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quale futuro per i negozi di materiale ottico ...


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avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 7:59

quando compri da un negozio fisico:
NON stai aiutando un manager a comprare la sua terza casa al mare o il suo secondo panfilo carico di escort ubriache.
Stai aiutando una bambina ad andare a lezione di danza e suo fratellino ad allenarsi a basket.

NON stai aumentando il numero di impiegati sottopagati ed intercambiabili che lavorano ad orari impossibili in capannoni torridi d'estate e freddi in inverno.
Stai aiutando una persona ad avere un lavoro dignitoso che richiede competenze e commessi contenti di avere uno stipendio.

NON stai accoppando il tuo comune perche' le tasse vengono inviate in qualche paradiso fiscale.
Le tue tasse vengono pagate perche' tu possa avere SERVIZI nel TUO comune.

Non stai arricchendo uno stato estero e trasformando le vie della tua citta' in deserti abbandonati.
ma stai garantendo che in quella via, LA VIA DOVE VIVI, ci siano negozi aperti, luce e vita.

Non stai sparandoti nei piedi, perche' il lavoro del negoziante e' anche il TUO lavoro o il lavoro del TUO amico.
Di questo passo, non manca molto al momento in cui qualcuno fara' lo stesso ragionamento parlando del TUO lavoro.
Dentisti, meccanici, impiegati.. tutto puo' essere fatto meglio e con meno costi altrove.

E ricordatevi, che PARLARE con una PERSONA che ti GUARDA IN FACCIA e' INFINITAMENTE MEGLIO che digitare un codice e FARSI FOTOGRAFARE davanti al distributore dei pacchi AMAZON.

Perche' in definitiva… quello che risparmi oggi da AMAZON lo pagherete domani TU, TUO FIGLIO, E TUO NIPOTE con interessi salati.


Il fatto di poter cambiare a piacere l'oggetto ordinato NON E' UN PLUS e' UNA TRAPPOLA PER GLI ALLOCCHI.

Non l'ha ordinato il dottore di acquistare sei obiettivi.. ne compri cinque.. Ti accontenti e la TUA QUALITA' DI VITA RINGRAZIA...

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 8:12

Per rispondere a Maurizio ritengo giusto che ogniuno acquisti dove e come gli pare , ma non ritengo corretto dare dell'avido disonesto a chi per pagare tutti i balzelli che gli sono caricati sulla schiena , e farsi restare qualcosa per vivere , pratica prezzi definiti "impossibili ".
Fatta questa premessa amplierei l'orizzonte , il mondo è cambiato e come già fatto notare le regole che valgono per chi opera nel territorio vengono facilmente eluse dai soliti noti giganti , se si pensa che Apple/Google/Amazon e microsoft da soli generano circa 800 miliardi di dollari all'anno si comprende che davanti a un rullo compressore di tale portata non ci sono difese e regolamenti nazionali che tengano , quindi li c'è poco da fare , altro secondo me è il rispetto che gli stati nazionali dovrebbero avere per chi al loro interno crea ricchezza , nel nostro paese la sitazione è abbastanza avvilente , e chi realmente genera vera cassa (non numeri inventati ) viene sottoposto a continue vessazioni , che lentamente , ma in maniera oramai consolidata sta portando alla distruzione di quel network costituito da commercianti , artigiani , e piccole industrie , che in maniera più o meno continua aveva contribuito a sostenere il pil e la pace sociale del nostro paese , senza peraltro domandare sostegni pubblici o generando stipendi a suon di bot .
I posti pubblici , o attinenti a quel settore per tanti che siano sono comunque limitati , e quando tutto il quello che è il microtessuto economico che tiene legata la società sarà completamente devastato vedremo dove i nostri figli o i nostri nipoti troveranno opportunità di reddito .
Scusate l'Ot , ma ritenevo fosse corretto dire dove penso ci stiano portando questi nostri piccoli egoismi .


avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 8:12


Il margine non credo che sia mai inferiore al 10 %; poi ovviamente entrano in gioco scontistiche tra produttori e commercianti, economie di scala, livello di indebitamento, proprietà del negozio, ec. ec.

In tempo di internet, la consulenza e capacità di risolvere problemi per un negozio diventa indispensabile, ma di fronte a un consumatore sempre più evoluto questa attività diventa pure molto più complessa.

Io fatto un acquisto sbagliato, per errore mio e anche per fiducia nel consiglio datomi dal negoziante ; il giorno dopo non è stato possibile rimediare, salvo ridare indietro la nuova macchina come usata per averne una nuova con l'ovvia assai maggior differenza di prezzo. In questa situazione, in cui il venditore non potuto/voluto trovare una soluzione che non fosse a esclusivo mio danno, ma pretendeva, forse correttamente dal suo punto di vista, di guadagnare dalla prima vendita, dalla vendita della seconda macchina e anche dalla successiva vendita della macchina da da me appena comprata e immediatamente restituita (400 scatti).

In questa situazione, dove è mancato il servizio di assistenza che giustifica il negozio fisico, ora compro dove conviene e il negoziante è una controparte commerciale, che vale ciò che costa.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 8:14

Ma io consumatore, che posso fare?


primo: potresti evitare di essere CONSUMATORE ed accendere il cervello.

L'unico davvero "CONSUMATO" e' il famoso "consumatore". Basta il termine stesso per capire a quale ruolo ti hanno relegato.

Non sei Fotografo.. Non sei una Persona con un desisderio o una necessita'. SEI UN CONSUMATORE.

Non ti fa ribrezzo essere definito con questo termine?

Non ti rendi conto che QUELLO IN VENDITA SEI TU?...

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 8:18

Salt +1;-);-)

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 8:22

Io fatto un acquisto sbagliato, per errore mio e anche per fiducia nel consiglio datomi dal negoziante ;


Un acquisto e' un acquisto.. perche' dovrebbe perderci il negoziante?

AMAZON lo fa..sostituisce il prodotto.. TI SEI MAI CHIESTO CHI PAGA? Non certo Amazon e non certo il fattore di scala.

La verita' e' CHE IL BENE CHE ACQUISTI HA VALORE RISIBILE rispetto al prezzo che paghi.
Il prezzo che paghi e' composto perlopiu' da costi LEGATI AL TERRITORIO.

Tasse, affitti, corrente elettrica, trasporti etc. QUESTI COSTI CHE PAGHI alimentano e fanno sopravvivere IL MONDO DOVE VIVI. Quello attorno a te.

Con Amazon il tuo risparmio, VIENE SFILATO DAL MONDO ATTORNO A TE e trasferito diretto nel BONUS DI UN SUPERMANAGER. Che usera' quei soldi PER COMPRARE SOTTOPREZZO PROPRIO CASA TUA.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 8:39

Salt

non capisco il senso di quello che dici ...
una serie di considerazioni poco coerenti tra loro e senza una sintesi

Nel mio caso, il negoziante non doveva "perdere" ma evitare di volere guadagnarci tre volte: la spiegazione mi sembrava chiara. Moltiplicava per tre il suo margine .. e ovvio che io ho preferito altro.

Amazon lavora su economie di scala e sul potere di mercato che per la sua dimensione, che ottiene sfruttando il web.

Il valore di quello che acquisto è il prezzo del produttore al commerciante più il mark-up (guadagno) del commerciante stesso; quello che si discute qui è proprio il margine del commerciante che vende; non stiamo parlando di politica industriale nella produzione e innovazione di materiale fotografico.

Internet serve proprio a superare e omogeneizzare i costi sul territorio.

Questi sono comunque in genere proporzionali alla potenziale domanda; un negozio a Milano costa di più di uno a Latina (esempi casuali) perché ha più potenziale clientela; lo stesso centro periferia.

Il resto che affermi, scusa la franchezza, mi sembrano più slogan, peraltro alquanto sconclusionati, per scaricare frustrazioni che indicazioni che possano servire a chiunque.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 8:50

Amazon lavora su economie di scala e sul potere di mercato che per la sua dimensione, che ottiene sfruttando il web.

Amazon lavora (in perdita per oltre dieci anni) su un modello di business che prevede ben piu del semplice commercio di oggetti che viene presentato come core business.
Lo fa basandosi su capitali che vengono forniti in modo incessante da azionisti che "vedono" il progetto nella sua interezza.
Insomma e' una struttura imbattibile. Chiediamoci pero' come ripaghera' gli azionisti, con quali soldi, ma soprattutto SOLDI DI CHI.

Ad ogni modo.. non ho la verita' in tasca. Ma a me pare che gran parte del costo di una merce sia dovuta a costi di gestione. Costi di gestione che nel caso di un piccolo commerciante vengono ridistribuiti perlopiù nel quartiere dove risiede. Affitit di magazzino, dipendenti, riscaldamento etc...

