| inviato il 16 Maggio 2019 ore 12:47
“ Tralasciando un attimo l'argomento della discussione e passando alla messa a fuoco a infinito, che alcuni hanno suggerito come alternativa valida, praticamente come funziona, cosa dovrei fare? „ Metti a fuoco a infinito e chiudi quanto basta. In tal caso, la profondità di campo si estenderà tra la distanza iperfocale per quella data apertura e l'infinito. Un altro metodo sempre basato sulla messa a fuoco all'infinito è quello di Merklinger (se fai una ricerca, anche sul forum, troverai ulteriori informazioni). |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 14:11
E' proprio questo "mettere a fuoco a infinito" che non capisco appieno. Imposto il fuoco in manuale e fin qui ci siamo, poi metto a fuoco il soggetto piu' lontano che c'e' all'interno della mia composizione e poi scatto? Tanto per fare un esempio stupido, se adesso esco sul balcone di casa metto a fuoco sul palazzo piu' lontano e scatto, oppure devo mettere a fuoco su infinito puntano il cielo e poi ricomporre sui palazzi? P.S. Sento dire che bisogna girare la ghiera della messa a fuoco a dx piuttosto che a sx o fino a fine corsa, ma sulla mia lenta non c'e' nessuno fine corsa e dx o sx mi sembra indifferente, che senso hanno queste affermazioni? |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 14:35
Allora, nella foto della tua galleria, che riesco a vedere in alta risoluzione, da iPad 2017 mi sembra buona, senza problemi sulla messa a fuoco: questo è importante, perchè conta la dimensione, infatti se posti le dimensioni di un francobollo, tutto ti sembrerà a fuoco; poi, facendo un conto rapido con il calcolatore, sembra che tu abbia messo a fuoco all'iperfocale: dovrebbe essere a circa una decina di metri... La messa a fuoco ad infinito si ottiene, solitamente, portando la ghiera del fuoco in modo che l'obbiettivo sia alla minima estensione: se giri la ghiera della messa a fuoco, l'obbiettivo dovrebbe avere u elemento che si sposta verso l'esterno o l'interno; inoltre, puoi fare una prova molto empirica: ruoti la ghiera finchè non ti trovi a fine corsa e guardi dov'è il fuoco se ha messo a fuoco una cosa abbastanza vicina, allora sei al minimo, se è una cosa molto lontana, allora sei all'infinito Ma la messa a fuoco all'infinito ti serve solo se vuoi mettere a fuoco un soggetto che è molto lontano e non ti interessa quello che hai in mezzo: naturalmente dipende dall'obbiettivo, perchè un 24mm ha l'infinito a 2m, un 200mm ha l'infinito a 20m |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 14:51
“ Sento dire che bisogna girare la ghiera della messa a fuoco a dx piuttosto che a sx o fino a fine corsa, ma sulla mia lenta non c'e' nessuno fine corsa e dx o sx mi sembra indifferente, che senso hanno queste affermazioni? „ Purtroppo molti obiettivi "moderni" rendono poco immediati concetti che con un obiettivo manuale, dotato della scala delle distanze e di quella della profondità di campo, sarebbero almeno a livello pratico estremamente intuitivi. Nel tuo esempio, metterei semplicemente a fuoco sui palazzi più lontani (è indifferente se in manuale o con l'AF), se è lì che vuoi assicurarti la perfetta messa a fuoco, valutando poi in funzione dell'apertura la resa di ciò che si trova più vicino. |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 15:32
@jack_96 In realta' no, la ruota e' molto piu' lontana di 10 metri. Anzi, adesso che ci penso da un punto di vista teorica l'approccio allo scatto e' anche stato sbagliato, ho messo a fuoco in lontananza (la ruota), pur avendo dei soggetti in primo piano (le ragazze). :) Per quanto riguarda la messa a fuoco infinito, il problema e' che il mio obiettivo www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=olympus_m14-42_v2r non ha il fine corsa. :) Strana questa cosa degli obiettivi moderni senza tali informazioni, dovrebbe essere il contrario. Capisco che ormai scattano tutti in autofocus, me compreso, ma a volte possono tornare utili. |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 15:57
Sì, forse sono stato un po' confusionario: praticamente tu hai scattato con il fuoco all'infinito, che sarebbe intorno ai 5m per il tuo obbiettivo, quindi hai incluso anche la distanza dell'iperfocale; facendo i calcoli con il calcolatore, hai a fuoco accettabile tutto quello che sta sopra ai 10m Eh, lo so: infatti io ho preso apposta il canon 50mm prima serie, dell'89 proprio perchè aveva la finestrella con segnate le distanze; poi ho obbiettivi manuali, quindi hanno tutte le distanze Fai la prova: con fuoco in automatico metti a fuoco qualcosa di veramente lontano, poi giri la fiera, in manuale e vedi in che verso sposta la messa a fuoco. |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 16:57
