| inviato il 28 Marzo 2020 ore 11:59
Qui siamo su un livello diverso ed etico. Prima cosa non hai creato la foto ma la situazione era reale. Poi sul fatto che tu hai scattato una sitruazione perchè te l'hanno chiesta così è un altro discorso che ci aprirebbe ad una discussione infinita sul fatto che i giornali siano o meno etici nel dare le notizie. Ma la foto che hai fatto non è stata creata è stata presa scegliendo un momento piuttosto che un altro. Così come la foto della fila. é una scelta. la foto è reale e la situazione pure. Non c'è modificazione della realtà ma solo interpretazione e ripeto siamo su un altro livello, molto più "alto" di discussione. Almeno le basi dovremmo renderle chiare, poi da lì si può salire ad un piano diverso e andare a discutere in maniera più "raffinata" su come queste immagini siano utilizzate e direi anche richieste perchè si sa gìà come saranno usate. Non creiamo però confusione in chi pone quel tipo di domanda perchè se no uno penserà che ogni cosa è fotogiornalismo sbagliando. Ps. se vogliamo discutere di questo molto volentieri, tralaltro a maggior ragione potrebbe essere interessante visto che sei un fotografo che lavora per i giornali. :) |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 12:00
“ La settimana scorsa sono stato in giro per Roma a documentare la quarantena, i giornali chiedevano piazze vuote e supermercati pieni... Bene. Sono andato a Piazza del Popolo e ho atteso che fosse deserta, ho fatto qualche scatto, poi accanto a me è passato un vecchietto e gli ho chiesto la cortesia di attraversare la piazza con le mani conserte sulla schiena, ho scattato e la differenza a livello fotografico era notevole, una piazza vuota fa impressione, ma un singolo che la attraversa la rende ancora più vuota, eppure ho "creato" quella foto. Poi sono andato davanti ad alcuni supermercati, ho trovato file lunghissime e ho scelto di fotografarle lateralmente per far vedere che la gente manteneva le distanze, ma se mi fossi messo all'inizio o alla fine della fila, a causa della prospettiva, avrei schiacciato la fila e avrei raccontato qualcosa che non stava realmente accadendo, ovvero uno attaccato all'altro rischiando il contagio. Ora capisci bene che nel secondo esempio puoi fotografare la realtà ingannando però chi la deve interpretare, mentre nel primo hai creato una situazione ma non hai modificato la realtà dei fatti. „ +1 super d'accordo con Black. Zuorro come lo cataloghiamo questo? storytelling o fotogiornalismo (ammesso che ci siano differenze)? Come vedi black ha "creato" un immagine sicuramente più d'impatto, ma che allo stesso tempo non distorce la realtà dei fatti |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 12:03
“ Ma la foto che hai fatto non è stata creata è stata presa scegliendo un momento piuttosto che un altro. „ Nono la foto è stata creata così come dice “ ho atteso che fosse deserta, ho fatto qualche scatto, poi accanto a me è passato un vecchietto e gli ho chiesto la cortesia di attraversare la piazza con le mani conserte sulla schiena, ho scattato „ Non glielo avesse chiesto, quella scena non sarebbe mai esistita |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 12:07
Zuorro, siamo d'accordo, come dicevo prima, non puoi ricreare un evento unico con personaggi particolari, ma puoi fare passare un barbone davanti San Pietro quando vuoi tu perché un giornale deve parlare della donazione fatta dal Papa alla Caritas? Io ti dico di sì, a livello etico e professionale non stai facendo nulla di male. Ovvio che se mi dici che hai raggruppato di tua spontanea volontà 50 persone davanti ad una Farmacia e le fai urlare e sbraitare per far credere che la popolazione sia infuriata perché non trova le mascherine... Sei una merd@ |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 12:16
Ma infatti il discorso è ad un livello di eticità o meno. Ricreare una situazione che non esiste è "creare" la foto, "manipolare" significa modificarla dopo averla fatta per modificarne il contenuto. In questi casi non siamo nella fotografia fotogiornalistica. Poi il discorso è diverso nei casi citati da black perchè in quel casoha agito in base ad una richiesta esplicita... quindi ? Secondo me siamo sul confine, non si può dire che sia stata creata ad hoc ma nemmeno che sia la verità (per quanto si possa parlare di verità) per cui siamo forse più nell'ambito di una foto di reportage (dove l'aspetto di utilità per raccontare qualcosa consente maggiori margini di lavoro). Poi diciamocelo, le categorie servono solo fino ad un certo punto, appena si spinge un po', reggono poco. PS: eh sei una M€rda ma tu lo faresti se te lo chiedessero? il punto è che se il giornale chiede qualcosa e se c'è almeno un fotografo che lo fa. allora è il giornale a "fare la foto" e non il fotografo. Il fotografo in quel caso è "etico" o meno? |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 12:39
