| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 11:43
Non ne esci invece |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 11:55
@N_i_c_o se restarne fuori vuol dire dare certe risposte non sono così sicuro che ne valga la pena . @Gert sì magari così. Quindi tu basi sempre i colori che vuoi aggiungere in base a quelli che sono già presenti nello scatto. Mi chiedo se ci sia un metodo con le maschere di sfumatura per costruire la palette di colori adatta |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 12:29
Ti faccio l'in bocca al lupo Scheletro. La mia intenzione era solo quella di prepararti a qualcosa che apparentemente pare di rapida soluzione ma che può rivelarsi un tunnel senza fine. Solo nel tuo interesse, non volevo sminuire quanto ricerchi. e te lo dico da dentro quel tunnel.... |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 12:32
“ Per esempio guardando Alex Webb lui lavora molti su dominanti e colori vivi „ Scheletro, citi Alex Webb che ha fatto i suoi migliori lavori in pellicola.... altro che orange & teal... |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 12:55
@ale z perdonami ma a me sembra che il punto non si sia colto. Non voglio fare l'orange and teal, voglio avere la padronanza di fare quello che mi pare con il colore. Questo significa padroneggiare delle buone tecniche di postproduzione. Cito alex web perché alcuni dei suoi lavori tengono tranquillamente botta anche con il digitale, sinonimo che oltre all'occhio e alla mente c'è anche una comprensione del lato tecnico molto forte. Insomma non voglio essere Web, voglio essere me stesso e sento che ciò richieda anche padroneggiare tecniche strane o "stomachevoli" legate al colore. @N_i_c_o ti chiedo scusa, avevo inteso male. Ti ringrazio per l'in bocca al lupo e ti rispondo che per me non è un discorso né rapido né veloce. Ecco perché lo voglio iniziare, perché non sono soddisfatto di dove sono, voglio spingermi oltre. Ho bisogno di arrivare a toccare delle evoluzioni o peggio delle involuzioni purché ciò mi esprima appieno. Lo so forse è chiedere troppo, ma da qualche parte dovrò partire e proprio per questo ringrazio gli utenti che stanno partecipando alla discussione in modo costruttivo. |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 14:11
“ Cito alex web perché alcuni dei suoi lavori tengono tranquillamente botta anche con il digitale, sinonimo che oltre all'occhio e alla mente c'è anche una comprensione del lato tecnico molto forte. „ Pensando ai lavori di Webb, mi sentirei di ribaltare la frase: oltre alla tecnica ci sono idee molto chiare sulla composizione, la resa di una certa luce (in pellicola), un'idea precisa di cosa dire sui luoghi che fotografa. La tecnica in sè non è una cosa così complessa, specie se si inizia cercando di porre basi solide anche su un minimo di teoria. Poi la "specializzazione" inevitabilmente segue la "necessità". E questa si definisce nel tempo a seconda della direzione che prendi. Vorrei contribuire positivamente ma faccio fatica a capire cosa o dove senti mancare qualcosa o in quale direzione vorresti andare. Si fa fatica ad affrontare un argomento molto vasto senza definire un punto di partenza più piccolo e preciso. |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 14:23
Scheletro, io sono assolutamente un principiante che come te strizza l'occhio a certe tematiche, quindi ancora una volta ti riporto quello che io ho capito. Prendiamo ad esempio il citato orange&teal se fai uno scatto street su un scorcio di strada in penombra con degli elementi/soggetti (luci, persone qualsiasi cosa) con del rosso o colori affini, fai presto a fare il grading. Viri un po i rossi, aggiungi un po di teal nelle ombre ed ecco fatto. Il difficile è avere l'occhio per trovare un soggetto interessante, con un contorno interessante con le caratteristiche descritte sopra e la luce giusta per poter lavorare bene. Quindi, quando si dice che lo scatto di partenza fa già gran parte del lavoro io sono d'accordo,ma è proprio quello il difficile Correggetemi se sbaglio |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 15:32
