| inviato il 08 Marzo 2020 ore 21:30
Poi comunque usare un punto di bianco D65 e gamma 2.2, anche se consigliato da molti esperti, per i miei occhi è una bella botta non la reggo. |
user142859 | inviato il 09 Marzo 2020 ore 11:08
il mio dubbio è che usando la gamma 1.8 quando andrai in stampa ti troverai dei risultati molto diversi |
| inviato il 09 Marzo 2020 ore 13:42
Per ora non ho avuto particolari problemi in stampa, le stampe che mi ritornano dai laboratori esterni è abbastanza coerente con quello che vedo a monitor. |
user175879 | inviato il 09 Marzo 2020 ore 17:55
“ Con il monitor regolato su gamma 2.2 vedo le scene troppo contrastate, in genere ombre chiuse e la scala tonale compressa, con gamma 1.8 vedo la scena sopratutto nei paesaggi con un gamma tonale + equilibrato e colori + vicini allo scatto originale. Avevo anche caricato un file immagine tarato con una doppia scala colori/B&N dal bianco puro al nero profondo e con il monitor tarato su gamma 1.8 rispondeva meglio alla visualizzazione. Ho adottato quindi il gamma 1.8. „ La scelta 2.2 o 1.8 sul monitor dovrebbe essere effettuata prima della creazione del profilo del monitor. In questo caso non dovrebbero esserci differenze visibili in quanto il profilo creato neutralizza il gamma del monitor qualunque esso sia. Questo ovviamente a patto di usare applicazioni adatte, che gestiscono cioè il workflow del colore. Credo |
| inviato il 09 Marzo 2020 ore 19:55
“ La scelta 2.2 o 1.8 sul monitor dovrebbe essere effettuata prima della creazione del profilo del monitor „ . . . . certamente si va fatta prima. |
| inviato il 09 Marzo 2020 ore 20:07
“ In questo caso non dovrebbero esserci differenze visibili in quanto il profilo creato neutralizza il gamma del monitor qualunque esso sia „ www.boscarol.com/blog/?p=8014 . . . . qui vengono spiegate bene le differenze tra i due gamma e l'influenza che hanno sulla corrispondenza della stampa finale. Ho due postazioni di lavoro con due monitor identici, ho provato in passato calibrare con due gamma diversi: uno a 6500K gamma 2.2 e l'altro con gamma 1.8 a 5500K e un'occhio ben allenato (o forse abituato come il mio ) percepisce l'immagine una un pelo + virata sui toni caldi e l'altra un pelo + fredda. Preferisco il gamma 1.8 a 5500 K° credo sia una questione di abitudine del mio occhio. |
user175879 | inviato il 09 Marzo 2020 ore 21:56
“ www.boscarol.com/blog/?p=8014 . . . . qui vengono spiegate bene le differenze tra i due gamma e l'influenza che hanno sulla corrispondenza della stampa finale. „ Mi sembra che dica le stesse cose, che è indifferente 2.2 o 1.8 purché il monitor sia profilato e l'applicazione gestisca correttamente il profilo. Poi è chiaro che se usi differenti temperature di colore hai immagini più calde o più fredde (in teoria, perché in pratica è un casino ) |
| inviato il 09 Marzo 2020 ore 22:21
come ho detto prima uso due postazioni e due monitor uguali, ma uso anche due calibratori diversi, con lo spider 5 il software mi suggerisce in automatico una temp. colore di 6500K e gamma 2.2 ho provato ma il mio occhio vede troppo contrasto e ho ricalibrato con le mie impostazioni. L'altro calibratore Color Munki Display non mi forza e non mi consiglia in nessuna direzione nelle scelte preliminari. Comunque per calibrare, sono partito innanzitutto col scegliere la temperatura colore e 6500 K° mi stancano l'occhio mentre 5500 K° riesco a lavorarci ore, poi ho provato i due differenti gamma e alla fine vedo, come ho già detto prima, più naturalezza con il gamma 1.8 sempre a monitor, rimane il problema della corrispondenza in stampa: come dicono gli esperti dato che il monitor è retroilluminato mentre una stampa è visibile solo per riflessione hanno visto che in pratica quel che si post produce a gamma 2.2 6500K risulta più fedele poi stampato e visualizzato a sotto una luce D50. Io purtroppo ho fatto alla mia maniera ma non trovo in stampa differenze apprezzabili. |
| inviato il 11 Marzo 2020 ore 6:23
Diciamo che la scelta va fatta in base al dispositivo finale di visualizzazione Se pensi di pubblicare per web devi usare un profilo colore del monitor con spazio sRGB o DCI-P3 con gamma 2.2 e D65 perchè se fai diverso chi poi vedrà la tua immagine non la vedrà come la vedi tu Se pensi di stampare è più opportuno usare un profilo del monitor calibrato su Adobe RGB, 2.2 e D50 La scelta va fatta prima di iniziare a elaborare le foto La gamma 1.8 non è più utilizzata perché sia le stampanti che i monitor ora hanno rapporti di contrasto tali da riuscire ad arrivare a 2.2 tranquillamente. In passato non era così. Puoi anche usare 1.8 ma la verità è che stai castrando il dispositivo di visualizzazione impedendogli di fare tutto ciò che è capace di fare. Attenzione anche alla luce della stanza in cui vedete le immagini a monitor Se la luce non è corretta tutti questi discorsi si vanno far benedire e vedete a monitor una cosa che non è. La luce nella stanza misurata davanti al monitor dovrebbe avere una temperatura colore di 5000K e una intensità di 90 lumen. Su amazon si trovano delle lampadine economiche della CEGASA E27 che hanno 5000 K. Pochi euro e vi siete tolti il problema. Basta mettere la lampadina alla distanza giusta e avete i 90 lumen sul monitor. Se avete un colorimetro della Datacolor potete misurare facilmente temperatura colore e intensità della luce ambiente. Qui c'è una bella e sintetica guida che spiega bene tutte queste faccende e toglie i dubbi www.eizo.it/nozioni-pratiche/gestione-del-colore-e-calibrazione/manual |
