| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 13:16
Quindi con qualsiasi macchina si può fare questo trucco? naturalmente con una macchina che ha sufficiente gamma dinamica. |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 13:20
Sulle fotocamere iso invariant funziona così. Solo che è meno pratico, perchè è impossibile visualizzare la foto sul monitor per vedere l'anteprima e capire se la foto va bene. Quindi anche ammesso di avere tra le mani un sensore simile, continuerei lo stesso ad usare il metodo tradizionale. |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 14:29
“ Continuo a non capire (colpa mia): i dati di scatto delle due immagini sono grossomodo equivalenti in termini di esposizione o mi sbaglio? Mi state dicendo che la luce presente nella scena della prima era 3 stop in meno che nella seconda? „ In termini di luce che arriva al sensore, le due esposizioni non sono assolutamente equivalenti. Ricordiamoci che la luce che arriva al sensore dipende solo da: - Quanta luce c'è nella scena (fonti luminose presenti come sole, luci artificiali, flash etc.) - Tempo di scatto - Apertura diaframma Partiamo dal presupposto che le due scene sono diverse, quindi è impossibile sapere se ci fosse effettivamente la stessa quantità di luce presente. Ma supponiamo che sia così. L'autore del post riporta che i due scatti sono stati fatti con i seguenti parametri: 1/20 f/2.8 320 iso 1/30 f/8 3200 iso nel primo scatto la coppia tempi diaframmi (1/20 f2.8) fa si che al sensore arrivi MOLTA più luce (circa 3 stop e mezzo) rispetto al secondo (1/30 f8). E' quindi ovvio che il primo scatto sia meglio, poichè ha un segnale di ingresso molto maggiore. Se volete fare una prova bisogna riprendere la stessa identica scena, con stessi tempi e diaframmi e cambiando solo gli ISO. In un sensore ISO Invariant vedrete che lo scatto fatto a 1600 ISO sarà uguale allo scatto fatto a ISO 100 e recuperato di 4stop in post-produzione. P.s. poi è sempre meglio usare il valore di ISO che da l'esposizione corretta per i motivi già detti da Lufranco |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 14:48
Quoto quanto detto da Serpico. La maggior parte del rumore è dato dallo shot noise, che nel primo caso è molto minore (o meglio il rapporto segnale-rumore è molto più alto), visto che arrivano più fotoni (=informazioni) al sensore. Avrebbe avuto praticamente lo stesso risultato (nel caso di sensori ISO invariant) se avesse correttamente esposto utilizzando un valore ISO di 3 stop in più...anzi, a dirla tutta, il rapporto segnale-rumore sarebbe stato anche leggermente migliore (GD a parte), perché ad alti ISO sarebbe anche diminuito il rumore di lettura. P.S. ma se uno vuole fare dei test, perché non fotografare la stessa scena, cambiando solo i parametri di scatto? |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 15:51
Ho capito, ma quindi la conclusione sostanziale quale sarebbe? Cosa si vuole dimostrare con questa discussione? |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 16:00
“ Ho capito, ma quindi la conclusione sostanziale quale sarebbe? Cosa si vuole dimostrare con questa discussione? „ Questo non saprei neanche io. Credo si volesse dimostrare che mantenendo ISO bassi e scattando sottoesponendo di 2-3 stop per poi recuperarli in p.p. si ottengono risultati migliori che non usando ISO più alti ed esponendo correttamente direttamente dallo scatto. A mio parere, in un sensore ISO Invariant, si ottiene un risultato analogo, non migliore. In un sensore ISO Variant (come qulello della mia 5D old) invece si ottengono risultati migliori usando ISO elevati direttamente allo scatto, piuttosto che recuperare in post. Detto questo ribadisco che le prove vanno fatte nella stessa scena con la stessa luce e con gli stessi parametri. I due scatti dell'esempio sono in scene diverse e con coppia tempi diaframmi diversa. Non vedo cosa se ne possa dedurre |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 16:05
Può essere una via d'uscita per scene con poca luce e necessità di tempi brevi causa scena dinamica, come l'azione in palestra con luce smortissima, mantenendo iso gestibili per poi demandare al sw la pulitura del rumore una volta aumentata l'esposizione successivamente? |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 16:08
“ Il risultato dovrebbe essere che, essendo il sensore della sony in questione ISO Invariant, i due scatti risulteranno praticamente uguali. Solo che è meno pratico, perchè è impossibile visualizzare la foto sul monitor per vedere l'anteprima e capire se la foto va bene. Quindi anche ammesso di avere tra le mani un sensore simile, continuerei lo stesso ad usare il metodo tradizionale. „ Non dimenticherei il fatto che ad ISO più alti bruci più facilmente le luci dato che il sensel va in saturazione più presto a causa dell'amplificazione |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 16:11
“ Può essere una via d'uscita per scene con poca luce e necessità di tempi brevi causa scena dinamica, come l'azione in palestra con luce smortissima, mantenendo iso gestibili per poi demandare al sw la pulitura del rumore una volta aumentata l'esposizione successivamente? „ Uso il tuo esempio... Scena dinamica con poca luce. Diciamo che ti serve almeno 1/250 di secondo per bloccare il movimento e che il tuo obiettivo ha apertura massima f2.8. Quindi questi due parametri ce li avrai fissi. Ora mettiamo caso che l'esposizione corretta sia con la terna 1/250, f2.8, ISO 6400. Se tu invece scatti con 1/250, f2.8, ISO 400, e poi in p.p. recuperi 4 stop, dovresti ottenere lo stesso risultato (nel caso di sensore ISO Invariant ovviamente) Nel caso di sensore ISO Variant ti converrebbe scattare con 1/250, f2.8, ISO 6400. “ Non dimenticherei il fatto che ad ISO più alti bruci più facilmente le luci dato che il sensel va in saturazione più presto a causa dell'amplificazione „ Ovviamente, come giustamente dice andra, supponendo di rimanere all'interno della GD del sensore |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 16:38
“ ma se uno vuole fare dei test, perché non fotografare la stessa scena, cambiando solo i parametri di scatto? „ Perché probabilmente la cosa non è nata come un test. Ma come l'osservazione di scene simili. |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 16:40
Iso invariant Che significa? Cos'è che non varia al variare degli iso? |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 17:24
“ Può essere una via d'uscita per scene con poca luce e necessità di tempi brevi causa scena dinamica, come l'azione in palestra con luce smortissima, mantenendo iso gestibili per poi demandare al sw la pulitura del rumore una volta aumentata l'esposizione successivamente? „ Cerchiamo di fare chiarezza. Delle due scene, la più luminosa, è quella ritratta ad alti iso. La scena con la chiesa era sensibilmente più buia. La foto a cui è stato applicata una riduzione del rumore, è solamente la scena ad alti iso. Nell'altra si è provveduto esclusivamente a compensare l'esposizione. |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 17:47
+1 Serpico89 e Antonche |
| inviato il 23 Dicembre 2019 ore 18:06
Grazie Maserc. |
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