RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Parlare di/della fotografia - 3







avatarsenior
inviato il 04 Marzo 2019 ore 17:54

Se hai uno Stradivari, ma non lo sai suonare...

viceversa: se pensiamo alla macchinetta con cui Giacomelli fece la maggior parte delle sue foto...

è la Leica che fa di HCB ill fotografo che è stato??

user90373
avatar
inviato il 04 Marzo 2019 ore 18:35

Poi ognuno sarà libero di pensarla diversamente e di disapprovare. La fotografia è cosa molto legata a tecniche e mezzi poi, che una buona foto si possa ottenere sia con una scatola di sardine che con una mega-pro fotocamera non ci piove, così come con una matita si può scrivere la lista della spesa o un buon romanzo. La differenza che trovo evidente è che se voglio fare una buona fotografia, diciamo subacquea, ma vale per altre tipologie, dovrò quasi giocoforza munirmi di strumenti appositi, mentre con la stessa matita andrò a scrivere racconti di avventure, d'amore, di fantascienza, ecc. Per questo dico che, molte volte, la creatività viene quasi demandata al mezzo, e questo le case costruttrici lo sanno proponendo modelli atti a soddisfare solo alcune esigenze, peraltro poco reali e molto costruite, per guidare gli utenti verso il mezzo che piano piano diventerà sempre più importante. Questo mi sembra succedere a livello di terreno. Lassù "nin zò"

avatarsenior
inviato il 04 Marzo 2019 ore 18:58

Quindi con una normale macchina fotografica non posso fare ritratto street still life e un po' di paesaggio?
Interessante mi giunge nuovo

avatarsenior
inviato il 04 Marzo 2019 ore 19:01

Credo che facendo un confronto con la scrittura si potrebbe distinguere in forma e contenutoSorriso
Una storia può essere scritta a matita con una pessima calligrafia impaginata male ecc. ecc..
In quel caso è la storia che fa la differenzaCool
Lo stesso può valere per la fotografia.... se e solo se parliamo di racconto, nei casi in cui la forma è predominante al racconto nel qual caso allora no, è la tecnica e lo strumento a fare la differenza;-)

avatarsenior
inviato il 04 Marzo 2019 ore 20:01

Giusto Ales, per i capolavori macchine ed obiettivi costosissimi non servono a nulla, per far foto insignificanti si!MrGreen

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2019 ore 1:12

Nella prima parte della discussione precedente, sono stati citati alcuni dei primi maestri della fotografia a colore e qualcuno sul gradimento ha perfino storto un po' il naso.Quel modo di trattare il colore rappresentava il massimo dell'utilizzo del colore in fotografia anche dal punto di vista del mezzo,entrando poi nell'immaginario collettivo e influenzando anche la produzione delle immagini iperboliche che vediamo oggi.Se da una parte sembrava tutto molto normale,anche allora c'era chi preferiva macchine fotografiche meccaniche,contrario alle nuovi innovazioni ritenute superflue e perfino chi intravedeva dietro l'orizzonte ombre oscure.
Con un salto generazionale si guardano le foto di decenni or sono con mentalità di adesso, dopo la sequela di immagini che si avvalgono di una tecnologia che si è evoluta e dato che non ci sono limiti e confini perfino la condizione temporale sembra non esserci piu'.
Curiosamente se da un lato la macchina fotografica non deve mostrare o possedere necessariamente chissà quale evoluzione,la tecnologia applicata alla "camera chiara" è vista spesso come atto creativo...
e se la post produzione richiede aggiornamenti costanti del sofware ,risulta difficile pensare che sia ancora in uso, una versione ormai obsoleta.



user39791
avatar
inviato il 05 Marzo 2019 ore 7:19

Non si tratta di sottovalutare, e tanto meno demonizzare, l'importanza delle attrezzature. Una buona attrezzatura non è un limite ma uno strumento che deve essere creativo nelle mani del fotografo. Come la post produzione. Si tratta di capire che è il fotografo, con le sue qualità, la sua cultura fotografica, il suo progetto fotografico l'elemento che usa tutta la tecnologia a sua disposizione per creare la sua opera. La utilizza senza esserne dipendente.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2019 ore 8:54

tra altro io ho pubblicato una fotografia ben specifica e nessuno nè parla si divaga sempre su confronti digitali analogici ecc.. ma nessuno parla del lavoro di Parr, non si sta parlando di fotografia in questo topic siamo sempre alle solite banalità sul mezzo

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2019 ore 9:28

Hai ragione Matteo.
Dal profondo della mia ignoranza, sono andato a cercare anche altre foto di Parr, oltre quella da te postata e il filo conduttore o almeno quello che ho notato io e' che al contrario di tutti o comunque della stragrande maggioranza dei fotografi la sua composizione non cerca l'armonia ma l'esatto contrario.
Che posso dire, in realta' noi siamo circondati da disarmonia, brutture, contraddizioni e il fotografo cerca di isolare normalmente (io per primo) con enorme difficolta' rettangolini di armonia (che chiamiamo bellezza).
Lui no, fotografa la realta' selezionando proprio quello che noi scartiamo.
Le sue istantanee documentano con crudezza le contraddizioni e le brutture in cui viviamo...
Ho detto cavolate? ;-)

user39791
avatar
inviato il 05 Marzo 2019 ore 9:30

Parr ha un approccio tutto suo alla fotografia antropologia. Va a ricercare il kitsch ma lo fa in modo delicato e allo stesso tempo incuriosito. Lo fa usando abitualmente obiettivi macro e flash e una elevata saturazione dei colori. Inizia però fotografando in bianco e nero per poi passare al colore con i toni accesi che diventano un suo marchio di fabbrica. Dal 1994 diventa membro della Magnum. Il suo luogo fotografico preferito è stata la spiaggia. Li va a cercare una umanità esposta e indifesa e la riprende con il suo modo consueto: colori acidi, flash frontale in pieno giorno, grandangolo. Quasi a cercare l'estetica della istantanea famigliare pre digitale.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2019 ore 9:43

diciamo che racconta un lato della società normalmente meno visibile, non cerca la bella spiaggia, ma quelli che prendono il sole vicino alla ruspa o certe contradddizioni come in questa foto
www.tate.org.uk/art/images/work/P/P78/P78703_10.jpg
dove sembra normale che il bidone strabordi.
Ha sempre molto senso dell'umorismo però nel suo racconto, a me viene sempre in mente questo scatto:
espresso.repubblica.it/polopoly_fs/1.301154.1494352988!/httpImage/imag
o questo:
i.pinimg.com/originals/e0/c5/53/e0c55304c2d84f16ffb129e9a22e3c26.jpg


Quello che colpisce è che non cerca la luce perfetta, non cerca soggetti "esteticamente belli", ma non necessariamente dei soggetti come Bruce Gilden, cerca situazioni paradossali della società dove vive gettando uno sguardo molto ironico quasi divertito

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2019 ore 9:46

l'estetica della istantanea famigliare pre digitale.

Ecco, era quello che stavo pensando, sembra proprio uno stile "polaroid"! Sorriso

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2019 ore 10:23

Guardando le foto di parr viene da buttare tutti i libri sulla composizione e sulla luce oltre che del buon sensoSorriso eppure le sue foto catturano e lasciano interdetti (almeno me) e appaiono sempre concettualmente attuali....
i0.wp.com/www.themammothreflex.com/wp-content/uploads/2013/08/10_Marti

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2019 ore 10:51

Diciamo che il suo modo di fotografare è funzionale a quello che vuole rappresentare ossia riti collettivi, omologazione estetica e culturale verso il trash food e del cattivo gusto, la scelta dello stile è quindi figlio di come e cosa lui rappresenti.
La società stava cambiando verso un turismo di massa e una globalizzazione e lui l'ha rappresentata bene

user39791
avatar
inviato il 05 Marzo 2019 ore 10:57

Credo che sia riuscito a fare un tipo di fotografia che allo stesso tempo è memoria, ciò la fotografia che si scatta ai propri famigliari o ai luoghi che si visita, e allo stesso tempo è interpretazione della realtà, cioè che fa emergere quei significati che non riusciamo a cogliere in tempo reale. Una sorta di albun di famiglia irriverente e dissacratorio.



Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)



Questa discussione ha raggiunto il limite di 15 pagine: non è possibile inviare nuove risposte.

La discussione NON deve essere riaperta A MENO CHE non ci sia ancora modo di discutere STRETTAMENTE sul tema originale.

Lo scopo della chiusura automatica è rendere il forum più leggibile, soprattutto ai nuovi utenti, evitando i "topic serpentone": un topic oltre le 15 pagine risulta spesso caotico e le informazioni utili vengono "diluite" dal grande numero di messaggi.In ogni caso, i topic non devono diventare un "forum nel forum": se avete un messaggio che non è strettamente legato col tema della discussione, aprite una nuova discussione!





 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me