Nel caso di Amazon vengono dirottati altrove

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 9:06

Salt, tu ci vedi decisamente bene, il problema é che la maggior parte delle persone semplicemente non ci può arrivare. Chi sul medio-lungo periodo sottometterá l'umanità, semplicemente fa leva sulla assai diffusa mancanza di visione e ragionamento delle masse. A questo scopo é funzionale lo smantellamento dell'istruzione intesa come insegnamento dello sviluppo di un ragionamento autonomo e di senso critico e la sua sostituzione con un surrogato di verità preconfezionate utili a chi comanda.
A ciò si aggiunge il fatto che il progressivo smantellamento sociale acuisce il comportamento egoistico-utilitaristico individuale primordiale, facendo sì che la maggior parte delle persone guardi al suo personale e immediato tornaconto.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 9:36

non capisco il senso di quello che dici ...
una serie di considerazioni poco coerenti tra loro e senza una sintesi

Nel mio caso, il negoziante non doveva "perdere" ma evitare di volere guadagnarci tre volte: la spiegazione mi sembrava chiara. Moltiplicava per tre il suo margine .. e ovvio che io ho preferito altro.

Il resto che affermi, scusa la franchezza, mi sembrano più slogan, peraltro alquanto sconclusionati, per scaricare frustrazioni che indicazioni che possano servire a chiunque.


Gentile maurizio , affermazioni legittime , ma condividendo altri commenti le definirei un pò miopi .
Ho sessant'anni e al pari tuo ho davanti un arco temporale che definirei ristretto , e avendo figli mi preoccupo di quello che sarà la società in cui dovranno confrontarsi negli anni a venire , non la vedo bene , e questo sopratutto a causa dell'incessante opera di persuasione dei media che hanno impostato come valore fondante il proprio tornaconto e non quello della società in cui si vive , insomma come recita uno noto slogan pubblicitario " Io valgo " , il che è tutto dire .
un saluto
Silvano

Ps . non sono ne un complottista , ne un frustrato , ma un semplice realista .
Fine OT

avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 10:10

primo: potresti evitare di essere CONSUMATORE ed accendere il cervello.

L'unico davvero "CONSUMATO" e' il famoso "consumatore". Basta il termine stesso per capire a quale ruolo ti hanno relegato.

Non sei Fotografo.. Non sei una Persona con un desisderio o una necessita'. SEI UN CONSUMATORE.

Non ti fa ribrezzo essere definito con questo termine?

Non ti rendi conto che QUELLO IN VENDITA SEI TU?


Cerco di dare il giusto "peso" alle etichette che mi possono venire appiccicate addosso, magari da chi non mi conosce. Con molta fatica e poco costrutto per la verità, ma mi sto sforzando.



avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 10:16

è tutto vero quello che scrivete, ma ne manca un pezzetto: non è corretto attribuire solo a differenze di costo il successo del commercio online.
Ovvero, sicuramente all'inizio è stato così, ma oggi le ragioni di chi si affida a questo mercato vanno oltre la semplice convenienza economica.
Considerando i due principali, amazon ed ebay, si fa presto a constatare che il prezzo che si paga "netto" (ossia comprese le spese di spedizione) è spesso superiore a quanto reperibile in negozi fisici, magari non il negozietto ma la grande distribuzione di sicuro. Questo per moltissime categorie, specialmente quelle un po' meno consumistiche (es. ferramenta, attrezzerie ecc).
Io stesso spesso compro a prezzi leggermente, a volte nemmeno troppo leggermente, superiori.
Due sono i fattori fondamentali, per i quali purtroppo i negozi hanno ancora meno possibilità rispetto al semplice costo: comodità e possibilità di scelta.
La seconda, soprattutto...perchè è inutile girarci attorno: il negoziante (che sia piccolo o grande distribuzione), ti vende solo quello che ha, con le opzioni che ha.
Ad esempio voglio comprare un flash...se vado dal negozio di fiducia probabilmente ha solo quelli dei marchi ufficiali, per cui mi troverò a scegliere tra quei 3-4 modelli. Se cerco online, trovo decine di modelli diversi, posso accedere a prove, test, recensioni di chi l'ha usato davvero e non devo basarmi unicamente su quanto mi dice una persona che, per quanto esperta possa essere, è impossibile che sappia tutto di tutti i prodotti.
E, alla fine, io nemmeno mi pongo il problema di cercare un negoziante che venda il prodotto che ho scelto, per vedere se eventualmente potrebbe farmi un prezzo migliore...il prezzo è un aspetto che non è proprio contemplato nella decisione tra mercato online o fisico.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 11:44

gentile silver 58

mi piacerebbe capire in modo fattuale quali miei considerazioni giudichi miopi e perché ..

il trend che ho aperto riguarda il ricarico del commerciante sul cliente e la sua possibilità di sopravivvenza nel futuro .....

se tu riesci a spiegarmi il nesso di tale discussione con questa affermazioni:

Tasse, affitti, corrente elettrica, trasporti etc. QUESTI COSTI CHE PAGHI alimentano e fanno sopravvivere IL MONDO DOVE VIVI. Quello attorno a te.

