| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 12:57
Considerazione corretta Loiety. Che rimanda ancora una volta al rapporto fotografia/fotografante/scopi. Cosa che, tanto nel ragionamento sui gattini quanto sul kitsch è un presupposto senza il quale è e sarà sempre vero tutto e il contrario di tutto |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 12:57
Mi associo a quanto scritto da Loiety, seguo gare di coppa del mondo di spada (maschile e femminile), capita quasi sempre che le ragazze alla fine della premiazione (le vincitrici) si facciano un selfie; che io documento, poi mando a loro, alcune le pubblicano su fb ma la foto entra a far parte della galleria che correda l'articolo pubblicato. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 13:28
Certo che è tutto oro,o meglio in qualche caso siiii.Scrivo che si tratta di impressione,ma nel sospetto sospettoso, che l'opinione altrui scevra da qualsiasi tipo di legame, o sociale o culturale,potrebbe orientarsi in direzioni decisamente diverse,in attesa di qualche conferma di parte. Pero' non è kitsch.O meglio allora è kitsch o non è kitshc? Se fosse uno stile sarebbe un bello stile,se si puo' dire o comunque di qualche interesse,nella forma o nell'espressione riconoscibile e particolareggiata,da carpire e apprendere,ma forse non è uno stile. Oppure potrebbe essere un modo di vivere ed interpretare, all'infuori della definizione circoscritta e limitata nelle sue regole formali. Ovvero fotografando e rispondendo o osservando, potrebbe emergere un tipo di condotta o comportamenti ripetuti,che nella loro osservazione,potrebbero poi essere individuati come riscontrabili e soggetti ad un tipo di nomenclatura. Ipotizzare che una super bilancia con la possibilità di pesare piu' materie,o talenti potrebbe essere di li a poco divelta come quella statua,da parte dei tifosi, perchè non è omologata la bilancia, o tarata regolata,allo standard dello stile contemporaneo,rientrerebbe nell'incapacità del soggeto in questione, che non ha saputo adattarsi ed è rimasto molto indietro (quello dell'ipotesi),perchè non serve perdere tempo in quisquillie,come non è importante con che macchina è stata scattata la fotografia,davanti allo studio o studium,il quale attiva una sorta di meccanismo di qualche tipo. Qual'era il punto? |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 13:37
“ Qual'era il punto? „ questo. “ non è che andando oltre le insidie si annidano anche (e pure di più) in una fotografia dalle pretese assai più ardite? „ La ritengo una domanda retorica. La risposta è certamente si. Andando oltre le insidie svelano le mediocrità, il talento e più in generale le capacità di fare fotografia, che però non può e non deve racchiudersi in elenchi a mo di liste di proscrizione, perchè si può fare anche fotografando forchette, cani, paesaggi belli, peasaggi brutti, culi, belle donne, brutte donne e via aggiungendo tutti i temi indicati (o assenti e ritenuti pertanto leciti) in liste taboo o meno. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 13:51
Grazie.Rileggo. La Fotografia come gattometro?O lo strumento pero' senza mezzo,come indicatore della presenza,di qualcosa... che poi si andrà a definire piu' in la'(eventualmente). Pero' come dire anche il manuale poverino, ha questo brutto vezzo dell'impaginazione. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 14:10
Molti guru ripetono ossessivamente che nella fotografia il messaggio deve prevalere, la fotografia deve raccontare qualche cosa. Questa affermazione mi ha sempre lasciato dei dubbi. Ad esempio nei social, in media la fotografia non è di un gatto generico, ma del mio gatto che fa una cosa. E' ovvio pertanto che l'ambito social, come confermato sopra da francesco, ha degli scopi delimitati. La foto del mio gatto esposta ai miei amici peraltro non nemmeno kitsch (o catsch), visto che lo conoscono, gli hanno lanciato una pallina e si sono fatti graffiare da lui (non ho più un gatto da 25 anni ...). La foto intesa in senso assoluto invece deve avere quasi tutto dentro, quindi il mio gatto perde di significato in quanto mio, e forse solo li si differenzia chi riesce a fare qualche cosa che si avvicina all'arte, di cui però non tutti possono aver pretesa. Va anche detto che forse questa enorme massa di immagini che fluiscono nella rete a lungo andare, se ne rimarrà qualche cosa, avrà un suo perché, come le forchette in uno scavo archeologico raccontano di più di un tempo rispetto al dipinto di una battaglia o ai gioielli della regina. Non sottovaluterei troppo la banalità. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 14:10
Caputo, come a volte accade, Necessita piccola traduzione. E poi, che mi dici! “ Certo che è tutto oro,o meglio in qualche caso siiii „ Se è tutto oro è tutto oro. Se in qualche caso si... allora non è tutto oro. Deciditi! “ La ritengo una domanda retorica „ Naturalmente Mirko. Tuttavia, per quanto retorica, la quantità di distinguo e dissociazioni la rende meno tale di quanto sembri, no? “ ...perchè si può fare anche fotografando forchette, cani, paesaggi belli... „ Certamente Mirko. E sono anche convinto di una cosa: non voglio fare l'esegeta di Benedusi (è l'ultimo dei miei pensieri e non mi compete) o altri, ma credo che anche chi fa "liste" ne conosca bene il valore sempre relativo. Il che, secondo me, aprirebbe anche a un'altra cosa, che io trovo essere sostanzialmente una forma di ipo.crisia piuttosto diffusa nel forum. Ovvero confutare attraverso le eccezioni. Che non è un modo intellettualmente onesto di osservare i fenomeni. Mi spiego: non si confuta che "un paese è povero" perché ci sono 3 milionari. Non si sostiene che "una città è vivace" perché ci sono 3 ragazzi che escono la sera. Non ha senso dire che una città non è "priva di divertimenti" perché è possibile costrurci un cinema. Quando si esprime un parere su un fenomeno, solitamente si osserva in generale, per come si presenta in massima parte. Consapevoli che l'eccezione, per forza, ci sarà sempre. Lo so anche io che un selfie su Facebook può essere un capolavoro, ma ne contesto del fenomeno selfie&social così com'è, per quel che vedi in concreto quotidianamente, è possibile dire "ok, ma chissenefrega"? A volte, l'eccesso di precisione, di puntualizzazione, io temo che anziché portare ampizza di vedute faccia perdere di vista l'elefante in nome della mosca Chiaramente il ragionamento è generale, perché sono convinto che su questo punto Mirko, tu non ti ponga in genere in modo strumentale o cieco |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 14:22
Le eccezioni sono la diretta conseguenza del fare affermazioni categoriche e liste di proscrizione. Hai mai scritto una norma ? Io si. Se scrivi una norma, sei tormentato dalle eccezioni, scopri che quasi tutto è una eccezione, è il tormento di qualsiasi legislatore. E siccome una fotografia è il topico prodotto che gestire con norme e regole è impossibile, ad essa le liste e i decaloghi (o sdecaloghi che siano) si adattano pochissimo. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 14:27
“ Le eccezioni sono la diretta conseguenza del fare affermazioni categoriche e liste di proscrizione. „ Loiety, quando scivi una norma, per l'appunto, scivi una norma. Quando ti esprimi in termini di "scuola di pensiero", non ha grande rilevanza essere oggettivi. E nessuno ha obblighi: semplicemente aderisce o rigetta quella scuola. Il gruppo F64 considerava la nitidezza determinante. Cartier-Bresson li derise poi contestandone il verbo. Non ha alcuna rilevanza cercare in questo la "verità". E del resto credo che tu, come tutti, abbia un qualche grado di giudizio morale, per cui ci sono comportamenti che apprezzi e altri no. Mi pare che solo di questo si parli. Oltre che di atteggiamenti molto spesso più di comodo, che non basati sull'amor di vero e di libertà |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 14:38
Ma certo, sicuramente. Però io noto una cosa, in questa sezione del forum spesso e volentieri ci si accapiglia selvaggiamente su termini e definizioni, la cultura classica di molti (che cozza un poco con la mia più di taglio tecnico scientifico) porta ad infinite discussioni semantiche, a cui un prodotto intellettuale ed artistico come la fotografia sfugge inesorabilmente come una saponetta nella doccia. Anche mettere una linea tra il kitsch e il non kitsch è difficile, per poi ragionare che tra 500 anni (se mai sopravviverà un jpg) il selfie della bimbaminchia forse porterà a più ragionamenti rispetto allo scatto surrealista. E' chiaro poi che al netto dei distinguo, fare tutti la stessa identica foto perché è quella che sta bene sul forum o sul social è una cosa priva di significato se non come esercizio per esercitare le proprie abilità tecniche in vista dell'arrivo di buone idee. Ma tutto sommato questo può anche starci, non è un crimine. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 14:47
Loiety, ma questo è il succo del tema. Che come dici scientifico non è. C'è scambio di idee e, se siamo aperti, qualcosa può produrre. In termini di idee e approcci appunto. Per te saranno questioni prettamente semantiche, magari per qualcun altro faccende che possano influenzarlo nel modo di interpretare (nello specifico) la fotografia. Del resto, mi pare che su cose del genere la fotografia sia evoluta, e non necessariamente sui suoi aspetti oggettivamente misurabili. Quando poi parli della difficoltà circa il dove mettere la linea del kitsch (e simili), secondo me sbagli. Perché non c'è nessuna necessità di metterla. Ognuno potrà valutare se e dove metterla, e collocare lì il demarcatore. E, come dici, tempo e spazio la modificheranno costantemente. Ma non voglio contraddire quanto detto sopra circa i "fenomeni" Se massimamente possiamo considerare queste come pippe.... pippe saranno |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 14:49
“ spesso e volentieri ci si accapiglia selvaggiamente su termini e definizioni, „ Su questo sono d'accordo: spesso un minimo di volontà nel tentare di capirsi risparmierebbe molte polemiche tendenzialmente sterili |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 14:57
bisogna considerare che il concetto di fotografia sui social è completamente diverso da quello classico e tipico dei fotyografi. le foto sui social sono fatte, appunto, per la società. non per soddisfare il gusto artistico e professionale |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 15:01
Ma cosa avranno mai fatto i gatti ai fotografi? |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 15:02
“ bisogna considerare che il concetto di fotografia sui social è completamente diverso da quello classico e tipico dei fotyografi. le foto sui social sono fatte, appunto, per la società. non per soddisfare il gusto artistico e professionale „ Infatti, e spero si possa ritornare sul binario principale, il discorso di partenza non è riferibile alla fotografia tutta, urbi et orbi. Ma abbastanza specificamente a quei fotografanti che praticano con un certo grado di passione, costanza e ambizione (di fare qualche foto buonina). Professionismo e piacere di realizzare ricordi per sé non c'entrano con un discorso del genere, abbastanza ovviamente |
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