| inviato il 04 Gennaio 2013 ore 14:06
“ mi pare si sostenga una tesi per me assai interessante: le regole "classiche" vanno "usate" con intelligenza; non fatevi ingabbiare „ Ho provato a rileggere l'articolo anche oggi per vedere se mi ero perso qualche passaggio! A me onestamente non sembra che dica ciò! Dire "E invece la regola dei terzi è un precetto totalmente inutile, in sintesi: una pura e semplice cazzata" è ben lontanto dalla tua interpretazione (intelligente) che rispecchia un po' il pensiero di tutti quanti! Secondo l'autore, almeno da quello che capisco io, ogni regola è un male perché limiterebbe la creatività del fotografo! Per carità.. ognuno è libero di esprimersi artisticamente come vuole, però, tra un soggetto ben decentrato che crea un'armoniosa (s)proporzione tra gli spazi vuoti avanti e dietro ad esso (per tornare all'argomento originale, cioè l'applicazione della regola dei terzi alla fotografia di animali) e uno inquadrato stile mirino del fucile perfettamente al centro, continuo a preferire la prima soluzione! Sempre che si possa chiamare "creativa" la seconda. Infine, come ho già scritto prima, l'esempio dimostrativo riportato dall'autore è del tutto privo di significato! Quando si sfrutta la simmetria il discorso cambia: si applica un altro schema! Ma sempre di schema si tratta!!!! | 
| inviato il 04 Gennaio 2013 ore 14:40
Il mio personalissimo parere è che la regola giovi alla composizione, ma lo faccia in maniera standard, impersonale, e ne scaturiscono foto mediamente buone ma che hanno il sapore del già visto. E' come, in cucina, eseguire bene una buona ricetta classica.. | 
| inviato il 04 Gennaio 2013 ore 16:32
Condivido il parere di @Mr71. Continuo a pensare ad una forma espressiva "provocatoria", ma nella sostanza si possono "vedere" contenuti interessanti. Anche perché a ben vedere nella sua galleria (non male) di foto fatte "anche" con la "regola dei terzi" se ne vedono eh. | 
| inviato il 04 Gennaio 2013 ore 17:31
Vabbeh ma qui forse era stufo di leggere le solite considerazioni,sulle foto.Il libro di Feininger è "Principi di Composizione",è gia questo è in parte esplicativo,senza rincorrere il titolo dal richiamo commerciale di oggi. Per me è valido il princio contratrario,concetto che poi è gia stato riportato,non è detto che tutto cio' che non rientra nella regola dei terzi non sia buono o per questo da scartare,come si potrebbe dedurre a volte da certi facili commenti. |  
| inviato il 13 Gennaio 2013 ore 22:34
Ciao a tutti, Mi presento: sono l'autore dell'articolo segnalato da Maxiezzi e sono venuto a trovarvi qui :) Certo che avete una bella community Juzaphotiani...(si dice così?) anche se essere definito "una persona arrogante oltre che visibilmente ignorante" non è esattamente il mio modo preferito di iniziare un rapporto con chicchessia. Comunque vada mi piace discutere quindi spero che questa non sia l'occasione di flame senza fine ma più semplicemente uno scambio di punti di vista. Vedo che il mio post è stato letto ma non sono sicuro che sia stato adeguatamente compreso, se così fosse sento di non essermi spiegato nel migliore dei modi e quindi vorrei fare qualche precisazione: 1) La fotografia è arte: su questo siamo tutti d'accordo no? E allora mi dite perché nelle altre forme d'arte le regole non hanno tutto questo peso (se mai vengono tenute in considerazione) e invece in fotografia dobbiamo farci i conti ad ogni scatto? Sicuramente c'è qualcosa che non va. Del resto, so anch'io, nella mia arrogante ignoranza, che esistono specifiche leggi che regolano le proporzioni ad esempio della figura umana, ecc. ecc. Ma chi mi obbliga (regola) a seguirle in un quadro, una composizione musicale oppure una foto? Forse è solo un discorso che le altre forme d'arte hanno affrontato prima della fotografia e noi semplicemente paghiamo il ritardo storico di questa forma d'arte? Non lo so, ma mi pare possibile. 2) Apprezzo l'opinione di chi dice: "è una regola, la impari e poi la violi a piacimento". Ragionamento abbastanza solido, lo ammetto: imparo a fare 2+2=4 e poi un bel giorno decido che 2+2=5 e vivo contento, giusto? ...o forse basterebbe dire che non è una "regola" (più dico questa parola pensando all'arte e meno mi piace, scusate) come se fosse la proprietà commutativa dell'addizione, bensì una sorta di manierismo (se non notate l'accezione negativa colgo l'occasione per esplicitarla) abbastanza sterile e quindi, puramente opzionale? Ecco fatto. Beh, dopotutto penso di aver solo espresso un'opinione e non ho pretesa di convincere nessuno, solo di spiegarmi nel modo migliore. Sul mio blog invece...