Con Amazon il tuo risparmio, VIENE SFILATO DAL MONDO ATTORNO A TE e trasferito diretto nel BONUS DI UN SUPERMANAGER. Che usera' quei soldi PER COMPRARE SOTTOPREZZO PROPRIO CASA TUA.


oppure la tua affermazione, nel cui merito proprio non entro perché, come si diceva a scuola, "fuori tema"

avendo figli mi preoccupo di quello che sarà la società in cui dovranno confrontarsi negli anni a venire , non la vedo bene , e questo sopratutto a causa dell'incessante opera di persuasione dei media che hanno impostato come valore fondante il proprio tornaconto e non quello della società in cui si vive


te ne sarò grato ...

Mi pare ovvio che non volevo aprire una discussione sulla bellezza della vita di oggi e su quale sia la ideologia che ci permetterà a tutti di sopravvivere ma solo una discussione pro/contro negozio sotto casa.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2019 ore 11:52

si ecco, ho di menticato il terzo punto, già evidenziato dall'autore del topic: la possibilità di rimediare velocemente e facilmente ad un acquisto sbagliato, grazie alle norme ESTREMAMENTE più cautelative per l'acquirente online rispetto all'acquisto fisico e anche alla ESTREMAMENTE maggiore disponibilità in tal senso dei venditori online (parlo di nuovo, ovviamente).

Tolti alcune grandi distribuzioni (non tutte, dipende dal responsabile del negozio locale...io ho avuto una pessima esperienza con un unieuro di brescia, ad esempio), il singolo negozio non ritirerà MAI un venduto, fosse anche il giorno prima e per un errore di vendita imputabile anche a lui, come nel caso di Maurizio.

Somma questo alla disponibilità di scelta che menzionavo io, ed è facile capire perchè moltissime persone preferiscano acquistare online.

user177356
avatar
inviato il 14 Novembre 2019 ore 12:02

Se è il negoziante è proprietario delle mura, i primi 1.500 euro del mese se li mette in tasca lui e non vanno via in affitto.


Se desse in affitto il negozio a terzi, intascherebbe 1.500 euro al mese senza muovere un dito. Non ho mai capito la distorsione mentale dei commercianti che considerano il fatto di non pagare un affitto come un vantaggio, mentre dovrebbero considerare il fatto di non incassarlo da un altro come uno svantaggio.

I distributori stanno attuando patti di divieto di vendita tra continenti diversi.


Il che è contrario a qualsiasi regola sulla concorrenza.

Salt, dal tono dei tuoi interventi intuisco che la tua cultura in materia di economia e finanza sia piuttosto superficiale.

Amazon, nonostante quello che tutti credono, NON è un operatore di e-commerce, ma una PIATTAFORMA di business, ovvero rende servizi a terzi (produttori e commercianti con la piattaforma di e-commerce e aziende in generale con i servizi AWS). Ha scelto di iniziare come operatore di e-commerce per sviluppare la piattaforma, e renderla appetibile (ovvero, economica e affidabile) per i suoi clienti. Che non sono i consumatori che acquistano sul suo sito, ma l'universo di aziende che utilizzano i suoi molteplici servizi.

Se Amazon potesse smettere di vendere fotocamere o puntine da disegno, lo farebbe volentieri, tanto è vero che su quel business guadagna pochissimo (fuori degli USA ci perde, dappertutto).

Se non fosse Amazon, poi, ci penserebbe qualcun altro. Io compro abbigliamento solamente online, o direttamente dai produttori o attraverso operatori di e-commerce. Preferisco farlo dai primi, perché il mio rapporto di fiducia è con il produttore e non con il commerciante, ma non è sempre possibile.

Il commercio al dettaglio, nel senso del negozio sotto casa, ma anche del centro commerciale galattico, è morto da tempo. Sicuramente non è corretto utilizzare i commercianti fisici come show-room gratuiti, comprando lo stesso oggetto online dopo averlo provato nel negozio, ma il commerciante che si rifiuta di farlo non vende comunque.

Queste considerazioni prescindono dalla pressione fiscale italiana, o dagli altri lacci e lacciuoli ai quali il piccolo imprenditore italiano è soggetto (lo sono anche io, ancora per poco). Sono fenomeni che stanno spazzando via il retailing negli USA come in Svezia, in Grecia come nel Regno Unito.

L'impatto su un'economia "low tech" come quella italiana è devastante, ma non è gridando contro Amazon o richiedendo misure protezionistiche (che reggerebbero per qualche mese, prima di essere aggirate) che si mette mano al problema.



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