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Se devo fotografare un oggetto di dimensioni contenute mi affido al Nikkor 55 micro 3,5 e al cavalletto. Per il resto non ho esigenze tali da desiderare obiettivi più nitidi di quelli che uso normalmente. Un altro conto è se parliamo di nitidezza a diaframmi aperti o sui bordi dove i più blasonati e costosi sono decisamente in testa alla classifica. Ma se prendiamo un qualsiasi 50 mm (al centro) diaframmato a f5,6-f8 la differenza in un ingrandimento moderato è poco percettibile.
Sigma ART 50mm/1,4 Sigma ART 24mm/1,4 Nikkor 35mm/1,8 AFS G (per FF) Nikkor 35mm/2 K (pre AI) Nikkor 55mm/3,5 AI Nikkor 85mm/1,8 AFS G Nikkor 135mm/3,5 AI
Sigma 50 f1.4 Art - più che ottimo Sigma 105 f1.4 Art -Perfetto Sigma 70-200 f2.8 Sport - nitidissimo a tutti i diaframmi Panasonic Nocticron 42.5 f1.2
Può essere interessante calcolare il limite di nitidezza di un'ottica. Tecnicamente si chiama "diffraction limited". Sulla diffrazione esistono innumerevoli articoli dozzinali in rete, lasciateli perdere.
La diffrazione dipende da f/ e dalla lunghezza d'onda della luce. Prendiamo f/2 e lambda = 0.500 µm (il verde, G) per evitare cifre decimali. La risoluzione limite è data da 1000(µm/mm)/(f/*lambda(µm), ossia 1000/(2*0.5) = 1000 l/mm. Ma le l/mm hanno significato se si associa un valore di MTF. 1000 l/mm in questo caso corrispondono a MTF0, cioè non esiste contrasto restituito, MTF è a zero (0, 0%). Nel caso di un'apertura circolare è facile risalire alla MTF. Fissiamo ad esempio in 60 l/mm la risoluzione massima che riteniamo sufficiente ai nostri scopi. A 60 l/mm MTF risulta uguale a 92 (0.92365...), si indica con MTF92 (attenzione: a f/2 e prendendo il verde come riferimento). È realistico? No. MTF92 al massimo varrà per 20 l/mm o addirittura 10 l/mm. Dove è finita la prestazione "diffraction limited"? È stata erosa dalle aberrazioni.
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