| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 16:06
“ Nella mia ultima uscita montana ho trovato il buon vecchio bighiera in difficoltà dopo qualche ora al freddo „ Dopo 3-4 ore potrebbe essere condensa che si trasforma in brina. Sulla condensa ho trovato questi dati : Umidità specifica di saturazione Viene indicata di solito con Q, e rappresenta la quantità massima di vapore che può essere contenuta in una massa d'aria alla temperatura T. la quantità massima Q di vapore acqueo che può essere contenuta in 1 kg di aria satura in funzione della temperatura è riportata nella tabella seguente. T (°C) , , , , -40 , -30 , -20 , -10 , , 0 , 10 , , 20 , , 30 Q (grv/kg) 0.08 , 0.2 , 0.8 , 1.8 , 3.7 , 7.5 , 14.5 , 26 Dalla tabella si vede che per la formazione di nebbia ( condensa ) a +20°C sono necessari 14,5 grv/kg , invece a -20°C sono sufficienti 0,8 grv/kg, cioe' una quantita' di acqua 18 volte piu' piccola . ( ho aggiunto delle virgole per incolonnare i dati, non saprei come fare per inserire una tabella con righe e colonne... ) Quando respiriamo a -20°C, dalla nostra bocca esce condensa, bisogna assolutamente evitare che questa umidità entri nella fotocamera. Quando respiriamo a 20°C, dalla nostra bocca esce la stessa quantità di acqua, e la stessa acqua non deve entrare nella fotocamera ( o almeno sperare che quando siamo a -20°C esca al più presto dalla fotocamera attraverso le fessure della baionetta e delle ghiere degli obiettivi ). Quindi, l' aria esterna a -20° è molto secca, non fa danni, invece quella che era presente nella fotocamera tenuta in auto dove respiriamo noi, o ambienti chiusi a 20°C è molto umida, quella aria può creare condensa quando si porta l' attrezzatura in esterno. Andrebbe ricambiata al più presto con aria esterna secca. I sacchetti di plastica ermetici, vanno molto bene al ritorno dal freddo al caldo ( mantengono a lungo l' aria secca esterna ), ma sono da evitare nel passaggio mattutino dal caldo al freddo, perchè mantengono a lungo l' aria umida che noi emettiamo di notte quando respiriamo... Secondo me la prima cosa da fare al mattino quando si esce dall' auto è il ricambio aria interna fotocamera , togliendo per 10 secondi l' obiettivo trattenendo il respiro... e rimontando il tutto subito dopo. Magari dopo 1 ora ripetere la stessa operazione. Poi basta, non serve più, perchè l' aria esterna secca continua ad entrare naturalmente attraverso le fessure della baionetta. |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 17:33
Interessante per quanto riguarda la condensa e l'appannamento dell'attrezzatura, resta il fatto che trenta-quaranta anni fa i lubrificanti erano molto meno evoluti di ora e quindi è possibile che tendano ad indurirsi con l'abbassamento della temperatura. Gli oli motore Multigrade sono stati introdotti mezzo secolo fa, prima si usava un olio estivo e uno invernale, pena ritrovarsi della gelatina densa nella coppa dell'olio nella stagione fredda. |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 20:41
Gio3000m, interessante quello che dici. Anche perché descrivi la mia situazione del caso. Un oretta di macchina con un pastore tedesco bagnato di neve che si asciuga nel bagagliaio. Per chi non avesse un cane è come tenere una pelliccia bagnata a quaranta gradi in abitacolo... Non avevo mai pensato al passaggio caldo-freddo come problematico, grazie |
| inviato il 14 Gennaio 2020 ore 21:01
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