviato il 01 Aprile 2020 ore 21:42
Condivido il pensiaro di Arconudo |
| inviato il 01 Aprile 2020 ore 23:39
Ti ringrazio per rendere omaggio ad Atget,uno dei fotografi a me più cari. Da un estratto di Paola Reghenzi : "Egli rifiuta di lavorare con altri mezzi fotografici che non siano la sua macchina fotografica in legno 18×24, nonostante la Rolleiflex offertagli da Man Ray. Atget era equipaggiato con un pesante apparecchio a soffietto, munito di un obiettivo rettilineo, di un cavalletto di legno e di 12 lastre pesanti. Dopodichè Man Ray fa conoscere all'inglese Bill Brandt, Atget." Quindi...... La fotografia di Atget è surrialista ma....un po' ecclettica. C'è tutto l'insieme del surrealismo ... e speciamente in "modo" di fare fotografia. Sbaglia chi pensa al fatto che sembra irreale o fantastico. Ian Walker ha detto bene : "........fotografie scattate in giro er la città,dove il banale e il meraviglioso coesistono nella quotidianità." Scusate il disturbo. Un saluto ! |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 9:48
Mi rimane difficile in fotografia categorizzare, il termine street potrebbe essere sia troppo ampio o troppo stretto. Si può usare la strada per cercare di bloccare il tempo e dare una testimonianza della società in quel preciso periodo, quanto utilizzare l'immagine di strada per realizzare un astratto. Ma alla fine è fotografia, se uso allora una spiaggia e sfrutto la gente o degli avvenimenti che faccio, beach photography? Quello che spesso vedo, soprattutto nei social e' che si pretende di uscire e fotografare in strada a caso, tanto è “street photography” Poi anche io faccio l'errore di categorizzare, ho le mie gallerie street1,2 etc. La mia è solo una riflessione, non vuole essere un giudizio, sono un amatore, una fotocamerante, oggi se dici sono un fotografo qualcuno si risente. Io sono attratto da tutti i generi e provo a cimentarmi in tutti i campi, sono e sarò un eterno dilettante, ma il gioco mi diverte. |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 10:14
"Quello che spesso vedo, soprattutto nei social e' che si pretende di uscire e fotografare in strada a caso, tanto è “street photography”"...La foto di strada deve avere un senso, le immagini devono raccontare/documentare il quotidiano. Faccio distinzione da una bella foto e un bravo autore. In genere preferisco il secondo che si concentra più sul lavoro di reportage come i vecchi maestri del passato. Una bella foto oggi possono farla tutti a differenza di un lavoro più accurato e ricercato. È un mio punto di vista non una regola. |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 10:16
“ Quello che spesso vedo, soprattutto nei social e' che si pretende di uscire e fotografare in strada a caso, tanto è “street photography” „ Esatto Arci, è esattamente quello che penso anch'io, purtroppo si perde spesso di vista il senso delle cose, per cui basta uscire, scattare a raffica "tanto qualcosa si riporta sempre", poi una bella conversione in B&N e siamo tutti Photographer! Intendiamoci, non lo giudico un approccio sbagliato perché da questo si può partire per allenare l'occhio e aumentare la propria sensibilità, ma un po' di autocritica e di studio secondo me non guastano mai. |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 10:21
Axl mi è piaciuta molta la tua introduzione, una delle poche che fanno chiarezza di come dovrebbe essere una street photography che abbia senso. |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 10:22
Guardando un po' di autori che praticano il genere mi sono convinto che il progetto esce con il tempo, è necessario mantenere una coerenza stilistica, ma per creare qualcosa di significativo servono molte foto Solo a quel punto credo si possa fare un discorso più elaborato sull'autore Riguardo alla Arbus in effetti fu criticata anche da Eva Rubinstein che come lei era allieva di Lisette Model, secondo la Rubinstein sia la Arbus che Lisette a volte erano troppo "aggressive" nel voler prendere la fotografia ad ogni costo |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 10:25
“ La foto di strada deve avere un senso, le immagini devono raccontare/documentare il quotidiano.” Giusto e condivisibile, specialmente visto lato narrazione e fotogiornalismo. Si cerca di dare una testimonianza del momento storico. Ma non è l'unico modo di usare la strada, vedo ad esempio molti che sfruttano bene la strada per produrre immagini surreali, utilizzare la foto fatta in strada ma per un progetto diverso da quello che tu preferisci. |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 12:07
No non è l'unico modo è vero. Diciamo che molti autori di oggi gioca meno sul reportage e più sulle coincidenze. Che siano davvero coincidenze o preparate onestamente a me importa poco se lo scatto /idea è ben realizzato. Non sono d'accordo con quelli che fanno polemica su scatto rubato o costruito. Quel che conta è che rappresenti la realtà del quotidiano. Non ritengo street quegli scatti che giocano sull'estetica sfruttando l'architettura con la presenza umana. Per quanto possano essere belle esteticamente da un mio punto di vista con il racconto di strada non hanno nulla a che vedere. |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 12:12
A volte anche un singolo scatto può valere di più di una serie che ha come fine realizzare un piccolo progetto. A volte ho provato a realizzare un piccolo progetto quanto a volte mi è capitato di catturare un singolo scatto che avesse un significato completo. Non ci sono regole ed è bene non farsi limitare da delle ipotetiche regole. |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 12:15
Vero arci, credo che si intendesse che un bello scatto può essere fortuna, 100 scatti buoni e con il proprio stile hanno dietro preparazione |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 12:20
Esatto Matteo. |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 13:00
Anche uno scatto si può preparare se si riesce a prevedere la scena e ci si apposta per catturare l'attimo. Ho la foto di un un tuffatore che avevo in testa da anni e poi un giorno è giunta l'occasione trovandomi preparato. Oppure a volte mi è capitato di progettare uno scatto anche nella circostanza. |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 13:34
"Anche uno scatto si può preparare se si riesce a prevedere la scena e ci si apposta per catturare l'attimo. Ho la foto di un un tuffatore che avevo in testa da anni e poi un giorno è giunta l'occasione trovandomi preparato. Oppure a volte mi è capitato di progettare uno scatto anche nella circostanza."...non c'è nulla di sbagliato dal mio punto dista. |
| inviato il 02 Aprile 2020 ore 22:53
Giusto Matteo. Si chiama capacità di osservazione. Non tutti ce l'hanno, a prescindere da progetti, serie etc... |
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