| inviato il 21 Giugno 2019 ore 11:39
Il gregge esiste e, ahimè, sarà sempre più folto, ma ognuno di noi è unico, distinguibile e consapevole. Per tornare al titolo quel che conta è: avere delle convinzioni, dei principi ed essere in grado di sostenerli. I condizionamenti sono una comoda scusa per i pigri. |
user170782 | inviato il 21 Giugno 2019 ore 12:01
L'individualità della pecora non significa che non faccia parte del gregge. |
| inviato il 21 Giugno 2019 ore 12:08
secondo me, è anche ovvio: il giudizio di una fotografia è quanto di più soggettivo e personale ci possa essere. Evidente che il contesto condiziona pesantemente il giudizio stesso. Nel 2007, Joshua Bell, opportunamente mascherato, ha suonato con un violino stradivari in una stazione....è stato malcagato da tutti, compreso buona parte di quelli a cui poi, alla sera, "sono venuti i brividi" ascoltando le melodiose vibrazioni ecc ecc. Giusto forse un bambino si è fermato ad ascoltarlo, probabilmente più per curiosità che altro. Idem con le foto: è indubbio che se allestisco una mostra attorno ad una fotografia, dedicandogli una sala intera, con presentazioni di critiche e altro, ben difficilmente troverò qualcuno che non la trovi magnifica, imponente, e tanti altri aggettivi. Se la stessa foto la mescolo in un album fotografico delle vacanze assieme ad altre 100, è molto probabile che non venga nemmeno notata. Se questa foto non l'avesse scattata Cindy Sherman, prima di tutto non sarebbe certo stata venduta per qualche milione di dollari, ma probabilmente messa in una galleria qualsiasi di juza sarebbe pure stata giudicata non troppo bella. www.repubblica.it/speciali/arte/gallerie/2011/11/10/foto/una_foto_da_4 |
| inviato il 21 Giugno 2019 ore 12:22
“ ...avere delle convinzioni, dei principi... „ Sottoscrivo. Troppo spesso il mito delle verità oggettive fa sparire dall'orizzonte la distinzione tra opinioni e fatti. E, anche all'interno dei fatti, che ci sono utilizzi e valutazioni degli stessi che rendono variabile l'idea stessa di verità. Per cui sono convinto pure io che principi e convinzioni sono l'unica cosa che ha veramente significato: per restare al tema "cosa conta", è del tutto irrilevante immaginare a qualcosa che conti in assoluto, e cioè svincolata appunto da quei principi e convinzioni. Non tenerne conto, porta inevitabilmente a discussioni eterne se l'uso del telefonino è da "vero fotografo", rispetto a quali aspetti tecnici una buona conoscenza è essenziale, sul ruolo e peso del mezzo. E così via. |
| inviato il 21 Giugno 2019 ore 12:34
Una delle cose che contano è secondo me la percezione di una foto. Come ha detto Angor sopra, il modo in cui si osserva l'immagine dipende da come viene presentata. non dovrebbe essere così, ma anche in fotografia l'abito fa il monaco (l'abito della foto, non del fotografo). Ed è lo stesso in molte arti. A volte la dimensione contano (non pensate male, eh! ) Una foto che vista su un album o a schermo dice poco, vista stampata 3 x 2 metri può suscitare una certa impressione, o addirittura essere considerata una vera opera d'arte. Questo vale nella musica: i decibel non si contano più, e nemmeno i laser e i fumogeni; vale in architettura: un oggetto dalle dimensioni gigantesche diventa spesso automaticamente un'opera d'arte, anche se francamente... |
user170782 | inviato il 21 Giugno 2019 ore 12:38
“ un oggetto dalle dimensioni gigantesche diventa spesso automaticamente un'opera d'arte, anche se francamente... „ Tipo l'obbrobrio osceno dell'altare della Patria. |
| inviato il 21 Giugno 2019 ore 12:46