Io come ho detto con il mio Samyang 12mm ormai ho il riferimento della ghiera sull'infinito, ogni tanto comunque per scrupolo ricontrollo. Sul mio sigma 30mm invece, che come il tuo non ha fine corsa, metto semplicemente a fuoco in manuale sul soggetto più lontano, o eventualmente su quello che mi interessa. Quello che voglio dire è che ti consiglio di focheggiare in manuale sul punto più lontano del frame. Non il cielo dietro l'orizzonte, ma ciò che si staglia sull'orizzonte.. Quello è il fuoco all'infinito di cui spesso si parla |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 17:00
La maniera migliore per calcolare l'iperfocale è non calcolarla. Tanto si basa su un assunto errato in partenza: la Profondità di Campo ... che pur non esistendo purtuttavia è agognata da tutti! |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 17:10
Quando usavo reflex applicavo la regola di focheggiare ad 1/3 del frame circa, come ti è stato già suggerito. adesso con la Fuji, ci sono dei bellissimi focus peaks rossi che mi indicano a priori cosa avrò a fuoco nel frame |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 18:39
Comunque grazie a tutti per la pazienza e i consigli/trucchetti che sicuramente mettero' a frutto. Mi sembra quasi di poter dire che l'approccio migliore sia quello senza troppe paturnie, o a fuoco sul soggetto principale o ad 1/3 e amen. Pero' certo conoscere queste regole mi sara' sicuramente utile in qualche occasione. @PaoloMcmlx Ho quasi paura a chiederti cosa intendi. |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 19:11
“ Ho quasi paura a chiederti cosa intendi. Sorriso „ Posso risponderti io: è una frase ad effetto per ribadire che il concetto di profondità di campo si basa su condizioni sostanzialmente arbitrarie. |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 22:31
Non è una frase a effetto, è la verità, la Profondità di Campo non esiste perché quando focheggiamo noi mettiamo a fuoco un punto giacente su un piano parallelo al piano focale. Tutti i punti giacenti su quel piano risulteranno a fuoco, tutti gli altri NO. Ovviamente un piano posto un millimetro oltre (o un millimetro avanti) al piano a fuoco mostrerà dei livelli di sfocatura minimi e quindi l'occhio, con le sue capacità di aggiustamento ci farà percepire questi piani come se fossero a fuoco ma la realtà è che sono tutti sfocati ... tutti tranne il piano a fuoco appunto! Ovviamente a mano a mano che ci si allontana dal piano a fuoco la sfocatura diventa sempre più evidente e quindi ben presto arriveremo al punto in cui il nostro occhio non sarà più in grado di compensare ... e percepiremo lo sfocato! |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 22:38
“ l'occhio, con le sue capacità di aggiustamento ci farà percepire questi piani come se fossero a fuoco „ Più che capacità di aggiustamento, ci sembrano a fuoco perché l'acutezza visiva media non distringue i dettagli troppo piccoli. Si parla naturalmente di stampe. Il problema della PdC non è che "non esiste", ma che è assolutamente influenzata dalle condizioni di osservazione. La formula del calcolo ha al suo interno un fattore (il circolo di confusione) che è una misura empirica legata ad un fattore fisiologico, l'acutezza visiva. Il circolo di confusione è calcolato immaginando l'osservazione di una stampa ad una distanza pari alla sua diagonale. Se io mi avvicino moltissimo, oppure la guardo sul monitor con lo zoom al 100%, o con la lente di ingrandimento.... la PdC va a farsi benedire. In questo senso... non esiste... |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 22:41
Per chi non ha problemi con l'inglese e vuole fare qualche prova, segnalo quest'articolo: photographylife.com/how-to-choose-the-sharpest-aperture E' un po' cervellotico però alla fine ti da un'idea piuttosto precisa su cosa fare in funzione dell'obiettivo che si usa, della sua risoluzione vs apertura, dei limiti dati dalla diffrazione. E poi a volte fuori piove e va bene anche giocare un po' con excel invece di fare foto ... |
| inviato il 16 Maggio 2019 ore 23:47
“ Non è una frase a effetto, è la verità „ Beh, la profondità di campo è, per definizione, l'intervallo in cui si ha una nitidezza accettabile in base a certe condizioni (in buona misura arbitrarie). Se poi qualcuno fraintende pensando che sia tutto propriamente a fuoco, si è fatto l'idea di qualcosa che certamente non esiste, ma che però non è la profondità di campo. |
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