(rockfoto.it), beh, permettetemelo, mia la casa, mie le regole, e chi mi legge sa bene che non mi sono mai fatto scrupolo di mandare affan... qualsiasi cosa mi solleticasse al momento, e tengo a precisare che oltre che vezzo mio è anche una scelta stilistica precisa (poi può non piacere, pazienza). Quindi grazie a tutti i lettori e ai partecipanti al thread per aver stimolato la riflessione e un consiglio: non permettete a nessuno di dirvi cosa è giusto e cosa è sbagliato in arte ma giudicate con la vostra testa. Ogni persona non solo ha, ma *é* il suo stile quindi meccaniche utili per una testa raramente lo sono per un'altra. Finito, se il tempo me lo permetterà credo che verrò ancora a trovarvi qui, mi sembra carino come posto. A presto! S. | 
| inviato il 14 Gennaio 2013 ore 11:22
ciao, con tutto il rispetto parlando sei completamente fuori strada ed è evidente che non sai di cosa parli. Hai parlato di sezione aure definendola come "superstizione", forse non sai che la sezione aurea esiste in natura ed la base di tutto, è la base della "ballezza", ma il discorso è vastissimo e non si liquida in 2 righette striminzite. Parli di qadri e dici che lì si è liberi da schemi e regole, anche qui ti sbagli di grosso, prendi tutte le opere del rinascimento (sicuramente il miglior periodo per l'arte pittorica) sono tutte basate su studi approfonditi sulla composizione e ci sono regole applicate da "far paura" per quanto complesse sono. Il discorso è immenso da trattare, quindi prima di parlare di qualcosa che si è "sentito nominare" sarebbe bene documentarsi e sapere di cosa si parla. E aggiungo una nota personale, l'Italia storicamente è sempre stata la patria della cultura e dell'arte, ad oggi invece abbiamo completamente piallato la nostra storia, la nostra cultura. Siamo diventati la patria della superficialità e dell'inesattezza. | 
| inviato il 14 Gennaio 2013 ore 12:08
Caro Luca, permettimi di dire che non condivido... in particolare, le seguenti due frasi: la sezione aurea esiste in natura ed la base di tutto, è la base della "ballezza" e prendi tutte le opere del rinascimento (sicuramente il miglior periodo per l'arte pittorica) Non credo che nessuno possa dire di avere in tasca la "regola" della bellezza ne tantomeno che il rinascimento sia superiore al resto della storia dell'arte. Mi sembrano argomenti provocatori almeno quanto lo sono i miei. Se vuoi spiegarmi mi farai contento. Grazie. S. | 
| inviato il 14 Gennaio 2013 ore 12:28
direi proprio di no, la sezione aurea la trovi in natura, non è una "invenzione", quindi ribadisco il fatto che NON sai di cosa parli. Il rinascimento è universalmente riconosciuto come il periodo in cui la pittura ha raggiunto il suo apice, ed è ampliamente dimostrato e documentato il fatto che ci si basava su regole di composizione. Se preferisci si possono guardare anche opere di architettura ben più vecchie, e pure lì ci sono chiarissimi riferimenti alla sezione aurea. Studiare le cose prima di parlare sarebbe buona cosa. | 
| inviato il 14 Gennaio 2013 ore 12:52
Mi trovo d'accordo con Luca, ciò che rende una cosa gradevole è soprattutto la corrispondenza con ciò che vediamo in natura: gli occhi, il naso, le orecchie, tutto è disposto secondo una proporzione fissa, se si discosta da quest'ultima diventa sgradevole. Quindi se componiamo un'inquadratura rispettando la sezione aurea o la regola dei terzi o il numero di Fibonacci, abbiamo sicuramente un'impressione positiva da parte dello spettatore. É indispensabile studiare la storia dell'arte ed educare l'occhio e la mente alla bellezza, poi se parliamo di arte con due foto ai passerotti o a un tramonto siamo fuori strada... | 
| inviato il 14 Gennaio 2013 ore 19:38
Discussione interessante, che tratta un argomento vastissimo e che rischia di diventare una "chiacchera da Bar". Cmq rimango sintonizzato e continuo a leggervi. | 
| inviato il 15 Gennaio 2013 ore 10:18