Wow, grazie di tutti i vostri commenti e della vostra discussione. Vi volevo allora fare un esempio cosi' magari mi date una risposta più' mirata. Una quindicina di giorni fa ho fatto una serie di scatti a mia moglie dove ho cercato di ricreare un bellissimo ritratto di Eolo Perfido. Una volta finito di fare quel tipo di scatto ho chiesto a mia moglie di cercare di interpretare una donna che subisce delle violenze domestiche, visto che aveva già' un certo tipo di trucco. La foto che ne e' uscita, a prescindere dalla qualità' dell'immagine e della bellezza della stessa, può' essere catalogata come fotogiornalismo? Secondo me no, pero' siamo sicuri che tutte le immagini che si vedono siano una rappresentazione della realtà' o siano semplicemente una realtà' che si vuole far vedere e credere? |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 13:01
“ può' essere catalogata come fotogiornalismo? „ Anche secondo me no “ siamo sicuri che tutte le immagini che si vedono siano una rappresentazione della realtà' o siano semplicemente una realtà' che si vuole far vedere e credere? „ La certezza purtroppo non la dà nessuno |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 13:10
Paolina, una foto che ricrea una violenza è alla stregua delle foto di stock, ai giornali servono ma non è fotogiornalismo e spacciarlo per tale è eticamente sbagliato. Capita spesso di vedere sui giornali foto come queste... www.lastampa.it/cronaca/2020/03/22/news/trento-in-caso-di-violenza-dom Queste foto vengono pagate scaricandole dai siti di stock ma non sono fotogiornalismo. |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 13:11
Zuorro, io non ho mai organizzato una foto, ma ne ho create tante. |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 13:22
Eh certo, lo immaginavo ehhehehe Vero Donnie la certezza non la da nessuno ma è anche vero che dovrebbe esserci una certa etica nel fotogiornalismo così come in un certo tipo di reportage. E questa di solito la danno le agenzie sui loro fotografi. I giornali... No. Paolinda ... Alla tua domanda rispondo. Di sicuro no. Tutto è troppo. Forse una buona parte, di sicuro non tutte. Il linguaggio del xxi secolo sono le immagini e se non iniziamo a guardarle con spirito critico avremo gli stessi effetti della televisione sulla generazione della TV. Molte cose buone ma tante più negative. L'informazione passa attraverso l'uso che si fa di una immagine e non dell'immagine in sé. Emblematico il caso della foto di capa del soldato morente. Nel fotogiornalismo si auspica che tutte siano almeno vere e non costruite. Nel reportage si sa che a volte vengono costruite per necessità di narrazione anche se personalmente non lo condivido come approccio. Nello storytelling non solo vengono create ma sicuramente da parte del gioco. |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 13:27
È un lavoro non una missione |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 13:36
Chiaro. Anche se, dipende sempre come ci si approccia al lavoro. Non giudico chi la vede diversamente da me figuriamoci. Io mi attengo alla mia etica che mi farebbe rifiutare il lavoro se mi si chiede di alterare una visione. Ma questo è il MIO modo di lavorare. Non pretendo certo che facciano tutti come me. |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 13:48
Chiaro Zuorro, anche io non uscirei mai di casa con una foto organizzata ma se vuoi vendere devi avere inventiva e creare la situazione, se aspetti che la situazione si crei da sola rischi di non produrre mai nulla. Poi sul discorso etica se ne può parlare all'infinito, vedo che hai una visione "pura" che però si sposa male con la realtà lavorativa |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 13:53
Se per te è eticamente corretto fare una certa foto e per me no, significa che evidentemente ci sono punti di vista diversi sull'etica no? Anche perché non siamo in un mondo bianconi nero ma con i grigi in mezzo Si è vero, si sposa male. Molto male |
| inviato il 28 Marzo 2020 ore 14:00
L'etica dovrebbe essere universale ma non può esserlo, in Italia se esci durante la quarantena ti fanno una multa, in India ti bastonano perché se fai una multa la maggior parte della gente se ne sbatte visto che vive in povertà assoluta. |
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