“ Una delle cose che contano è secondo me la percezione di una foto. „ Verissimo. Ma pure quella arriva bene o male a seguito dei famosi "prinicipi e convinzioni" |
| inviato il 21 Giugno 2019 ore 12:53
Spesso si respira una sorta un relativismo cosmico o per meglio dire relativismo umano,che poi è ammaestrato e soggetto a norme comportamentali e legami.La vituperata conoscenza e il criterio di valutazione adoperato, è indice di non competenza e ne scaturisce un pot pourri di tutto, nel quale è piu' pratico spostare il dibattito su altri temi. E in questo modo ci ritroveremmo a ridiscutere i criteri di quel determinato stile,senza poter intervenire onde evitare le solite lunghe discussioni,perchè la risposta non è soggetta ad interpretazione o parametri sciorinati fuori luogo. Oltre le "bellissime" che sfiorano la linea dell'ovvio,nella moderna rilettura dell'arte c'è sempre un se ed un ma,perchè tutto appare molto manipolabile. |
| inviato il 21 Giugno 2019 ore 12:54
Eh si Francesco, ognuno vede comunque le cose a modo suo. |
| inviato il 21 Giugno 2019 ore 13:06
Caro Caputo, se bene interpreto il tuo scritto, alla fine, per evitare il guazzabbuglio bisogna rifuggire il relativismo umano. Cosa che significa, per esempio, che 1) gli atei si convertano tutti 2) che tutti i religiosi smettano di credere. Oppure, restando alla fotografia, io che credo nel "percorso" mi dedichi per forza maggiore al fine (o viceversa gli altri) E se magari a te far stare bene il movimento all'aria aperta, qualora un'indagine seria dimostri che è meglio leggere Proust, tu la smetta e rientri nei ranghi. Resiamo in centro: le certezze, i dati sono essenziali. Ma lo vogliamo ammettere che, estraniati dal nostro scopo ultimo come umani, non servono a una cippa? Lo vogliamo dire che è bellissimo sapere tutto sulla riproduzione delle farfalle, ma si può condurre un'esistenza serena e di beneficio agli altri anche se ci si limita ad ammirarle? |
user90373 | inviato il 21 Giugno 2019 ore 13:40
Vorrei portare l'attenzione sul binomio "gregge-pecora" facendo notare come le pecore siano "gregge" solo in presenza del pastore, altrimenti sarebbbero "branco" soggetto a ben altri "comandamenti". |
| inviato il 21 Giugno 2019 ore 13:45
Ettore, ti candidi quindi al ruolo di pastore? |
user90373 | inviato il 21 Giugno 2019 ore 13:49
“ @ Francesco.merenda Ettore, ti candidi quindi al ruolo di pastore? „ Giammai, quello lo lascio ad altri, al massimo potrei esser pecora ma nera. |
| inviato il 21 Giugno 2019 ore 13:49
Da parte mia alle volte mi pongo piu'nella posizione del cronista,anche se non riesce. E' possibile che mi ponga la domanda, su come mai il vecchio casale possa riscuotere tutte le volte un notevole interesse, a quanto pare.Il vecchio è un must ma ci sono anche i followers.Come mai c'è chi predilige il bianco e nero e qualche altro, i colori vivaci?Il percorso del bianco e nero o del colore oggi, trarrebbe origine dallo stesso file probabilmente,per orientarsi su un risultato che solo il miglior stampatore avrebbe potuto ottenere(uno stile che è diventato routine senza la differenziazione di tempo e luogo). Non sono un fan della Goldin,ma mentre sto scrivendo so gia' che qualche altro la troverà veramente interessante,per ragioni che risiedono nella poetica,o dell'ambiente culturale sul quale si concentra la sua produzione. C'è stata qualche anno fa una lunga discussione fra la valutazione oggettiva e soggettiva delle fotografie che ha visto protagonista uno dei fondatori dello spazio culturale.La libertà di espressione pero' porta a scattare le foto dallo stesso punto, e il dato potrebbe essere verificabile tramite le parole chiave exif e tag. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |