| inviato il 12 Luglio 2019 ore 15:22
è un photoshopparo... un sacco di sue "foto" sono ottenibili solo cancellando parecchi elementi in post. |
user23063 | inviato il 12 Luglio 2019 ore 18:16
Né più né meno di quelli che in camera oscura andavano di dodge and burn e maschere a necessità. Con in più gioco di push/pull in sviluppo. |
| inviato il 12 Luglio 2019 ore 18:43
basta esserne consapevoli, e non pensare che certi risultati possano essere ottenuti inquadrando bene, e giocando con i cursori di Lr. |
user170782 | inviato il 12 Luglio 2019 ore 19:13
Non serve granché per l'80% dei suoi scatti. Cerca sempre o quasi sempre la situazione ad alto contrasto, espone spot sul soggetto che si trova alla luce e già ottiene gran parte del risultato. Basta fare qualche prova. |
| inviato il 12 Luglio 2019 ore 19:57
Comunque, al di la dei giudizi specifici, credo che l'importante sia mantenere un... centro di gravità permanente.... Si può taroccare alla grande o essere molto poco inclini al taroccamento. E si può (in entrambi i casi) fare capolavori oppure skifezze. Personalmente non mi esprimo rispetto all'autore in causa, ma su un principio generale: più tutto è in controllo, più è "gestito" e più il risultato sarà ragionevolmente buono. In che senso? Nel senso che se io prendo tutti i raw che ho in archivio, a caso, e mi metto a taroccare, avrò probabilmente un risultato più modesto rispetto a chi ha prodotto il suo lavora già avendo in mente cosa tirar fuori e si dedichi stabilmente a quello. Dico questo perché, mi pare, il cuore della discussione non è tanto il giudizio sul fotografante in questione, ma sui dubbi che si pone l'autore del post, rispetto al come approcciarsi a qualcosa |
| inviato il 12 Luglio 2019 ore 22:44
Alan Schaller è un fotografo con sede a Londra, specializzato nella fotografia in bianco e nero. Il suo lavoro è spesso astratto e integra surrealismo, geometria e contrasti forti con le realtà e le diversità della vita umana. E' stato inoltre pubblicato in opere britanniche quali The Guardian, Financial Times, Time Out e The Independent, nonché online e in versione cartacea a livello internazionale. Alan espone regolarmente alla Saatchi Gallery e alla Leica Gallery di Londra. Tra i marchi con cui ha lavorato ci sono Apple, Philips, Huawei Mobile, Kew Gardens e London Fashion Week. È ambasciatore del marchio Leica Cameras. È co-fondatore di Street Photography International Collective (SPi). Il collettivo è stato creato per promuovere le migliori opere del genere e per fornire una piattaforma ai fotografi di talento, i cui lavori non sono ancora esposti. Oggi, l'account Instagram di SPi rappresenta la più grande risorsa al mondo dedicata alla fotografia di strada con oltre 570.000 iscritti. Ogni mese, SPi ha 12 milioni di visite e riceve oltre 70.000 foto...... Non mi sembra proprio un photoshopparo e basta Personalmente lo trovo interessante , mi ricorda molto Fan Ho . |
| inviato il 12 Luglio 2019 ore 23:00
Anche io seguo il suo profilo, pubblica tantissime foto molte delle quali per me sono buone foto mentre alcune sono davvero notevoli. È evidente che usi molto la post, ma lo fa con buon gusto almeno questa è la mia opinione. Qualcuno pensa che la street dovrebbe essere più ,diciamo, pura e non passare attraverso il fotoritocco? Domanda non provocatori, pura curiosità. |
| inviato il 12 Luglio 2019 ore 23:16
“ Non mi sembra proprio un photoshopparo e basta „ non ho detto che è un "photoshopparo e basta", e so chi è: l'ho conosciuto l'anno scorso allo street photo milano, il suo è stato uno dei primi interventi. Ma rimango convinto di quello che ho scritto: spesso interviene pesantemente nelle sue foto, cancellando molti particolari per ottenere la foto "perfetta". E' liberissimo di fare come crede, ma se uno chiede "come si fanno foto del genere, bisogna trovare la situazione giusta?" rispondo che bisogna soprattutto mettere mano alla licenza di Ps e andare di tavoletta grafica. |
| inviato il 12 Luglio 2019 ore 23:17
Esistono tante tipologie di street . Per alcune il purismo della ripresa è il punto focale , su altre un tocco di post produzione aiuta a fissare le idee alla base dello scatto , laddove tra la foto iniziale e quella che esce da PS non c'è coerenza diventa tutto un semplice esercizio di stile , immediatamente riconoscibile . |
| inviato il 15 Luglio 2019 ore 9:41
“ Se un set non ha già grosse differenze di zone con luci e ombre è difficile lavorare di post . L'esposizione sulla zona illuminata , o meglio sulla zona illuminata dove c'è il soggetto, è indispensabile . Poi la PP rifinisce e rafforza il tutto , ma come dice Francesco il processo verso l' immagine finale deve essere coerente per tutte le fasi che compongono la foto . „ grazie paolo per la risposta, prendo tutti i suggerimenti e inizio a scattare :) |
user170782 | inviato il 15 Luglio 2019 ore 22:06
Nemmeno lontanamente, sono scatti ottenuti in camera con le idee ben chiare. Basta capire che la fotografia non è sfruttare la dinamica del sensore ma avere una idea. |
| inviato il 15 Luglio 2019 ore 22:55
Certo, ma dipende dalle foto. In alcuni casi si può fare, in (molti) altri, no. |
| inviato il 16 Luglio 2019 ore 10:04
Ragazzi mi son perso un bel pò di risposte e vi ringrazio per la discussione che si fa interessante “ è un photoshopparo... un sacco di sue "foto" sono ottenibili solo cancellando parecchi elementi in post. „ capisco il tuo punto di vista, ma credo sia anche inevitabile per la sua idea di fotografia. anche se ti confesso sinceramente credevo intervenisse non pesantemente con la post “ Non serve granché per l'80% dei suoi scatti. Cerca sempre o quasi sempre la situazione ad alto contrasto, espone spot sul soggetto che si trova alla luce e già ottiene gran parte del risultato. Basta fare qualche prova. „ per un novellino, è tanto :) “ Nel senso che se io prendo tutti i raw che ho in archivio, a caso, e mi metto a taroccare, avrò probabilmente un risultato più modesto rispetto a chi ha prodotto il suo lavora già avendo in mente cosa tirar fuori e si dedichi stabilmente a quello. „ perfettamente concorde con te, come hai già detto precedentemente l'idea, l'immagine che hai in mente è tutto. “ Esistono tante tipologie di street . Per alcune il purismo della ripresa è il punto focale , su altre un tocco di post produzione aiuta a fissare le idee alla base dello scatto , laddove tra la foto iniziale e quella che esce da PS non c'è coerenza diventa tutto un semplice esercizio di stile , immediatamente riconoscibile . „ quoto paolo |
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