Maurese, ottimo testo ma il link mi pare porti ad un'edizione ridotta. L'edizione originale ha 157 pagine. |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 16:20
@maurese lo leggerò sicuramente, ma sembra sempre che qui il punto si cerchi di sviarlo. Intendo a me della composizione in questo post non frega nulla, perché vi sto parlando di tecnica e nient'altro. Sono d'accordo sulla progettualità dello scatto, sulla riflessione a monte, sulla ricerca di un qualcosa di interessante e mai mi sognerei di dire che alex web sia un mostro di tecnica senza alla base un grande senso fotografico, ma qua io voglio parlare di postproduzione. Quindi mettendo conto che quello che stia fotografando mi intrighi, vi assicuro che se non mi intriga non scatto, poi dopo senta che nelle ombre ci voglia il magenta e nelle luci il ciano( sono esempi per fare la cosa facile) allora io mi domando come posso sfruttare al massimo lo scatto partendo dal raw e arrivando alle azioni in postproduzione. Se poi avete dei libri da consigliarmi su come migliorare la costruzione della foto vi ringrazio e anzi vi invito ad aggiungerne, ma se prima non mi risolvete questa che è un piccolo granello di un ambito sconfinato non posso concentrarmi sui vostri consigli. Ecco perché ringrazio chi prima ha dato delle tecniche e consigliato come partire dal raw. Spero di non sembrare esagerato, se vi sembra che il tono con cui abbia risposto sia sbagliato o offensivo vi assicuro che non è mia intenzione e mi scuso in anticipo nel caso, ma il tema per quanto scemo mi sta a cuore. |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 16:32
DEvo essere onesto non ho capito come vorresti che venissero le foto. Generalmente quelle su istagram sono tutte sballate come colori. Credo che tutti noi ricerchiamo i colori di una velvia 50 iso, e quando non ci riusciamo significa che abbiamo sbagliato sull'uso di alcuni filtri, tipo poca intensificazione dei verdi o cieli non splendidamente azzurri etc |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 17:11
“ allora io mi domando come posso sfruttare al massimo lo scatto partendo dal raw e arrivando alle azioni in postproduzione „ Ok... proviamo a partire dall'inizio. Se non hai un obiettivo preciso già in mente mentre scatti, il tuo scopo in ripresa è portare a casa una matrice di numeri (il RAW) che abbia se possibile tutti i valori compresi con un po' di margine tra le ombre tappate e le luci bruciate. Questa condizione - ideale e non sempre raggiungibile - rappresenta quello che tu chiami "sfruttare al massimo lo scatto" perché ti consente di avere in post-produzione un insieme completo di dati validi su cui lavorare. Sembra una ovvietà teorica, ma è la definizione di un file RAW che dà il massimo delle possibilità di intervento. Sul colore. Paradossalmente è uno degli aspetti meno critici nel RAW, perché questa matrice di numeri che hai raccolto è monocanale, quindi monocromatica. Non ha un punto di bianco e quindi non ha un wb. Solo durante la demosaicizzazione, effettuata dal convertitore, "nascono" i tre canali RGB e si assegna un wb che normalmente viene inizialmente suggerito al convertitore dai metadati presenti nel RAW (il wb impostato in macchina). Quindi puoi mettere il punto di bianco dove preferisci, raffreddando o riscaldando, oppure puoi non avere la minima idea di come bilanciare il bianco... Mi fermo. Ho detto qualcosa di utile? |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 17:20
uhmmmm io semplicemente non lo lavoro... statto a ore precise dove la luce ha una temperatura che mi garba e magia tutto è gia come deve essere... ma io facico ritrattistica/ritrattistica ambientata.. no altri generi... le mie foto di solito hanno solo un contrasto automatico e la firma come aggiunta e se ce qualche ragazza con brufoli via un paio di brufoli.... |
| inviato il 23 Ottobre 2019 ore 18:04
@ale z si è tutto chiarissimo grazie e scusa per la fatica che hai fatto, non mi devo essere spiegato molto bene |
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