| inviato il 20 Agosto 2019 ore 12:03
Potrebbe anche essere un singolo scatto, come giustamente fatto notare da Perbo...... |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 8:44
Io ne ho fatta di recente per certi versi simile (ma non sull'acqua) a mano libera, con risultati simili a questo. La PP oggi, se fatta con una combinazione di programmi di fotoritocco dedicati al rumore, al sharpening ecc. fa miracoli. Se poi ci si aggiunge lo stabilizzatore, in grandangolo si riesce a scattare ad ¼ di secondo. Si penso sia una sola foto, poi sapientemente lavorata in PP. |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 13:13
questa l'ho recuperata tra le foto fatte a Venezia anni fa:
 non è niente di che, ma non mi sembra diversa da quella postata da DamMen, e come vedete le barche sono immobili. |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 13:23
Azz...Perbo...allora ho preso una cantonata. Pardon Probabilmente le condizioni in cui ero io non erano per qualche ragione favorevoli in quel momento. La barca mi veniva mossa. Motivo in più per riprovare |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 14:34
“ Probabilmente le condizioni in cui ero io non erano per qualche ragione favorevoli in quel momento. La barca mi veniva mossa. Motivo in più per riprovare „ ma sì, secondo me è solo questione di trovare le condizioni giuste. Se non c'è vento, non passa nessuno, e il canale è calmo, si possono ottenere buoni risultati. |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 15:03
Penso anche io come Perbo che il canale di Venezia possa essere anche uno scatto singolo, o al limite due tre scatti poi fusi (più che altro per non avere la luce diretta in obiettivo che brucia troppo nelle alte luci con le ombre troppo scure o piene di noise). Comunque in uno scatto così io personalmente non lo vivrei come un grosso problema se la barca risultasse un po' mossa. Riguardo al time blending credo anche io che sia una tecnica di fusione di scatti effettuati in ore e condizioni di luce diverse al medesimo soggetto, ad es. prima e dopo il tramonto la luce cambia drammaticamente nel giro di 30 minuti e anche meno. Sull'impiego di queste tecniche resto un po' perplesso, se non si usano cum grano salis c'è il solito rischio che alla fine si punti solo al solito effettismo da quattro soldi, a stupire con effetti speciali che alla cinquantesima iterazione di speciale non hanno già più nulla, all'inizio fanno cadere la mascella ed esclamare WOW per poi diventare stucchevoli. |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 15:10
Elia Locardi ha fatto del genere il suo cavallo di battaglia, ma è un tipo di "fotografia" che non mi ha mai attirato. |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 15:32
Bravo Perbo, ho cercato di ricordare il nome di sto Locardi ma non mi veniva in mente, ne avevo visto anche io i video su You Tube ma anche a me è una tecnica che desta qual che perplesssità |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 15:55
“ ma anche a me è una tecnica che desta qual che perplesssità „ come dici tu, fa molto effetto wow. IMHO però colpisce chi non ha molto occhio, proprio perché sono situazioni inusuali (ovviamente, non essendo vere) ma che appaiono di primo acchito realistiche. Se uno è un po' più allenato, si accorge subito che sono falsate. |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 17:17
Io in realtà sono meno purista, se una cosa è bella e mi piace che sia reale e fedele non è proprio determinante. Ho una visione molto moderna della fotografia Inoltre quelli che fanno astrofotografia usano praticamente tutti il time blending, scattano la terra all'ora blu e il cielo di notte...e nessuno dice niente |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 17:52
“ Inoltre quelli che fanno astrofotografia usano praticamente tutti il time blending, scattano la terra all'ora blu e il cielo di notte...e nessuno dice niente „ occhio che quella non è astrofotografia, l'astrofotografia è un'altra cosa. E le foto alla via lattea con colori assurdi, o il paesaggio intorno ripreso in altri momenti, a me non piacciono lo stesso |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 18:36
Concordo in parte con quanto detto......, come tutte le cose non bisogna mai esagerare e farsi prendere la mano. È capitato anche a me moltissime volte di vedere foto assurde, ciò non vuol dire nulla, non è mai colpa del metodo o del sistema, ma sempre di chi non sa postprodurre le proprie immagini. Per quanto riguarda le foto fatte alla via lattea con incluso parte dello scatto comprendente il suolo, ci sono diversi aspetti da considerare: il primo è che solitamente la via lattea viene ripresa con astroinseguitore per avere stelle puntiformi, mentre per il suolo la macchina deve rimanere ferma. La foto successivamente va ricomposta. Che dire, ci sono immagini molto molto belle, altre invece (la maggioranza) fanno veramente pena...... Sono tecniche complesse e non alla portata di tutti, questo l'ho notato con l'hdr e con tutti i suoi derivati.... |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 20:26
Mi permetto di aggiungere un particolare. La tecnica HDR consiste nello scattare più foto e fonderle con l'intenzione di avere su tutto il fotogramma una gamma dinamica maggiore di quella dispinibile con un singolo scatto. In un secondo momento, si applica una seconda tecnica, il tone mapping, che serve a richiudere questa maggior dinamica dentro i limiti del mezzo su cui la foto viene riprodotta, di solito tramite una localizzazione delle curve secondo le zone più o meno luminose della foto, o con altri algoritmi. Il tone mapping si può applicarw anche ad un singolo fotogramma, ed è di solito la pesantezza dell'effetto o il tipo di algoritmo utilizzato a restituire immagini più o meno piacevoli o artefatte |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 20:49
Faccio molta fotografia notturna e uso spesse volte postproduzione di molti scatti ed a volte mi è quasi venuta vaghezza di provare anche io a fare foto alla via lattea ed al paesaggio. Mi è capitato di vedere queste foto alla via lattea e rimanere strabiliato. In effetti la prima che vedi ti provoca il famigerato effetto WOW. Poi ne vedi altre e cominci a fare dei distinguo tra quelle bene eseguite e quelle così così e quelle schifose. Se però riesco a sfogliare con piacere molti libri di fotografia e ad intervalli di tempo li ritiro fuori dallo scaffale e me li riguardo con rinnovato piacere, non mi riesco invece ad immaginare un intero libro di foto scattate alla via lattea che non provochi la noia passata la terza pagina. |
| inviato il 21 Agosto 2019 ore 20:57
Penso che chi ama scattare la via lattea oltre allo scatto ami tutto quello che ci sta dietro, la pianificazione, la scelta del posto che molte volte non è semplice raggiungere, il dormire all'aperto e lo stare a contatto con la natura. Però sono emozioni del fotografo che difficilmente vengono trasmesse dalla foto se non si è a conoscenza del processo. Per la maggior parte di chi le guarda è solo effetto wow che svanisce alla terza foto |
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