| inviato il 11 Marzo 2020 ore 8:57
Giovanni, ho letto il tuo intervento e ti chiedo un piccolo favore se hai voglia di farlo, quando hai tempo daresti un'occhio alle mie ultime foto pubblicate sia B&N che colore? vorrei sapere come le visualizzi dato che io utilizzo gamma 1.8 5500 K°, sopratutto come vedi le gradazioni grigio. Le mie tarature sono fatte espressamente per stampare e non ho mai avuto problemi, poi nell'ambiente di PP l'illuminazione è fondamentale esattamente come asserisci, io utilizzo lampade da 4000K° orientate verso il soffitto in modo da avere circa 100 lumen. Grazie Cirillo. |
| inviato il 11 Marzo 2020 ore 12:59
Scusate se mi intrometto: quindi non sarebbe sbagliato affermare che conviene usare ad ogni step (fotocamera, monitor, stampante) il migliore profilo colore possibile, a prescindere da eventuali imbuti qualitativi a monte o a valle, giusto? |
user175879 | inviato il 11 Marzo 2020 ore 17:07
“ conviene usare ad ogni step (fotocamera, monitor, stampante) il migliore profilo colore possibile, a prescindere da eventuali imbuti qualitativi a monte o a valle, giusto? „ Non sono certo di aver capito la domanda, ma non sono d'accordo Sempre meglio non esagerare. |
| inviato il 11 Marzo 2020 ore 17:53
il mio workflow e' rivolto esclusivamente alla stampa delle mie foto.uso un eizo wide gamut e il profilo del monitor e' basato su gamma 2.2,pero' uso come temp 5500K.per me il D50 e' troppo caldo.come illuminazione della stanza uso lampade D50 ad 80 lumen,la stessa illuminazione del monitor 80cd/m.pero' la cosa piu' importante e' sapere i gradi kelvin della sorgente luminosa che si utilizza per vedere le stampe.perche' a parte le stanze utilizzate per esposizioni,pochi usano come sorgente luminosa un D50. |
| inviato il 11 Marzo 2020 ore 19:29
“ Non sono certo di aver capito la domanda, ma non sono d'accordo Sorriso Sempre meglio non esagerare. „ Beh, mi sono basato su queste affermazioni, che mi sembrano plausibili... “ Per vedere con qualità migliore le foto a monitor e per stampare con qualità migliore che con uno a gamut piccolo. Le stampanti buone, e non quelle cessi di tanti laboratori, hanno un gamut di stampa che addirittura è un capellino più grande di Adobe RGB. Ed i sensori delle fotocamere registrano un sacco di colori, che solo ProPhoto RGB è un grado di registrare (quasi) tutti. Ora ProPhoto RGB nessun monitor te lo fa vedere, è troppo grande, ma se usi un monitor che copre almeno Adobe RGB, ne tagli un po' di quei colori, ma tanti li lasci, idem per la gamma dinamica che la fotocamera registra, mentre se usi un monitor a gamut sRGB dai delle sforbiciate tremende ai colori registrati dalla fotocamera ed alla sua gamma dinamica. Detta in altre parole, spendi tanti soldi in una fotocamera buona e poi te la castri, da te, con un monitor di merda. „ Ora, l'ideale sarebbe che anche in fase di stampa fosse conservato il profilo colore migliore, ma certo che se poi si deve stampare in sRGB, tutto il discorso va a farsi benedire... |
| inviato il 11 Marzo 2020 ore 19:48
Paolo, devi leggere all'inizio del post per chiarirti le idee, es quello che dice A. Pollastrini o le discussioni di Raamiel. Io non sono la persona + indicata per questo genere di cose ma ti dico che faccio: sulla fotocamera puoi impostare lo spazio colore srgb oppure Adobe rgb, io imposto Adobe RGB che è più ampio. Nella PP con i programmi di Photo editing poi impostare Profoto o wide gamut che sono uno spazio + ampio in modo da non limitare le prestazioni colorimetriche della fotocamera, in uscita puoi utilizzare srgb per la stampa e il web o altri profili più ampi supportati dalla tua stampante o dal tuo stampatore. La calibrazione del monitor è un'altra questione, serve a creare un profilo col calibratore in modo che possa essere caricato nella lut della scheda video in modo da rappresentare correttamente a monitor la tua immagine digitale, il profilo generato durante la calibrazione va impostato anche nei programmi di photo editing che usi in PP in modo che a video vedi correttamente e con coerenza quello che andrai a stampare, nei programmi di PP devi anche impostare lo spazio colore che può essere Profoto se supp. oppure Adobe rgb ecc. |
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