“ Non credo che nessuno possa dire di avere in tasca la "regola" della bellezza ne tantomeno che il rinascimento sia superiore al resto della storia dell'arte. „ Sul Rinascimento ti ha già risposto Luca, poi se a uno piace più La Fontana di Duchamp rispetto agli affreschi del Masaccio nella Cappella Brancacci liberissimo di farlo, ma per fortuna la maggioranza della gente non si troverà d'accordo!!! Sul discorso della sezione aurea presente in natura, mi spiace ma oltre a Luca ti vogliono provocare anche i molluschi quando sviluppano la propria conchiglia.. solo per fare un esempio.. è un fatto che sia presente, e chi la ha teorizzata ha preso ispirazione proprio da lì! Non sono argomenti provocatori... sono argomenti! A tutti noi piacerebbe sapere quali sono i tuoi argomenti invece, perché io continuo a leggere solo dei generici "non è vero" e "la regola dei terzi è male" al di là delle scelte stilistiche ! Visto che hai raggiunto questo forum ti pongo in maniera diretta il dubbio che ho manifestato precedentemente e che forse ti è sfuggito: come mai come esempio nel tuo articolo hai portato una foto con una fortissima simmetria quando è uno dei pochi casi dove ovunque si consiglia di seguire uno schema compositivo diverso dai terzi (o dalla più precisa sezione aurea)? | 
| inviato il 15 Gennaio 2013 ore 12:51
Ho letto con attenzione tutti i commenti compreso l'articolo del blog. Invece di criticare commenti o altro mi limito a portare a voi la mia personale ricerca che ho fatto per imparare a comporre le mie foto. Per cominciare vi posso dire con certezza che la regola dei terzi o comunque qualsiasi tipologia di guida di composizione di una immagine è come prima cosa una logica mentale di visione delle immagini a derivazione culturale. Mi spiego meglio: non tutti sanno che europei e asiatici hanno una visione delle immagini diversa dalle persone appartenenti al continente americano. A prova di ciò, vi posso dire che quasi tutte le foto a taglio rettangolare sono quasi tutte europee/asiatiche mentre il taglio quadro è di gran lunga utilizzato nelle americhe. Detto ciò quindi come alcuni di voi sapranno per il taglio quadro la regola dei terzi non centra nulla, perchè il taglio quadro sfrutta la composizione di tipo circolare. E questo perchè vi direte voi... perchè le radici della nostra cultura sono diverse da quelle americane. Europeei e asiatici nel corso dei secoli sono stati abituati a vedere e apprezzare forme geometriche derivanti dalle arti Greche Egizie e Persiane, incentrate tutte su rettangoli linee guida che portano ad un soggetto all'interno di una regola dei terzi, la cultura americana che ha lontane radici con le popolazioni del centro america come aztechi o i maya sono da sempre stati abituati ad apprezzare figure circolari o quadrate. Ovvio che qui non posso spiegarmi molto bene, anzì, potrei parlare di composizione per giorni, ma riassumendo vi posso dire che la composizione in questo caso di una foto dipende sempre da come e a chi è indirizzata quella foto. Inoltre vi posso garantire che se qualcuno fa anche una foto mediocre o di bassa qualità, ma è composta perfettamente, l'occhio umano apprezzerà di più quella foto rispetto ad un'altra composta in mal'modo ma di qualità superiore. Unica eccezione a tutto ciò che ho scritto, è la fotografia da reportage che si basa su altri principi che non sto qua a dire perchè servirebbe 3 giorni di scrittura :D :D hahah spero che il mio commento sia stato utile a voi per stimolarvi a fare ulteriori ricerche.. buona giornata! :D | 
| inviato il 15 Gennaio 2013 ore 17:28
La regola dei terzi fornisce un'indicazione su come comporre. Non è LA LEGGE su come comporre. E' un ottimo punto di partenza per chi non ha idee su come comporre. Si può partire da lì, modulando poi pian piano la composizione cercando le giuste distanze dai bordi, il posizionamento di più soggetti all'interno della foto, i tagli corretti, etcetc... E' certo che, se qualcuno dice "Devi rispettare la regola dei terzi!", è in errore quanto chi dice "Fregatene assolutamente (ed a priori) della regola dei terzi!". La regola in oggetto è un suggerimento, non un obbligo. | 
| inviato il 11 Febbraio 2013 ore 11:37
Io sono un fan della "regola dei terzi". Mi appare spesso evidente come la cosa non sia una suggestione ma un dato di fatti. I punti di interesse che l'occhio coglie naturalmente sono proprio siti nell'incrocio dei terzi. Una composizione che accompagni l'occhio al punto di interesse risulta ai miei occhi generalmente più piacevole. In alcuni casi si può fare uno strappo alla regola in particolare se il soggetto non ha un naturale orientamento all'interno del fotogramma ovvero se è simmetrico. Preferisco comunque rifarmi alla regola che solitamente è più gradevole in primis a me che sono il primo fruitore dei miei scatti. |
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